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Richieste di aiuto generiche Inserite qui le vostre richieste d'aiuto o aiutate chi si trova in difficoltà con i propri gatti

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Vecchio 12-08-2023, 20:20   #1
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Pidottalacatfluencer
Gattino
 
Utente dal: 08 2023
Regione: Veneto
Messaggi: 193
Predefinito Qualcuno mi aiuti a capire che cosa avesse la mia gatta

Ciao a tutti.

La mia gatta aveva una anamnesi di stomatite e parodontite cronica felina: operata due per ascesso alla età di anni sei/sette, era stata poi trattata con antibiotici ed antinfiammatori in occasione delle periodiche riacutizzazioni della patologia. Mostrava, per il resto, una buona salute generale, sebbene le irritazioni si facessero sempre più frequenti: una all'anno nel 2013, 2014, 2015, due allanno nel 2016, 2017, 2018, tre nel 2019. A mia memoria la sua ultima crisi di stomatite fu nell'autunno del 2019: anche in quella occasione era stata trattata con la solita punturina di antibiotico e si era ripresa già a partire dall'indomani.

Con il Covid aveva vissuto un periodo di incredibile felicità (decisamente la fase più serena della sua vita) grazie alla continua permanenza domiciliare di tutta la famiglia al suo fianco. Siffatta situazione si protraeva sino al raggiungimento degli anni 16 e mezzo.

Erano tornate, a quel punto, le crisi di stomatite: sottoposta al solito trattamento, si riprendeva per pochi giorni per poi tornare ad esibire la solita sintomatologia, rendendo necessarie nuove somministrazioni attraverso una tortuosa girandola di visite e terapie. In totale, veniva portata in un primo studio a maggio 2022, per poi passare a giugno ad altro ambulatorio e, poi, ancora a quello precedente ed al successivo.

Durante le analisi del sangue di routine, era trovato un principio di IRC (il c.d. "primo stadio"), ma la gattina rifiutava le pappe "renal".

Proseguiva, intanto, il trattamento della stomatite finché ad agosto suggerivo alla veterinaria un cambio nel principio attivo antibiotico utilizzato, suggerendo un fenomeno di antibiotico-resistenza: senza però che la richiesta venisse accolta.

Ad agosto pesava 3,2 kg (suo pesoforma di lunga data).

Iniziava un lungo trattamento a base di cortisonici ed antibiotici, della durata di un mese e mezzo: la somministrazione era stata gradualmente interrotta seguendo rigorosamente e letteralmente le indicazioni del veterinario curante. Durante il periodo di somministrazione, la gatta manifestava un portamento cadente, anoressia e letargia.

La sintomatologia cessava a metà settembre con la conclusione del ciclo di antinfiammatorio, con una parziale risoluzione della stomatite.

Premetto di vivere in una piccola città di montagna del Nord: ci sono alcuni ambulatori, ma l'ospedale veterinario specializzato è più vicino è a 50km (onde ci ripromettevamo di ricorrervi solo in situazioni davvero critiche, affidandoci per i fenomeni di routine alle cure ambulatoriali).



Durante l'autunno e l'inverno 2022/2023 la gatta era apparentemente in salute, seppure sempre più in difficoltà nel salire e scendere dai letti e senza più correre per i corridoi (come aveva abitudine di fare fino ai 15 anni): domandava aiuto nel montare sui letti e, alle volte, sulle sedie. Diffidando della diligenza e della perizia dell'ambulatorio cui ci eravamo rivolti in estate, evitavo ulteriori visite in assenza di sintomi patologici evidenti.

Verso febbraio-marzo 2023 il fenomeno si faceva progressivamente più evidente, ma imputavo tutto all'età anziana della paziente, cercando di supportarla con scale veterinarie e maggiori coccole.




Il 27 marzo la gatta presentava i seguenti sintomi, indicati alla veterinaria:

- iperattività diurna e notturna (della quale mi rallegravo),

- polifagia (della quale mi rallegravo),

- zoppia unilaterale posteriore, che mi induceva a portarla dal veterinario nonostante la fase acuta fosse già rientrata.

Portata a visita il 29 marzo, veniva sottoposta ad analisi del sangue e RX. Risultava inoltre un calo del peso da 3,2 a 2,6 kg, non accompagnato da anoressia ma al contrario associato a polifagia ed abbondante appetito.
Veniva tastato il rene.
Veniva tastato anche il fianco, dal quale emergeva un apparente dolore lombosacrale da me prontamente (ma, forse, inopportunamente) spiegato alla veterinaria quale un fenomeno legato al taglio del pelo, in seguito al quale la micia da qualche tempo detestava essere toccata in quella sede.

