Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Il Resto degli Animali Piccoli e grandi problemi che riguardano roditori, uccelli, rettili ecc. salute, alimentazione, riproduzione |
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22-04-2017, 00:25 | #1 |
Un nuovo ospite da curare
Nel tardo pomeriggio ricevo una telefonata dal veterinario, al quale un passante ha portato un uccello ferito e mi chiede se sono disposta ad occuparmene.
Come sempre acconsento, purché non sia grosso come un'aquila, altrimenti non saprei dove metterlo. Mi dice che è abbastanza grosso, ma non eccessivamente; chiedo di che uccello si tratta, ma non lo sa, non capisce cosa sia. Siccome sto preparando la cena, va mio marito a prendere il volatile. Quando torna apro la scatola ed ecco risolto il mistero: si tratta di un piccioncino di non più di un mese di vita, che non si è infortunato da molto tempo, vedo che ha fatto la cacca nella scatola, quindi era stato nutrito dai genitori fino a poco tempo prima. Mio marito mi dice che il piccolo ha una ferita sul petto e che il veterinario aveva già provveduto a mettergli 2 graffette metalliche per tenere accostati i lembi della ferita e gli aveva somministrato per bocca il Baytril, perché dalla ferita spurgava pus. E' un bellissimo piccioncino nero con le remiganti e la punta delle timoniere di color bianco. E' molto vispo e affamatissimo e siccome si agita parecchio, rimando l'ispezione della ferita a dopo la pappa. Lo imbecco con il metodo tradizionale "a bocca" e mi meraviglio che, nonostante il piccolo inghiotta per bene, mi trovo inspiegabilmente la pappa sulla mano che regge il piccioncino e di conseguenza gli impiastriccio le penne . Subito penso di essere stata un po' maldestra, ripulisco e riprendo a nutrirlo; niente da fare, tutto come prima. A quel punto mi sorge un dubbio atroce; poso il piccolo, mi ripulisco la mano, riprendo in mano il piccioncino e cerco di ripulirlo, ma non ci riesco...tolgo pappa e ce n'è ancora...ed è più calda di quella che aveva inghiottito... A quel punto il mio atroce dubbio diventa certezza: il cibo che inghiotte esce dalla ferita. Sono allibita e comincio a smadonnare. La ferita si presenta lineare a margini netti; ci sono le 2 graffette metalliche messe dal veterinario, una tiene entrambi i margini inferiori della ferita e un ciuffetto di piume incastrato nella ferita stessa; l'altra è stata messa male, è fissata solo su un lato della lesione, che però non è una ferita superficiale, ma interessa tutta la parete del gozzo, che risulta aperto per una lunghezza di 3 centimetri. Cerco di far uscire tutta la pappa che ancora contiene; prima però trancio le graffette con un tronchesino apposito e levo attentamente tutti i frammenti metallici con una pinzetta. Taglio accuratamente tutte le piume intorno alla ferita, perché il veterinario non l'aveva fatto. Mi ha riportato alla mente la gatta sterilizzata senza rasare la pancia. A quel punto comincio con pazienza a far uscire tutto il cibo residuo, aiutandomi con una peretta con acqua tiepida. Mi accorgo che oltre al cibo che gli ho dato io ce n'è dell'altro, evidentemente quello che gli avevano dato i genitori; è giallino ed è ciò che il veterinario avevaerroneamente identificato come pus... Quando finalmente il gozzo e vuoto e riesco aveder l'interno rosa, comincio a tamponare delicatamente per asciugare la ferita e intanto penso a come risolvere la situazione. Se il cibo non può essere contenuto nel gozzo, è impossible alimentarlo. In un primo momento penso di inserire un sondino direttamente nello stomaco per potergli dar da mangiare. Telefono a un veterinario di cui ricordo che qualcuno aveva parlato qui nel