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Richieste di aiuto generiche Inserite qui le vostre richieste d'aiuto o aiutate chi si trova in difficoltà con i propri gatti

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Vecchio 23-05-2020, 19:24   #11
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Anubi
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Predefinito Re: Siamese Thai come secondo gatto?

Concordo al 100% con alimiao, io ho avuto solo mici ex randagi o abbandonati, ma capisco benissimo chi sente la necessità di acquistare un micio di una determinata razza, vuoi perché innamorato dell'aspetto fisico, vuoi dalla indole o particolarità di quella specifica razza. I Thai poi sono veramente bellissimi , li ho visti in alcune Expo e sono favolosi, il blu point poi lo adoro. I Devon Rex mi stanno troppo simpatici e dopo i racconti di alimiao sul suo Waffle ancora di più .
Anch'io sono appassionata di razze feline, sono stata a varie Expo e mi sono innamorata dei Maine Coon, sono la mia razza preferita in assoluto, sia per bellezza estetica sia per la loro indole, ma ho sempre preferito adottare dei mici trovatelli. Però non mi permetto di giudicare chi invece preferisce acquistarne uno di razza da un allevamento serio, comprendo i vari motivi che ci sono dietro a questa scelta.

Lyandree ti auguro di trovare presto il tuo nuovo micino, qui troverai tutto il sostegno e i consigli per l'inserimento.
Anubi non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 24-05-2020, 01:08   #12
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Lyandree.88
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Predefinito Re: Siamese Thai come secondo gatto?

Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
Credo che nessuna persona seria che conosca il gatto possa darti garanzie, possibilità sì ce ne sono, garanzie no. Gli allevamenti selezionano come corredo genetico anche il carattere, l’indole. Per fortuna il gatto ci stupisce sempre e la sua enorme fluidità comportamentale può avere talvolta il sopravvento.
[...]

Chi ti ha detto che il gatto a differenza del cane ha molto meno il concetto mio-tuo?
Non pensi in questo caso ad una competizione?
La motivazione competitiva nel gatto è molto forte
Chi o dove ti stai informando?

Thai o non thai, il mio consiglio è di non stressare la tua micia che vive da cinque anni come gatto unico in quel territorio, e di non avere aspettative nei confronti di un gatto o di qualunque altro animale
Sinceramente penso che, a prescindere dalla mia personale situazione, sia normale avere delle aspettative nel momento in cui si considera l'acquisto di una gatto di razza da allevamento (serio, ovvimente, e tutte le premesse già fatte)..
E' ovvio che gli esseri viventi non sono macchine uscite da catena di montaggio e non si può parlare di certezze.. ma mi aspetto che un gatto di razza abbia, come dici anche tu.. l'indole di quella razza. Poi, com'è ovvio!, ogni animale avrà il suo carattere e le sue peculiarità.


Personalmente ammetto di essere più esperta sulle etologie di altri animali, quello che so sui gatti deriva da vari articoli on-line, da ciò che ho letto su questo forum e su un paio di libri che coprai quando trovai Mary.. non sapendo molto sui gatti all'epoca e non volendo improvvisarmi cercai di informarmi il più possibile.

Provo a spiegarti meglio ciò che avevo carpito (così vediamo se mi sono espressa male io o non avevo capito niente in principio ):
Al contrario dei cani il gatto non ha il concetto di "proprietà" per quanto riguarda le risorse, faccio un esempio pratico. Ad un cane puoi spiegare che sul divano non può salire, ossia puoi "spiegargli" che il divano è "tuo" e lo è a prescindere che tu stia attivamente usando la risorsa divano oppure no (spiegare tra virgolette perchè il cane afferra il concetto solo perchè è già nel range etologico dei "suoi" concetti). Per un gatto invece questo concetto è incomprensibile: nel momento in cui tu ti alzi la risorsa "divano" diventa nuovamente disponibile per chiunque voglia usarla.

Ovviemente non si può fare un trattato di etologia felina attraverso un post di un forum, quindi il concetto risulta sicuramente semplificato..

Quote:
Originariamente inviato da babaferu Visualizza Messaggio
"Costoso": sono felice che per te non c'entri nulla, altre/i potrebbero fare discriminazioni e pensare al valore economico.... E far fare una brutta fine alla gattina gratis e poco rispondente alle aspettative.

