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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 11-02-2021, 22:18   #11
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babaferu
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Lacri Visualizza Messaggio
Il discorso di babaferu in parte è giusto, il problema è che se mi dorme praticamente tutto il giorno poi quando arriva sera/notte è supersveglia e miagolante.....e non posso rinchiurla certamente in una stanza.
Aggiungo solo che i gatti sono animali crepuscolari, per cui è abbastanza logico che sonnecchino di giorno e si attivino la sera...
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Vecchio 12-02-2021, 03:25   #12
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Pentothal
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
Ma perché usare il gioco per far sì che non rompano più?
Perché addirittura stabilire quanto debba durare un loro patrimonio cognitivo piegandolo alle nostre necessità?
Decidere noi quando è il loro momento di riprendere fiato?
..............
Sinceramente non lo so.
Non capisco.
Deve essere un mio limite.
Perché parliamo di gatti che vivono nelle nostre case, ambienti artificiali e privi di stimoli, e si trovano loro malgrado a essere totalmente dipendenti da noi non solo per il cibo ma anche per gli stimoli.

Dunque il buon "padrone", si occupa non solo di offrire cibo ma anche di offrire stimoli.

Nella stessa maniera in cui un gatto miagolante per la fame non si lamenta più dopo essere stato sfamato, un gatto annoiato e frustrato non si lamenta più e non "disturba" più quando viene adeguatamente stimolato.

Esistono vari tipi di stimoli da offrire, dall'arricchimento ambientale ai giochi, e fra questi esiste anche la tecnica che ho descritto, ovvero quella di fare un gioco attivo e movimentato per 10 o 15 minuti. Stabilire il tempo per me è sempre stato utile e non lo ritengo una forma di abuso: nella stessa maniera in cui scelgo di dare 200 grammi di cibo della migliore qualità, ogni tanto scelgo di dare loro 10 o 15 minuti di gioco sfrenato, con da parte mia totale attenzione e partecipazione al gioco.

Mi sono già chiarita ulteriormente nel messaggio precedente, ma a quanto pare non in maniera sufficiente, se sembra che in questi giochi io non lasci ai gatti la libertà di prendere fiato. Sinceramente non capisco come sia possibile trovare qualcosa di storto in una cosa così divertente, sana e giusta come giocare con i gatti per 10 o 15 minuti, ma evidentemente sono io che non capisco, sarà un mio limite!


cielo azzurro erba verde gatti rossi
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Vecchio 12-02-2021, 09:16   #13
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Aletto
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Pentothal Visualizza Messaggio
Perché parliamo di gatti che vivono nelle nostre case, ambienti artificiali e privi di stimoli, e si trovano loro malgrado a essere totalmente dipendenti da noi non solo per il cibo ma anche per gli stimoli.

Dunque il buon "padrone", si occupa non solo di offrire cibo ma anche di offrire stimoli.

Nella stessa maniera in cui un gatto miagolante per la fame non si lamenta più dopo essere stato sfamato, un gatto annoiato e frustrato non si lamenta più e non "disturba" più quando viene adeguatamente stimolato.

Esistono vari tipi di stimoli da offrire, dall'arricchimento ambientale ai giochi, e fra questi esiste anche la tecnica che ho descritto, ovvero quella di fare un gioco attivo e movimentato per 10 o 15 minuti. Stabilire il tempo per me è sempre stato utile e non lo ritengo una forma di abuso: nella stessa maniera in cui scelgo di dare 200 grammi di cibo della migliore qualità, ogni tanto scelgo di dare loro 10 o 15 minuti di gioco sfrenato, con da parte mia totale attenzione e partecipazione al gioco.