Dalle analisi del sangue si evidenziava quanto segue (riporto con "!", dicesi "punto esclamativo" i valori giudicati anomali):
ERITROCITI 11,84
EMATOCRITO 43,6
EMOGLOBINA 13,5
MCV 36,8
MCH 11,4 !
MCHC 31,0
RDW 30,0 !
% RETICOLOCITI 0,0
RETICOLOCITI 4,7
EMOGLOBINA RETICOLOCITARIA 14,5
LEUCOCITI 11,47
% NEUTROFILI SEGMENTATI 69,9
% LINFOCITI 15,9
% MONOCITI 5,2
% EOSINOFILI 7,9
% BASOFILI 0,13
PIASTRINE 525
MPV 15,0
PIASTRINOCRITO 0,79
GLUCOSIO 109
SDMA 16 !
CREATININA 1,8
UREA-N (BUN) 66 !
RAPPORTO BUN/CREATININA 36
FOSFATI 4,7
CALCIO 10,8
SODIO 167 !
POTASSIO 4,8
RAPPORTO NA/K 35
CLORURO 120
PROTEINE TOTALI 9,1 !
ALBUMINA 3,2
GLOBULINE 5,9 !
RAPPORTO ALBUMINA / GLOBULINE 0,5
ALT 94
ALP 56
GGT 8 !
BILIRUBINA 0,3
COLESTEROLO 150
AMILASI 867
LIPASI 532
OSMOLARITÀ 348
T4 TIROXINA TOTALE 1,2

Le analisi venivano interpretate come non preoccupanti: veniva prescritta l'assunzione di chelanti del fosforo (con posologia di una somministrazione al giorno) e - per quanto possibile - di alimentazione renal o senior.
Iperattività, polifagia erano valutate come indice di benessere e buona salute.
Venivano altresì escluse eventuali patologie metaboliche o di altra natura.

Dai RX risultavano numerosi ponti di artrite dalla schiena alla coda, ma non si evidenziavano fratture o lesioni.
Era trovata una trasparenza sulle ali del bacino, le quali quasi non si vedevano, che veniva perplessamente spiegata con il fatto che la gatta - in quanto anziana - non fosse stata sedata, assumendo una postura asimmetrica e causando una inclinazione della radiografia.
Per il resto la veterinaria non notava anomalie di sorta.


Nei giorni successivi notavo crescenti poliuria e polidipsia, smentite dagli altri famigliari. La gatta iniziava a manifestare pollachiuria, urinazione in luoghi insoliti, con evidente stranguria.
Le urine erano color rosa salmone: un solo giorno erano presenti coaguli (non è certo se di sangue o di che natura, non essendone stata svolta alcuna biopsia).
Tergiversavo in quanto perplesso intorno alla scelta di uno studio veterinario, essendo diffidente nei confronti dell'ambulatorio appena visitato.
Dopo circa 24 ore di ritenzione urinaria totale seguitava alle 11 del giorno 13 aprile un improvviso ed allarmante shock: la gatta emetteva un urlo singolo ed intenso, cadeva dalla sedia, tendeva in uno spasmo i muscoli del corpo allungandosi lungo il proprio asse spinale, estrofletteva la lingua, urinava massicciamente e perdeva i sensi per una decina di secondi, rialzandosi poi in modo del tutto spontaneo. A quel punto, credendola morta o gravemente ferita, eravamo costretti a riprendere contatti con l'ambulatorio presso il quale era stata visitata a marzo.
Portata a visita urgente il 13 aprile sera, le analisi del sangue non erano ripetute visto il prelievo ematico di appena due settimane prima; il rene era nuovamente tastato; erano svolte le analisi delle urine.

