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Vecchio 15-02-2016, 12:17   #1
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AlessiaPippi
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Predefinito Visita nutrizionista Pippi : Barf, Animalstar e Whole Prey

In un momento di pausa, provo ad aprire il “famoso” thread sulla visita col nutrizionista e sui miei relativi studi.

Partiamo dall’inizio inizio inizio, sperando che abbiate tempo e voglia di leggere il romanzo che ne verrà fuori.

Pippi da tre mesi a circa un anno, alimentazione : crocchette Royal Canin (giuro, è passato talmente tanto tempo che non ricordo neanche più quali erano) e umidi completi e complementari di varie marche (Anymonda, Hermann’s Bio, Natural Trainer, Real Nature, Almo Nature).
Sintomi : alito pesante, meteorismo, diarrea (vomito con umidi complementari Almo Nature) alternata a feci cosparse di abbondante muco, forfora, pelo “infeltrito”, presenza di cristalli di ossalato di calcio nelle urine.
Prescrizione veterinaria : crocchette Urinary Royal Canin. La situazione degenera, la piccola vomita liquido arancione. Si passa all’umido Urinary senza alcun risultato, smette di vomitare ma è sempre in diarrea.

Cambio veterinario.
Passiamo ai monoproteici DRN, soloquaglia e sologalletto. La situazione non migliora, nonostante la contemporanea somministrazione di diversi tipi di fermenti lattici e farmaci contro la diarrea.

Passiamo quindi come ultima spiaggia alla somministrazione per circa un mese di solo macinato di manzo crudo.
Sintomi scomparsi dopo circa un mese e mezzo : alito pesante, meteorismo, diarrea, forfora, pelo infeltrito.
L’analisi delle urine conferma anche la completa scomparsa dei cristalli di ossalato di calcio (che, va detto, non si sono mai più ripresentati).

La gatta però è visibilmente dimagrita e informandomi (soprattutto sul forum) capisco che la sola somministrazione di macinato crudo non è considerabile un pasto completo.
Provo ad inserire Felini Complete, ma la gatta torna in diarrea.
Il veterinario pertanto presuppone una possibile intolleranza a qualche forma di additivo e/o conservante (impossibile stabilire quale) e mi suggerisce di iniziare con lei la cosiddetta dieta Barf, senza però aiutarmi nella composizione della stessa.

Da metà luglio dell’anno scorso decido di iniziare con la somministrazione delle vaschette di AnimalStar. Le piacciono praticamente tutte le referenze, ad eccezione del cavallo e della trota (un odore assurdo, la posso pure capire povera stellina).
La situazione va fisicamente migliorando. La gatta riprende peso e vivacità, il pelo diventa bellissimo, le feci dure, sabbiose, senza muco.

Psicologicamente però la gatta diventa irrequieta, insofferente. Cerca più volte, in preda a raptus di apparente follia, di buttarsi giù dal terrazzo (io sto al terzo piano), piange come se fosse frustrata.
A poco o niente servono la somministrazione di Anxitane (la gatta torna in diarrea), fiori di Bach e fiori australiani Emergency.

A novembre l’esame urine rivela una forma di cistite da stress. Non si capisce però se sia il nervoso a causarle la cistite o viceversa. L’esame, ripetuto due mesi dopo, dopo la somministrazione di fiori di bach, rivela un valore PH schizzato a 7.5. Chiedo al mio veterinario se la causa può essere l’alimentazione ma mi dice di no.


Ma siccome io sono una zuccona, decido di rivolgermi ad un nutrizionista.
Questa la doverosa premessa.


Il nutrizionista, vista la composizione delle vaschette Animalstar, mi suggerisce di interromperne la somministrazione per svariati motivi. Il primo, principe, perché non viene indicata in maniera completa la composizione della vaschetta stessa. Il secondo, altrettanto importante, perché l’unica referenza a citare la presenza di organi interni è il coniglio. La terza, quella che mi convince definitivamente, è l’integrazione di taurina presente in ogni vaschetta : in pratica, stando al nutrizionista, sto bombardando la mia gatta con una dieta iperproteica e troppo ricca di taurina. Questa la causa scatenante del cambio di comportamento.
Il nutrizionista mi rivela di essere assolutamente pro dieta casalinga, ma non pro – Barf e me ne spiega il motivo. In natura il gatto mangia piccoli animali, quali principalmente topi, uccellini, piccioni e insetti, che contengono una minima dose di ossa.
Mi prescrive intanto una dieta per disintossicare la gatta, da fare per circa tre settimane. La dieta consta in carne di piccione, cuore di manzo, quaglia e uova di quaglia, pesce azzurro e verdure.
Non ero affatto convinta, ma mi sono dovuta ricredere.
Dal punto di vista comportamentale si è trasformata già dopo una settimana. Più calma, giocosa in maniera allegra e non aggressiva, fine delle turbe psicologiche e dei tentativi di suicidio.
Ora dovrò rifare l’esame delle urine e tornare da lui per iniziare a stilare quella che sarà poi la dieta della sua vita.

