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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare

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Vecchio 06-06-2017, 10:32   #41
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secondo me l'approfondimento non è mai troppo... metti anche l'altro link. può sempre tornare utile, e magari tra gli utenti che leggono c'è qualcuno che cerca proprio qualcosa del genere!
anche secondo me è meglio approfondire, ma ci si ingarbuglia facilmente.
Tutto all'interno dell'organismo è in stretta correlazione e collaborazione, anche in senso distruttivo. Per i gatti e gli altri carnivori stretti l'evoluzione ha optato per una via metabolica breve, facendo a meno della ridondanza enzimatica degli onnivori, in compenso sono dotati di una quantità superiore di flora batterica intestinale che non dovrebbe essere intaccata e/o modificata da un'alimentazione impropria

Questo è il link
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...TQyz_NiLG-cd2Q

ma me lo devo ancora studiare per benino, intanto cominciate voi se ne avete voglia, poi ne parleremo assieme


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 06-06-2017, 12:03   #42
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un pezzo di un altro link è interessante, mette in relazione l'assunzione di carboidrati con l'obesità ed il diabete.
copioincollo in italiano dal traduttore google la parte che concerne il gatto, questo è il link
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24896238 :

SPECIE DI MAMMIFERI CARBOIDRATI INDIPENDENTI
Glucokinase di specie carnivora: l'esempio del gatto

Durante il suo sviluppo evolutivo il gatto è adattato ad una dieta ricca di proteine (circa il 54% di DM) e bassa di carboidrati (circa 8% di DM), direttamente connessa alla sua dieta naturale costituito prede ( 118 ) . In risposta a queste abitudini alimentari, se confrontato con specie onnivore (come roditori o esseri umani), i gatti hanno le attività più bassi di enzimi digestivi di carboidrati nel tratto gastrointestinale, più lento tasso di incorporazione del glucosio in glicogeno e ora l'eliminazione del glucosio allungata nel test di tolleranza al glucosio ( 119 ) . Questi fatti implicano che il gatto come un animale carnivoro non è ben adattato a metabolizzare prontamente grandi carichi di glucosio ( 120 ) . Tuttavia, sulla base di tutti questi fatti, nessun requisito dietetico per i carboidrati è stata stabilita per i gatti ( 121 ) . D'altra parte, gli alimenti gatto commerciali spesso contengono notevoli quantità di carboidrati, principalmente come amido ( 122 ) . Secondo la teoria di connessione carnivoro di Brand Miller e Colagiuri ( 123 , 124 ) , un innaturalmente elevato apporto di carboidrati in carnivori - in particolare i carboidrati con un alto indice glicemico come zuccheri semplici - può contribuire allo sviluppo del diabete mellito. Questo potrebbe certamente essere il caso con i gatti domestici ( 119 , 122 ) . Gatti hanno un GK funzionale molto bassa senza capacità di essere inducibile da carboidrati alimentari, che associato ad una minima attività di epatica glicogeno sintetasi rende felini grado di minimizzare rapidamente glicemia dopo un pasto HC. Così, amido supplementare nella dieta che non è memorizzato come glicogeno muscolare o utilizzato per l'energia viene immagazzinata sotto forma di grasso con il rischio associato di obesità e insulino-resistenza. Come detto sopra, i gatti sono carnivori rigorose e considerato carente in GK epatica basato sul loro bassa espressione GK e attività ( 125 - 127 ) , che è stato proposto come causa del diabete felino ( 126 ) .
Paradossalmente, non è stata rilevata la presenza di GKRP nel fegato dei gatti, che scarta l'ipotesi di una bassa attività GK causate dalla sua sequestro dalla proteina regolatoria ( 45 , 128 ) . Tuttavia, l'esistenza di attività HK alti e gli enzimi gluconeogenici nel fegato felino sembra indicare una strategia diversa, dove l'attività a basso GK sarebbe compensata da HK e il fegato sarebbe orientata al glucosio produzione e l'esportazione, piuttosto che utilizzare il glucosio, che è coerenti con il profilo nutrizionale dei gatti ( 129 ) . Data la natura di rigidi carnivori, la mancanza di GK nel fegato felina è stata tradizionalmente considerata come una caratteristica naturale della loro condizione nutrizionale piuttosto che un difetto metabolico ( 128 ) . Potrebbe essere allora che la mancanza di GK epatica agisce come un 'marcatore carnivoro'? La risposta non è chiara, dato che le altre specie carnivore hanno attività GK nel fegato, tra cui diverse specie di pesci (vedere il 'Glucokinase nel pesce' sezione). In questo senso, la GK osservata nei pesci è spesso inducibile dalla presenza di carboidrati nella dieta, anche se non sono gli ingredienti naturali nelle diete carnivore. È un dato di fatto, la maggior parte degli studi con i gatti sono stati fatti con i gatti a digiuno, anche se sono stati alimentati con alte percentuali di carboidrati nella dieta. Dato che la capacità di GK di essere indotta da carboidrati alimentari è ancora sconosciuta nel fegato gatto, allora la realizzazione di studi post-prandiali sarebbe utile. La conseguenza principale di questa presunta mancanza di GK adattativa nel fegato gatto è che i gatti hanno un scarso controllo della glicemia dopo un carico di glucosio. Ciò si tradurrebbe in un più persistente iperglicemia e la clearance del glucosio più lento che in altri mammiferi comparabili, come i cani ( 130 ) . Dato che il percorso glicogeno-stoccaggio è anche molto bassa nel gatto ( 131 ) , poi carboidrati vengono memorizzati come lipidi attraverso de novo lipogenesi con le costanti complicazioni associate fisiopatologiche, diabete incluse ( 122 ) .
Contrariamente a quanto osservato nel fegato, macchine nutrient-sensing sembra essere presente nel tessuto pancreatico felina, dove l'attività e l'espressione di GK sono comparabili con quelle di altre specie di mammiferi ( 127 ) .