Dalle analisi delle urine emergeva la seguente situazione:
COLORE straw
ASPETTO slightly coloured
PESO SPECIFICO 1025 !
PH 6,0
PROTEINE 100
GLUCOSIO neg
CORPI CHETONICI neg
SANGUE 250 !!!
BILIRUBINA neg
UROBILINOGENO norm
LEUCOCITI >50/HPF
ERITROCITI >50/HPF
BATTERI, COCCHI none detected
BATTERI, BACILLI suspected presence (in un primo momento) / none detected (poi)
CELLULE EPITELIALI SQUAMOSE non detected
CELLULE EPITELIALI NON SQUAMOSE 6-10/HPF
CILINDRI IALINI none dected
CILINDRI NON IALINI none dected
CRISTALLI DI OSSALATO DI CALCIO DIIDRATO none detected
CRISTALLI DI STRUVITE none detected
CRISTALLI DI AMMONIO BIURATO none detected
CRISTALLI DI BILIRUBINA none dected
CRISTALLI NON CLASSIFICABILI none detected

In un primo momento apparivano tracce di sospetti batteri, poi erano escluse. Non risultando alcuna batteriuria, la dottoressa affermava l'inesistenza di fenomeni infettivi a carico delle vie urinarie ed escludeva la possibile instaurazione di una pielonefrite batterica: veniva diagnosticata una pura e semplice cistite idiopatica, dovuta a stress momentanei, prescrivendo un integratore urinary per il benessere delle basse vie urinarie.
Insistendo noi intorno ai rischi insiti in una potenziale pielonefrite risalente dalle basse alle alte vie urinarie, ci veniva ribadito che non sussistessero pericoli di sorta e che - laddove proprio non si volesse accettare la tesi della idiopatia - ci si sarebbe dovuti rivolgere a qualcosa di molto più grave, come un tumore: avendo la paziente già svolto un esame RX, la veterinaria ci rasserenava (invero, ci è poi stato detto che non sempre i tumori renali sono visibili da RX e che sarebbe stata necessaria una ecografia interna).
Al contempo, asseriva che gli shock si dovessero a forme di attacco epilettico liquidate come non allarmanti.

Nelle settimane successive seguitava una situazione apparentemente non allarmante: oliguria, stranguria, pollachiuria ed evitamento della lettiera si ripetevano in occasione di episodi di sommo stress (da un esame universitario, ad una lite in famiglia, ad una riduzione delle coccole ed attenzioni, ad un maggiore stress familiare, alla lontananza da casa della famiglia) fornendo una apparente conferma alla diagnosi di cistite idiopatica offerta dalla veterinaria.
Per il resto, la situazione sembrava rientrata.
Riferivamo siffatta situazione a ricevimento dalla veterinaria il giorno 29 aprile, in assenza della paziente: ci veniva suggerito di portare in studio nel mese di giugno un campione di urine da analizzare, al solo fine di mantenere monitorata la patologia renale; il campione non era stato più portato a causa di scarsa cooperazione endofamiliare unitamente ad un percepito minore allarme rispetto alla salute della gatta.

Alla metà di giugno ricomparivano fenomeni di inedia ed anoressia, verosimilmente dovuti a dolori dentali: trattavamo a casa la paziente con Stomodine, Restomyl gel e Aloeplus, oltre ad un recovery per stimolare la salute generale.
Verso fine mese il malessere generale della paziente cresceva, ma non veniva riconosciuto a dovere a causa di scarsa cooperazione endofamiliare (mi ricordo che mia madre mi aveva invitato a prestare maggiori cure ed attenzione alla gatta, suggerendo di prendere contatti con uno studio veterinario: non mi perdonerò mai di averle risposto superbamente e tracotantemente, accusandola di sovrastimare la gravità della situazione ed affermando di essere impegnato con la sessione di esami, per poi invitarla a recarsi in studio da sola; mia madre, molto sensibile ed al contempo inorgoglita irritata dalla mia risposta, ha rifiutato di provvedere da sola, ammonendomi che da quella mia presa di posizione sarebbero discese conseguenze gravissime; così poi è stato, tant'è che non riesco a togliermi dalla testa l'idea di aver firmato la condanna a morte della mia gattina a causa del mio personale egocentrismo e per amore del mio particolare).

Vedendo che la situazione era relativamente stabile (la gatta qualche giorno mangiava volentieri, qualche altro non mangiava; qualche giorno era più vispa e reattiva, qualche altro aveva una postura cadente) nessuno si è più particolarmente allarmato della situazione, fino a metà luglio.

Tra il 14 e il 16 luglio eravamo al mare - luogo da lei particolarmente amato - per il weekend: qui aveva ricuperato tutto l'appetito e mangiava abbondantemente, quasi immemore della propria stomatite.
Nonostante ciò, la gatta ricercava attivamente le superfici fredde come tappetini, piastrelle e piatto doccia: comportamento, questo, da noi superficialmente interpretato come reazione al caldo eccessivo, ma in realtà imputabile forse al dolore addominale.
Ci allarmiamo nel vedere che si era ripresentata la fatica a camminare, accompagnata da un generale stordimento, una notevole apatia ed un notevole disinteresse.
Imputando la cosa al caldo di quei giorni, commettiamo l'errore imperdonabile di non portarla da subito in un ospedale, ma di riaccompagnarla a casa.

