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Vecchio 15-09-2012, 07:29   #1
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Prem-Kala
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Predefinito Quando il cane è solo e fa danni in casa

" QUANDO IL MIO CANE E' SOLO FA' DANNI IN CASA"
pubblicata da CANI : domande e risposte

Abbiamo passato tutto il giorno al lavoro e siamo stanchissimi. In più in centro, a causa di una manifestazione, abbiamo trovato un ingorgo colossale. Ora stiamo salendo i gradini di casa, pregustandoci la sensazione di un bagno caldo sulla palle e il relax assoluto di divano e tv, con il nostro cane a fianco.

Apriamo la porta e...lo spettacolo che ci inonda gli occhi infrange ogni nostra aspettattiva di quiete.
Sul tappeto giacciono i resti di un bellissimo soprammobile acquistato in un viaggio molti anni prima. Il quadro è condito dalle piume del cuscino del divano, cuscino che ritroviamo in terra in cucina.
Il nostro istinto ci porterebbe ad inveire in tutte le lingue contro al nostro cane e a chiuderlo in una stanza, lasciandolo senza cena.
Ma ci ricordiamo la frase del nostro amico, quello che da tutta la vita ha cani e sà tutte quelle cose sul loro conto : " Non ha senso sgridare un cane a fatto già avvenuto, perchè i cani hanno una memoria breve e non associerebbero i fatti".

La conclusione a cui arriva il protagonista della "scenetta" è corretta. Non ha senso sgridare il cane.
Ma siamo sicuri che la spiegazione sia proprio che i cani non possono associare due eventi accaduti a distanza? O, meglio, è solo questo il motivo per cui non avrebbe senso sgridare il cane?

Cerchiamo di ragionarci su.
Dire che i cani non hanno il senso del tempo non è buona spiegazione. Un cane ha perfetta memoria di un sacco di cose. Se insegnate un esercizio ad un cane (per esempio "Terra") e poi non glielo fate più praticare per 2 settimane, 2 settimane dopo se lo ricorderà ancora! Così come se il nostro cane e un suo amico a 4 zampe non si incontrano per un mese, il mese dopo non si saluteranno come se non si conoscessero!
L'argomento sull' associazione dei fatti, invece, è molto più rilevante. E richiede un approfondimento perchè si rischia di dargli un'accezione non proprio corretta.
Non è che i cani siano stupidi....ma danno importanza a cose diverse da quelle che noi riteniamo di valore.
E, sopratutto, i cani non parlano la nostra stessa lingua.
A molti corsi per educatori cinofili e a vari seminari, l'insegnante propone un esercizio ai partecipanti : una persona farà la parte del cane e un'altra la parte del conduttore/educatore. La persona-cane deve andare fuori dalla stanza e la persona-educatore, assieme agli altri partecipanti, deciderà un'azione che la persona-cane dovrà compiere. L'azione può essere sedersi, sdraiarsi, toccare un oggetto... Per la persona-cane non sarà facile capire!

Questo "gioco" viene proposto per far immedesimare tutti nel modo di vedere e nelle emozioni provate dal cane "in questo mondo di umani". Dopo aver fatto la parte del cane si è pervasi da una stima molto più profonda nei confronti del proprio cane e di tutti i cani!
Tornando alla nostra "scenetta", il cane non potrebbe assolutamente capire per quale motivo noi siamo arrabbiati. E neppure mettendogli gli oggetti distrutti davanti alla faccia può comprendere. Il cane vede solo che siamo infuriati, si sente aggredito, e si spaventa.