Sul resto non mi pronuncio.... Già ha scritto molto bene aletto, e devo dire che dei gatti io adoro (e mi sorprendo sempre) soprattutto la variabilità, la capacità di dialettica....
A proposito, la nostra Lluvia che ora ha 12 anni era un pò come la tua gatta. A circa 8 anni ha iniziato un lento cambiamento e ora adora le coccole (non essere presa in braccio). A me piacciono i gatti perché sanno sorprendermi sempre.
Ma chi "butterebbe via" il proprio gatto?
Il fatto che io possa avere delle aspettative su UN ALTRO gatto non significa che non accetti e ami Mary per quella che è.. e non cerco di cambiarla.. ne di sostituirla..

Cmq grazie per aver condiviso la tua storia.. non perderemo mai la speranza con Mary!

Quote:
Originariamente inviato da Anubi Visualizza Messaggio
Innanzitutto complimenti a Mary, è una micina bellissima.
Se ti senti pronta di affrontare un nuovo inserimento con tutto, ma proprio tutto, quello che ne consegue, aspetti positivi, ma a volte pure negativi, che ti hanno già elencato chi mi ha preceduta, io mi sento di consigliarti di parlare con vari allevatori, di visitare degli allevamenti e di informati bene sulla razza di cui ti sei innamorata e quando troverai il micino che ti ruberà il cuore adottalo, sicuramente l'inserimento di un cucciolino sulla carta è più facile di quello di un adulto.
Sicuramente la micia, avendo vissuta sola per 5 anni, all'inizio sarà destabilizzata dalla presenza di un nuovo gatto, ma non è detto che non lo accetti. Io ho avuto Bizet che è stato micio unico per 3 anni ed ha accettato la mia gatta adulta, all'epoca di 7-8 anni, dopo 24 ore dal primo incontro, la stessa gatta l'anno scorso all'età di 12 anni ha accettato 2 cuccioli. Insomma per quella che è la mia esperienza inserire due gatti contemporaneamente non è garanzia di una buona riuscita dell'inserimento, così come inserire successivamente un ulteriore gatto non è sempre "una cosa negativa e fonte di stress", magari all'inizio può anche essere, ma poi non è detto e magari il micio che era solo ne tra pure giovamento. Certo bisogna avere certe accortezze come arricchire le risorse primarie del territorio, avere lo spazio giusto per evitare contese territoriali, ma se tutto ciò è possibile io sono favorevole ad adottare più gatti, se si può.
Di tutti gli inserimenti che ho fatto in prima persona e che ho seguito solo uno è stato molto difficile e stressante, quello del mio Skipper che non accettava i miei due mici residenti, ci è voluto tanto tempo e pazienza ma le cose sono migliorate, certo non gli stanno ancora oggi simpatici dopo più di 2 anni, ma li tollera se non cercano di toccarlo . Lui però non era un micio di un allevamento, era un ex randagino che veniva scacciato e picchiato da altri maschi adulti e sicuramente il suo vissuto in strada l'ha segnato.
Tutto quello che hanno detto gli utenti che mi hanno preceduta è giustissimo, concordo con loro, hanno puntualizzato degli aspetti da tenere ben in considerazione, ma non mi sento di dire che adottare un altro micio quando se ne ha solo uno è tra virgolette sbagliato per il micio residente, se fosse così allora tutti dovremmo avere un solo gatto, ma non mi pare che sia così. Secondo me bisogna considerare ogni singolo caso, ogni caso, ogni gatto è diverso da un altro e solo tu che conosci la tua gatta, il suo territorio, puoi sapere se hai la possibilità di garantire una convivenza pacifica tra più gatti.

[...]

Lyandree ti auguro di trovare presto il tuo nuovo micino, qui troverai tutto il sostegno e i consigli per l'inserimento
Grazie per i complimenti a Mary , per avermi dato una speranza e per il tuo ultimo augurio!
Ovviamente capisco il punto di tutti, ed è giusto mettere l'accento sulle difficoltà per evitare di romaticizzare l'arrivo del secondo gatto.
In ogni caso se deciderò di procedere cercherò di informarmi bene su come rendere il meno traumatico e ostico l'inserimento affidandomi a consigli di persone competenti e cercando di rispettare i tempi giusti per evitare di forzare la convivenza..