Mi sono già chiarita ulteriormente nel messaggio precedente, ma a quanto pare non in maniera sufficiente, se sembra che in questi giochi io non lasci ai gatti la libertà di prendere fiato. Sinceramente non capisco come sia possibile trovare qualcosa di storto in una cosa così divertente, sana e giusta come giocare con i gatti per 10 o 15 minuti, ma evidentemente sono io che non capisco, sarà un mio limite!
Non sapevo tutte queste cose.
Non sapevo cosa si intendesse per "buon padrone".
Non sapevo che la self-ownership potesse essere telecomandata con successo anche per chi è telecomandato.
Non conoscevo la differenza tra un animale gestito ed un animale libero di essere.
Non sapevo che i 200g di cibo ed 15 minuti di gioco -che come ha detto ba, sono veramente molti- facessero di lui un animale libero di essere, aggiungendo all'artificialità dell'ambiente l'artificialità della stimolazione ottenendo una risposta per lui consolatoria ma per noi decisamente appagante.

Questo è l'animale cartesiano. O l'animale povero di mondo di Heidegger.
L'animalità cade nel determinismo: l'animale come somma dei suoi automatismi.

Pensare che a muovere l’animale sia uno stimolo, non rende giustizia alla tensione proattiva della sua soggettività.
Anzi, la soggettività non viene riconosciuta, chiudendo l'animale nello schema pavloviano o, se gli va bene, skinneriano.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 12-02-2021, 11:24   #14
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alimiao
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
Ma perché usare il gioco per far sì che non rompano più?
Perché addirittura stabilire quanto debba durare un loro patrimonio cognitivo piegandolo alle nostre necessità?
Decidere noi quando è il loro momento di riprendere fiato?
..............
Sinceramente non lo so.
Non capisco.
Deve essere un mio limite.
Leggo solo ora e ho poco tempo per rispondere. Potrei essere d'accordo con le tue obiezioni nella teoria, ma nella pratica sono molto d'accordo con Penthotal. Nella pratica intendo dire: io sono un essere umano condizionato e limitato dalle mie condizioni di vita, ad es, il lavoro. Non possono obiettivamente fornire stimoli al gatto quando lui li vuole, rispettare i suoi ritmi, io ho tempo di dedicargli delle sessioni da 10-15 min in alcuni momenti della giornata, non altri. Purtroppo per me, purtroppo per lui, purtroppo per tutti. Però noi (o almeno la maggior parte di noi) viviamo in questo mondo qua... con gatti reclusi e privati degli stimoli naturali (no giardino, magari no esterno), privati della possibilità di vivere second i tempi e ritmi che gli sarebbero più congeniali, ecc ecc... certo, se la si vede in termini assoluti tutto ciò è una violenza contro la loro natura. Ma allora forse si arriverebbe alla conclusione che i gatti in casa è meglio non averli (idea abbastanza diffusa, molta anche fra chi i gatti non li ama nè in casa nè fuori).

Insomma, dato che come padrone (purtroppo) mi è toccato decidere: dove vive questo gatto, con chi (umani e felini) vive, cosa farne della sua sessualità, come quando e cosa mangia, ecc ecc... non vedo cosa ci sia di così terribile di decidere anche che le sessioni di gioco avvengano ad una certa ora piuttosto che un'altra. L'importante secondo me è 1/ rendersi conto che suddette sessioni di gioco sono necessarie per il benessere dell'animale 2/ cercare di non forzare, per quanto possibile, e trovare modalità che, seppur non proprio naturali per il gatto, gli diano comunque soddisfazione.
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Vecchio 12-02-2021, 12:17   #15
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Aletto
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

@ alimiao,
non era questo il punto, tutti sappiamo quanto il gioco sia importante e quanto teniamo ai nostri amici conviventi e quanto sia complicata la nostra vita.
Non sono d'accordo sulla strumentalizzazione del gioco per i nostri fini: non avere un gatto supersveglio e miagolante, e "puntare su qualcosa di "stancante", andando a cuocere la gatta come ha giustamente detto ba.

