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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 14-03-2019, 09:12   #21
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Malinka concordo in pieno su tutto quanto


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Vecchio 14-03-2019, 14:55   #22
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Premetto che la mia risposta non è una critica diretta a Pippiu, ma un ragionamento fatto un po' più in generale.

Secondo me tutto questo discorso del "sto facendo violenza al gatto limitandolo nella sua libertà e rendendolo frustrato e infelice quando invece dovrebbe correre spensierato nei prati" spesso nasconde la NOSTRA frustrazione ed infelicità nei confronti del micio.

Mi spiego: in linea di massima, siamo tutti d'accordo che, in un mondo ideale, il gatto dovrebbe essere libero di vivere "secondo natura" e cioè accedere ad un territorio naturale, accoppiarsi a piacimento, cacciare e mangiare prede vive eccetera eccetera.
Sempre nel mondo ideale, probabilmente anche gli umani dovrebbero essere liberi di vivere immersi nella natura, fare attività fisica quotidiana invece di essere costretti davanti al pc 18 ore al giorno, eccetera.

Ora, queste sono delle bellissime teorie, ma tutti sappiamo che, tranne rare e fortunate eccezioni, noi viviamo nel mondo reale, in cui dobbiamo fare tantissimi compromessi fra ciò che sarebbe giusto e naturale e ciò che è possibile.

Quindi, fra le altre cose, decidiamo di prendere un gatto in casa, ognuno con le sue motivazioni. Chi vuole una compagnia, chi vuole salvare un essere vivente dalla strada o dal rifugio, chi vuole un bel gatto di razza anche per motivi estetici, spesso ci sono un po' tutte queste ragioni insieme. Quando tutto va bene, cioè il gatto è "adatto" al nostro stile di vita e non mostra segni di disagio, ad esempio volevamo il gatto coccolone e abbiamo il gatto coccolone, raramente ci viene in mente il discorso del "o poverino gli sto facendo violenza rinchiudendolo fra quattro mura".
Questo tarlo di solito inizia a partire quando il gatto diventa "molesto": miagola di notte, vuole scappare, inizia a pisciare in giro, rovina i mobili, vuole giocare mentre noi siamo stanchi morti, ecc ecc. Questi comportamenti per noi sono molto fastidiosi e frustranti perché noi vorremmo goderci una vita tranquilla, senza questi rompimenti di scatole! Dover pulire pisciate un giorno sì e uno no, doversi svegliare di notte, dover giocare col gatto mentre noi vorremmo solo collassare sul divano... beh certo non è proprio una vita di relax.
Nei momenti di stanchezza allora iniziamo a pensare come si starebbe bene a vivere senza questo gatto... finalmente un po' di tranquillità! e allora iniziamo a pensare che magari gli stiamo facendo violenza, che il gatto è infelice, gli manca qualcosa, ecc ecc, un po' per il senso di colpa nel vedere il gatto che ha comportamenti irrequieti, un po' forse come giustificazione al nostro desiderio di liberarci del gatto.

Ma il gatto che si comporta così sta mostrando un disagio, non sta dicendo "liberami da questa prigione, sto soffrendo, starei molto meglio senza di te"! Il gatto (tranne rari casi di gatti VERAMENTE forastici) non starebbe meglio senza di noi e senza il territorio a cui è abituato! starebbe meglio se venissero presi tutta una serie di accorgimenti per cui potesse vivere meglio quel territorio e il rapporto con quell'umano di riferimento. Cambiare territorio e cambiare umano sono un grave sconvoglimento per la sua vita...
Facendo i dovuti confronti, sarebbe un po' come dire "questo bimbo piange e fa capricci tutti i giorni, evidentemente non si sente felice, starebbe meglio in un'altra famiglia che gli desse più attenzioni, vediamo di ricollocarlo"... nessuno ragiona così, sarebbe visto come un mostro senza cuore, anzi probabilmente sarebbe denunciato per abbandono di minore. Ora, è chiaro che i gatti non sono bambini, però a volte si usa la scusa del "sono animali, tenerli in casa è contro natura" quando non si ha voglia (o energie, o capacità) di fare degli adattamenti e dei tentativi.

