Re: L’incredibile intelligenza del gatto
Grazie Riri per il tuo intervento, davvero interessante e ricco di spunti, non credo affatto che tu abbia rimarcato l'ovvio e non vedo il pericolo di andare OT perché questo libro racconta tutti gli aspetti del gatto in modo dettagliato e se ne potrebbe parlare per ore. Quasi mi dispiace finirlo...
Mi rivedo molto in ciò che hai scritto su Amelie: io ho sempre considerato un privilegio Matisse che sceglieva di trascorrere tutta la giornata nella mia stanza con me quando studiavo e che scegliesse di dormire con me, come mi sento speciale quando Isotta socchiude gli occhi quando mi guarda, si acciambella sulle mie gambe, mi lecca e mordicchia le mani...
Conquistare la fiducia del gatto è difficile, ho potuto notarlo con Isotta. Non si lasciava toccare da nessuno e devo ammettere di aver insistito moltissimo con lei: cercavo di giocarci il più possibile, di instaurare un rapporto con lei, fin quando un giorno mentre dormiva mi sono avvicinata pianissimo e le ho fatto una carezzina sulla testa... lei si è svegliata, si è messa a pancia in su e ha fatto le prime fusa!
E mi rendo conto che forse ciò che sto scrivendo può risultare una prospettiva troppo "umanizzata", però è così che mi sento e mi piace pensare che Isotta si sia davvero affezionata a me e mi voglia bene.
Grazie a questo libro, però, sto imparando a cogliere anche altri segnali e cercare di immedesimarmi maggiormente nel gatto, in ciò che posso offrirgli affinché possa esprimersi più liberamente.
There are two means of refuge from the misery of life: music and cats.
Matisse sempre con me
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