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28-11-2017, 23:38 | #1 |
Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
Da parecchi anni si riscontra un notevole aumento dei casi di ipertiroidismo nei gatti.
In una certa misura può dipendere dall'accresciuta aspettativa di vita e dalla maggior facilità e frequenza con cui si ricorre al veterinario, ma mi sembra azzardato attribuire solo o prevalentemente a questi fattori la grande incidenza di questa patologia. Allo stesso modo l'ipertiroidismo non può essere sempre imputato a predisposizione genetica, anche perché essere predisposti non significa contrarre la malattia automaticamente ed inevitabilmente; è necessario che alla predisposizione si affianchi una causa scatenante. Una causa certa di ipertiroidismo, ma numericamente trascurabile, è data dal carcinoma tiroideo. Per il resto però non ci sono certezze, ma ipotesi ce ne sono parecchie. C'è chi pensa che l'esposizione ad agenti chimici spesso presenti in casa abbia un ruolo importante nell'insorgenza di ipertiroidismo; addirittura si è ipotizzato che alcuni tipi di lettiera contengano sostanze che possono agire in tal senso. Sembra però che sia soprattutto il pet food umido il maggior responsabile, e nello specifico quello in lattina, tuttavia circa 1/4 dei gatti ipertiroidei non ha mai mangiato umido industriale... Come responsabile dell'insorgenza di ipertiroidismo si è ipotizzato che un ruolo importantissimo lo giochi il BPA (bisfenolo A), agente di rivestimento dell'interno delle lattine, che ha la funzione di impedire ossidazioni del metallo e conseguente contaminazione o mal conservazione del contenuto. Purtroppo il bisfenolo A è un noto interferente endocrino, che a contatto con oli e grassi viene assorbito da essi e di conseguenza viene poi ingerito dal gatto. Tuttavia mi sembra un po' azzardato addossare tutta la colpa al bisfenolo, perché tra gli additivi contenuti nell'umido c'è anche lo iodio. Confrontando le etichette di varie marche, ho notato che ci sono differenze notevoli. Alcune marche non indicano la presenza di iodio, però contengono alghe e queste si sa che sono ricchissime di iodio. Altre marche non dichiarano l'aggiunta di iodio e neppure di alghe, però contengono prodotti di origine vegetale non specificati, che potrebbero benissimo essere anche alghe. Tra le marche che invece dichiarano l'aggiunta di iodio c'è una notevole differenza; ecco alcuni esempi: Bozita g. 0,1/kg Animonda 0,2 GranataPet, Smilla, MAC's e Catz finefood 0,75 Un'altra marca che adesso non ricordo ne contiene g. 0,3/kg Un altro interferente endocrino è rappresentato da un vegetale: la soia, oramai parecchio utilizzata nel pet food sia umido che secco, anche in quantità elevate, perché è una materia prima che costa veramente poco. A questo punto sono veramente spiazzata e mi domando: 1) qualè l'assunzione giornaliera ideale di iodio per un gatto sano con tiroide normofunzionante? 2) dal momento che lo iodio non viene distrutto dalla cottura ed è normalmente presente nella carne, per quale motivo aggiungerne? 3) l'ittiofauna marina è ricca di iodio, le alghe ancora di più, quindi come mai spesso nei cibi che contengono già questi prodotti viene aggiunto ulteriore iodio? Teniamo anche presente che il pesce e i suoi sottoprodotti entrano nella composizione di molti umidi e secchi, anche in quelli che vengono definiti di questa o quella carne e se ne scopre la presenza solo leggendo ingredienti. E i gatti in sovrappeso o obesi perché mangiano troppo assumeranno un quantitativo giornaliero di iodio superiore a quello che assumerebbero con un'alimentazione adeguata a mantenerli normopeso, almeno credo. |
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29-11-2017, 09:36 | #2 |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
Nel testo Trattato di medicina e chirurgia del gatto, è scritto che il fabbisogno è di circa 100/150 microgrammi, è solo la quantità necessaria per il funzionamento della tiroide, andarne ad aggiungere artificialmente comporta ipertiroidismo