Mi capita spesso ad esempio di sentire delle amiche dire "ah, a me dà fastidio entrare in una casa in cui ci sono gatti e sentire quel puzzo di lettiera... d'altrone tenere un gatto in casa è fargli violenza, gli animali dovrebbero essere liberi di vivere in natura seguendo i loro istinti (ecc ecc)". Ora, tu sei una maniaca della pulizia e ti dà fastidio l'odore di lettiera, ciò è comprensibilissimo e perfettamente accettabile. Fai benissimo a non prenderti un gatto. Ma perché invece di dire "a me non dispiacerebbe prendere un gatto, ma odio quel terribile odore di lettiera" passi ai massimi sistemi e dici "prendere un gatto è fargli violenza"? E' un'interpretazione TUA, dettata più che altro da considerazioni tue (tutte umane), non puoi entrare nella testa del gatto e sentenziare cosa è meglio per lui. Che anzi, al gatto di vivere in un ambiente lindo e profumato non gliene frega proprio niente.

Ripeto, questa non vuole essere una critica a Pippiu, io lo (la?) rispetto anche in questo momento di difficoltà e stanchezza. Però anche in questo momento bisogna stare attenti a quali campane dare ascolto, perché secondo me, come ho già scritto, la situazione sarebbe migliorabile con un po' di pazienza e accorgimenti.
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Vecchio 14-03-2019, 15:21   #23
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Concordo pure con te Alimiao.
Anche noi umani non siamo liberi per niente, anzi forse siamo pure più imprigionati ...


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Vecchio 14-03-2019, 15:47   #24
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Concordo pure con te Alimiao.
Anche noi umani non siamo liberi per niente, anzi forse siamo pure più imprigionati ...
Noi decidiamo delle nostre catene, loro non decidono nulla.... Noi scegliamo in quali compromesdi stare, loro no.
Secondo me porsi dei dubbi etici è corretto e responsabile, ne miccia ne Abebe ne Lluvia mi danno dei "fastidi" eppure ogni giorno, ogni volta che inseguono un raggio di luce anziché una preda vera, quando Abebe si strappa il pelo, ogni volta che cercano di sgusciarmi fuori, ogni volta che osservano dalla rete un piccione volarsene via e assumono quell'aria frustrata.... Ecco, ogni volta mi chiedo se ho fato il loro bene, se posso fare di più per contribuire al loro benessere, se ho fatto il loro bene portandoli in appartamento all'ottavo piano.
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Vecchio 14-03-2019, 15:57   #25
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per tutte e due.

Però secondo me anche qui non c'è una verità assoluta e distinta: nel mondo reale nulla è bianco o nero, neanche Matt

Se io guardo i miei mici, vedo che Lina è super contenta di essersi fatta adottare; al massimo esce sul terrazzo e anche quando la porto in campagna fa due passi fuori, si crogiola al sole, ma rientra quasi subito. Lei sa che cosa vuol dire cavarsela da soli; arrivata da me avrebbe avuto la possibilità di tornare a fare la vita randagia. Magari ci ha anche pensato (la fuga con Acciughino?), ma ha fatto la sua scelta ed ha deciso di stare in casa.

Matt stesso, da un lato è un giocherellone incontenibile: che gli piaccia stare con Arturo in campagna è indubbio; ma gli piace anche tanto stare con me, e con Lina. POrtarlo dai nonni "per fare il suo bene" non so fino a che punto lo farebbe felice.

E tornando a Lina, anche se la minipatnera ogni tanto è un seccatore, se lui non c'è o miagola allarmato, lei accorre: come farebbe lei senza il suo figlio adottivo (che ormai ha due anni, e che in natura sarebbe già stato cacciato di casa da tempo)?
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Vecchio 14-03-2019, 15:58   #26
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Non torturiamoci con questi pensieri, se facciamo il massimo per loro di sicuro non può che essere un bene.


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Vecchio 14-03-2019, 16:02   #27
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Secondo me porsi dei dubbi etici è corretto e responsabile, ne miccia ne Abebe ne Lluvia mi danno dei "fastidi" eppure ogni giorno, ogni volta che inseguono un raggio di luce anziché una preda vera, quando Abebe si strappa il pelo, ogni volta che cercano di sgusciarmi fuori, ogni volta che osservano dalla rete un piccione volarsene via e assumono quell'aria frustrata.... Ecco, ogni volta mi chiedo se ho fato il loro bene, se posso fare di più per contribuire al loro benessere, se ho fatto il loro bene portandoli in appartamento all'ottavo piano.
Porsi dei dubbi è senz'altro corretto, (fra l'altro, sarebbe corretto anche porsi dei dubbi ogni tanto su come viviamo anche noi umani, ma questo è un altro discorso e si andrebbe OT), secondo me quello che non è tanto corretto è farsi venire questi dubbi del "il gatto in appartamento vive sacrificato, sarà giusto?" DOPO che si è preso il gatto, quando lui manifesta disagio, e come eventuale giustificazione per una ricollocazione. Cioè secondo me il dubbio è validissimo se ci spinge a migliorare il benessere del gatto, è meno valido se viene usato come giustificazione per un'esigenza umana.
Ad esempio: il mio gatto è un rompiballe, iperattivo, vuole sempre attenzione, vive in simbiosi e miagola di notte come un disperato. Io non ne posso più. Lo voglio ricollocare perchè non ce la faccio più e la mia qualità di vita (umana) è peggiorata a causa di queste problematiche. Secondo me in questo momento sto prima di tutto pensando al MIO benessere, e poi, come conseguenza, viene il dubbio del "forse sta soffrendo poverino, lo privo della sua libertà".

