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Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici.

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Vecchio 01-07-2023, 00:02   #1
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Iska
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Predefinito Vanya, dove sei?

Vanya si è materializzato qui un giorno d'autunno di 10 anni fa, quando era visibilmente un giovane gatto di non più di un anno; era chiaramente in difficoltà, magrissimo; ho cominciato a offrigli cibo e non se n'è più andato.
Mangiava e dormiva in garage; durante la buona stagione preferiva il davanzale della finestra del pianterreno o il mio balcone oppure uno scatolone che stava su una sedia sotto il portico.
I primi due anni, quando non era ancora definitivamente adulto, a stento mi permetteva di mettergli l'antipulci o di asciugargli tutto il pelo quando arrivava fradicio di pioggia, ma niente di più; se facevo tanto di cercare di prenderlo su, si divincolava di brutto, allontanandosi velocemente; in seguito non sono riuscita neppure a fare quello, la sola cosa che mi permetteva era che gli toccassi il nasino ogni mattina, quando gli offrivo la pappa.

Vanya non è castrato; dovendo vivere libero, volevo che avesse tutti i mezzi di cui la natura l'aveva dotato, in modo che potesse rapportarsi ad armi pari con un gruppo di gatti di entrambi i sessi che vivevano nei pressi di una fattoria quasi in disuso e dove anche lui aveva cominciato a trascorrere molto del suo tempo.

I primissimi anni, quando aveva gli ormoni al massimo dell'attività, è successo che un paio di volte è tornato con una brutta ferita su una guancia e su una zampa, frutto degli scontri fra maschi durante il periodo in cui le gatte erano in estro.

Quelle due volte ce l'avevo fatta a dargli l'antibiotico nascondendolo nel cibo, ma poi si è fatto furbo e da quel momento è stato impossibile, tanto che in altre, per fortuna rarissime occasioni, non ci sono più riuscita, però essendo un gatto forte e sano, evidentemente con un ottimo sistema immunitario, è sempre riuscito a cavarsela alla grande.

D'inverno veniva a mangiare 3 volte al giorno, d'estate solo un paio di volte e nei periodi più caldi o solo al mattino o solo alla sera.

Si è assentato pochissime volte in tutti questi anni e mai per più di 48 ore.
Poi è arrivato il giorno 11 di questo giugno 2023.

Quel mattino il mio occhio clinico mi ha trasmesso un bruttissimo presentimento.
Vanya aveva qualcosa di indefinibile, di diverso dal solito.
Sopra pensiero ho allungato una mano e gli ho fatto due carezze sulla testa e, incredibilmente, ha lasciato fare, poi però mi ha soffiato in faccia come era solito fare in tutte le altre occasioni, quando giudicava che la mia mano si stava avvicinando troppo.

Stranamente, lui che ripuliva il piatto fino a lucidarlo e che mangiava rapido come se bevesse, quel mattino aveva avanzato metà della pappa e aveva impiegato decisamente troppo tempo rispetto al suo standard.

Poi come era solito fare si era avviato con la sua andatura lenta e dinoccolata su per la salita, per raggiungere e attraversare lo stradello oltre il quale c'è un grande prato, poi una cintura forestale e infine il posto dove vivono i suoi compagni felini.

Mentre andava su l'ho osservato: davvero un bellissimo micio bianco e nero, con fianchi stretti e un fisico snello e al tempo stesso muscoloso, con una coda decisamente più lunga del normale, tanto che se non la teneva un po' arrotolata, avrebbe strisciato per terra.
Camminava con la sua solita andatura dinoccolata e flessuosa, lui non si scomponeva mai.

Poi non l'ho più visto per 8 giorni, mai successo in tanti anni, ero decisamente preoccupata.
Il mattino del giorno 18 è tornato e sono stata felicissima, non era ferito, solo dimagrito e col pelo poco curato e con un'impercettibile e strana zoppia a entrambe le zampe a sinistra, però quello che più mi ha colpito è stato il suo sguardo, diverso dal solito, direi quasi assente.

Quel giorno ha mangiato veramente poco, poi si è allontanato nella solita direzione e da allora non l'ho più visto.
Ho anche chiesto in giro se qualcuno ne avesse notato la presenza, ma no, nessuno l'aveva più visto da molti giorni.

