Differenze caratteriali Enki e Inanna

[Franco64]

Ciao!
Post di commento dopo osservazione.

Incredibile come già a quattro mesi, due fratelli della stessa cucciolata mostrino delle notevoli differenze caratteriali. Enki è molto più ben disposto verso noi umani: fa le fusa, si struscia e si lascia prendere in braccio senza problema alcuno. In genere, sembra molto più curioso e intraprendente rispetto alla sorella: è il primo a ficcarsi in anfratti e nuovi posti, anche se la sorella lo segue in genere a ruota. Non l'ho mai visto soffiare, né a noi umani né alla sorella. Gioca volentieri con le bacchette, ma si stufa prima rispetto alla sorella, che sembra invece non stancarsi mai.

Inanna invece appare un po' più "selvatica": il primo giorno quando la avvicinavamo ci ha soffiato un paio di volte, ma è da parecchio che non lo fa più. In compenso, l'ho vista soffiare un po' al fratello, una volta gli ha dato una zampata (assolutamente non cattiva) mentre si avvicinava alla sua ciotola e "fa la leonessa", nel senso che emette un suono strano che sembra un piccolo ruggito (piccola come è, appare ridicolissima!) quando sta facendo qualcosa e non vuole essere disturbata. Con noi umani è un po' meno confidente del fratello, anche se giorno dopo giorno mi sembra si avvicini sempre più.

In genere: quando facciamo cose un minimo fisicamente "attive" in casa (dal lavare i piatti al riordinare), si presentano e "partecipano".

Ho l'impressione che inizino a percepire i loro nomi (che sono nuovi, quindi li sentono solo da sabato), anche se forse è solo suggestione.

Osservarli mentre fanno cose, anche senza intervenire direttamente, è bellissimo. Spesso resto letteralmente incantato. Hanno una capacità di attenzione al "qui ed ora" incredibile: forse è questa la cosa che cattura di più noi esseri umani, così "multitasking" ma a volte anche così dispersivi. Li vedi concentratissimi su quello che stanno facendo, con una attenzione cerebrale ma anche fisica assoluta che affascina, per poi magari tre decimi di secondo dopo dedicarsi a qualcosa di altro, ma sempre mettendo in gioco il 101% di loro stessi.

[Aletto]

Originariamente inviato da Franco64

......Hanno una capacità di attenzione al "qui ed ora" incredibile: forse è questa la cosa che cattura di più noi esseri umani, così "multitasking" ma a volte anche così dispersivi. Li vedi concentratissimi su quello che stanno facendo, con una attenzione cerebrale ma anche fisica assoluta che affascina, per poi magari tre decimi di secondo dopo dedicarsi a qualcosa di altro, ma sempre mettendo in gioco il 101% di loro stessi.

E’ giusto quello che scrivi, manca solo il collegamento tra sincronicità e diacronicità perché sono multitasking anche loro.
Il “qui ed ora” è inserito all’interno di una dimensione temporale mai sincronica, ma sempre diacronica. Il soggetto è nel presente solo perché quel presente è il risultato di un passato e lo sarà di un futuro, la qual cosa gli permette flessibilità dell’uso dei suoi strumenti mossi dalla soggettività e dalla volontà che altro non è se non la messa in atto di desideri che non sono casuali ma provengono dalla storia filogenetica e poi ontogenetica dell’individuo.

La diacronicità pertanto non è dispersione –a meno che non sia una patologica mancanza di concentrazione-, ma evidenzia l’emergere di necessità soggettive perché, come dici, mettono in gioco il 101% di loro stessi. Il "qui ed ora", come hai potuto notare, non li ingabbia.

Scendono contemporaneamente in campo le emozioni, ma questo amplierebbe di molto il mio commento.