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16-03-2024, 17:01 | #1 |
Comprendere relazioni tra i miei tre gatti
Titolo ambizioso, lo so...
Ma vorrei perlomeno provarci. Almeno per sapere come somportarmi verso di loro, e saper riconoscere problematiche che possono crearsi. Nello specifico, una situazione che si verifica in modo sporadico da quando abbiamo introdotto Oliver. Oliver è arrivato 6 mesi fa in casa, quando Romeo e Minù avevano poco più di un anno e mezzo e stavano benissimo insieme. Mia moglie ha troato Oliver in un fosso, moribondo; lo abbiamo salvato con l'aiuto della veterinaria. L'introduzione è stata graduale, con tre settimane di tempo in cui Oliver è stato segregato mentre lo curavamo. Quando li abbiamo fatti conoscere, gli altri lo hanno accettato dopo poco. Romeo ci gioca spessissimo (scene da comiche ), Minù (che è la principessa di casa) ci dorme insieme, eli ho visti spesso pulirsi e leccarsi a vicenda. Romeo e Minù sono sterilizzati, Oliver no, lo faremo questa primavera. Da quando è arrivato Oliver, Romeo sembra essere diventato un pelo più aggressivo. A volte punta la Minù e ci si accanisce contro, la rincorre e la morde. Lei ovviamente scappa e si difende, ringhiando e soffiando. La cosa dura poco: tempo di baruffare un attimo e i due si separano, oppure interveniamo noi (molto probabilmente sbagliando, è anche per quello che vi sottopongo la questione). Il più delle volte se lei si ritrae e lo sgrida, lui smette, ma succede che riprovi ache due-tre volte di seguito. Altre volte succede che Romeo attacca mia moglie: le si avvicina, la osserva muovendo la coda, poi attacca, di solito mani o piedi. Mia moglie si ritrae perchè ovviamente le fa male. Lo ha fatto un paio di volte anche con me: non lo fa con cattiveria, ma comunque è deciso. Ho notato che in un paio di occasiono lo ha fatto perchè aveva la ciotola vuota (stavo sonnecchiando il mattino, lui è saltato sul letto puntantomi il braccio, ci ha posato i denti e poi si è ritratto subito, al che mi sono alzato e ho controllato la ciotola). Entrambe le situazioni si verificano in maniera abbastanza sporadica, fortunatamente. Ma non sono sicuro di sapere cosa significhino. Nel secondo caso, il più delle volte, potrei associarlo ad una richiesta di gioco, ma non ne sono sicuro: prima di Oliver non lo aveva mai fatto, al massimo i classici agguati ai piedi da dietro le porte, che fa tuttora. MA nel primo caso? dalle reazioni che vedo sicuramente non giocano, o se lui lo fa Minù certamente non gradisce. Ma i peli di lei che a volte gli restano in bocca non mi danno l'idea del gioco. Una cosa che inizieremo a fare sarà l'inserimento di nuovi stimoli in casa. Ora come ora hanno la casa completamente libera, tranne lavanderia (hanno fatto più volte pipì sui panni sporchi) e la stanza in cui abbiamo il casino del trasloco, per il resto sono liberi. Ci sono due lettiere che puliamo ogni giorno, due tiragraffi (ne aggiungeremo altri), e il cibo non manca mai. In più, ho una stanza-laboratorio piena di pezzi legno, mobili aperti, scaffali e buchi in cui passano molto tempo... Come posso fare per capire cosa passa per la testa d Romeo? Non sono in cerca di una soluzione "pronta": so bene che ogni gatto è diverso dagli altri. Cerco invece di imparare degli strumenti che mi siano utili ora, ma anche in futuro, per cercare di migliorare più possibile la vita alla mia famiglia, pelosetti inclusi... |
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16-03-2024, 19:41 | #2 |
Re: Comprendere relazioni tra i miei tre gatti
Il titolo è ambizioso, ma meno male che i gatti che vivono con voi in qualche modo te lo abbiano suggerito.