Alcuni pet food contengono esofago al quale non è stata asportata correttamente la tiroide che è a suo stretto contatto copioincollo uno studio effettuato sul cibo per cani e pubblicato dalla FDA: https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...-8lqc6yFP7KeHm Ormoni tiroidei negli alimenti per animali domestici - industria alimentare per animali domestici 27 marzo 2017 Cari membri dell'industria alimentare per animali domestici, Il Centro per la medicina veterinaria della FDA ha recentemente studiato un gruppo di tre cani di varie età, in famiglie separate, che presentavano sintomi di ipertiroidismo. L'ipertiroidismo nei cani è inusuale e può essere pericoloso per la vita se non trattato. In questi casi, sono stati eseguiti test approfonditi presso un laboratorio di riferimento su tutti e tre i cani del cluster. Questo test ha mostrato un aumento dell'ormone tiroideo nel sangue, ma i risultati del pannello tiroideo completo escludevano il cancro alla tiroide ed erano più coerenti con una fonte di ormoni esterni. Le informazioni dei proprietari dei cani hanno rivelato che tutti e tre i cani erano stati alimentati con prodotti specifici da due marche di cibo per cani in scatola. Sulla base della raccomandazione dei veterinari consulenti del laboratorio di riferimento, l'alimentazione di questi alimenti per cani è stata interrotta. Una volta che i cani hanno smesso di mangiare questi prodotti per alcune settimane, i loro segni clinici sono scomparsi e i livelli di ormone tiroideo sono tornati alla normalità. Un laboratorio della FDA ha testato le lattine non aperte dei due prodotti e ha confermato che contenevano l'ormone tiroideo attivo. La fonte degli ormoni tiroidei è probabilmente l'uso di esofago da cui le ghiandole tiroidee non sono state completamente rimosse prima di aggiungerle agli alimenti per animali domestici o alle leccornie. Dopo aver consultato la FDA, le due società hanno avviato il richiamo volontario dei lotti implicati dei prodotti alimentari. I comunicati stampa rilasciati dalla società, comprese le informazioni sul prodotto richiamate sono disponibili qui e qui . La FDA apprezza la cooperazione e la rapida azione intrapresa da entrambe le società per affrontare questo problema. Per informazioni dettagliate sui test veterinari relativi a questo cluster, consultare la nostra cara lettera veterinaria . Il problema Il cibo per animali domestici e le leccornie in tutte le forme (cibo secco, cibo in scatola, leccornie, ecc.) Con livelli elevati di ormone tiroideo probabilmente contiene esofago animale (tessuto laringeo) in cui le ghiandole tiroidee non sono state completamente rimosse. L'USDA proibisce l'uso delle ghiandole tiroidee e del tessuto muscolare laringeo per il cibo umano. Qualsiasi prodotto contenente esofago di bestiame o tessuto laringeo è una potenziale fonte di ormoni tiroidei. 1 Se una ghiandola tiroidea non viene completamente rimossa da un esofago e tale esofago viene poi aggiunto al cibo per animali domestici o alle leccornie, il tessuto tiroideo residuo potrebbe essere una fonte di ormoni tiroidei...... Per i gatti in sovrappeso o obesi non ti so rispondere perché in teoria lo iodio accelera il metabolismo e se fosse solo così non dovrebbero andare in sovrappeso (o non mangiano prodotti industriali contenenti iodio!), ma non è solo quello il motivo, evidentemente l'eccesso di cibo di tutti i giorni per molto tempo unito alla vita sedentaria di casa mette in moto anche molto altro "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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29-11-2017, 11:17 | #3 |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
Ci sono alcuni studi che correlano il maggior consumo di cibo industriale al pesce (tonno e mackerel soprattutto) all'aumentato rischio di ipertiroidismo nel gatto. Così come è vero che è ormai riconosciuto il ruolo della soia che comunque viene utilizzata soprattutto nel cibo secco ed in quello umido di qualità non eccelsa. Nelle marche che uso io non è presente.
