Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
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03-06-2023, 09:54 | #1 |
E se i gatti scomparissero dal mondo...
Lo so cosa pensate: orrore!
Niente più Bob, niente più a-mici! Condividete qui le vostre opinioni se i gatti scomparissero dalla faccia della terra Ah sabbadah! |
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03-06-2023, 14:07 | #2 |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Siamo stati fortunati che la nostra specie si è evoluta proprio nello stesso periodo in cui si è evoluta la specie 'felis'.
Se non esistessero i gatti, semplicemente non avrei animali domesici. Il gatto è l'unico animale con cui mi trovo a mio agio. Addio Goku, addio Kiwi. Macchia (0y 5m †) - Goku ♥️ (19y 3m †) - Aegir (12y 9m) - Kiwi (2y 0m †) - Olav (3y 6m) |
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03-06-2023, 15:48 | #3 |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Il gatto è l'animale più affine alla mia persona. Ho sempre avuto anche il cane ma da anni ormai solo gatti perchè li sento più vicini. Adoro i felini in generale e non posso pensare ad un mondo senza di loro
Aisha sarai sempre con me..mi manchi |
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03-06-2023, 17:21 | #4 |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
il mondo sarebbe finito x me, io li amo da quando avevo 5 anni..e sarebbe difficilissimo per me non averne uno da amare, coccolare e giocare insieme
Alessia Ziggy Baudelaire Nathan Mirtilla |
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07-10-2023, 17:14 | #5 |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Ieri, passando in libreria a ritirare una corposa ordinazione, l'occhio è caduto su un titolo in bella mostra, vicino alla cassa:
"Se i gatti scomparissero dal mondo" di Kawamura Genki, Einaudi editore. copincollo dal sito Einaudi: Cosa sei disposto a dare al Diavolo per poter vivere un giorno in piú? Attento: ciò che il Diavolo sceglierà di prendersi sparirà dal mondo, per tutti. I telefonini? Va bene. E i film, gli orologi... d'accordo, ma i gatti? Sei pronto a rinunciare ai gatti? Con la delicatezza di Sepúlveda e il gusto per il fantastico di Murakami, Kawamura Genki ha scritto una fiaba moderna per ricordarci quali sono le cose davvero importanti. Temo che lo spirito di questa discussione non fosse proprio quello di aprire una discussione nel solco della fiaba di Kawamura. Peccato. E comunque, Kawamura o non Kamawura, se i gatti scomparissero all'improvviso dal mondo, questo Forum assumerebbe immediatamente un valore archeologico inestimabile... |
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09-10-2023, 11:24 | #6 | |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Quote:
Quanto alla discussione, probabilmente anche io non avrei animali domestici, visto che tollero poco i cani, gli animali in gabbia mi mettono un'indicibile tristezza e non ho la fortuna di vivere in piena campagna. Poi ci sarebbe da fare un distinguo: se i gatti scomparissero ora, allora mi sa che vorrei scomparire io pure. Se invece i gatti non esistessero, e volessimo intenderla come un mondo in cui il gatto non fosse mai esistito... be', sarebbe senza dubbio un mondo più triste, ma non potremmo dolerci per qualcosa di sconosciuto, direi. Perdonatemi, tendo a partire per la tangente in questi casi. Deformazione professionale |
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09-10-2023, 11:40 | #7 | |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Quote:
Aggiungerei che se i gatti scomparissero, significherebbe che prima c'erano. Ho notato nelle risposte due cose: la prima si potrebbe riassumere così: io senza gatti non potrei stare (risposta antropocentrata), non è menzionato il destino di un'altra specie la seconda è la mia personale risposta: ammesso e non concesso che sparissero, chi prenderebbe la loro nicchia ecologica? Quali conseguenze di sovra popolazione di prede avrebbe la loro sparizione? "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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09-10-2023, 17:10 | #8 |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Restando nell'ambito della finzione letteraria proposta da Kawamura Genki, stando alle utenti che hanno postato in questa discussione, il protagonista della favola non stipulerebbe mai l'accordo col diavolo: terminerebbe i suoi giorni su questa terra nei tempi dettati dalla progressione del suo male, senza godere di un tempo extra.