PS, la glucochinasi (GK) è l'enzima chiave per utilizzare il glucosio (tutti i carboidrati cioè grano riso mais vegetali patate ecc diventano glucosio)

PPS accidenti quant'è lungo, mi spiace


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Ultima Modifica di Aletto; 06-06-2017 at 12:07.
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Vecchio 08-06-2017, 10:16   #43
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Quello che proprio non riesco a...digerire...è il fatto che quasi tutti i veterinari si incaponiscano a prescrivere a gatti con IBD i cosiddetti cibi dietetici (es: Hill's Z/D) che come primo ingrediente hanno i cereali, quando oramai anche i sassi sanno che cereali e carboidrati in genere sono quanto di meno adatto ci possa essere per l'alimentazione di un carnivoro obbligato e quali danni provochi un'alimentazione nella quale siano massicciamente presenti questi alimenti e quale rilevanza abbiano nell'insorgenza di molte patologie che sono in costante ed esponenziale aumento, non solo IBD, ma anche ipertiroidismo, diabete, ecc.

E' un innegabile dato di fatto che la stragrande maggioranza dei veterinari non possieda competenze specifiche in fatto di nutrizione felina; quanto conoscono si basa sulle informazioni ricevute dagli emissari pagati dalle aziende produttrici di pet food, tanto pomposamente quanto impropriamente definiti "informatori scientifici", però così come qualsiasi persona senza conoscenze mediche e nutrizionistiche ha la possibilità di documentarsi, a maggior ragione possono farlo, anzi, hanno il preciso dovere etico di farlo coloro che per professione si occupano della salute dei nostri animali.

Un gatto diabetico si dovrebbe cibare di una "cosa" come Purina Veterinary Diets DM Diabetic Gatto (ingredienti: Farina di glutine di mais, proteine di pollo disidratate, proteina di soia isolata, farina di soia, grassi animali, amido di mais, interiora aromatizzanti, lievito, olio di pesce, minerali.) o di altra roba similare e di ben note marche che se non hanno cereali al primo posto, li hanno comunque in seconda posizione?
Ma scherziamo?!