Per adesso viviamo in appartamento, di media grandezza, ma entro un paio d'anni dovremmo spostarci in una villetta (pandemie permettendo ) dove penso che potrà esserci spazio più che a sufficienza.
Ho pensato che sarebbe meglio affrontare l'eventuale inserimento prima del trasloco per evitare la somma degli stress..


Quote:
Originariamente inviato da alimiao Visualizza Messaggio
Ciao,
vado parzialmente controcorrente, secondo me è legittimo avere un minimo di aspettative sul carattere di un gatto, soprattutto se lo si prende in allevamento. Seppure tu ami Mary per come è, il tuo vissuto (le tue esigenze "di specie" diciamo) ti porta a desiderare ANCHE un gatto più affettuoso. Questo non vuol dire certo dimenticarsi di Mary una volta che il nuovo micio sarà arrivato, o pensare che lei "vale meno" perché non è di razza o non è coccolona. Ci mancherebbe!

Io sono appassionata di gatti di razza, anche se sono consapevole che questa scelta per alcuni versi è probabilmente egoista e forse non del tutto etica, e c'è parecchio di migliorabile in tutto quel mondo che ruota attorno all'allevamento. Comunque questo è un altro discorso.

Quando ho deciso di prendere un gatto, avevo più o meno in mente come mi sarebbe piaciuto, soprattutto a livello di carattere: coccolone, socievole, intelligente, chiacchierino, possibilmente abbastanza tranquillo da permettermi di lavorare da casa senza creare troppi danni. Il mio gatto preferito a livello estetico era il siamese moderno/orientale, ma ho preso in considerazione anche thai e devon rex (comunque volevo un pelo corto per ragioni di allergia agli acari della polvere). La mia colorazione preferita era il manto point, in ogni sua variante. Ho visitato molte expo feline nel nord Italia per quasi un anno e mezzo, parlando con molti allevatori (ahimé tu adesso non credo potrai farlo per un bel po' causa covid...).
[..]

Dunque tutto questo per dirti che sì, secoondo me è vero che ci sono delle caratteristiche peculiari nelle razze, ovviamente con tutte le varianti individuali e di linea di sangue. Dunque fossi in te inizierei a prendere contatti con allevamenti seri, e inizierei a parlare con gli allevatori spiegando la tua situazione, le tue aspettative ecc. Non mi fossilizzerei assolutamente sul colore blue point, che fra l'altro è piuttosto raro (bellissimo eh, sono d'accordo!!). Certo puoi avere una preferenza di colore, se dovessi trovare il cucciolo così meglio, ma le cose importanti sono altre. Andrei a visitare un po' di allevamenti senza impegno, per vedere questi gatti da vicino e conoscerli meglio. E poi se ti avessi fatto venire la curiosità, puoi fare come me e scegliere invece una scimmietta ricciolina, tu e Mary avrete il cinema a casa gratuito per tutta la vita, altro che Sky e Netflix
La penso abbastanza come te sui gatti di razza, come ho espresso più sopra.
Grazie mille per le molte informazioni che hai voluto darmi, tutte utili!
Ovviamente mi piacerebbe andare a vedere qualche esposizione per poter parlare con più allevatori possibili, ma come fai notare tu.... il periodo non è dei migliori per questo tipo di iniziative

Penso che il prossimo passo sarà cominciare a dare il tormento (in senso buono) a qualche allevatore via mail facendo tutte le domande più specifiche sulla razza Thai che mi sono sorte in questa chiaccherata.
Posso chiederti (in privato) se hai ancora qualche contatto di allevatori degni di stima?

Sul colore ho qualche preferenza, ma in realtà non è una vera priorità: penso che il carattere specifico del micio sia più importante, e spero di trovare un allevatore che possa indirizzarmi al soggetto più giusto per me..
Lyandree.88 non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 24-05-2020, 10:44   #13
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Aletto
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Predefinito Re: Siamese Thai come secondo gatto?