Seguono due giorni nei quali la gatta - ormai visibilmente cachettica - girava per la casa come un vero e proprio scheletrino urlante, quasi a voler implorare aiuto.
Nell'inerzia degli altri, percependo una situazione di somma urgenza, ho nuovamente commesso il grave errore di rivolgermi al locale ambulatorio, anziché ad una clinica ospedaliera veterinaria: pensavo, infatti, che il tutto fosse riconducibile a caldo e stomatite.
Il giorno 19 viene visitata dalla vet. che non le trova altro che stomatite, le analisi del sangue vengono volta per volta rinviate ai giorni seguenti perché la veterinaria insiste sulla necessità del completo digiuno (circostanza, poi, rivelatasi obiettivamente non necessaria). Viene prescritta una dieta recovery (tra l'altro, non eravamo neanche stati informati sul fatto che esistessero dei recovery renal).
L'ultimo giorno di fluidoterapia la gatta evidenziava una zampa ricolma di liquidi (o per ago collocato fuori vena o per una fasciatura troppo stretta), ragion per cui abbiamo evitato di riportarla dal vet fin da subito, cercando di alimentarla a casa e di farla riprendere. Negli stessi giorni ci interrogavamo se rivolgerci ad un ospedale veterinario e quando.

Il giorno 31 luglio la gatta ha nuovamente smesso di mangiare, oltre a denunciare gravi problemi di deambulazione e postura cadente: pertanto, dopo aver tentato di rivolgerci ad altro veterinario che tuttavia non riceveva su urgenza, siamo tornati allo studio di sempre.

Il primo agosto vengono svolte le analisi del sangue che evidenziano un repentino aggravamento dei parametri:
ERITROCITI 7,71
EMATOCRITO 24,5 !
EMOGLOBINA 8,7 !
MCV 31,8 !
MCH 11,3 !
MCHC 35,5
RDW 30,4 !
% RETICOLOCITI
RETICOLOCITI
EMOGLOBINA RETICOLOCITARIA
LEUCOCITI !
% NEUTROFILI SEGMENTATI 88,3
% LINFOCITI 7,1
% MONOCITI 4,1
% EOSINOFILI 0,4
% BASOFILI 0,1
NEUTROFILI SEGMENTATI 24,44 !
LINFOCITI 1,97
MONOCITI 1,13 !
EOSINOFILI 0,12 !
BASOFILI 0,04
PIASTRINE 860
MPV 14,5
PIASTRINOCRITO 1,25
GLUCOSIO 81
IDEXX SDMA 59 !!!
CREATININA 3,5
UREA N-BUN 130 !!!
FOSFATI 14,2 !!!
CALCIO 11,0
SODIO 170 !
POTASSIO 4,2
RAPPORTO NA/K 40
CLORURO 130 !
PROTEINE TOTALI 8,1
ALBUMINA 2,8
GLOBULINE 5,2 !
RAPPORTO ALBUMINA / GLOBULINE 0,5
ALT 49
ALP 34
GGT 10 !
BILIRUBINA 0,4
COLESTEROLO 167
AMILASI 864
LIPASI 801
T4 (TIROXINA TOTALE) 1,2

Ci viene riferito che la gatta è ipotermica e si trova in "infezione sistemica" e vengono immediatamente somministrati antibiotici.
Viene svolta una cura quotidiana a base di:
- antibiotico,
- antidolorifico a base di oppioidi,
- sodiocloruro 0,9 in posologia variabile e piuttosto imprecisa.

Lo stato di salute apparente della paziente è altalenante, con giorni di minori disagi che seguivano ad episodi di vistoso malessere; la pressione era, invece, adeguata. Giorno per giorno la veterinaria affermava di vederla in condizioni stazionarie anche se gravi e cachettiche.