forum. Mi risponde e gli espongo il problema, al che per prima cosa mi dice che lui non si occupa di certe cose, che con una ferita del genere non c'è niente da fare e di rivolgermi al servizio faunistico della polizia provinciale, perché per legge io non posso detenere un animale selvatico e bla, bla, ba... Non so che mi ha preso, anzi, lo so benissimo, comincio a smadonnare di brutto, non lo lascio proseguire e gli dico che la legge la conosco meglio di lui e che l'ultima cosa che farei sarebbe quella di rivolgermi in provincia, dal momento che conosco anche troppo bene l'ambiente e i soggetti, visto che ho collaborato per 6 anni con la provincia e alla fine li ho non cordialmente mandati affan... Pertanto dottore, grazie di niente e buonasera. Ed ecco che sono lì, seduta sul bordo della vasca da bagno, col piccioncino a pancia in su, sulle mie ginocchia. Guardo e riguardo la ferita, non so che fare, se lo lascio così morirà di fame e comunque vorrei evitare il sondino e trovare un sistema per tenere accostati i lembi della ferita in modo che non possano perdere il cibo...e mi viene un'idea. La parte è oramai asciutta, tengo i labbri della ferita accostati fra pollice e indice, e con l'altra mano applico un velo di attack (sì, proprio la colla) poi soffio per accelerarne l'asciugatura e tengo in posizione per un minuto. Pian piano allento la presa e...la ferita resta chiusa. Metto il piccolo in una scatola di cartone ben imbottita con degli stracci di lana; oramai è buio e lui si mette a dormire. Domani mattina proverò a dargli qualcosa da mangiare, speriamo in bene! |
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22-04-2017, 11:21 | #2 |
Re: Un nuovo ospite da curare
L'amore e la dedizione con cui curi queste piccole creature è straordinaria, così come è pazzesco che certa gente decida di occuparsene per professione. Forse sono solo un'illusa, ma continuo a credere che certe professioni debbano essere vere e proprie vocazioni. Un po' come quella che hai tu. Ti stimo senza riserve.
Forza piccolino, metticela tutta! "La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato..." (H.P.Lovercarft) |
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22-04-2017, 23:32 | #3 | |
Re: Un nuovo ospite da curare
Quote:
Il piccolo è un tipo tosto, spero tanto che riesca a cavarsela, ma è ancora troppo presto per fare delle previsioni. Oggi ho avuto l'ennesima delusione sulla categoria "veterinari". Stamattina ho telefonato a diversi veterinari, spiegando per filo e per segno il problema del piccioncino e quasi tutti mi hanno detto che non si occupavano di uccelli e che era necessario uno specialista. Qualcuno mi ha consigliato proprio quello di cui ho parlato nel mio primo messaggio, ed ovviamente l'ho subito escluso. Ho poi finalmente trovato una clinica veterinaria con pronto soccorso 24 ore su 24,dove lavora anche una veterinaria specializzata in animali esotici. Anche lì ho spiegato ben bene la situazione e mi è stato proposto di portare il piccolo nel primo pomeriggio, perché la veterinaria al mattino non c'era. Alle ore 15 sono arrivata sul posto, sono entrata nell'atrio, ho suonato l'apposito campanello a lato della porta a vetri attraverso la quale vedevo i corridoi e le porte degli ambulatori e ho atteso... ma non arrivava nessuno, così mi sono permessa di varcare quella porta ed evidentemente il rumore ha finalmente attirato l'attenzione di una ragazza, che mi ha redarguito dicendomi che non dovevo entrare lì senza che mi fosse stato dato il permesso e che dovevo aspettare in sala d'attesa. Mi sono scusata e ho fatto dietro front. In sala d'attesa non c'era nessuno, tutto l'ambulatorio era deserto. Finalmente, dopo