Gli interessantissimi link che hai proposto dovrebbero leggerli i veterinari in primis, cosa che evidentemente non fanno o, se lo fanno, o non capiscono cosa stanno leggendo o non hanno interesse a cambiare registro, perché in fondo a loro conviene così, è una garanzia di avere sempre animali malati da curare..d'altra parte prosperano sulla malattia, non certo sulla salute, un po' come tutti i medici in generale; se tutti o quasi fossero sani, dovrebbero chiuder bottega e cercarsi un altro modo per sbarcare il lunario.
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Vecchio 08-06-2017, 10:36   #44
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vado OT: i medici in generale non sanno un cappero beato di alimentazione. il medico di mia nonna a momenti la manda all'altro mondo perchè le ha detto di togliere tutte le fibre dalla dieta per la diverticolite, causandole un bel blocco intestinale con rischio di perforazione.


Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia
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Vecchio 08-06-2017, 10:52   #45
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Grazie Malinka per il tuo post
ieri ero dal vet con Buio e lui diceva che si fida solo delle diete industriali, pensa te!
all'università veterinaria insegnano poco o nulla sull'alimentazione, mentre insegnano molto sull'alimentazione zootecnica e già da lì i laureandi ricevono dritte sul cibo commerciale/industriale

l'ultimo link che ho messo e che ancora non ho avuto tempo di studiare, secondo me è importante perché diversamente dagli altri studi non sovraccaricano i gatti di cibi contenenti carboidrati ma utilizzano la stessa dieta ("fatta in casa") per i tre gruppi di gatti, con gli stessi ingredienti preparati da loro ma in una c'è maggior quantità di proteine, in un'altra c'è una maggior quantità di carboidrati, in un'altra ancora c'è maggior quantità di grassi. Poi forniscono ai tre gruppi una soluzione glucosata e dal grafico si vede che solo il gruppo alimentato con maggiori quantità di proteine non ha il secondo picco glicemico, il che conferma la natura carnivora del gatto
Per questo il valore P (livello di significatività) è importante, perché la dieta fatta da loro potrebbe influire anche involontariamente sul risultato finale il che darebbe risultati causali e non casuali

Sì lo sanno anche muri ormai che il gatto è carnivoro obbligato

Se avete dei link utili metteteli e ne parliamo


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Vecchio 08-06-2017, 11:32   #46
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Io ieri stavo leggendo diversi articoli sul blog di Maria Mayer, che è una nota veterinaria nutrizionista/ pro-barf. Tipo questo: http://www.mariamayer.it/2016/08/11/...-cane-e-gatto/

Vi ricordate quando vi ho detto che Yuna dopo aver preso il Cortipet ha avuto un AUMENTO del prurito?
Leggo proprio sulla confezione del Cortipet contiene oli ricchi di Omega 6-3

Riporto da quel link (ma leggetelo tutto perché è molto interessante):

Quote:
Due ultimissime precisazioni. Prima di tutto la questione bilanciamento Omega 6 / Omega 3. Diversi studi hanno indicato come ottimali il rapporto Omega 6/3 come 10:1 nei soggetti sani, fino a 5:1 per alcune patologie. Ora, a parte che secondo studi più recenti questi rapporti dovrebbero essere sostanzialmente stravolti a favore degli Omega 3 (servirebbero cioè più Omega 3 di quelli che si pensava), cercherò di spiegarvi il mio punto di vista (non necessariamente condiviso da tutti, sottolineo): NON è assolutamente utile mettersi a calcolare il rapporto Omega 6/3 degli alimenti che stiamo dando ai nostri Amici, almeno se stiamo fornendo una dieta naturale, se non semplicemente preoccupandoci di aumentare la quota di Omega 3. Gli Omega 6 non andrebbero mai integrati di proposito, essendo sostanzialmente pro-infiammatori ed essendo presenti in modo ubiquitario in diversi tipi di alimenti (olii vegetali, ma anche carni). Pensiamo agli Omega 3, che gli Omega 6 ci saranno sempre in sufficienza, anzi! ��

