Un pezzo della mia anima di nome Pongo
Ciao a tutti. È da un po' che non scrivevo ma ora più che mai ho tanto bisogno del conforto del quale solo voi sapete. Il 9 aprile il mio amatissimo Pongo se n'è andato. Aveva 19 anni. Pongo era arrivato nella mia vita nel settembre 2001, avevo 10 anni e avevo da poco capito cosa fosse realmente la morte, poichè il mio capretto Giacomino mi era morto tra le braccia. Ricordo che stavo foderando i libri di scuola appena arrivati quando mio fratello maggiore arrivò con questo scricciolo di 7 mesi: sua suocera lo picchiava con la scopa e lui passava il tempo a nascondersi dietro una persiana. Gliel'ha portato via per pietÃ*. E così nacque, piano piano un sentimento sempre più forte con lui. Da selvatico, con il tempo divenne la mia ombra. In ogni momento felice, era con me, in ogni momento triste, purtroppo ben superiori a quelli felici, era con me. Quando mi vedeva piangere, mi fissava, poi si avvicinava e mi leccava finchè non smettevo. È stato la mia salvezza tante di quelle volte... Un conforto silenzioso e reciproco. In 19 anni ci sarebbero tante di quelle cose da dire... Una vita insieme. Poi tre anni fa mi sono trasferita per lavoro. Aveva 16 anni e il mio compagno è allergico, allora lo affidai alle cure dei miei genitori. Non c'è stato giorno che non mi sia mancato r che abbia avuto il senso di colpa per non averlo con me. Non ha mai avuto problemi di salute, poi, improvvisamente, l'8 aprile, ho ricevuto la telefonata che mai avrei voluto sentire "Pongo sta male". Mia madre lo aveva ritrovato accasciato per terra, inerme e all'improvviso. Un'ora prima aveva mangiato come al solito. Mia madre ha chiamato il nostro veterinario, in quarantena perchè affetto dal coronavirus "Probabilmente ha avuto un ictus, prova a dargli il cortisone ma data l'etÃ* non prometto nulla". Il 9 aprile se ne è andato. "Non ha sofferto, mi ha guardata serenamente ed è spirato" le parole di mia madre. Io sono completamente a pezzi, distrutta. Un pezzo del mio cuore se ne è andato per sempre. Non ho più lacrime, non riesco a fare niente. Per colpa di questo virus non sono potuta andare a salutarlo negli suoi ultimi istanti, lui che mi è stato accanto una vita regalandomi sorrisi quando credevo di non farcela. I miei genitori gli hanno fatto una bara, lo hanno messo comodo su una copertina con un biglietto "Pongo, mio per sempre". Come si può reagire... Era la mia quotidianitÃ*. Ogni giorno chiedevo "Pongo ha mangiato?" quella era la consuetudine che mi tranquillizzava perchè lui era un gran golosone. Ora non potrò mai più farlo. Mia suocera, con cui non ho un legame di reciproca stima mi ha detto "Sei una donna, non sei più una bambina, devi reagire, tutti muoiono prima o poi". Bel conforto, sto peggio di prima. Questa volta è davvero troppo dura.
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