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Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici. |
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04-08-2023, 15:18 | #1 |
Iska, la rossa dagli occhi di luna
Ho pensato di raggruppare qui le tappe della storia di Iska, perché avendone finora scritto un po' qua e un po' là, è tutto così dispersivo che non mi ci stavo più raccapezzando e naturalmente qui ci finiranno anche gli sviluppi futuri.
UN GATTO VENUTO DAL NULLA Dunque, nel giugno 2022 mi sono accorta di un gatto rosso, dell'età apparente di circa un anno, letteralmente venuto dal nulla, che per me significa "ennesima vittima di abbandono estivo"; non è la prima volta che succede, ma come ogni volta, spero sempre che sia l'ultima.L'ho visto mangiare del grasso di pollo che avevo buttato dalla finestra della camera da letto, poi rizzandosi sulle zampe posteriori grattava via con la bocca altro grasso che era finito sul lato verticale di un muro di pietra ed era seccato lì. Ecco chi mangiava quello che da qualche tempo buttavo dalla finestra della camera da letto, per una coppia di cornacchie che ogni anno nidificano qui. E mangiava anche la terra che ci restava appiccicata, poverino. Ho cominciato a portargli del cibo ogni sera, lo mettevo in un piatto che posavo sul davanzale di una finestra del pianterreno che è disabitato per la maggior parte dell'anno. Aveva un'espressione seria, quasi corrucciata, dura, due occhi che sembravano volerti bucare; ho pensato fosse un maschio, anche perché il rosso è un colore poco presente nelle femmine, secondo quel che ho letto. Era un soggetto estremamente timoroso, elusivo, se anche solo respiravi a 5 metri da lui, fuggiva rapido. Poi è cominciato un lentissimo processo di avvicinamento, non tanto fisico, ma empatico. Durante l'inverno ogni sera scendevo con la pappa, mi sedevo su un ceppo di legno a 4-5 metri da lui e restando immobile gli parlavo a bassa voce. Iniziò anche lui a "parlarmi" con i suoi miagolii. Potendolo osservare solo da lontano a volte mi era difficile distinguerlo da un altro gatto rosso, che veniva spesso a marcare il territorio, ma dopo che il micio, a cui avevo dato nome Iska, aveva iniziato a comunicare vocalmente con me, non mi sbagliavo più. Era ingrassato un po', ma a febbraio la panzotta che stava mettendo su mi aveva insospettito parecchio e quando finalmente per la prima volta alzò la coda mentre se ne stava andando, ebbi la conferma al mio sospetto: Iska era femmina e a quel punto già gravida. Un bel problema. Arrivò il momento in cui la forma della pancia annunciava il parto imminente. Quella sera mi venne incontro fermandosi, stranamente, a soli un paio di metri da me, fissandomi negli occhi e fu allora che potei osservare bene i suoi occhi, pallidi come la luce lunare, ed ecco perché lei è "Iska, la rossa dagli occhi di luna" che poi è anche la mia firma. Dopo poco, miagolando si allontanò voltandosi ripetutamente come per invitarmi a seguirla, continuando a miagolare, ma siccome non sono un gatto, non avrei certo potuto superare ostacoli che per un micio sono roba da ridere, come recinzioni, cancelli, muri. Per 5 giorni sembrava come sparita nel nulla, poi una sera sentii la sua vocina nel cortile; scesi giù: aveva il pelo tutto arruffato e una vistosa macchia di sangue rinsecchito sulla coscia destra. E naturalmente la panzotta non c'era più. Misi della pappa nel deposito che funge anche da garage e mi allontanai per non disturbarla. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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