Per capire il perchè serve anche un'altra spiegazione.
I cani non vanno all' Ikea a comprare mobili, al supermercato a fare la spesa o al negozio di giocattoli a comprare i bambolotti. I cani non hanno nè il concetto di valore in denaro nè di valore affettivo. Per loro un oggetto è qualcosa di carino con cui si può giocare, qualcosa di strano da temere o qualcosa di non attraente da ignorare.
A questi concetti ve ne si può aggiungere un altro : quello di mio e di tuo. Ma affinchè il cane arrivi a capire che ciò è mio e non è suo, bisogna spiegarglielo. E ciò, realmente, non lo si può fare in molti modi : un cane può capire che è mia una cosa che tengo fisicamente con me (per esempio in mano). Un cane può capire anche che non vogliamo che prenda una determinata cosa se, ogni volta che tenta di prenderla, glielo impediamo fisicamente.
Ma, nel momento in cui siamo assenti, il cane può interessarsi ipoteticamente ad ogni cosa che gli stia attorno.

Ma perchè, allora, non tutti i cani lo fanno?
Perchè molti cani non hanno interesse a fare nulla di particolare mentre noi non siamo a casa. Si prendono quelle ore come ore di riposo e, quando si svegliano, si interessano a quel succolento osso che gli abbiamo lasciato a disposizione.
Distruggere oggetti vari presenti in casa è un comportamento associato solitamente a due stati d'animo : noia e/o ansia.
Se un cane stà solo molte ore al giorno e, magari, è anche un cane giovane ed energico, è altamente probabile che arrivi ad annoiarsi e si cerchi un passatempo. Se noi non gli lasciamo nessun passatempo (o non gliene lasciamo uno realmente allettante) se lo cercherà da solo. Se, inoltre, quando siamo presenti non lo coinvolgiamo in attività divertenti ma ci limitiamo a fargli fare una passeggiatina o a condurlo al parco, ignorandolo totalmente nei momenti in cui si diverte, il cane giungerà ben presto alla conclusione che al divertimento deve pensarci da solo.

Altri cani possono essere invece mossi dall'ansia : per loro stare da soli è qualcosa di insostenibile. Questi cani, per far fronte a tale sensazione, si cercano un'attività che possa permettergli di sfogare l'ansia. La distruttività per loro è come un antistress.
A prescindere dalla ragione per cui il cane arriva a strappare un cuscino del divano o a rompere il nostro bellissimo soprammobile, dobbiamo capire che dietro c'è sempre un disagio.
Non esistono cani che fanno i dispetti. Esistono solo cani che cercano, da soli, una strategia per fuggire da un'emozione che li sovrasta.
Non ha senso sgridarli non tanto perchè loro non capirebbero ( un cane non pensa che il soprammobile X abbia un valore diverso dal suo giocattolo Y quindi non può capire perchè sia lecito mordere il suo gioco e non quell'oggetto) ma perchè il rimprovero significherebbe che siamo noi quelli che non hanno capito.

L'unico intervento sensato è il capire quale emozioni si celi dietro a tale comportamento e tentare di farla cambiare.
Se si tratta di NOIA dovremmo far sì che il cane si divetrta di più, abbia maggiori momenti di "sfogo" durante la giornata.
Se noi non abbiamo la possibilità di passare più tempo col cane, potremmo pensare ad un dog-sitter o ad un asilo per cani.

