Originariamente inviato da Iska
Il cibo industriale è quanto di più lontano ci sia rispetto a ciò che un gatto dovrebbe mangiare.
Nella maggior parte dei casi si tratta di mischioni di carni e derivati, di cui è praticamente impossibile determinarne il tipo.
L'aggiunta di elementi come vitamine, taurina ed altri ci fa capire come il pet food sarebbe carente sotto l'aspetto nutrizionale, se non si ricorresse a queste integrazioni.
I produttori, sempre attenti a come gira il vento, si sono accorti che molti proprietari di animali desiderano proporre alimenti sani, il più adatti possibile alle esigenze nutrizionali feline, tanto che aumenta il numero di chi decide di alimentare i propri gatti secondo il principio B.A.R.F. acronimo di "Bones And Raw Food" (ossa e cibo crudo) o secondo il produttore del pet food Dr. Clauder's "Biologically Appropriate Right Feed" (corretta alimentazione biologicamente appropriata).
Dal momento che BARF non è un marchio registrato, ma un
semplice acronimo, che chiunque può utilizzare come meglio crede, nel caso del cibo per gatti della marca sopra menzionata viene "addomesticato" ad usum degli acquirenti che ignorano cosa sia in realtà la vera BARF nel senso di alimentazione del gatto nel modo più simile a ciò che avverrebbe in natura, mangiando unicamente cibi rigorosamente crudi, non avendo la capacità di cuocersi una bistecca o un arrosto, neppure se lo volesse.
Quel produttore però non afferma il falso quando correda la sua produzione con il claim in verità piuttosto generico "corretta alimentazione biologicamente appropriata".
Quell'umido è in effetti composto per la quasi totalità da carni, quindi da ciò che un gatto, in quanto carnivoro obbligato, dovrebbe mangiare.
Peccato però che sia inevitabile
che venga sottoposto al calore; delicata stufatura oppure decisa cottura, il risultato finale non cambia: il calore distrugge quasi totalmente importantissimi componenti termolabili, come la taurina ed alcune vitamine, di cui il gatto non può fare a meno e non essendo in grado di produrli per via endogena, deve per forza assumerli con l'alimento.
Ecco allora che i produttori, compreso quello dell'umido Dr. Clauder's, devono gioco forza integrare i loro prodotti con alte dosi di ciò che il calore distrugge, in misura tale che a fine processo produttivo, cioè dopo la seconda esposizione al calore, questa volta alle altissime temperature del passaggio in autoclave, che ne garantisce (o almeno dovrebbe) l'assenza di contaminazioni batteriche e la lunga conservazione, ne resti (o almeno si spera) quanto basta.
L'umido BARF come quello citato più sopra non ha niente di diverso da qualsiasi umido completo di ottima qualità, come potrebbe essere, solo per citarne uno fra i tanti, il primo che mi viene in mente, Granatapet.
Alimentare secondo il principio BARF nel senso di fornire al gatto quanto di più simile a ciò
che mangerebbe in natura significa offrire al 99% o giù di lì carni, frattaglie e ossa polpose, nelle giuste proporzioni, il tutto rigorosamente CRUDO.
Non esiste la BARF cotta e quella in lattina che viene spacciata come tale è una tripla fregatura, per il prezzo esagerato, perché il gatto mangia il solito pappone industriale e perché ci fanno credere di offrirgli chissà quale ottimo e appropriato cibo.
Sono anch'io dell'idea che mangiare a vita alimenti in scatola non faccia bene al gatto e sia causa di problemidi salute.
Che poi ci sia il micio che campa 30 anni a croccantini e/o umido di pessima qualità, non fa testo, esattamente come non fa testo che ci sia il gatto alimentato a BARF che muore giovane.
Il riso, così come il grano e altri cereali, le patate, la soia e ulteriori fonti di carboidrati non solo non servono a nulla per il gatto, ma sono anche fonte di possibili problemi digestivi.
Perché allora vengono utilizzati sovente nel pet food?
Perché hanno un costo irrisorio.
Nel caso dei croccantini servono anche a fare da collante permettendo l'estrusione nelle varie forme in cui massa di partenza verrà poi essiccata, facendoci trovare il croccantino a forma di anello, dischetto, pesciolino e via dicendo.
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