Il giorno 3 agosto vengono svolti su nostra richiesta degli esami completi delle urine:
CAMPIONAMENTO free catch
COLORE pale yellow
ASPETTO clear
PESO SPECIFICO 1,012
PH 6,5
PROTEINE neg
GLUCOSIO neg
CORPI CHETONICI neg
SANGUE / HGB / MGB 50 Ery/μL
BILIRUBINA neg
UROBILINOGENO norm
LEUCOCITI >50/HPF
ERITROCITI 6/HPF
BATTERI, COCCHI suspect presence
BATTERI, BACILLI present
CELLULE EPITELIALI SQUAMOSE none detected
CELLULE EPITELIALI NON SQUAMOSE 1-2 / HPF
CILINDRI IALINI none detected
CILINDRI NON IALINI none detected
CRISTALLI DI OSSALATO DI CALCIO DIIDRATO none detected
CRISTALLI DI STRUVITE none detected
CRISTALLI DI AMMONIO BIURATO none detected
CRISTALLI DI BILIRUBINA none dected
CRISTALLI NON CLASSIFICABILI none detected

Sabato 5 agosto ci viene suggerito il ricovero, che era nostro desiderio avviare immediatamente concluso il ciclo di antibiotici (la cui conclusione non è mai arrivata). In ogni caso, le condizioni cliniche della paziente ci erano descritte come stazionarie.

Domenica 6 agosto viene rimosso dalla zampa ago cannula precedentemente utilizzato per le fluidoterapie (che era rimasto in posizione ben per una settimana circa, contro ogni protocollo medico che prescrive una durata max di 3/4 giorni). La rimozione dell'ago è avvenuta con modi a dir poco brutali, il cerotto è stato strappato con violenza; la cannula è stata sfilata tirata con forza, terrorizzando la gattina; la ferita non è stata disinfettata; il sangue - che schizzava copiosamente dal foro - è stato tamponato con una carta qualsiasi presente sul tavolo (che, guardacaso, era stata appena usata per raccogliere le urine dopo l'avvenuta espressione della vescica): la gatta ha emesso un debole rantolio, per poi accasciarsi, estroflettere la lingua, tremare e perdere coscienza, mentre la veterinaria, dopo aver visto tutta la scena, ci ha congedati affermando che le condizioni fossero stabili, che la gatta fosse solo agitata, che la gatta si sarebbe ripresa una volta giunta nel proprio ambiente e che la terapia sarebbe proseguita l'indomani.

In serata la gatta ha manifestato una crescente letargia, per poi spegnersi alle 4:20 prima che arrivassimo in ospedale veterinario (che dista circa un'ora di automobile da qua).


Qualcuno mi può aiutare nel farmi comprendere che malattia abbia potuto avere questa meravigliosa gattina?
Non ci siamo più rivolti ai veterinari che l'hanno curata ("veterinari" e "curata" si fa per dire) e gli altri professionisti da noi sentiti ci hanno dato ciascuno una spiegazione differente dei fatti (che non riporto per non creare condizionamenti).
Pidottalacatfluencer non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 12-08-2023, 23:46   #2
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libera777
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Predefinito Re: Qualcuno mi aiuti a capire che cosa avesse la mia gatta

Guarda ad una prima lettura mi ha ricordato molto il mio gatto per le stomatiti ricorrenti e il principio di insufficienza renale. Lui purtroppo per il momento risponde solo ai cortisonici e la diagnosi dopo un prelievo dedicato è stata quella di positività al Calicivirus. Per il resto non saprei dirti altro.
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Vecchio 13-08-2023, 09:23   #3
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Uccio
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Messaggi: 69
Predefinito Re: Qualcuno mi aiuti a capire che cosa avesse la mia gatta

Mi dispiace molto per la gatta e per voi.
Avete fatto il vostro meglio e lei è restata con Voi.
Ora credo che sapere cosa ha avuto non abbia molta importanza.
E' importante l'amore che le avete dato.
Lei è stata amata, tanto ed a lungo e lo rimarrà sempre.
Non datevi più pena, lei non ne sarebbe felice.
Uccio non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 13-08-2023, 10:05   #4
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Iska
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Predefinito Re: Qualcuno mi aiuti a capire che cosa avesse la mia gatta

Ciao, mi dispiace per la tua gatta, ma è più che evidente che soffriva di insufficienza renale (IRC).
Come sai anche tu, si tratta di una grave patologia progressiva cronica, dalla quale non si guarisce; nel migliore dei casi è possibile rallentarne un po' l'evoluzione, ma l'esito è sempre fatale.
I reni danneggiati non sono più in grado di svolgere la funzione di allontanamento delle sostanze di scarto derivanti dal metabolismo delle proteine, quindi l'azoto ureico resta in circolo nell'organismo intossicandolo e provocando tutta una serie di danni, da quelli cerebrali e persino a quelli cardiaci.