@ Lyandrdee.88

Penso che insegnare ad un cane a non salire sul divano, dare la zampa, il seduto, il rispondere al richiamo ecc e la sua conseguente obbedienza non ci indichino correttamente la qualità della sua risposta perché, in etologia cognitiva, questo evidenzia piuttosto la sua necessità di appagamento data dalla risposta di approvazione del suo umano di riferimento.
Il cane non ha obbedito, non ha imparato –il più delle volte non ha bisogno di imparare ciò che farebbe spontaneamente-, ma ha bisogno di approvazione che riceve dalla mimica del suo umano, non dal premietto! C’è uno studio abbastanza recente in proposito della Emory University di Atlanta (Stati Uniti).
Siamo quindi spesso lontani anni luce dalla corretta interpretazione di questi ed altri episodi perché il behaviorismo non dà una risposta esaustiva, la teoria della causa e dell’effetto, dello stimolo e del comportamento conseguente, non è sufficiente a spiegare la scelta di una data risposta comportamentale: il cane collabora, sempre, anche quando sta seduto ad aspettare che noi facciamo qualcosa, dato che il cane utilizza l’obbedienza come strumento per l’azione concertata e non come fine in sé. La gratificazione verbale o mimica diventa un momento di comunicazione relazionale.

Per il gatto tutto questo non c’è, il gatto non è un canide. E’ un felide. Bella scoperta vero? Eppure la tendenza a fare paragoni c’è, persiste.

Ti parlo di behaviourismo perché è questo ciò che mi arriva da quanto scrivi. Ovviamente potrei sbagliarmi.
L’istituto nazionale di zooantropologia, presso il quale sono diplomata in relazione uomo-animale con particolare riferimento alla relazione uomo-gatto, pone al centro due cose: la relazione tra due specie diverse, e la mente animale, quella umana inclusa. Quindi avete ragione quando dite che ci sono aspettative da parte nostra quando desideriamo intraprendere una relazione con un altro animale (ore ed ore di lezione in proposito), ma queste aspettative, se deluse, compromettono a volte irrimediabilmente la relazione. Altre volte per fortuna no.

Scrivi:
“Al contrario dei cani il gatto non ha il concetto di "proprietà" per quanto riguarda le risorse”
Il concetto di proprietà il gatto lo ha, eccome se lo ha! Il territorio che ha scelto è non solo una sua proprietà ma ne è un tutt’uno. In natura ammette incursioni nel suo territorio regolate dai feromoni, lui stesso invade il territorio di un altro gatto sapendo che non è il suo ed incorrendo nel rischio di una zuffa. Lo fa per ampliarlo, per perlustrare, per vedere che aria tira, lo fa con estrema circospezione captando i feromoni del legittimo proprietario, se è la prima volta, perché sa che non è suo.
La motivazione territoriale include il concetto di proprietà. Il gatto può difenderla fino ad aggredire il consimile che la viola, anche se preferisce evitare sempre lo scontro diretto perché metterebbe a repentaglio la sua incolumità. Permette più facilmente incursioni nelle zone di confine. Ci sono documentazioni e studi che lo vedono addentrarsi fino alla “core area” di un altro gatto per competere sulle risorse primarie.

Questa è motivazione competitiva, non assenza del senso di proprietà!

La "risorsa divano" a volte è oggetto di contesa, ci si mette talmente vicino che siamo costretti a spostarci: competizione, perché il divano è anche territorio del gatto. Il letto idem: verso le 6, 6 e1/2 Volland mi sveglia definitivamente, mi alzo do da mangiare a loro ed a me e poi lui si mette sul cuscino del letto, della serie: ora questo posto è mio anche se durante la notte ho dormito qui ma di lato. Contesa, competizione.

Conoscere le motivazioni specie specifiche, incluse le nostre, è utile alla relazione:
Quelle che emergono da questo breve dialogo sono

1) Le nostre:
-quella sillegica e le inevitabili derive
-quella epimeletica e le inevitabili derive, incluso il desiderio legittimissimo di poterla esprimere che ci riconduce in parte alla sillegica.
Diciamo che sono abbastanza ben collegate

2) Le loro:
-quella territoriale
-quella competitiva
-quella et-epimeletica a volte meno presente mettendoci qualche volta in difficoltà
E queste che ho elencato sono pochissime

Sostanzialmente penso che tu sia più propensa al behaviourismo per carattere/forma mentis, mentre io per gli stessi motivi sono più propensa all’etologia cognitiva, al desiderio di conoscere la mente ed al suo legame indissolubile con l’ambiente, ivi incluse le emozioni de ne derivano. Ma come ho detto potrei sbagliarmi.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 24-05-2020, 18:08   #14
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Predefinito Re: Siamese Thai come secondo gatto?