una mezz'ora si affaccia la stessa ragazza e mi dice che la dottoressa sarà presto da me. Passa il tempo ed arriva una coppia con un cane che deve fare le analisi per la filaria, poi una ragazza con un gatto nel trasportino, che deve essere ricoverato. Sono oramai passate le ore 16 da qualche minuto e dalla porta a vetri arriva un'altra ragazza, con lo smartphone all'orecchio; penso sia una cliente, esce in strada e ci resta un bel 20 minuti. Quando rientra è ancora con lo smartphone incollato all'orecchio e siccome si sofferma alcuni minuti in sala d'attesa, capisco che sta conversando dei cavoli suoi. Poi apre la solita porta a vetri e scompare fra i corridoi dell'ambulatorio. Nel frattempo da quella porta entrano ed escono altre due ragazze, che identifico dal camice come veterinarie; mi danno l'impressione di essere lì a far passare il tempo... C'è un'altra ragazza che spazza i corridoi e prepara i sacchetti dell'immondizia. Finalmente si affaccia la stessa ragazza che alle 15,30 mi aveva detto che la veterinaria mi avrebbe ricevuto presto e mi comunica che dovrò attendere ancora un quarto d'ora; ora sono già le 16,30 quindi calcolo che intorno alle 16,45 mi avrebbe ricevuto. Le persone arrivate dopo di me non devono andare dalla veterinaria che sto aspettando io; meno male, dico tra me e me. Nel frattempo la tipa dello smartphone continua ad andare avanti e indietro e a parlare al telefono. Arriva un'altra cliente con un coniglietto, suona il campanello ed esce una dottoressa che non avevo ancora visto e invita la nuova cliente ad accomodarsi nel suo studio. Io continuo ad aspettare, ma sta cominciando a montarmi il nervoso; là dentro fa un caldo boia, il piccolino non smette più di strillare, evidentemente ha fame. Il tempo passa, ma non si vede più nessuno, però visto che hanno lasciato la porta del corridoio socchiusa e sento delle voci, mi avvicino e ascolto: amabili conversazionie risatine sommesse; meno male che qualcuno si sta divertendo. Guardo l'orologio: sono le 18,14 e dopo 3 ore e un quarto di attesa la mia pazienza è oramai esaurita, e me ne vado. Prendo la macchina e mi avvio verso casa; il piccioncino finalmente non strilla più, sembra che abbia capito che finalmente si torna a casa. Quando arrivo gli do subito la pappa, ha una fame da lupo, povero piccolo. Approfitto del fatto che mio marito sta preparando la cena e mi metto al pc, per cercare notizie su quella clinica veterinaria. Nel loro sito trovo anche le foto dei medici e logicamente anche quella della veterinaria che avrebbe dovuto visitare il piccioncino...e riconosco proprio la persona che era venuta in sala d'attesa a prendere il coniglietto e che pur sapendo che stavo aspettando proprio lei-e visto che avevo in mano il piccioncino non c'erano dubbi che fossi proprio io quella persona - se n'era ben guardata dal dirmi qualcosa...buonasera...crepa..aspetti me...sono la dottoressa Pinca Pallina, ancora un po' di pazienza e sono da lei... E invece niente di niente. Evidentemente non aveva la minima voglia di guardare il mio piccolino. Evviva il mio veterinario, che pur essendo a volte un po' pasticcione, non si tira mai indietro, mi fa pagare poco, mi fa gli sconti e quando porto animali selvatici li cura gratis e, cosa non da poco, è una persona gentile, simpatica e non si dà arie da luminare sussiegoso. |
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22-04-2017, 12:00 | #4 |
Re: Un nuovo ospite da curare
Leggo tardi e spero che nel frattempo tu abbia potuto risolvere al meglio. L'unica soluzione praticabile sarebbe l'applicazione delle strisce adesive Steri-Strip, veramente ottime in questi casi, a patto però di averle in casa...