Col tempo si sta ormai scoprendo che alcuni disturbi e patologie sono strettamente correlate al pet food industriale, si dovrebbe iniziare a correggere il tiro ormai. |
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29-11-2017, 11:44 | #4 |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
E' da un po' di tempo che sostengo questo, non io personalmente ma supportata dagli studi effettuati
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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29-11-2017, 15:01 | #5 |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
Grazie Aletto per le preziose informazioni; ora finalmente so anche qual è il fabbisogno giornaliero di iodio!
Riguardo ai gatti obesi e in sovrappeso non mi sono spiegata bene; intendevo dire che hanno maggiori probabilità di diventare ipertiroidei, se assumono troppo iodio, perché normalmente mangiano un quantitativo di cibo maggiore rispetto a quanto dovrebbe fare per mantenersi normopeso. Per esempio: una lattina da 400 grammi di GranataPet contiene 300 microgrammi di iodio aggiunto. Un conto è se il gatto in un giorno mangia 150 grammi di umido, un conto è se mangia l'intera lattina; nel primo caso ingerirà circa 150 microgrammi di quello iodio aggiunto; nel secondo caso 300 microgrammi. Ho fatto due conti: i mg 0,75/kg di iodio aggiunto, contenuti in alcuni umidi, tipo GranataPet, MAC's, Catz finefood, Smilla, corrispondono a 750 microgrammi/kg. quindi in una lattina da 400 grammi ci saranno 300 microgrammi di iodio aggiunto. I mg 0,2/kg di altri umidi, come Animonda, corrispondono a 200 microgrammi/kg. e pertanto nella lattina da 400 grammi ci saranno solo 80 microgrammi di iodio aggiunto. Parlo di iodio aggiunto perché la carne contiene già di per sè un certo quantitativo di iodio, che varia anche in funzione del tipo di alimentazione utilizzata negli allevamenti. Il notevole divario tra Animonda e gli altri non so da cosa dipenda; guardando solo i numeri si direbbe che sia decisamente carente, ma in definitiva potrebbe anche non essere vero, se per esempio utilizzassero scarti di macellazione con residui di ghiandole tiroidee, ragion per cui starebbero bassi nell'aggiungere iodio per evitare eccessi. Un gatto che mangiasse 150 grammi di umido al giorno, nel caso di GranataPet e altri della categoria, ingerirebbe 150 microgrammi di iodio aggiunto; quanto già ce ne sia nella carne non si sa; diciamo che già solo con quello aggiunto arriverebbe alla dose massima giornaliera consigliata/ammissibile/ideale... Se invece mangiasse lo stesso quantitativo di Animonda, ingerirebbe solamente 20 microgrammi al giorno, decisamente troppo poco...a meno che per l'appunto le carni e i sottoprodotti utilizzati da Animonda siano già in partenza ricchi di iodio. Se le aziende produttrici si preoccupassero di informare i consumatori anche su queste "piccolezze" sarebbe un'ottima cosa, ma forse è troppo complicato...o forse sanno che generalmente agli acquirenti non interessano gran che certi argomenti, visto che ancora in troppi non sono riusciti a capire che il gatto è un carnivoro stretto e come tale deve mangiare carne e non cereali, legumi, patate e quant'altro, quindi potrebbe essere assai improbabile che vadano a interessarsi dei cosiddetti additivi nutrizionali. Quanto al pesce, ai miei non piace...molto probabilmente perché non glielo compero, e quelle rare volte che è capitato che mi regalassero delle scatolette o che fosse in un kit di prova ZP, non l'hanno mai gradito. D'altra parte il pesce non è un alimento che il gatto si procura in natura, e per me è meglio evitarlo proprio per la sua ricchezza iodio (ma non solo); stessa cosa per le alghe marine. Non capisco come i produttori di pet food possano aggiungere la stessa percentuale di iodio sia ai cibi che non contengono pesce, sia a quelli che lo contengono... |
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29-11-2017, 15:16 | #6 | |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
Quote:
o quanto iodio è contenuto in una scatoletta di tonno, o in un panino? Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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29-11-2017, 15:39 | #7 |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