Che discussione interessante che ne è venuta fuori!
Da parte mia, spiego meglio il mio punto di vista, perché mi rendo conto di essere stata forse un filo approssimativa.
Il mondo dell'allevamento mi affascina molto (durante questa quarantena un paio di volte ho pensato, tra il serio e il faceto, mi metto a studiare seriamente e prima o poi mi metto ad allevare ) sciocchezze a parte, non giudicherei nessuno per la scelta di un'indole piuttosto che un'altra, io stessa amo il thai, e in misura minore il siamese moderno sia per il loro aspetto che per l'indole della razza.
Però mi rendo conto che, pur riconoscendo il grandissimo lavoro che un serio allevatore deve compiere, mi trovo a pensare ma a me importerebbe davvero avere un gatto che rispondesse a determinate caratteristiche? Un gatto sulle cui linee di sangue si è lavorato in maniera tanto attenta? E la risposta è che non lo so. Probabilmente ci sono tante cose che in realtà non mi interessano davvero e altre sulle quali nutro grandi perplessità (ad esempio le expo, devo ancora riuscire a vederne una tra l'altro) insomma, è un mondo che mi affascina, ma che forse preferisco guardare da lontano. Ma lungi da me esprimere giudizi su chi adotta gatti di razza! Anche perché oggi parlo così, tra un anno, chissà?
E meno che mai giudicherei chi privilegia, nella scelta del gatto, un'indole rispetto a un'altra: razza o non razza ogni gatto è a sé e su questo non ci piove, ma anche io, quando mi è stato possibile, ho preferito scegliere gatti che avessero un determinato vissuto e che di conseguenza avessero più probabilità di sviluppare un carattere socievole e aperto. Egoista? Forse anche sì, ma non vedo nulla di male in questo. Il vero problema sussiste nel momento in cui il gatto, di razza o no che sia, non risponde alle nostre aspettative e quindi ce ne lamentiamo come di un giocattolo rotto, o peggio ancora lo si getta via. Ma non è il caso di nessuno qui.
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Vecchio 25-05-2020, 15:21   #15
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Originariamente inviato da Lyandree.88 Visualizza Messaggio
Penso che il prossimo passo sarà cominciare a dare il tormento (in senso buono) a qualche allevatore via mail facendo tutte le domande più specifiche sulla razza Thai che mi sono sorte in questa chiaccherata.
Posso chiederti (in privato) se hai ancora qualche contatto di allevatori degni di stima?

Sul colore ho qualche preferenza, ma in realtà non è una vera priorità: penso che il carattere specifico del micio sia più importante, e spero di trovare un allevatore che possa indirizzarmi al soggetto più giusto per me..
Purtroppo l'unico allevamento che avevo contattato non è più attivo... comunque io fossi in te inizierei a studiarmi un po' i siti degli allevamenti che sono nella tua regione (o se non ce ne fossero, al massimo nelle regioni limitrofe). Soprattutto è importante vedere che garanzie danno a livello di salute dei gatti. Se mi dici di che regione sei magari ci do un occhio e ti dico la mia opinione (anche se non sono esperta di thai).
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Vecchio 25-05-2020, 15:26   #16
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Originariamente inviato da Riri Visualizza Messaggio
E meno che mai giudicherei chi privilegia, nella scelta del gatto, un'indole rispetto a un'altra: razza o non razza ogni gatto è a sé e su questo non ci piove, ma anche io, quando mi è stato possibile, ho preferito scegliere gatti che avessero un determinato vissuto e che di conseguenza avessero più probabilità di sviluppare un carattere socievole e aperto.
Infatti secondo me qui non si tratta (solo) di gatti di razza o no, anche molte persone che prendono il gatto in rifugio hanno delle aspettative, vogliono il gatto tendenzialmente vivace, o calmo, o affettuoso... certo senza cadere negli eccessi di volere "il gatto fatto su misura", però mi sembra che cercare un gatto che per carattere possa adattarsi meglio al nostro stile di vita è anche una scelta responsabile.
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Vecchio 25-05-2020, 16:29   #17
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Predefinito Re: Siamese Thai come secondo gatto?