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22-04-2017, 22:12 | #5 | |
Re: Un nuovo ospite da curare
Quote:
Stamattina il piccolo era vispo e affamatissimo, ho visto che durante la notte aveva fatto parecchie cacche, fortunatamente perfette. Evidentemente una parte di ciò che aveva mangiato ieri sera è riuscita a passare nello stomaco. Questa mattina gli ho preparato un pappa semiliquida di cous cous a cui ho aggiunto il Meritene neutro che è molto proteico ed anche qualche goccia di sciroppo Betotal gusto classico (sa di torta ed è molto gradito agli animali). Ha mangiato proprio di gusto; se non avessi prestato attenzione, nella foga mi avrebbe infilato in bocca non solo il becco, ma tutta la testolina; non gliene ho dato molto; voglio evitare che l'ingluvie si dilati eccessivamente, pertanto non si sentiva sazio e quando l'ho rimesso nella sua scatola continuava a protestare e se mi avvicinavo si metteva ad agitare freneticamente le ali. Per un lavoro ben fatto avrei dovuto praticare due suture, una interna, per richiudere il gozzo e una esterna, per chiudere la pelle, ma purtroppo non ho degli aghi da sutura di piccole dimensioni; se si fosse trattato di una gallina, ce l'avrei fatta, ma su un piccioncino è roba quasi da microchirurgia. Inoltre c'è il problema dell'anestetico; ho a disposizione solo lidocaina cloridrato, da iniettare intorno alla zona da suturare, ma lui non sta fermo e poi è così piccino e la pelle è sottilissima e delicata e non me la sentirei di cucirlo senza anestetico. C'è ancora un punto della ferita dal quale trafila leggermente la pappa, ne sono uscite 2 gocce, ieri invece usciva addirittura a cucchiaini...ma a questo punto se non riesco a risolvere diversamente, è meglio così. |
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23-04-2017, 00:10 | #6 |
Re: Un nuovo ospite da curare
Avrei tante cose da dirti Malinka.
Non sono dell'umore per fare il lungo post che meriteresti, però alcune cose non posso esimermi: - quand'è che sará permesso di spaccare tutto quando ci si trova davanti seri professionisti, stimati laureati come quelli trovati da te in clinica? - mille incrocini per il piccioncino - è sempre un piacere conoscere, anche se solo virtualmente, gente come te. Sogno di risentire il tuo musetto sul mio viso. Il mio cuore sarà sempre con te, questa sarà sempre casa tua. Buona Fortuna Pedro, mio micione desaparecido |
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23-04-2017, 01:26 | #7 |
Re: Un nuovo ospite da curare
Quando mi tirano fuori dalle grazie di dio, spacco anche senza permesso!
Sono già esperta in materia, nel 2007 l'ho fatto in un ospedale che si fa il vanto di essere il fiore all'occhiello della sanità della regione in cui abito, nonché uno dei migliori d'Europa. La mia performance si è conclusa con un invito al medico; gli ho detto testualmente: " levati immediatamente dai cogl***i altrimenti il prossimo te lo becchi sul muso e ho accompagnato l'invito con un pugno sul tavolo di metallo, che gli ho letteralmente fatto un bozzo. Il tutto alla presenza di medici, infermieri, primario e direttore generale dell'ospedale. E' superfluo dire che se ne sono andati tutti senza fiatare e nel giro di 10 secondi mi è stata consegnata la lettera di dimissioni volontarie della persona ricoverata, per la quale ero io l'unico referente autorizzato a decidere. |
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23-04-2017, 13:02 | #8 |
Re: Un nuovo ospite da curare
Malinka sei una grande, hai fatto benissimo. Magari ci fossero più persone come te, che non si fanno intimidire da un pezzo di carta incorniciato è appeso al muro, ma pretendono il rispetto che si deve a tutte le forme di vita, specie quando soffrono! Tutto incrociato anche per il piccioncino. Ha un nome?
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23-04-2017, 13:05 | #9 |
Re: Un nuovo ospite da curare
Malinka sei mitica! Davvero, il tuo racconto dei fatti mi ha lasciata senza parole, hai esperienza da vendere e una grande passione per queste creature.
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23-04-2017, 13:13 | #10 |
Re: Un nuovo ospite da curare
Vergogna, vergogna, vergogna!! Credo che avrei urlato come una matta al posto tuo: non sono mai stata una signora di fronte a certe cose. Hai provato a consultare, anche solo telefonicamente, uno dei veterinari elencati nell'apposito thread? Scusami, ma quando sento che non curano "animali selvatici", mi suona più come "la vita di un piccione non vale il mio tempo". E mi sale il sangue al cervello....
"La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato..." (H.P.Lovercarft) |
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