Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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23-05-2020, 18:24 | #11 |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
Concordo al 100% con alimiao, io ho avuto solo mici ex randagi o abbandonati, ma capisco benissimo chi sente la necessità di acquistare un micio di una determinata razza, vuoi perché innamorato dell'aspetto fisico, vuoi dalla indole o particolarità di quella specifica razza. I Thai poi sono veramente bellissimi , li ho visti in alcune Expo e sono favolosi, il blu point poi lo adoro. I Devon Rex mi stanno troppo simpatici e dopo i racconti di alimiao sul suo Waffle ancora di più .
Anch'io sono appassionata di razze feline, sono stata a varie Expo e mi sono innamorata dei Maine Coon, sono la mia razza preferita in assoluto, sia per bellezza estetica sia per la loro indole, ma ho sempre preferito adottare dei mici trovatelli. Però non mi permetto di giudicare chi invece preferisce acquistarne uno di razza da un allevamento serio, comprendo i vari motivi che ci sono dietro a questa scelta. Lyandree ti auguro di trovare presto il tuo nuovo micino, qui troverai tutto il sostegno e i consigli per l'inserimento. |
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24-05-2020, 00:08 | #12 | ||||
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
Quote:
E' ovvio che gli esseri viventi non sono macchine uscite da catena di montaggio e non si può parlare di certezze.. ma mi aspetto che un gatto di razza abbia, come dici anche tu.. l'indole di quella razza. Poi, com'è ovvio!, ogni animale avrà il suo carattere e le sue peculiarità. Personalmente ammetto di essere più esperta sulle etologie di altri animali, quello che so sui gatti deriva da vari articoli on-line, da ciò che ho letto su questo forum e su un paio di libri che coprai quando trovai Mary.. non sapendo molto sui gatti all'epoca e non volendo improvvisarmi cercai di informarmi il più possibile. Provo a spiegarti meglio ciò che avevo carpito (così vediamo se mi sono espressa male io o non avevo capito niente in principio ): Al contrario dei cani il gatto non ha il concetto di "proprietà" per quanto riguarda le risorse, faccio un esempio pratico. Ad un cane puoi spiegare che sul divano non può salire, ossia puoi "spiegargli" che il divano è "tuo" e lo è a prescindere che tu stia attivamente usando la risorsa divano oppure no (spiegare tra virgolette perchè il cane afferra il concetto solo perchè è già nel range etologico dei "suoi" concetti). Per un gatto invece questo concetto è incomprensibile: nel momento in cui tu ti alzi la risorsa "divano" diventa nuovamente disponibile per chiunque voglia usarla. Ovviemente non si può fare un trattato di etologia felina attraverso un post di un forum, quindi il concetto risulta sicuramente semplificato.. Quote:
Il fatto che io possa avere delle aspettative su UN ALTRO gatto non significa che non accetti e ami Mary per quella che è.. e non cerco di cambiarla.. ne di sostituirla.. Cmq grazie per aver condiviso la tua storia.. non perderemo mai la speranza con Mary! Quote:
Ovviamente capisco il punto di tutti, ed è giusto mettere l'accento sulle difficoltà per evitare di romaticizzare l'arrivo del secondo gatto. In ogni caso se deciderò di procedere cercherò di informarmi bene su come rendere il meno traumatico e ostico l'inserimento affidandomi a consigli di persone competenti e cercando di rispettare i tempi giusti per evitare di forzare la convivenza.. Per adesso viviamo in appartamento, di media grandezza, ma entro un paio d'anni dovremmo spostarci in una villetta (pandemie permettendo ) dove penso che potrà esserci spazio più che a sufficienza. Ho pensato che sarebbe meglio affrontare l'eventuale inserimento prima del trasloco per evitare la somma degli stress.. Quote:
Grazie mille per le molte informazioni che hai voluto darmi, tutte utili! Ovviamente mi piacerebbe andare a vedere qualche esposizione per poter parlare con più allevatori possibili, ma come fai notare tu.... il periodo non è dei migliori per questo tipo di iniziative Penso che il prossimo passo sarà cominciare a dare il tormento (in senso buono) a qualche allevatore via mail facendo tutte le domande più specifiche sulla razza Thai che mi sono sorte in questa chiaccherata. Posso chiederti (in privato) se hai ancora qualche contatto di allevatori degni di stima? Sul colore ho qualche preferenza, ma in realtà non è una vera priorità: penso che il carattere specifico del micio sia più importante, e spero di trovare un allevatore che possa indirizzarmi al soggetto più giusto per me.. |
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24-05-2020, 09:44 | #13 |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
