Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Mici e a-mici in copertina Consigli e recensioni sui libri e riviste che riguardano i nostri mici e a-mici. |
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21-04-2018, 08:48 | #1 |
La città dei gatti
Arriva anche in Italia questo film, dal 22 maggio al cinema
spero di riuscire ad andare a vederlo https://www.youtube.com/watch?v=m2hYHw6G96c "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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21-04-2018, 15:33 | #2 |
Re: La città dei gatti
E' bello anche il trailer spagnolo, completa quello italiano e inglese.
https://www.youtube.com/watch?v=cK7NiDPfyBY Certo che Istanbul è forse ciò che più si avvicina al paradiso dei gatti, niente a che vedere con la vita grama che generalmente fanno nelle nostre città. Il diverso modo di considerare i felini credo dipenda in parte dall'essere sempre stata Istanbul una città cosmopolita, ma soprattutto perché la Turchia è un Paese a maggiornaza musulmana e nell'Islam i gatti hanno sempre avuto un posto importante, rispetto e amore, cosa che non si può proprio dire per le altre grandi religioni monoiteiste, soprattutto per quella cattolica. |
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22-04-2018, 10:42 | #3 |
Re: La città dei gatti
Dal punto di vista del piccolo felino sì, Istanbul è la metropoli che accoglie e permette il prosperare dei gatti. Un esempio di quanto siano abili nell'adattarsi anche a contesti urbani, una coesistenza equilibrata tra le loro necessità e la devozione degli abitanti umani che ricordano quanto Maometto amasse i gatti e quindi questo senso di rispetto e dedizione si estende a tutto l'Islam.
Il contrario di quanto è successo qui dove invece nel medioevo ha rischiato l'estinzione perché considerato peccaminoso, lascivo, alzando la coda scopre l'ano! ed era addirittura assimilato a satana. Poi per fortuna è stato riabilitato, ma se l'è vista brutta "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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22-04-2018, 18:29 | #4 |
Re: La città dei gatti
Non in tutti i contesti islamici il gatto è benvisto purtroppo....
Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme... |
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22-04-2018, 20:45 | #5 |
Re: La città dei gatti
Paradiso dei gatti ma non degli agnelli .....
Aisha sarai sempre con me..mi manchi |
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22-04-2018, 21:40 | #6 | |
Re: La città dei gatti
Quote:
Ovini e caprini, sia cuccioli che adulti, non se la passano per niente bene nemmeno qui da noi, come la Pasqua cristiana docet.... |
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23-04-2018, 07:58 | #7 |
Re: La città dei gatti
Appunto, il paradiso degli animali non credo esista....non sulla terra almeno.
Aisha sarai sempre con me..mi manchi |
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23-04-2018, 10:17 | #8 |
Re: La città dei gatti
Malinka ha scritto infatti che: è forse ciò che più si avvicina al paradiso dei gatti.
E' un modo per definire quella che è per noi una situazione in equilibrio armonico "La città dei gatti" sottotitolo: Antropologia animalista di Essaouira è anche il titolo del libro di Annamaria Rivera che violapensiero segnalò un po' di tempo fa e narra della coabitazione pacifica e rispettosa tra gli abitanti di una città del Marocco, Essaouira, ed i gatti. Copioincollo una recensione ......... l’autrice disegna un ritratto singolare di questa città del Sud-Ovest del Marocco, contraddistinta da una presenza di gatti così numerosa e accettata da segnare nettamente il paesaggio urbano. Il volume, corredato da un apparato fotografico inedito, ha per tema centrale il rapporto degli abitanti di Essaouira con i gatti, ma anche con i gabbiani e i cani: questi, all’opposto dei primi, di solito poco apprezzati nelle società a maggioranza musulmana. Rivera mostra come al carattere cosmopolita della città e alla sua pluralità culturale e religiosa corrispondano relazioni con i non-umani per lo più guidate da tolleranza, empatia, compassione. E ciò riguarda soprattutto gli strati subalterni della società, che si concedono così quel che l’autrice definisce “il lusso dei poveri”. Ciò nonostante, anche qui si pratica il sacrificio rituale di animali, tema cui l’antropologa dedica una parte della sua riflessione. Al gatto, a differenza del cane, l'Islam attribuisce il ruolo di (copio dal testo della Rivera) animale puro, incarnante uno degli spiriti benefici; è membro della famiglia degli umani.....uno dei più fedeli compagni del Profeta, Abu Hurayra che letteralmente significa "padre dei gattini": soprannome che allude al fatto che era solito accompagnarsi con dei gatti. Quanto alla tradizione ebraica, che ha avuto un ruolo così importante nella storia di Mogador (Essaouira), qui lo statuto del gatto sembra essere meno positivo. Secondo la sintesi di una raccolta ragionata di fonti proposta dal rabbino-capo di Roma ..... il gatto è un animale selvatico, in alcuni casi pericoloso per l'uomo, che procura danni e ferite a piccoli animali, ma che viene allevato in casa dove è utile per uccidere topi e serpenti, e va rispettato per questo. Simbolicamente ha significati ambivalenti, sia positivi che negativi. Ma penso che il film siccome segue la vita giornaliera di alcuni di loro, sia interessante per capire qualcosa in più dell'adattabilità (non adattamento, che ha un significato passivo) del piccolo felino con cui viviamo "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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23-04-2018, 11:27 | #9 |
Re: La città dei gatti
per non parlare di curdi e giornalisti!
chissà se un giorno capiremo che umani e animali meritano lo stesso rispetto, senza distinzione di etnia, specie, religione e opinioni! comunque mi guarderò molto volentieri questo documentario Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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23-04-2018, 12:22 | #10 |
Re: La città dei gatti
Se fossi un gatto, più che a Istanbul, preferirei vivere in Giappone, a Tashirojima:
http://www.cinetecamilano.it/film/cat-heaven-island- (per chi è di Milano, il film sarà proiettato dal 23 aprile al 2 maggio) Devo dire la verità, anche come essere umano, se dovessi scegliere, preferirei vivere a Tashirojima. Anche se il Giappone è una società con tante problematiche non da poco, però diciamo che preferisco le problematiche giapponesi a quelle turche. |
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