Inoltre dovremmo dedicare tempo di maggiore qualità al cane quando siamo presenti. Per il cane sono molto più gratificanti una 30ina di minuti di gioco con noi che 40 minuti di passeggiata al guinzaglio. Dovremmo proporre al cane attività che lo impegnino mentalmente e fisicamente e che lo facciano divertire. Naturalmente anche la qualità è ben poca cosa senza la quantità. Per questo se non ci è davvero possibile dedicare altro tempo al cane il dog-sitter (naturalmente deve essere una persona competente) è essenziale.
Il cane deve sapere che noi ci siamo, che sappiamo proporgli attività in linea con i suoi bisogni, che sappiamo ascoltarlo. Solo così potrà comprendere che non deve fare tutto da solo.
Inoltre sarà buona cosa lasciargli qualcosa da fare, pensata appositamente per lui, quando usciremo. Possiamo lasciargli degli ossia da rosicchiare (io consiglierei un osso vero, magari un ginocchio bovino) , uno o più Kong ben farciti ( per chi non conoscesse il Kong, qui c'è un'immagine : http://thefuntimesguide.com/images/b...-kong-toys.gif ), una scatola con all'interno vari fogli di giornale appollottolati contenenti dei bocconcini prelibati. Insomma, fornirgli un'attività che lo possa soddisfare.
I cani che si annoiano tanto da arrivare a distruggere la casa solitamente sono cani giovani e pieni di energie. Vorrei quindi sottolineare che, prima di decidere di accogliere un cane nella propria vita, è indispensabile sapere quanto tempo libero abbiamo e quanta voglia avremmo di dedicarlo proprio al cane.
Nessuno è obbligato a prendere un cane. E se si è fuori casa per molto tempo non bisognerebbe mai prendere un cucciolo.
Se si vuole davvero un cane ma si è via per molte ore sarebbe consigliabile prendere un cane adulto (o anziano), di cui si possono già conoscere le abitudini, in modo da orientarsi su un suggetto che sia in grado di tollerare parecchie ore di solitudine. Naturalmente, quando siamo presenti, dovremmo dedicarci al cane.

Venendo ora al caso in cui il cane distrugge a causa dell' ANSIA, la questione è più complicata. Un cane ansioso potrebbe essere distruttivo asnche se stà da solo per 1 ora o 2. Per risolvere questo suo problema bisognerà fare una valutazione più approfondita.
L'ansia della solitudine spesso deriva da un iperattaccamento che il cane ha sviluppato nei nostri confronti.
L'iperattaccamento spesso si sviluppa in cani separati precocemente dalla madre e dai fratelli che non hanno potuto acquisire le competenze emotive che un cucciolo apprende in cucciolata.
Ma anche cani che hanno ovuto un ' "infanzia" normale possono diventare ansiosi. A volte l'iperattaccamento si sviluppa a causa nostra. Pensare che il cane sia un esserino da proteggere, viziare e tenere sempre con sè è già, di per sè, un atteggiamento che può far diventare il cane troppo attaccato a noi.
I cani, anche se vivono con noi per tutta la vità, sono esseri viventi che crescono e si sviluppano come noi. Noi dobbiamo permettergli di crescere, far sì che sviluppino una loro indipendenza, che facciano le loro esperienze. Se glielo impediamo svilupperanno dei problemi. Spesso e volentieri l'ansia è uno di questi problemi.

Per far scemare l'ansia di un cane che non sà stare da solo bisognerà rivedere vari aspetti del nostro rapporto.
I giochi in cui il cane deve risolvere da solo un problema sono ottimi. Così come i giochi in cui è il cane a doverci guidare (giochi di fiuto per esempio). Il cane, attraverso il gioco, capisce di potercela fare anche da solo e acquisisce sicurezza.
Inoltre noi dovremmo cambiare i nostri atteggiamenti : evitare di cercare troppo spesso il contatto fisico del cane e la sua vicinanza, non allarmarci per situazioni e comportamenti del tutto normali, lasciare che faccia esperienza e si rapporti con i suoi simili.
Per affrontare al meglio la situazione è consigliabile farsi aiutare da un esperto che ci guidi in tutte le tappe del percorso riabilitatiovo (educatore cinofilo o veterinartio comportamentalista) in modo da essere certi di operare le scelte migliori, e di fare tutte le modifiche necessarie al miglioramento del caso specifico di quel cane .

Ogni comportamento di ogni cane ha delle ragioni. E a volte per comprenderle è necessario guardare alla globalità della vita del cane. Ogni comportamento và inquadrato in un contesto più ampio e per risolverlo, qualora si tratti di un comportamento indesiderato, bisogna mettere da parte le proprie reazioni impulsive e cercare la fonte di tale manifestazione.


" Non vale la pena discutere con chi vuol avere ragione ad ogni costo! Fiato sprecato!"

Maria, Cleo, Dik; May dal ponte.
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