@ Lyandrdee.88
Penso che insegnare ad un cane a non salire sul divano, dare la zampa, il seduto, il rispondere al richiamo ecc e la sua conseguente obbedienza non ci indichino correttamente la qualità della sua risposta perché, in etologia cognitiva, questo evidenzia piuttosto la sua necessità di appagamento data dalla risposta di approvazione del suo umano di riferimento. Il cane non ha obbedito, non ha imparato –il più delle volte non ha bisogno di imparare ciò che farebbe spontaneamente-, ma ha bisogno di approvazione che riceve dalla mimica del suo umano, non dal premietto! C’è uno studio abbastanza recente in proposito della Emory University di Atlanta (Stati Uniti). Siamo quindi spesso lontani anni luce dalla corretta interpretazione di questi ed altri episodi perché il behaviorismo non dà una risposta esaustiva, la teoria della causa e dell’effetto, dello stimolo e del comportamento conseguente, non è sufficiente a spiegare la scelta di una data risposta comportamentale: il cane collabora, sempre, anche quando sta seduto ad aspettare che noi facciamo qualcosa, dato che il cane utilizza l’obbedienza come strumento per l’azione concertata e non come fine in sé. La gratificazione verbale o mimica diventa un momento di comunicazione relazionale. Per il gatto tutto questo non c’è, il gatto non è un canide. E’ un felide. Bella scoperta vero? Eppure la tendenza a fare paragoni c’è, persiste. Ti parlo di behaviourismo perché è questo ciò che mi arriva da quanto scrivi. Ovviamente potrei sbagliarmi. L’istituto nazionale di zooantropologia, presso il quale sono diplomata in relazione uomo-animale con particolare riferimento alla relazione uomo-gatto, pone al centro due cose: la relazione tra due specie diverse, e la mente animale, quella umana inclusa. Quindi avete ragione quando dite che ci sono aspettative da parte nostra quando desideriamo intraprendere una relazione con un altro animale (ore ed ore di lezione in proposito), ma queste aspettative, se deluse, compromettono a volte irrimediabilmente la relazione. Altre volte per fortuna no. Scrivi: “Al contrario dei cani il gatto non ha il concetto di "proprietà" per quanto riguarda le risorse” Il concetto di proprietà il gatto lo ha, eccome se lo ha! Il territorio che ha scelto è non solo una sua proprietà ma ne è un tutt’uno. In natura ammette incursioni nel suo territorio regolate dai feromoni, lui stesso invade il territorio di un altro gatto sapendo che non è il suo ed incorrendo nel rischio di una zuffa. Lo fa per ampliarlo, per perlustrare, per vedere che aria tira, lo fa con estrema circospezione captando i feromoni del legittimo proprietario, se è la prima volta, perché sa che non è suo. La motivazione territoriale include il concetto di proprietà. Il gatto può difenderla fino ad aggredire il consimile che la viola, anche se preferisce evitare sempre lo scontro diretto perché metterebbe a repentaglio la sua incolumità. Permette più facilmente incursioni nelle zone di confine. Ci sono documentazioni e studi che lo vedono addentrarsi fino alla “core area” di un altro gatto per competere sulle risorse primarie. Questa è motivazione competitiva, non assenza del senso di proprietà! La "risorsa divano" a volte è oggetto di contesa, ci si mette talmente vicino che siamo costretti a spostarci: competizione, perché il divano è anche territorio del gatto. Il letto idem: verso le 6, 6 e1/2 Volland mi sveglia definitivamente, mi alzo do da mangiare a loro ed a me e poi lui si mette sul cuscino del letto, della serie: ora questo posto è mio anche se durante la notte ho dormito qui ma di lato. Contesa, competizione. Conoscere le motivazioni specie specifiche, incluse le nostre, è utile alla relazione: Quelle che emergono da questo breve dialogo sono 1) Le nostre: -quella sillegica e le inevitabili derive -quella epimeletica e le inevitabili derive, incluso il desiderio legittimissimo di poterla esprimere che ci riconduce in parte alla sillegica. Diciamo che sono abbastanza ben collegate 2) Le loro: -quella territoriale -quella competitiva -quella et-epimeletica a volte meno presente mettendoci qualche volta in difficoltà E queste che ho elencato sono pochissime Sostanzialmente penso che tu sia più propensa al behaviourismo per carattere/forma mentis, mentre io per gli stessi motivi sono più propensa all’etologia cognitiva, al desiderio di conoscere la mente ed al suo legame indissolubile con l’ambiente, ivi incluse le emozioni de ne derivano. Ma come ho detto potrei sbagliarmi. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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24-05-2020, 17:08 | #14 |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
Che discussione interessante che ne è venuta fuori!