Non commento gli esiti dei vari esami che hai postato, perché non ho le competenze richieste, ma altri ti sapranno dire di più.

Alcune cose che hai notato nella gatta, come i sempre più frequenti problemi orali, la zoppia, la difficoltà di movimento e altri sintomi fisici e comportamentali che hai minuziosamente descritto dipendono proprio dall'IRC.

L'aumento abnorme dell'appetito è un altro segno di grave IRC, così come l'iperattività soprattutto notturna e i vocalizzi, non perché la micia fosse realmente affetta dalla malattia di Alzeimher o da generica demenza senile; i veterinari lo dicono per far capire in poche parole che c'è un danno cerebrale, causato appunto dall'impossibilità di allontanare dall'organismo le sostanze di scarto prodotte dal metabolismo, a causa della ridottissima percentuale di tessuto renale ancora funzionante.
Questa intossicazione generale con conseguenti danni cerebrali si rende particolarmente evidente per quei tipici comportamenti che hai descritto.
Anche il soffermarsi lungamente davanti alla ciotola dell'acqua e in alcuni casi tenere immerse entrambe le zampe anteriori è uno dei sintomi secondari di IRC.
Aumenta anche il volume delle urine emesse, nonché la frequenza.

Il mantenimento di un peso corporeo stabile nonostante la polifagia è un altro sintomo tipico di cui non c'è da rallegrarsi, non è affatto normale, anche se lo dice il veterinario, così come non è normale quando un gatto in sovrappeso rientra nel peso forma nonostante si nutra abbondantemente.
Nelle fasi finali, che possono durare anche per mesi, il gatto dimagrisce vistosamente divenendo quasi pelle e ossa, come hai notato nella tua micia.
Ti starai chiedendo se ci fosse stato qualcosa da fare per impedire la degenerazione della patologia.
Se presa nelle primissime fasi si può rallentarne un pochino la progressione, ma l'esito finale non cambia.

Ci sono gatti più soggetti al rischio di ammalarsi, mentre altri lo sono di meno, dipende in piccola parte da una predisposizione genetica.
Ciò che però è davvero fondamentale ai fini della prevenzione di questa patologia è ricorrere fin da quando accogliamo in casa un gatto, a una corretta alimentazione, evitando fin da subito o eliminandoli se già ne mangiano, i croccantini, anche quelli spacciati per il non plus ultra, perché tutto il secco è quanto di peggio esista per l'organismo del gatto in generale e in particolare per i reni, perché a lungo andare questi mangimi provocano una subdola e non rilevabile forma di disidratazione, super lavoro dei reni e infine IRC.

Purtroppo sono ancora consigliati da moltissimi veterinari, un po' per ignoranza, in quanto durante il loro corso di studi l'alimentazione è confinata a un ruolo marginale...ma non è una scusante, nessuno vieta loro di informarsi meglio.
Ci sono anche le pressioni indirette delle aziende che producono alimenti industriali per animali...
E poi, diciamola tutta, a molti veterinari non frega granché della prevenzione, tanto più che un animale malato significa ulteriore guadagno.
Si arriva addirittura all'assurdo di prescrivere croccantini renal, un assoluto controsenso.
I produttori di queste autentiche schifezze hanno anche trovato terreno fertile nei proprietari di cani e gatti; sono comodi, basta metterne una manciata nella ciotola, niente da preparare, possono essere lasciati sempre a disposizione senza che si deteriorino, sono graditissimi dal nostro animaletto (per forza, sono pieni di sostanze attrattive per le quali non c'é neppure l'obbligo di dichiarazione in etichetta).
Una vera manna per tutti, tranne che per i nostri animali.

La tua gatta ha tirato avanti per anni fra alti e bassi, prendendo farmaci che tamponavano momentaneamente gli effetti secondari della patologia principale: l'insufficienza renale.
Tutti i sintomi degli ultimi tempi, come ad esempio il sangue nelle urine, la pipì frequente quasi a gocce, il gonfiore alla zampa durante la fluidoterapia stavano a indicare l'estrema compromissione di tutte le funzioni vitali.

Non dispiacerti di non essere riuscito a portare dal veterinario la micia quell'ultima sera; sarebbe stata solo l'ennesima sofferenza, l'ennesimo inutile trattamento anche se fatto a fin di bene.
Invece se non altro ha potuto morire nel suo ambiente di vita, con voi accanto.


