Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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30-08-2022, 15:08 | #1 |
Desideriamo un altro gatto, ma conosciamo la loro opinione?
Ho notato che ci sono ultimamente diversi thread sul tema ed ogni utente riporta, giustamente, la propria esperienza solo perché non può riportare l'esperienza vissuta dal gatto che a volte sembra positiva ed altre negativa. Dico "sembra" perché noi siamo una specie diversa e per questo difficilmente rinunciamo al secondo-terzo-.....gatto.
A volte va bene e a volte no. Per questo metto due post di Sonia Campa, mia docente SIUA. 1) "Un'indagine recente condotta dalla British Veterinary Association ha rilevato che, secondo il 41% dei veterinari intervistati (520) i gatti che convivono con altri gatti sono più stressati e manifestano più problemi comportamentali, rispetto a gatti che vivono con cani (citati solo dal 7% degli intervistati) o con altri animali. Solo il 19% dei veterinari ha riportato la scarsità di cure preventive come origine di stress e malessere. Cosa significa? Che come caregiver ci occupiamo abbastanza della salute fisica dei gatti ma trascuriamo molto il benessere psicologico, compromesso spesso e volentieri da convivenze al limite della vivibilità. E che - io lo sostengo da anni - i gatti convivono più facilmente e felicemente con i cani (o altre specie) che con i propri simili, verso i quali si instaurano inevitabilmente dinamiche di competizione. Ci apprestiamo a vivere un tempo in cui i gatti verranno costretti sempre di più a vivere in spazi confinati e insieme ad altri gatti. Imparare a comprendere i limiti delle scelte che facciamo su di loro e sullo stile di vita che scegliamo per loro è destinata a diventare la capacità cardine di un approccio realmente attento e sensibile al loro benessere psico-fisico." https://l.facebook.com/l.php?u=https...tn__=%2CmH-R&c[0]=AT08dpqe-_bV0XmhEeQseXPekF8kCT3XgylOiYrHb1rLJ0d6LLazXZDfXnF snPqSTORbW6IEFdZ0crcmMSO3FiHd9--KmfYqXwzQTlvbvjDPTDnqSmjz4gEtD76lXOf06ofxzKXxYcyMJ 54Qigdr7Vrt4pmabfEg-PvbnLQM45sp8mmyQuhtE7S7lBiHP3s_rt2c8YZsdg 2) "Se prendete un gattino, nato e cresciuto con mamma e fratellini e lo fate adottare e dopo due-tre settimane fate in modo di ricongiungerlo ad un/a fratello/sorella, è molto probabile che i due non si "riconoscano" e manifestino gli atteggiamenti di ostilità tipici di un incontro tra gatti estranei. Questo la dice lunga sul senso di coesione familiare per i gatti domestici che - non bisognerebbe mai dimenticarlo NON è un obiettivo evolutivo per la specie. I gatti, cioè, non hanno nel loro progetto genetico quello di restare in famiglia o essere famiglia, quanto di allontanarsi per cercare ciascuno il proprio territorio da presidiare, con contatti sporadici o nulli con simili imparentati. Questo è vero per i maschi ma in buona parte anche per le femmine, sebbene si possa assistere eccezionalmente a legami madri-figlie o tra sorelle all'interno di territori in cui le risorse alimentari eccedano i bisogni dei gatti. I ricongiungimenti tra fratelli, quindi, non vanno mai presi con leggerezza, men che meno interpretati in chiave umana e andrebbero fatti solo se l'ottica è di procedere verso una adozione congiunta permanente, sperando che i due la prendano bene e riescano a trasformare l'iniziale diffidenza in una convivenza serena, come si spererebbe per due qualsiasi estranei. L'ideale, manco a dirlo, sarebbe non separarli affatto e adottarli in contemporanea, anche se so bene che a volte le cose non procedono con la linearità che meriterebbero." Ciò detto, nonostante la presenza di un gatto residente, accoglieremo comunque altri gatti in casa. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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