Sia ben chiaro, ripeto, io non sto giudicando nessuno, è perfettamente umano (UMANO!) essere stanchi di situazioni del genere e voler cercare delle soluzioni, anche la ricollocazione. Ma è importante essere onesti e capire quale è la motivazione che ci spinge (e ci fa venire certi dubbi). Se la motivazione è prima di tutto il benessere del gatto, secondo me ci sono tantissime cose che si possono fare per migliorare.. e infatti tu Babaferu quando li vedi assumere l'aria frustrata, prima ti fai venire un po' il dubbio se hai fatto bene a metterli in appartamento, ma subito dopo ti chiedi cosa puoi fare, non inizi a pensare di ricollocarli in un ipotetico Eden dove vivrebbero la loro vita da gatto libero.
Invece se la motivazione del dubbio parte da un'esigenza umana (sono stanco, non ce la faccio più, non è il tipo di relazione uomo-gatto che mi aspettavo e che volevo), allora si può pensare ad una ricollocazione, ma è importante tenere presente che è partita da un'esigenza nostra, non del gatto.
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Vecchio 15-03-2019, 10:03   #28
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..... però quando vedi i gatti spiaccicati per strada, o ne vedi di mezzi spelacchiati e malandati in giro, o senti di gatti maltrattati...... I gatti sono pur sempre animali domestici e noi ce ne prendiamo cura al meglio.
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Originariamente inviato da Misty Visualizza Messaggio
Non torturiamoci con questi pensieri, se facciamo il massimo per loro di sicuro non può che essere un bene.
Perché non si pensa mai a quanti gatti stanno bene vivendo come la loro specie richiederebbe e si pensa solo a quelli spiaccicati e maltrattati?
Cosa significa prendersi cura al meglio del gatto?
Sembrano domande sceme?

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Originariamente inviato da pippiu Visualizza Messaggio
........I gatti non troveranno mai posto migliore delle nostre case, ma loro non lo sanno e questo è il problema.
Sostituiamo il soggetto ed immaginiamo che questa frase possa essere detta da un'altra specie: gli uomini non troveranno mai posto migliore di questo dirupo, ma loro non lo sanno e questo è il problema


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Come succede spesso, concordo


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 15-03-2019, 10:26   #29
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Avevo scritto un lungo post l'altra sera che poi ho perso. Mi limito a dire che concordo con Aletto in ogni singola parola.
Spesso trasponiamo il nostro concetto di amore e protezione su altre specie e non riusciamo a tenere conto dei loro reali bisogni, perché la sola idea ci è estranea o ci spaventa.
E forse ha a che fare sempre con una questione etica rispetto a cosa vogliamo per chi amiamo, in questo caso il gatto: se una vita all'insegna della sicurezza o della libertà di esprimersi secondo i bisogni di specie, tutto questo detto in parole povere e forse riduttive.
Qual è la mia posizione in proposito l'ho già espresso qui e altrove e non mi sognerei mai di criticare chi agisce diversamente. Penso però che interrogarsi a riguardo sia, come dice Baba, un atto di responsabilità.
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Vecchio 15-03-2019, 10:45   #30
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Predefinito Re: il gatto che vuole uscire!

Stavamo discutendo del fatto di far uscire un gatto in città, per strada, tra mille pericoli.
Qual'è l'ambiente in cui vive il gatto in natura? I gatti di cui parliamo sono quelli domestici, vivono con l'uomo, quelli che non vivono con gli umani vivono in prossimità dei centri abitati, e non vivono a lungo. Non mi riferisco sicuramente ai felini selvatici.
Ma io, come dice il mio veterinario, sono troppo sensibile evidentemente e mi faccio trasportare dalle emozioni che queste creature mi suscitano e la responsabilità che ne deriva dal prendermene cura.


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