Il gioco è loro patrimonio, e anche se appare non finalizzato ad altro se non al divertimento è invece un'esplosione di invenzioni, soluzioni di problemi, definizione di soggettività.
Fatto e protratto piegandolo alle nostre necessità, è svilito, è al di fuori della mia etica.

La gatta di Lacri cerca una relazione, non un gioco.
Una relazione che lei al momento non può offrirle, e questo capita spesso. Nessuna colpa.

La gatta di Lacri sente il cambiamento e non sa decodificarlo.
La gatta cerca sicurezze.

.......E noi la stanchiamo?
......Noi proponiamo queste alternative alla relazione ad una gatta di tre anni di cui solo 5 mesi passati con Lacri?
Dov'è il punto d'incontro che lei sta cercando per ridare il via alla relazione appena avviata mordendo la stanghetta degli occhiali e le altre cose?

Si può stare praticamente nella vita reale se noi capiamo la vita reale della diversità che ci offrono


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 12-02-2021, 12:23   #16
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

Io concordo in toto con alimiao, spesso la teoria, a volte per forza di cose, è una cosa, la pratica un'altra.

@Aletto, scusami la curiosità, tu al posto di Lacri o di Pentothal come ti comporteresti?
Sono interessanti i riferimenti che fai alla psicologia comportamentista e all'etologia però ecco forse sarebbe meglio spiegare questi riferimenti, invece che nominarli solo, al fine di comprendere appieno il tuo messaggio, anche perchè sinceramente io non ho mai studiato psicologia, nè l'etologia, i miei studi sono di tutt'altro indirizzo, quindi non conosco lo schema pavloviano nè quello skinneriano. Parlo per me, magari gli altri utenti conoscono questi concetti, ma mi piacerebbe che li spiegassi, vorrei capire bene a cosa ti riferisci.
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Vecchio 12-02-2021, 12:55   #17
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Anubi Visualizza Messaggio
Io concordo in toto con alimiao, spesso la teoria, a volte per forza di cose, è una cosa, la pratica un'altra.

@Aletto, scusami la curiosità, tu al posto di Lacri o di Pentothal come ti comporteresti?
Sono interessanti i riferimenti che fai alla psicologia comportamentista e all'etologia però ecco forse sarebbe meglio spiegare questi riferimenti, invece che nominarli solo, al fine di comprendere appieno il tuo messaggio, anche perchè sinceramente io non ho mai studiato psicologia, nè l'etologia, i miei studi sono di tutt'altro indirizzo, quindi non conosco lo schema pavloviano nè quello skinneriano. Parlo per me, magari gli altri utenti conoscono questi concetti, ma mi piacerebbe che li spiegassi, vorrei capire bene a cosa ti riferisci.
Una teoria rimane tale finché non la si mette in pratica, e non è difficile ti assicuro!
Per le altre domande credo di averne parlato qui:

https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=121848


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Vecchio 12-02-2021, 13:08   #18
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

P.S.
@ Anubi:
Pentothal non credo abbia chiesto consigli, è Lacri che ne ha chiesti.
Ognuno poi fa quel ritiene più opportuno


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 12-02-2021, 17:08   #19
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
@ alimiao,
non era questo il punto, tutti sappiamo quanto il gioco sia importante e quanto teniamo ai nostri amici conviventi e quanto sia complicata la nostra vita.
Non sono d'accordo sulla strumentalizzazione del gioco per i nostri fini: non avere un gatto supersveglio e miagolante, e "puntare su qualcosa di "stancante", andando a cuocere la gatta come ha giustamente detto ba.
Ok non avevo colto questo aspetto. In effetti, ci potrebbe essere una strumentalizzazione, ma anche lì, inviterei a non vedere tutto in bianco e nero.