se con l'alimentazione umana si permettono 10, con quella per animali si permettono 1000, sarà ancora così per anni ed anni a venire purtroppo
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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29-11-2017, 16:08 | #8 | |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
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quello che intendevo io però è di non farsi troppe paranoie, non ce le facciamo nemmeno per noi stessi... mangiare variato e nelle giuste quantità, in modo adeguato alle proprie esigenze di specie, secondo me è sufficiente senza mettersi a pesare e valutare tutto. altrimenti al ristorante dovremmo chiedere se hanno usato sale iodato o no, e quanti grammi, per farci i calcoli su quanto sodio e quanto iodio assumiamo... credo che tutti gli organismi si sappiano adattare egregiamente a variazioni di quantità di certi microelementi nella dieta, regolandone il metabolismo e l'assorbimento, se no saremmo praticamente inadatti alla vita allo stesso modo se si fa una dieta casalinga al gatto, dubito che la porzione di carne o frattaglie usata abbia scritto sopra quanto iodio c'è. con questo non voglio dire che il discorso non sia interessante, solo di non entrare in ansia con queste cose se poi si degnassero di eliminare rivestimenti con interferenti endocrini nelle confezioni che stanno a contatto col cibo, non importa se per umani o per animali, sarebbe fantastico comunque ho trovato questo link che mi sembra esauriente http://miagolando.com/index.php/pato...oidismo-felino lì correla l'ipertiroidismo anche con vita solo casalinga e uso di lettiere (che lettiere?). se fossero solo correlazioni statistiche non varrebbero gran che in ogni caso. Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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29-11-2017, 16:51 | #9 | ||||
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
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Poi è ovvio che non bisogna farsi troppe paranoie, altrimenti non si vive più; cerchiamo semplicemente di mangiare nel modo che ci sembra migliore e che ci possiamo permettere, e vale per noi e per i nostri animali, però la curiosità di capire perché ci siano tante discordanze, ecco, quella viene. Quote:
...evviva il vetro! L'ho visto anch'io quel sito e altri simili, che riportano praticamente le stesse notizie. Per le lettiere, che intendano quelle per me odiosissime perché piene di profumini e mangiaodori? |
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29-11-2017, 22:21 | #10 |
Re: Cibo industriale e ipertiroidismo: c'è correlazione?
A me non va l'idea di prendere integratori per cui un eventuale sovradosaggio potrebbe provocare danni, e poi non è così automatico che chi non mangia alghe o pesce di mare non riesca ad assumere sufficiente iodio, perché questo elemento si trova in concentrazioni differenti in molti alimenti sia di origine animale che vegetale, come riportato in questo sito:
http://www.lafucina.it/2015/06/16/alimenti-iodio/ Per l'uomo l'assunzione consigliata è di 150 microgrammi al giorno: http://www.valori-alimenti.com/articoli/iodio.php Pertanto senza bisogno di ricorrere a pesci marini e alghe è sufficiente bere latte, mangiare formaggi, fagioli, uova, pane e pasta, fruta e verdura e chi lo desidera anche carni di vario tipo e si arriva senza fatica al pieno giornaliero. Capisco che sia molto più difficile per i vegani, a meno che non mangino fagioli tutti i giorni. Carne frutta e verdura sono gli alimenti più scarsi di iodio. I fagioli cotti ne contengono una bella quantità: il 42% del fabbisogno giornaliero, e una tazza di yogurth 90 microgrammi. Nel primo sito dicono di far attenzione alla cottura, perché provoca perdite più o meno importanti di iodio: mediamente circa il 20% con la frittura, il 58% con la bollitura, il 23% con la cottura alla griglia. Il secondo sito consiglia l'uso di sale iodato, a causa della presunta difficoltà di assumere i 150 microgrammi quotidiani di iodio, ma osservando il contenuto nei vari alimenti, mi sembra che non sia poi così difficile, a meno di essere vegani, riuscire ad arrivare ai fatidici 150 microgrammi. |
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