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Originariamente inviato da volperossa
......problema nasce nella misura in cui questi animali sono stati addomesticati e perciò stesso estrapolati dal loro ambiente e tolti da una catena alimentare che seguiva un equilibrio naturale. Alla base c'è l'addomesticamento, altrimenti è chiaro che nessuno si preoccuperebbe dell'impatto ecologico di cani e gatti.....
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Questo è il nocciolo.
Gli animali non gestiti dall'uomo, tra questi includo gli erbivori, non necessitano di un'industria che produca e trasporti il loro cibo. Non necessitano di ettari ed ettari destinati all'irrigazione del foraggio, di macchinari che lo imballino e lo trasportino da una regione ad un'altra. L'impatto ambientale degli allevamenti di erbivori destinati alla macellazione o alla produzione di latticini ecc, come quello degli allevamenti avicoli è altissimo, ma non sono loro a causarlo
Cani e gatti che entrano nella sfera affettiva diventano pet e questo include la perdita della loro condizione naturale compatibile con l'ambiente.
Altrettanto vale per tutti gli animali allevati a scopo alimentare pur non entrando nella nostra sfera affettiva.
Non sono gli animali ad aver inventato le industrie, sono le nostre necessità alimentari. La trasformazione di alcuni di loro in pet ed altri in alimento, li coinvolge inevitabilmente.