Ok, il gatto che si comporta in maniera molesta dà fastidio (e infatti spesso il suo comportamento "molesto" per noi, è proprio mirato a quello, colpire la nostra attenzione). Quindi spesso l'umano, ragionando da umano, vuole una strategia per far finire il prima possibile il comportamento fastidioso. Ad es la strategia potrebbe essere giocare 15 minuti a cannetta per stancare il gatto. Il mio punto però è questo: se la strategia funziona e il gatto perde di vista il comportamento "molesto per noi", vuol dire che il felino in fondo trova un suo benessere in questo "sfogo". Altrimenti, se fosse solo una forzatura dovuta a un nostro egoistico desiderio di non avere rotture di scatole, alla fine il gatto non accoglierebbe, anzi magari si stresserebbe ancora di più diventando compulsivo nel gioco...

Quindi quello che voglio dire è: potrebbe anche darsi che qualche volta l'intenzione umana sia ego-riferita (faccio stancare il gatto così non mi rompe), ma il risultato porti lo stesso beneficio all'animale. Non sempre bisogna essere degli etologi professionisti per poter trovare un equilibrio e armonia con il gatto! Poi certo, avere maggiore consapevolezza delle dinamiche aiuta a essere meno ego-riferiti e tenere in considerazione anche il punto di vista del gatto, e penso che i forumisti che chiedono consiglio qui il punto di vista del gatto cercano sempre di considerarlo, ognuno come può.

Ultima Modifica di alimiao; 12-02-2021 at 17:11.
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Vecchio 12-02-2021, 18:58   #20
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Predefinito Re: Ma la mia gatta mi porta rancore?

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
@ alimiao,
non era questo il punto, tutti sappiamo quanto il gioco sia importante e quanto teniamo ai nostri amici conviventi e quanto sia complicata la nostra vita.
Non sono d'accordo sulla strumentalizzazione del gioco per i nostri fini: non avere un gatto supersveglio e miagolante, e "puntare su qualcosa di "stancante", andando a cuocere la gatta come ha giustamente detto ba.

Il gioco è loro patrimonio, e anche se appare non finalizzato ad altro se non al divertimento è invece un'esplosione di invenzioni, soluzioni di problemi, definizione di soggettività.
Fatto e protratto piegandolo alle nostre necessità, è svilito, è al di fuori della mia etica.

La gatta di Lacri cerca una relazione, non un gioco.
Una relazione che lei al momento non può offrirle, e questo capita spesso. Nessuna colpa.

La gatta di Lacri sente il cambiamento e non sa decodificarlo.
La gatta cerca sicurezze.

.......E noi la stanchiamo?
......Noi proponiamo queste alternative alla relazione ad una gatta di tre anni di cui solo 5 mesi passati con Lacri?
Dov'è il punto d'incontro che lei sta cercando per ridare il via alla relazione appena avviata mordendo la stanghetta degli occhiali e le altre cose?

Si può stare praticamente nella vita reale se noi capiamo la vita reale della diversità che ci offrono
Buonasera Aletto, lasciando perdere per un attimo il mondo di Heidegger, lo schema pavloviano o skinneriano, che con tutta onestà non so neppure di che cosa si tratti (perdonami per la mia ignoranza, mi informerò meglio), in questo messaggio hai centrato il punto riassumendo brevemente il mio primo primo post.
Hai perfettamente ragione, Aurora cerca una relazione con me (con noi), attenzioni che prima aveva e ora non più (o meglio non con la stessa frequenza di prima) e l’unico modo per "farsi sentire" è quello di miagolare, soprattutto di notte, fare piccoli "dispettucci" se si possono chiamare così, mordere e/o graffiare.

Però i consigli che mi sono arrivati, a parer mio e penso anche di altri, non sono stati dati perchè bisogna assolutamente "stancare la gatta, altrimenti è supersveglia e miagolante e altrimenti disturba..." (che detta così la si fa passare come se fosse un fardello da mettere a cuccia prima possibile), ma la intendo (io almeno) semplicemente come un modo da passare con lei, dove si diverte lei ad acchiappare cordini ma anche io a vederla attiva in movimento. Saranno giochi indotti ma comunque per il momento risolvono in parte la questa sua irrequietezza.