Da parte mia, spiego meglio il mio punto di vista, perché mi rendo conto di essere stata forse un filo approssimativa. Il mondo dell'allevamento mi affascina molto (durante questa quarantena un paio di volte ho pensato, tra il serio e il faceto, mi metto a studiare seriamente e prima o poi mi metto ad allevare ) sciocchezze a parte, non giudicherei nessuno per la scelta di un'indole piuttosto che un'altra, io stessa amo il thai, e in misura minore il siamese moderno sia per il loro aspetto che per l'indole della razza. Però mi rendo conto che, pur riconoscendo il grandissimo lavoro che un serio allevatore deve compiere, mi trovo a pensare ma a me importerebbe davvero avere un gatto che rispondesse a determinate caratteristiche? Un gatto sulle cui linee di sangue si è lavorato in maniera tanto attenta? E la risposta è che non lo so. Probabilmente ci sono tante cose che in realtà non mi interessano davvero e altre sulle quali nutro grandi perplessità (ad esempio le expo, devo ancora riuscire a vederne una tra l'altro) insomma, è un mondo che mi affascina, ma che forse preferisco guardare da lontano. Ma lungi da me esprimere giudizi su chi adotta gatti di razza! Anche perché oggi parlo così, tra un anno, chissà? E meno che mai giudicherei chi privilegia, nella scelta del gatto, un'indole rispetto a un'altra: razza o non razza ogni gatto è a sé e su questo non ci piove, ma anche io, quando mi è stato possibile, ho preferito scegliere gatti che avessero un determinato vissuto e che di conseguenza avessero più probabilità di sviluppare un carattere socievole e aperto. Egoista? Forse anche sì, ma non vedo nulla di male in questo. Il vero problema sussiste nel momento in cui il gatto, di razza o no che sia, non risponde alle nostre aspettative e quindi ce ne lamentiamo come di un giocattolo rotto, o peggio ancora lo si getta via. Ma non è il caso di nessuno qui. |
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25-05-2020, 14:21 | #15 | |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
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25-05-2020, 14:26 | #16 | |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
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25-05-2020, 15:29 | #17 |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
Concordo Ali, sempre fermo restando la consapevolezza e la capacità di accettare sorprese, anche sgradite.
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25-05-2020, 15:46 | #18 | |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
Quote:
Bisogna considerare anche che chi vediamo o ci viene descritto come tranquillo piuttosto che ben attivo, affettuoso o sulle sue, potrebbe poi cambiare in relazione all’ambiente in cui crescerà e si formerà come individuo. Il comportamento è sempre la risposta dell’individuo all’ambiente! I gatti provenienti da gattili poi spesso sono comportamentalmente i più compressi, quelli che hanno dovuto mandar giù tanti rospi, e una volta che si rendono conto che finalmente possono esprimersi possono nel tempo cambiare da così a cosà e la persona che ne ha adottato uno, non sa che pesci prendere. Ma almeno potremmo dirci che le avevamo pensate tutte "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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26-05-2020, 11:45 | #19 |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
@ Aletto
Molto interessante quello che mi scrivi, e molto stimolante per una futura ricerca e approfondimento personale. Devo ammetere che non sono un'esperta e peccherei di presunzione nel cercare di risponderti nel merito. Sicuramente per quanto sia sbagliato a livello descrittivo e di studio etologico paragonare conportamenti animali tra specie, è molto utile a volte a livello "didattico" per poter relazionare a qualcosa di conosciuto un nuovo contetto. Conoscendo meglio l'etologia e il mondo canino tendo a fare paragoni per relazionare i nuovi "concetti felini" a idee e nozioni che ho già. Sicuramente ho anche una forma mentis più behaviouristica perchè da amante degli animali e proprietaria di cani, gatti e cavalli, il comportamento fattuale è quello più osservabile e su cui mi trovo a lavorare per una serena convivenza. In fondo quello che interessa a me, nella vita di tutti i giorni, è come impedire che il gatto salga sulla cucina, che il cavallo non mi pesti i piedi e rispetti il mio spazio personale, il cane non mi distrugga le ciabatte.. etc.. Ovviamente ci sono probelmi meno pratici che necesitano di andare oltre: come far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente ad esempio. @ Riri Ti capisco.. XD avvierei un allevamento (non importa di cosa: cani, gatti o cavalli per me va bene tutto) solo come copertura per potermi circondare di animali.. hahahah A parte gli scherzi, la scelta di prendere un animale da un allevamento mi sembra una scelta più consapevole che permette di incrociare le aspettative e lo stile di vita dell'essere umano con l'indole dell'animale, dando così più chance ad una vita di soddifazioni per tutti ed ad un rapporto che possa svilupparsi con meno sforzo. Sulla carta e forse un po' ingenuamente penso che se tutti i proprietari di cani e gatti facessero questo tipo di viaggio instrospettivo e di ricerca preliminare ci sarebbero molti meno abbandoni o "cuccioli casuali" che rischiano di finire in gattile/canile. Ovvimente tutto questo sulla carta! Stimo molto i volontari e chi è disposto a far entrare un essere vivente nella propria vita "a scatola chiusa". Pontendo scegliere però non è il mio. Detto questo Mary è una trovatella, è la principessina di casa e ha tutto il nostro amore incondizionato a prescindere dal suo carattere. |
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26-05-2020, 13:16 | #20 | |
Re: Siamese Thai come secondo gatto?
Quote:
In gattile avrei voluto adottare una micia probabilmente in fissità cognitiva ma tra il lavoro e la mia età bisogna riconoscere che non si può far tutto. Oddio, se avessi avuto un giardino non avrei esitato. Da lei avrei imparato tanto che le avrei restituito sotto forma di una vita degna di questo nome. Far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente per te sarà un problema meno pratico, ma non lo è per loro. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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