Attenzione anche a fonti di Omega 3, che contengano però in eccedenza anche Omega 6, come ad esempio l’anguilla, ricchissima di Omega 3, ma altrettanto ricca di Acido arachidonico, un’Omega 6 precursore di tutti i metaboliti dell’infiammazione.
Xiaowei non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 08-06-2017, 11:35   #47
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Ci sono anche due articoli molto interessanti sulle intolleranze alimentari, li metto qui e poi magari li incorniciamo io devo ancora leggerli

http://www.mariamayer.it/2016/02/18/...amo-chiarezza/

http://www.mariamayer.it/2016/02/24/...-alla-terapia/
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Vecchio 08-06-2017, 12:34   #48
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Grazie Xiaowei, la cosa degli omega 6 ricordo che la dice anche Prota, dobbiamo fare attenzione a come sono formulati gli integratori! e gli altri due link mettono il punto su una differenza sostanziale, quella tra allergia e intolleranza


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Vecchio 08-06-2017, 12:39   #49
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Quote:
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dobbiamo fare attenzione a come sono formulati gli integratori
Già, in pratica ci vuole una laurea in veterinaria per tutto
Fatto sta che a me questa cosa non è andata giù e ora ho capito il perché
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Vecchio 08-06-2017, 17:07   #50
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Grazie a te, Aletto, per la tua ricerca dei link più significativi; per chi, come me, avrebbe serie difficoltà a giostrarsi fra tutto quel che circola in rete, è davvero un grosso aiuto.
Ho cercato di leggere l'ultimo link che è un pdf, ma non riesco a tradurlo con Google e purtroppo di inglese ne mastico poco più di zero, però da quel che hai poi scritto ho capito grossomodo di cosa si tratta, ma non sono riuscita a capire questo: Per questo il valore P (livello di significatività) è importante, perché la dieta fatta da loro potrebbe influire anche involontariamente sul risultato finale il che darebbe risultati causali e non casuali.
Tutti gli altri link precedenti sono riuscita a tradurli e a capirne il contenuto.

Invece in merito agli omega 3 e 6 di cui parla Xiaowei, ricordo di aver letto qualcosa sul differente rapporto fra di essi nel pesce selvatico e in quello d'allevamento.
Quello selvatico conterrebbe un quantitativo di omega 3 fra 6 e 10 volte maggiore rispetto a quello d'allevamento, dove invece predominano nettamente gli omega 6.
Se ne dedurrebbe quindi che consigliare genericamente di mangiare più pesce perché è un alimento ricco di omega 3 potrebbe portare meno benefici o addirittura danni, se il pesce è di allevamento; il rischio è tutt'altro che remoto, visto che gran parte dei prodotti ittici per consumo umano sono proprio di allevamento e senza dubbio lo è la stragrande parte di quelli utilizzati nel pet food, sia che si tratti di pesce intero, sia (come più spesso accade) che si tratti di sottoprodotti dell'alimentazione umana.
Nel campo del pet food l'unica azienda che per il poco che ne so dichiara di utilizzare solo pesce selvatico è la Champion Pet Foods.

A parte il rapporto fra gli omega 3 e 6, il pesce è indiscutibilmente uno degli alimenti di origine animale più inquinati, mari, oceani e acque interne sono pesantemente contaminati da metalli pesanti, sostanze tossiche di ogni tipo, microgranuli di plastica, ecc.

Pensando al gatto, che in natura non è certo un pescatore, a questo punto mi verrebbe da dire che meno pesce mangia e meglio è.

Scorrendo una delle pagine linkate da Aletto, al fondo ho trovato un altro link: Perché il pesce è pericoloso per i gatti:
http://www.littlebigcat.com/nutritio...rous-for-cats/

Non bisogna farsi troppe paranoie, altrimenti non ci resterebbe altro che sperare di passare al più presto nel mondo dei più insieme ai nostri amati pelosi, ma comunque c'è da rifletterci molto seriamente.
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