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Vecchio 10-12-2022, 14:38   #27
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leucio
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Smile Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?

DAMASIO MARCATORE VANESIO
Incidentalmente, l'idea di puntare sul gioco per favorire un migliore adattamento di Chicca al territorio in cui attualmente vive, mi è venuta da una felice combinazione di esperienza ed osservazione, condita quest'ultima da alcune cose che in parte intuivo ed in (larga) parte ho imparato qui sul forum, specialmente discutendo con te o leggendo i tuoi post. Da un lato, l'esperienza fatta i primi mesi con il mio adorato fratellino felino, Averno. Prima che lo prendessi con me, a seguito di una prima frattura al femore Averno era stato per una settimana a casa di un collega, che poi lo aveva riportato per strada perchè "ingestibile". Durante questo periodo, ha subito dei cosiddetti tentativi di "educazione" che aveva introiettato e che appena si è ripreso dal torpore indotto dai forti anestetici che aveva avuto dal veterinario, ha cominciato a manifestare con me. Ed è stata dura, credimi, destrutturare tutto il reticolo di proibizioni che i primi tempi impigliavano ed inibivano Averno nel rapporto con me ed il suo nuovo ambiente. Esempio: non entrava per nessun motivo nella camera da letto, neanche se durante il gioco ci lanciavo la pallina. Lui si bloccava sulla soglia, come colpito da un riflesso pavloviano e mi rivolgeva uno sguardo che io leggevo come "vedi come sono bravo ed obbediente, ti prego, non riportarmi in strada". Non so esprimere quanto mi addolorasse e ferisse nel profondo questa situazione. Dopo svariati tentativi, ho utilizzato le risorse di specie (la mia): durante una sessione di acchiapparello, l'ho preso e l'ho schienato sul letto, cominciando a giocare alla gattomachia. Dopo un attimo di stupore (ma chi l'ha detto che i gatti si esprimono solo con la coda e le posture del corpo? Averno mi parla con gli sguardi, con le espressioni facciali, con i movimenti del muso e delle labbra!), si è messo a giocare con entusiasmo, e da allora il mio letto è diventato il suo posto preferito per riposare nei freddi pomeriggi d'inverno, quando le imposte del balcone sono aperte e il sole inonda il letto.
Dall'altro lato ho sfruttato l'osservazione di Chicca, dei suoi comportamenti, dell'ambiente in cui l'abbiamo ricoverata cercando di guardarlo con occhi felini e, incredibilie dictu, l'esperienza accumulata leggendo tutti i post su gatti che fanno i loro bisogni fuori dalla lettiera, tutte le discussioni su questo tema (quelle cui ho partecipato e in cui ho imparato a conoscerti ed apprezzarti) che mi sono servite a rafforzare l'idea, intuitiva, che questi comportamenti fossero solo sintomi di malesseri ben più significativi per il gatto, e per noi umani molto più fastidiosi del dover pulire un pavimento.
Già, perchè la nostra Chicca i primi giorni defecava sistematicamente fuori dalla lettiera, scegliendo per esplicare i suoi bisogni gli angoli delle stanze in cui si muoveva. Ora, stare spalle al muro, specialmente in un angolo, è una saggia scelta difensiva (anche della nostra specie), che permette di controllare un territorio (percepito come ostile, o ignoto e quindi denso di potenziali minacce) soprattutto in un momento di vulnerabilità quale l'evacuazione.
Da quando ho cominciato a farla giocare, pensando a questo stallo come qualcosa di più ricco per lei di una permanenza in un rifugio antiaereo, di una semplice garanzia di un posto al coperto e della somministrazione regolare di cibo nell'arco della giornata, e da quando lei per questa via ha cominciato ad esplorare ed impadronirsi di questo territorio, lo sgradevole fenomeno si è progressivamente ridotto, fino a ridursi ad una legittima forma di protesta quando i colleghi dell'altro turno si dimenticano di svuotarle la lettiera.
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