Nel frattempo io ho cominciato a studiare e studiare parecchio e sono sufficientemente convinta di iniziare con lei una dieta casalinga non Barf. Quello che mi ha sempre fermato è la necessità di integratori nella dieta Barf, quali vitamine, farina di ossa, taurina etc etc. Sia per la paura che abbiamo tutti di sbagliare e fare danni, sia perché la mia piccola con integratori e cose chimiche non va d’accordo.
Esistono dei siti molto interessanti, per chi conosce bene l’inglese, su due tipi di dieta non Barf. Basta “googlare” : Whole prey raw cats oppure Frankenprey raw cats.
In sintesi la prima consta nella somministrazione al gatto della preda intera. Manco a dirlo, questa dieta è la più completa e la più semplice, ma bisogna avere il fegato di riuscire a somministrare l’uccellino di turno o il topino morto e bisogna avere il gatto “fogna” al punto giusto. Esistono siti internet che vendono topi / pulcini e piccioni. Questa dieta è completa in quanto comprende piume, interiora, teste, sangue etc.
Nella barf infatti si rende necessaria l’integrazione proprio a causa del fatto che alcuni elementi fondamentali per la nutrizione del gatto vengono a mancare nel momento in cui, per quanto varia, si somministra al gatto la sola carne cruda (e parlo di muscolo, ossa e interiora). La carne infatti per essere messa in commercio viene dissanguata e ovviamente viene eviscerata e spiumata.
La seconda, la Frankenprey, prende il nome proprio da Frankestein e consta nella somministrazione, appunto, di mix di diversi animali (carne di uno, ossa di un altro, interiora di un altro ancora) fino al raggiungimento di un pasto bilanciato e completo. Devo essere sincera, questa la devo studiare ancora bene, perché non mi è chiaro come raggiungere la completezza senza l’aggiunta di integratori e senza la somministrazione di prede intere.
Nel frattempo ho imparato la differenza tra “ossa polpose” e “carne senza osso”, e tanti altri piccoli trucchetti legati a questo tipo di alimentazione.
Che le interiora, ad esempio, danno tendenzialmente feci molli, mentre le ossa polpose danno feci bianche e dure. Per ovviare ad entrambe i problemi basta somministrarli insieme.
Ho imparato che più un muscolo è in movimento, più contiene taurina : per fare un esempio, le ali di pollo contengono molta più taurina del petto. Il muscolo che contiene più taurina in assoluto è il cuore. Sembra sia sufficiente la somministrazione di cuore di manzo due volte a settimana per assicurare al gatto la dose di taurina di cui ha bisogno.
Ecco, come detto, il cuore non rientra nella categoria “interiora”, ma nella categoria “carne senza ossa” (leggasi = muscolo).
Più le interiora sono nascoste, meglio fanno al gatto. Si parla quindi di ventrigli, milza e pancreas.
Entrambe queste diete non prevedono in realtà l’uso di verdure. I siti riportano che alcuni studi dimostrano che raramente il gatto mangia il contenuto dello stomaco della preda : deve essere moribondo di fame per farlo.
Queste due diete smontano anche la leggenda della Barf per cui bastano due somministrazioni al giorno di cibo al gatto. In realtà (ma non sono riuscita a tradurre completamente, quindi vi riporto quello che ho capito) un digiuno prolungato tra un pasto e l’altro provoca il proliferare di acidi gastrici e quindi possibile sensazione di nausea.
Suggeriscono anche ad esempio, come evitare che il gatto se ne vada in giro per casa col pezzettone di carne in bocca facendo un casino ovunque. E’ sufficiente non somministrare pezzettoni troppo grossi (provato, confermo).
Ecco, direi che per il momento vi ho rubato anche troppo tempo e spazio e mi fermo qui con la promessa di aggiornare appena ho nuove.
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