Iska la rossa dagli occhi di luna
Iska non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 13-08-2023, 10:40   #5
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libera777
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L'avatar di  libera777
 
Utente dal: 09 2014
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Messaggi: 406
Predefinito Re: Qualcuno mi aiuti a capire che cosa avesse la mia gatta

Quote:
Originariamente inviato da Iska Visualizza Messaggio
Ciao, mi dispiace per la tua gatta, ma è più che evidente che soffriva di insufficienza renale (IRC).
Come sai anche tu, si tratta di una grave patologia progressiva cronica, dalla quale non si guarisce; nel migliore dei casi è possibile rallentarne un po' l'evoluzione, ma l'esito è sempre fatale.
I reni danneggiati non sono più in grado di svolgere la funzione di allontanamento delle sostanze di scarto derivanti dal metabolismo delle proteine, quindi l'azoto ureico resta in circolo nell'organismo intossicandolo e provocando tutta una serie di danni, da quelli cerebrali e persino a quelli cardiaci.

Non commento gli esiti dei vari esami che hai postato, perché non ho le competenze richieste, ma altri ti sapranno dire di più.

Alcune cose che hai notato nella gatta, come i sempre più frequenti problemi orali, la zoppia, la difficoltà di movimento e altri sintomi fisici e comportamentali che hai minuziosamente descritto dipendono proprio dall'IRC.

L'aumento abnorme dell'appetito è un altro segno di grave IRC, così come l'iperattività soprattutto notturna e i vocalizzi, non perché la micia fosse realmente affetta dalla malattia di Alzeimher o da generica demenza senile; i veterinari lo dicono per far capire in poche parole che c'è un danno cerebrale, causato appunto dall'impossibilità di allontanare dall'organismo le sostanze di scarto prodotte dal metabolismo, a causa della ridottissima percentuale di tessuto renale ancora funzionante.
Questa intossicazione generale con conseguenti danni cerebrali si rende particolarmente evidente per quei tipici comportamenti che hai descritto.
Anche il soffermarsi lungamente davanti alla ciotola dell'acqua e in alcuni casi tenere immerse entrambe le zampe anteriori è uno dei sintomi secondari di IRC.
Aumenta anche il volume delle urine emesse, nonché la frequenza.

Il mantenimento di un peso corporeo stabile nonostante la polifagia è un altro sintomo tipico di cui non c'è da rallegrarsi, non è affatto normale, anche se lo dice il veterinario, così come non è normale quando un gatto in sovrappeso rientra nel peso forma nonostante si nutra abbondantemente.
Nelle fasi finali, che possono durare anche per mesi, il gatto dimagrisce vistosamente divenendo quasi pelle e ossa, come hai notato nella tua micia.
Ti starai chiedendo se ci fosse stato qualcosa da fare per impedire la degenerazione della patologia.
Se presa nelle primissime fasi si può rallentarne un pochino la progressione, ma l'esito finale non cambia.

Ci sono gatti più soggetti al rischio di ammalarsi, mentre altri lo sono di meno, dipende in piccola parte da una predisposizione genetica.
Ciò che però è davvero fondamentale ai fini della prevenzione di questa patologia è ricorrere fin da quando accogliamo in casa un gatto, a una corretta alimentazione, evitando fin da subito o eliminandoli se già ne mangiano, i croccantini, anche quelli spacciati per il non plus ultra, perché tutto il secco è quanto di peggio esista per l'organismo del gatto in generale e in particolare per i reni, perché a lungo andare questi mangimi provocano una subdola e non rilevabile forma di disidratazione, super lavoro dei reni e infine IRC.

Purtroppo sono ancora consigliati da moltissimi veterinari, un po' per ignoranza, in quanto durante il loro corso di studi l'alimentazione è confinata a un ruolo marginale...ma non è una scusante, nessuno vieta loro di informarsi meglio.
Ci sono anche le pressioni indirette delle aziende che producono alimenti industriali per animali...
E poi, diciamola tutta, a molti veterinari non frega granché della prevenzione, tanto più che un animale malato significa ulteriore guadagno.
Si arriva addirittura all'assurdo di prescrivere croccantini renal, un assoluto controsenso.
I produttori di queste autentiche schifezze hanno anche trovato terreno fertile nei proprietari di cani e gatti; sono comodi, basta metterne una manciata nella ciotola, niente da preparare, possono essere lasciati sempre a disposizione senza che si deteriorino, sono graditissimi dal nostro animaletto (per forza, sono pieni di sostanze attrattive per le quali non c'é neppure l'obbligo di dichiarazione in etichetta).
Una vera manna per tutti, tranne che per i nostri animali.

