Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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24-10-2019, 14:44 | #21 |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Ma certo, non c'è un migliore e un peggiore: l'ho messo così, tra virgolette, per sintetizzare il concetto.
Per la coronaca: nella odierna battaglia con l'ammasso di rame e silicio, sto perdendo. Arturo vincerebbe |
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01-11-2019, 01:04 | #22 |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Non mi sembra una cosa brutta, a parte il vendere i mici sul posto. Le expo italiane a volte sono tristi, o danno l'impressione di essere solo per addetti ai lavori e per gente molto su di tono.
Le gabbie sono piccole, non si vende sul posto, ma si possono prenotare i cuccioli, e spesso scrivono che ci sono cuccioli disponibili. Quello che ammiro nei francesi è la chiarezza. Non credo ci sia nulla di male nello scrivere il prezzo di un micio.E anche la possibilità di pagarlo ratealmente. Cosa che con molte carte di credito si può tranquillamente fare. Prezzi sui siti, non ce ne sono. Li aveva l'allevatrice di Celestina, che era Austriaca...in Italia il prezzo si chiede solo parlando, e se è la prima cosa che si chiede, si fa una pessima impressione, questo è quello che leggo in giro. Anche per la collocazione di soggetti adulti da pensionare, il rimborso spese non si scrive mai, si dice solo in privato. Ma perché? Si farebbe una prima scrematura...E chiamerebbe solo chi è davvero interessato. Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme... |
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01-11-2019, 15:05 | #23 | |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Quote:
Anche in moltissimi altri posti - se guardi - non è mai indicato il prezzo, qualunque sia il tipo di merce venduta. Un prezzo esposto spaventa il potenziale acquirente, che non entra/non prende contatto; senza prezzo, chi ha una mezza idea di acquistare (e bada che parlo in generale, potrebbe anche essere una mela) deve per forza interagire col venditore e - alla fine - c'è il caso che concluda l'acquisto; magari anche se la spesa è un po' alta, ma non proprio fuori budget. Il triste è che è dannatamente vero. Al museo ferroviario, una volta abbiamo fatto stampare dei volantini pubblicitari "promozionali": su mio suggerimento, chi avesse esibito il volantino alla cassa, avrebbe avuto diritto ad uno sconto. L'idea era di distribuire i volantini in determinati posti e lo sconto serviva proprio per far tornare i volantini: al termine della campagna, avremmo visto quali punti di distribuzione si sarebbero rivelati più efficaci. Ma contrariamente al mio suggerimento, un dirigente s'impuntò e pretese di stampare il prezzo del biglietto sul volantino. Risultato? Su oltre 20'000 volantini distribuiti ne è tornato al massimo un centinaio. E stiamo parlando di TRE euro. |
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01-11-2019, 15:31 | #24 | |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Quote:
Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme... |
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05-11-2019, 14:14 | #25 | |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Quote:
E' chiaro che ad un evento commerciale come una fiera del pet, ci possono andare tanti tipi di visitatori... ci posso andare io che sono esperta di gatti di razza, e ci possono andare le famiglie con bambini o quello che non sa niente di gatti di razza ma ha visto la pubblicità sulla metro. Ci possono andare persino i malintenzionati che cercano il gatto di razza per diventare scucciolatori... allora, secondo me mettere vendere i gatti direttamente in fiera con cartelli del tipo "costo del gatto: 800 euro, pagabile in 3 rate" è rischioso, per vari motivi. Primo, perché il vero appassionato prima di tirare fuori la carta di credito vuole visitare l'allevamento, vedere i genitori dei gatti, fare una chiacchierata approfondita con l'allevatore, tutte cose che nel casino di una fiera si possono fare poco. Secondo, perchè una persona seriamente intenzionata a comprare un gatto di razza secondo me deve avere un po' di soldi da parte. Cioé se stai comprando un gatto che costa 800 euro non ne puoi avere solo 1000 in banca, il fatto di pagare a rate o tutto insieme non dovrebbe fare questa grande differenza.. il prezzo non dovrebbe essere questa grande pregiudiziale, altrimenti partiamo male: e se il gatto si ammala seriamente, che si fa, paghiamo anche il vet a rate? Poi dal punto di vista dell'allevatore, prima di parlare di soldi, bisogna parlare di molto altro: la casa è in sicurezza? che tipo di vita andrà a fare il gatto? parlare subito di soldi e di modalità di pagamento rischia di confermare l'idea (già piuttosto diffusa) che l'acquisto di un gatto sia come l'acquisto di qualsiasi altra merce, c'è un prezzo, una domanda, un'offerta, le rate... |
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05-11-2019, 14:33 | #26 |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Mah veterinari seri che si fanno pagare a rate ce ne sono. Ma poi cosa vuol dire, allora con 1000 euro in banca non ti fanno adottare manco un europeo?
Non so, mi pare un po' un vezzo, questa cosa di non dire il prezzo. Chiederlo subito serve per non innamorarsi di una cosa che poi magari non è alla nostra portata. Ultima Modifica di babaferu; 05-11-2019 at 14:36. |
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05-11-2019, 15:18 | #27 |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Io tendenzialmente è la prima cosa che dico/scrivo negli annunci... così evito di perdere tempo con persone che cercano l'affare/fregatura...
... A meow massages the heart ... |
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05-11-2019, 16:07 | #28 | |
Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)
Quote:
Dunque, se ho scelto di comprare un bengal ad esempio, devo scegliere l'allevatore che mi sembra più serio ed affidabile, e accettare il prezzo che mi fa, perché quello è il rimborso delle spese che ha avuto. Discorsi tipo "sì ma io ora ho solo disponibilità di pagare a rate 200 euro al mese" non mi piacciono molto, perché tirando sul prezzo si rischia poi di arrivare allo scucciolatore, che ti fa pagare il gatto ("senza pedigree ma bello uguale") 200 euro. Sul fatto di dire il prezzo del gatto quando viene richiesto non ho niente in contrario, purché non ci si limiti a quello. Io però stavo parlando di un caso specifico (l'expo di Parigi), in cui si vendevano gatti direttamente e c'erano cartelli col prezzo, la modalità di pagamento, ecc... dove questi dati erano messi bene in evidenza, mentre la scritta "il gatto è un essere vivente, bisogna mettere in conto le spese veterinarie ecc" erano delle postille piccolissime. Io trovo che vendere gatti in questo contesto, con queste modalità, si presta a parecchi rischi (e questo mi è stato confermato da alcuni allevatori presenti, che dicevano che loro non avrebbero mai venduto il gatto in expo, che prima di vendere il gatto vogliono conoscere approfonditamente i futuri padroni). |
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