Io valuto l'attendibilità di una persona
anche sulla base del possesso di un pezzo di carta, ovvero mi piacerebbe che chi mi dà dei consigli sull'alimentazione del mio gatto abbia una specializzazione in quel ramo, così come- faccio un esempio stupido- se vado da un medico perché ho una verrucca, vorrei che chi mi visita avesse una specializzazione o un master in dermatologia, sennò vado dal primo venuto che mi dice di essere in grado di curare una verrucca (l'esempio è scemo, ma provate a sostituire la verrucca con qualcosa di più serio e vedrete che diventa meno scemo). Poi è vero che ci sono anche degli autodidatti che hanno una vastissima conoscenza del loro campo, così come ci sono degli specialisti che hanno semplicemente scaldato i banchi e tirato a campà fino a che non hanno preso, non si sa bene come, il famoso pezzo di carta. Ma un valore, per quanto magari sopravvalutato in certi casi, il pezzo di carta a mio avviso ce l'ha.
Per il resto, sulla connessione tra barf e rischio di contaminazione batterica, è vero che sarebbe sbagliato ingigantire il rischio (e difatti secondo me la risposta della veterinaria era dovuta più che altro all'irritazione perché Georgia si era rivolta altrove e solo in minima parte all'essere stata testimone di un caso purtroppo fatale di salmonellosi), ma è sbagliato anche trascurarlo. Tra l'altro qui (
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21067664) si parla di rischio salmonella in carne destinata al consumo umano in Germania, quindi al di qua dell'oceano, e credo che se ne potrebbero trovare altri relativi al nostro paese.
Personalmente, pur essendo molto ignorante in materia, mi chiedo questo (che prescinde completamente dal discorso salmonella): dato che è stato osservato un aumento dei valori sierici di creatinina nei gatti alimentati a crudo, ha senso intraprendere la barf in un gatto che, per via della sua patologia, ha già un rialzo di questi valori? Quali sono i rischi?