Di sicuro è escluso l'incidente stradale, perché non scendeva mai verso la strada pubblica e poi siamo andati in perlustrazione e non abbiamo visto nulla; escludo anche l'avvelenamento, perché non gli avrebbe lasciato scampo in brevissimo tempo.
Vanya è talmente selvatico e guardingo che in tanti anni mai nessuno l'ha potuto avvicinare a breve distanza, quindi escludo che qualche umano possa avergli fatto del male.

C'è però un tarlo che mi tormenta: che abbia contratto qualche malattia trasmessa con i morsi di zecca, perché Vanya in più occasioni le aveva "ospitate" su di sè e non ero mai riuscita a levargliele e neppure a mettergli l'antiparassitario.
Purtroppo qui da qualche anno ce ne sono davvero tante di quelle bestiacce, un po' perché gli inverni sono troppo miti, un po' perché ci sono tanti animali selvatici che girano anche vicinissimi alle case: mustelidi, ungulati, volpi, tassi, ricci, insomma c'è una bella varietà.

Non penso tanto alla malattia di Lyme, nei confronti della quale i gatti pare siano piuttosto resistenti, quanto piuttosto a una delle altre numerose patologie che il gatto può contrarre quando viene morsicato da una zecca infetta, in particolare all'Ehrlichiosi che dopo un inizio subdolo, quando si palesa diventa rapidamente fatale, se non curata a dovere.

Oramai sono passati così tanti giorni e ho paura che non tornerà più.
D'altra parte sapevo fin da quando, dieci e più anni fa, ho deciso di prendermi cura di lui, che un giorno, che speravo il più lontano possibile, non sarebbe più tornato, che non l'avrei più rivisto.
Il fatto è che anche il giorno più lontano, quando arriva capisci che non lo era ancora abbastanza.
Non si è mai pronti.
Nonostante tutto però voglio ancora sperare.
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Vecchio 01-07-2023, 10:11   #2
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Aletto
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Predefinito Re: Vanya, dove sei?

Il morso di una zecca sembra essere l'evento più probabile e, da quel che dici, lui in questi anni ha sempre chiesto distanze, ed il fatto che ultimamente si sia fatto avvicinare fino a potergli accarezzare la testa, avvisandoti subito dopo di mantenerle, desta qualche sospetto anche se non ha del tutto ridotto le distanze di fuga seppure non mettendo in atto una fuga vera e propria. Il che è anche normale.

Quel soffiare è la sua forza per salvaguardare la sua vita, mettendo in secondo piano la sofferenza o una difficoltà. E' tenerissimo.
Sono passati tanti giorni, ma non sapendo cosa sia successo bisogna sperare che superi l'eventuale malattia.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 01-07-2023, 12:01   #3
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Iska
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Predefinito Re: Vanya, dove sei?

Mi è sempre venuto vicino, a volte mi toccava i piedi, aspettava che gli mettessi letteralmente la ciotola sotto la bocca; se aveva ancora fame se ne stava in attesa lì davanti finché non mi decidevo a soddisfarlo.

L'unica cosa che non ha mai, mai accettato era il contatto fisico, a meno che l'iniziativa non partisse da lui, come succedeva, assai raramente, che mi annusasse la mano, a patto però che restassi immobile come una statua, altrimenti soffiava e si allontanava.

All'inizio ci avevo provato a toccarlo, ma fortunatamente ho capito che il mio tentativo di approccio per lui era una forma di violenza e da quel momento ho rispettato la sua volontà, tranne proprio in quel recentissimo episodio, quando sopra pensiero ho agito in automatico.

Mi rendo conto che la possibilità di rivederlo è inversamente proporzionale all'aumentare dei giorni di assenza, ma continuo ugualmente a sperare.
Non credo ai miracoli, ma alle straordinarie capacità di ripresa dei gatti, sì.
Speriamo che sia davvero così.
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Vecchio 19-07-2023, 15:34   #4
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Iska
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Predefinito Re: Vanya, dove sei?

È ormai passato un mese dall'ultima volta che ho visto Vanya e gli ho toccato il nasino.
La ragione mi dice che non tornerà più, ma il cuore continua...a illudersi...
Vanya, mio cucciolone libero, ci rivedremo sul Ponte dell'Arcobaleno.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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