La tua gatta ha tirato avanti per anni fra alti e bassi, prendendo farmaci che tamponavano momentaneamente gli effetti secondari della patologia principale: l'insufficienza renale.
Tutti i sintomi degli ultimi tempi, come ad esempio il sangue nelle urine, la pipì frequente quasi a gocce, il gonfiore alla zampa durante la fluidoterapia stavano a indicare l'estrema compromissione di tutte le funzioni vitali.

Non dispiacerti di non essere riuscito a portare dal veterinario la micia quell'ultima sera; sarebbe stata solo l'ennesima sofferenza, l'ennesimo inutile trattamento anche se fatto a fin di bene.
Invece se non altro ha potuto morire nel suo ambiente di vita, con voi accanto.
Ho un gatto che ha un inizio di irc causa Calicivirus, cosa potrei fargli mangiare? Il veterinario gli ha dato soltanto un integratore in polvere difficile da fargli prendere perché se lo sciolgo nel cibo non mangia. Ha una forte stomatite e non ha mangiato quasi niente per giorni. Ora dopo vari tentativi il veterinario ha dovuto arrendersi al cortisone e Max ha ripreso a mangiare ma credo non sia stato un bene per i suoi reni
libera777 non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 13-08-2023, 13:24   #6
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Ciao libera, cosa mangia abitualmente Max?
Come si chiama l'integratore che il veterinario aveva prescritto?

Sul cortisone sono d'accordo con te, non è un bene per i reni, tanto che sui bugiardini del farmaco per uso umano ne viene sconsigliato l'utilizzo in caso di insufficienza renale; penso che questa precauzione valga anche per i gatti.
Resta il fatto che il cortisone è un potente antinfiammatorio e per questo motivo è ampiamente utilizzato, a volte mettendo in secondo piano gli effetti collaterali.


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Vecchio 13-08-2023, 13:45   #7
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Ciao libera, cosa mangia abitualmente Max?
Come si chiama l'integratore che il veterinario aveva prescritto?

Sul cortisone sono d'accordo con te, non è un bene per i reni, tanto che sui bugiardini del farmaco per uso umano ne viene sconsigliato l'utilizzo in caso di insufficienza renale; penso che questa precauzione valga anche per i gatti.
Resta il fatto che il cortisone è un potente antinfiammatorio e per questo motivo è ampiamente utilizzato, a volte mettendo in secondo piano gli effetti collaterali.
Per l’integratore ti faccio sapere più tardi perché adesso sono al lavoro e non ne ricordo il nome. Per l’alimentazione mangia umido la mattina ma non tantissimo e crocchette Matisse o su quel genere. Ora con mio marito abbiamo ordinato una sacca di quelle al salmone di una ditta che produce crocchette senza additivi e senza cereali.
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Vecchio 13-08-2023, 14:22   #8
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L’integratore è Renal combi della Candioli
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Vecchio 13-08-2023, 14:29   #9
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Grazie infinite per la tua risposta così accurata... ma non riusciamo a capire come mai al manifestarsi dei primi sintomi di marzo la sua IRC fosse ancora decisamente bassa (un valore come CREA 1,8 significherebbe insufficienza renale cronica al secondo stadio e prometterebbe vari anni di prognosi), mentre nel giro di due mesi questa malattia ce l'abbia portata via.

Lo stesso è per il dimagrimento improvviso, che è iniziato quando ancora era in stadio di preallarme...

Ce l'ha mangiata in due mesi e sotto gli occhi della veterinaria ("veterinaria" si fa per dire)...
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Vecchio 13-08-2023, 14:31   #10
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Guarda ad una prima lettura mi ha ricordato molto il mio gatto per le stomatiti ricorrenti e il principio di insufficienza renale. Lui purtroppo per il momento risponde solo ai cortisonici e la diagnosi dopo un prelievo dedicato è stata quella di positività al Calicivirus. Per il resto non saprei dirti altro.

La nostra bambolina ha preso dei cortisonici ma poi è stata davvero male come scrivevo... non sono un medico ma tra le tante altre cose sospetto che il suo dimagrimento fosse dovuto ad una sindrome di Cushing...
Fammi sapere come va con il peso...
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