Ti racconto un pò la situazione così puoi avere un’idea più precisa sul mio modo di rapportarmi con il mondo gatto.

Io parto dal presupposto che ogni gatto è unico, con una propria individualità e carattere.
Parto anche dal presupposto che il mio "stile di vita" si rifà al "vivi e lascia vivere", che applico sia alle persone ma anche ai gatti (visto che qua si parla di gatti appunto).
Parto anche dal presupposto che il "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" è il mio vangelo, quindi evito di rompere le palle (scusa il francesismo) anche a lei.

Perchè dico questo? perchè sono convinta che per un gatto vivere chiuso in casa sia contro natura (oddio adesso riceverò insulti).
Forse penserai che sono una che predica bene ma razzola male visto che la mia gatta non esce......ebbene che tu ci creda o no quasi ogni giorno mi faccio questi pensieri, del fatto che "obbligo" Aurora alla clausura, forse sono strana io, boh non lo so, ma poi penso che se la mandassi fuori nel modo farebbe sicuramente una brutta fine.....

Ha quasi 3 anni e non ha mai messo le zampe fuori, nel mondo esterno (ovviamente le visite dal veterinario non valgono) e la cosa mi rattrista un pò.
In passato ho sempre avuto gatti che andavano e venivano a piacimento, della serie questa casa non è un albergo, gatti che "si gestivano" nei giochi e attività motorie in generale.

Con Aurora per me è come se fosse la prima volta, la prima volta che mi approccio ad un gatto così. Ogni giorno è una cosa nuova, una scoperta, come un neonato che comincia a fare i primi passi. In 5 mesi che è con noi abbiamo cercato di conoscerci, a vicenda (e non è scontato, mica solo a me deve andare bene). Ammetto che le prime settimane è stata dura, non ne voleva sapere di uscire dai suoi nascondigli....e ogni volta pazientemente aspettavo un miglioramento continuando a rispettare i suoi tempi.
Mi viene da ridere se penso che per non spaventarla con rumori "strani" evitavo il più possibile l’aspirapolvere, preferendo la scopa, o magari tenendo la voce ad un tono più basso del solito o ancora lasciavo nella stanza della musica ambientale di quella per gatti....cose così insomma.
Mai avuto gatti di razza.
Mai spazzolato un gatto per evitargli i nodi del pelo.
Mai seguito un’alimentazione ad hoc per il gatto.
...però se tornassi indietro a quei giorni lo rifarei altre mille volte.
Un giorno, inizio gennaio, ero intenta a spazzolarla e coccolarla. Aurora si è girata verso di me, stava facendo le fusa, si è aggrappata alle spalle e mi è saltata in braccio. Stasa ancora ronfando quando ha appoggiato il musetto nell’incavo del collo.
Mi sono scese le lacrime!!!

Se penso che fino a qualche settimana fa non si faceva toccare la pancia ora addirittura non solo si mette supina davanti a me, ma se le accarezzo la pancia continua a ronfare.

Scusa il pippone, mi sono dilungata un pò troppo e forse sono andata fuori argomento, ma era per farti capire che i far giocare il gatto non la vedo come un modo per "esaurirla", a me non importa se mi morde gli occhiali o altro, ma bensì questa cambiamento di carattere.
Purtroppo non posso al momento dedicarle come prima più tempo, ecco del perchè del gioco (ricordo che cerca quello perchè se provo ad accarezzarla mi da una zampata).

Spero di finire i lavori per il trasloco, e ritornare alla solita routine e tranquillità, e credo (spero) che a quel punto che cose ritornino come prima.


Vieni sul mio cuore innamorato, mio bel gatto: trattieni gli artigli e lasciami sprofondare nei tuoi occhi belli, misti d’argento e metallo (C. Baudelaire)
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