Concordo Ali, sempre fermo restando la consapevolezza e la capacità di accettare sorprese, anche sgradite.
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Vecchio 25-05-2020, 16:46   #18
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Aletto
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Originariamente inviato da alimiao Visualizza Messaggio
Infatti secondo me qui non si tratta (solo) di gatti di razza o no, anche molte persone che prendono il gatto in rifugio hanno delle aspettative, vogliono il gatto tendenzialmente vivace, o calmo, o affettuoso... certo senza cadere negli eccessi di volere "il gatto fatto su misura", però mi sembra che cercare un gatto che per carattere possa adattarsi meglio al nostro stile di vita è anche una scelta responsabile.
Certo, orientarsi verso una presumibile indole più compatibile con la nostra aspettativa e le nostre abitudini lavorative è senz’altro agire in modo responsabile nei confronti del micio col quale andremo a vivere.
Bisogna considerare anche che chi vediamo o ci viene descritto come tranquillo piuttosto che ben attivo, affettuoso o sulle sue, potrebbe poi cambiare in relazione all’ambiente in cui crescerà e si formerà come individuo. Il comportamento è sempre la risposta dell’individuo all’ambiente!

I gatti provenienti da gattili poi spesso sono comportamentalmente i più compressi, quelli che hanno dovuto mandar giù tanti rospi, e una volta che si rendono conto che finalmente possono esprimersi possono nel tempo cambiare da così a cosà e la persona che ne ha adottato uno, non sa che pesci prendere.

Ma almeno potremmo dirci che le avevamo pensate tutte


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 26-05-2020, 12:45   #19
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Lyandree.88
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Predefinito Re: Siamese Thai come secondo gatto?

@ Aletto

Molto interessante quello che mi scrivi, e molto stimolante per una futura ricerca e approfondimento personale. Devo ammetere che non sono un'esperta e peccherei di presunzione nel cercare di risponderti nel merito.

Sicuramente per quanto sia sbagliato a livello descrittivo e di studio etologico paragonare conportamenti animali tra specie, è molto utile a volte a livello "didattico" per poter relazionare a qualcosa di conosciuto un nuovo contetto.
Conoscendo meglio l'etologia e il mondo canino tendo a fare paragoni per relazionare i nuovi "concetti felini" a idee e nozioni che ho già.

Sicuramente ho anche una forma mentis più behaviouristica perchè da amante degli animali e proprietaria di cani, gatti e cavalli, il comportamento fattuale è quello più osservabile e su cui mi trovo a lavorare per una serena convivenza.
In fondo quello che interessa a me, nella vita di tutti i giorni, è come impedire che il gatto salga sulla cucina, che il cavallo non mi pesti i piedi e rispetti il mio spazio personale, il cane non mi distrugga le ciabatte.. etc..
Ovviamente ci sono probelmi meno pratici che necesitano di andare oltre: come far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente ad esempio.

@ Riri

Ti capisco.. XD avvierei un allevamento (non importa di cosa: cani, gatti o cavalli per me va bene tutto) solo come copertura per potermi circondare di animali.. hahahah
A parte gli scherzi, la scelta di prendere un animale da un allevamento mi sembra una scelta più consapevole che permette di incrociare le aspettative e lo stile di vita dell'essere umano con l'indole dell'animale, dando così più chance ad una vita di soddifazioni per tutti ed ad un rapporto che possa svilupparsi con meno sforzo.
Sulla carta e forse un po' ingenuamente penso che se tutti i proprietari di cani e gatti facessero questo tipo di viaggio instrospettivo e di ricerca preliminare ci sarebbero molti meno abbandoni o "cuccioli casuali" che rischiano di finire in gattile/canile.
Ovvimente tutto questo sulla carta! Stimo molto i volontari e chi è disposto a far entrare un essere vivente nella propria vita "a scatola chiusa". Pontendo scegliere però non è il mio.

Detto questo Mary è una trovatella, è la principessina di casa e ha tutto il nostro amore incondizionato a prescindere dal suo carattere.
Lyandree.88 non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 26-05-2020, 14:16   #20
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@ Aletto

..........Devo ammetere che non sono un'esperta e peccherei di presunzione nel cercare di risponderti
Ovviamente ci sono probelmi meno pratici che necesitano di andare oltre: come far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente ad esempio.
Ci sono pochissimi esperti al mondo degni di essere considerati tali, e continuano sempre ad imparare. Non è il mio caso.
In gattile avrei voluto adottare una micia probabilmente in fissità cognitiva ma tra il lavoro e la mia età bisogna riconoscere che non si può far tutto. Oddio, se avessi avuto un giardino non avrei esitato. Da lei avrei imparato tanto che le avrei restituito sotto forma di una vita degna di questo nome.

Far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente per te sarà un problema meno pratico, ma non lo è per loro.


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Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
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