E la favola non avrebbe motivo di esistere. Nelle favole, il concetto di "sparizione" da un momento all'altro, non ha necessariamente una implicazione "logica" sul destino "post sparizione": spesso si sparisce e basta. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha inserito il gatto fra le 100 specie più invasive (e letali) diffuse dall'uomo al di fuori del loro habitat naturale. Un'indicazione che non è stata recepita dall'Unione Europea, con una motivazione che sa molto di antropocentrismo: in sostanza, per ragioni culturali e "affettive". Ma l'Accademia polacca delle Scienze, ha fatto una scelta diversa, sulla base di una stima che ascrive ai gatti l'uccisione di 140 milioni di uccelli ogni anno (fonte: Kodami), e in alcuni Land e città della Germania si promulgano leggi e regolamenti per vietare ai "proprietari" di gatti di lasciarli scorrazzare liberi con motivazioni simili. Per quanto riguarda l'Italia, abbiamo uno studio, non saprei dire quanto statisticamente attendibile visto che riguarda il monitoraggio lungo un anno di 21 gatti in particolare su una platea di studio del comportamento di 145 gatti domestici liberi, realizzato coinvolgendo i loro proprietari in un progetto di science citizen su tutto il territorio nazionale. https://www.frontiersin.org/articles...019.00477/full Le specie che risultano maggiormente "predate" sono passeri, piccoli roditori (fra cui lo scoiattolo bruno europeo, a forte rischio di estinzione), rane, lepri e conigli. In una prima fase "post sparizione" dei gatti, sarebbero queste popolazioni a trarne giovamento. Per loro si aprirebbe un'era di grande facilità riproduttiva e ricolonizzazione di molte aree. Ma sarebbe un fenomeno di breve durata, perché l'abbondanza di una fonte alimentare attira e incentiva anche lo sviluppo di quei predatori che di queste specie si cibano. Per quanto riguarda le aree boscate e le campagne, penso che il più autorevole candidato ad occupare la "nicchia ecologica" dei gatti sarebbe la volpe in primis, che ha una dieta per molti versi sovrapponibile a quella dei gatti studiati. Un'ipotesi, questa, che mi pare sia rafforzata da una ricerca australiana pubblicata lo scorso anno ("Contare i corpi: stimare i numeri e la variazione spaziale di rettili, uccelli e mammiferi australiani uccisi da due mesopredatori invasivi") cui vi rimando con il link successivo: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ddi.13497 I due predatori di cui si parla, sono per l'appunto, il gatto e la volpe. Una "combo" più micidiale di nitro e glicerina, visto che sarebbe responsabile della morte, ogni anno, di 697 milioni di rettili, 510 milioni di uccelli, 1 miliardo e 345 milioni di piccoli mammiferi. Per quanto riguarda gli ambienti più densamente urbanizzati, nessuna tregua per le povere vittime della ferocia felina. La sparizione dei gatti lascerebbe campo completamente libero ai suoi più temibili concorrenti: il ratto di fogna (in napoletano "zoccola", in milanese, credo, "pantegana") e soprattutto il più feroce di tutti, il gabbiano. Su questo aspetto, non ho cercato pezze d'appoggio in studi o ricerche. Mi sono fidato del mio spirito di osservazione, della mia esperienza di "inurbato" per oltre 50 anni di vita, e dei racconti che spesso ho letto su questo Forum. "Dio ha creato il gatto per permettere all'uomo il piacere accarezzare una piccola tigre", scriveva il veterinario e scrittore Fernand Mery. E aveva ragione, a quanto pare. Come ha ragione Aletto, che su questo Forum tempo fa ha scritto che "il gatto è libertà e calore al tempo stesso". E l'infinito spazio emozionale che separa queste due frasi è colmo del mistero e del fascino di queste meravigliose creature che ci accompagnano nella nostra vita. Ultima Modifica di leucio; 09-10-2023 at 17:17. |
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09-10-2023, 20:45 | #9 | |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Quote:
Che spesso si rivelano fondamentali punti di partenza per discussioni molto serie o coinvolgenti. Per scambi veri. Roba che di solito succede nei rapporti "veri", cioè nella vita reale, materiale. Per cui, coltiva scrupolosamente le tue "deformazioni professionali", e combatti ferocemente ogni tentativo di normalizzazione, di riduzione al banale ordine "naturale" delle cose. Non sai quanto mi fa piacere rileggerti, e con una certa continuità, dopo tanto tempo. Pronto a seguire le tue "divagazioni fondamentali" fino all'inferno (andata e ritorno). |
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10-10-2023, 09:47 | #10 | |
Re: E se i gatti scomparissero dal mondo...
Quote:
Non so quanto il mio contributo sia utile al forum, specie a fronte di interventi decisamente più corposi di altri utenti, te compreso. Ma è anche grazie al tuo affetto travolgente e disinteressato se in quest'ultimo anno ho trovato qui un rifugio e intendo restare. Dovrei aggiornare pure quella certa altra discussione, ma è 'na fatica... lo farò, giuro. Ops, divagazione, di nuovo. Venendo a noi, ti ringrazio anche per aver linkato la discussione su felixer, non avevo idea di questo nuovo orrore che però, ahimè, non stupisce. L'uomo è abilissimo a fare danni enormi, salvo poi farne di ancora più grandi nel tentativo di rimediare ignorando di star agendo in un sistema vivo e più grande di lui, un sistema che mette in campo risorse e meccanismi di sopravvivenza. Meccanismi che funzionano, anche se non vanno nella direzione che l'uomo vorrebbe vedere. Venendo alla completa sparizione dei gatti, immagino si creerebbe la catastrofe ambientale così chiaramente immaginata da Aletto. Devo però ammettere che a volte, sarà il tono catastrofico dilagante a riguardo, non posso non pormi domande sul ruolo del gatto rispetto alla sparizione di uccelli e roditori. Mi chiedo se davvero i gatti domestici, così nutriti e spesso costretti a una vita esclusivamente casalinga, abbiano un ruolo così rilevante. Immagino soluzioni al problema, nessuna a mio avviso di qualche utilità. E non certo la sparizione completa e totale dei gatti dal mondo. Ma nemmeno la loro reclusione o il controllo incontrollato (passatemi il termine) delle nascite. P.S.: grazie alla discussione su felixer ho avuto modo di apprezzare la splendida reinterpretazione del sempre attualissimo brano di Tacito. Il mio cuore di classicista ha tremato. Grazie, Leucio. |
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