Ora con calma preliamo del morso e riporto una parte scritta da Sonia Campa (comportamentalista, etologa, esperta in animali da affezione), lei diversifica i tipi di morsi, qui si riferisce al cosiddetto morso affettuoso, che in realtà non lo è mai. “Nei felidi l'unico morso che possa classificarsi come “affettuoso” è quello esercitato con gli incisivi durante il grooming e le operazioni di pulizia reciproca. Tutti gli altri, al di fuori di quelli di cornice ludica, sono manifestazioni di uno stato antagonista, a vario livello di intensità. Anche quando il gatto morde senza affondare troppo e poi ci lecca sta comunicando un'intenzione aggressiva, non affettiva, bisognerebbe iniziare a non valutare mai il morso da solo. Come comportamento isolato ci dice poco mentre andrebbe sempre messo in relazione alla situazione in cui viene espresso, allo stato emotivo del gatto e alla sua comunicazione non verbale” Berenice, la gatta con cui vivo, ha un suo codice di invito al gioco perché mi uncina costringendomi a fermarmi, le accarezzo la testa e lei morde e scalcia la mia mano alternando fasi di accudimento a fasi di morso. Fa così da anni, va per i sedici, ma segue una una sua sequenza, rispetto a Romeo direi meno di assalto alla preda perché non è preceduta da una fase di preparazione all’attacco, lei mi uncina dormicchiando solo se passo di lì e nemmeno lei lo fa sempre, rientrando in una cornice ludica. I rapporti tra gatti che vivono in uno spazio perimetrato come un appartamento a volte sono complessi perché non è nel loro DNA continuare a vivere assieme, il gatto è un solista anche se non è necessariamente un solitario. Le dinamiche tra loro possono cambiare nel corso degli anni, a volte ci sembra che vadano d’amore e d’accordo per mesi e mesi, poi improvvisamente l’incanto si rompe. Perché? perché non vivono in società strutturate, perché tempo addietro si sono stati antipatici, e tutto sommato non hanno bisogno nemmeno di noi anche se sono sicura che ci siano molto affezionati. Quando hai tempo leggi la mia discussione sul gioco e quella della pipì. A piccoli passi possiamo capire anche la comunicazione non verbale, quella senza miagolii, tra loro. Certo bisogna stare molto attenti, studiarsi le situazioni e confrontarle con quelle precedenti, ma soprattutto imparare a ragionare anche in modo controintuitivo perché apparteniamo ad un’altra specie "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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16-03-2024, 19:58 | #3 |
Re: Comprendere relazioni tra i miei tre gatti
Ok, quindi si tratta proprio di Romeo che "cerca lo scontro".
Proveremo a fare caso alle situazioni in cui ció si verifica. Nel caso mio, ho collegato alcuni suoi "attacchi" alla fame: ultimamente gli teniamo le ciotole piene e in effetti con me ha smesso. Fino a poco tempo fa gli davo io da mangiare alle 6 al mattino, quando mi alzavo per andare al lavoro. Capitava che nel weekend mi svegliassi dopo...allora lui iniziava a grattare le porte, e noi, temendo che imparasse a farlo per svegliarci, lo ignoravamo spesso (cosa che continua a fare, solo che io lo assecondo, la cosa non mi pesa molto). A volte, apounto, veniva a cercarmi sul letto e mi dava un mezzo morso, credo volesse esprimere frustrazione per il fatto che nin gli davamo cibo... L'ultima volta con mia moglie, ricordo, io e lei stavamo discutendo. Non ho fatto caso ai gatti, ma ricordo che lei era appoggiata con un braccio alla porta, e Romeo ha tentato (con un salto da olimpiadi) di morderla, senza riuscire...peró poi è andato via. Ma ricordo qualche episodio in cui lei era tranquilla alla scrivania a studiare, io lí vicino al computer, Romeo sale silla scrivania e poco dopo l'ha attaccata, senza apparente causa...ma dicevo, dobbiamo farci caso meglio. Ci sono comportamenti particolari o altro su cui prestare maggiormente attenzione? |
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16-03-2024, 20:41 | #4 |
Re: Comprendere relazioni tra i miei tre gatti
Ha una forte motivazione competitiva, ma l’aggressione apparentemente non motivata è diversa, direi che è una deriva della competizione perché non è espressa in situazioni di pericolo e non penso che il cibo possa essere una scorciatoia per mitigarla.
Sembra un micio tutto sommato un po’ infelice, frustrato, e con l’aggressione riesce un po’ a ritrovare un altro tipo di stato d’animo prima di ritrovare l’omeostasi* Molto importante sarebbe riuscire a valutare il suo stato emotivo, in cosa confluiscono realmente le sue emozioni per dare una risposta di aggressione. Ma qui dovreste intervenire voi che lo conoscete. *omeostasi=range entro il quale l’individuo riesce a gestire il proprio equilibrio emotivo, quindi non ha nulla di statico come invece suggerisce il termine, ma è un fluttuare gestibile senza eccessi in un senso o in un altro. Vi consiglio di contattare un comportamentalista, può anche essere che il piccolo un domani possa fare da ago della bilancia come anche destabilizzare Romeo. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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17-03-2024, 08:23 | #5 |
Re: Comprendere relazioni tra i miei tre gatti
Sicuramente cercheremo un comportamentalista, è bene che siamo preparati a quando il piccoletto diventerà adulto.
Aletto, sembri essere molto esperto, sicuramente decisamente più di me: come faccio a valutare il suo sttao emotivo? a cosa dovrei prestare attenzione? so bene che non tutti i gatti sono uguali, ma avrei bisogno almeno di alcune indicazioni..sono del tutto inesperto della cosa non vorrei correre il rischio di interpretare le sue emozioni umanizzandole... |
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17-03-2024, 10:17 | #6 | |
Re: Comprendere relazioni tra i miei tre gatti
Quote:
Lo stato emotivo lo dobbiamo evincere dal comportamento. L'umanizzazone è uno sbaglio molto comune, per questo quando si studia ci si allena ad applicare, ad es, la teoria alla specie che stiamo cercando di capire: ogni specie ha il suo mondo ed ogni individuo ha la sua percezione di quel mondo. Quindi uno stesso set neuronale attivato nella stessa area cerebrale nel gatto come nell'elefante o nelle grandi scimmie -noi inclusi- poi darà risposte adeguate a quella specie. Come faccio a darti indicazioni, mica facile fare un sunto di molti anni di studio. Posso dirti che ho conseguito un diploma presso la scuola di zooantropologia SIUA con esame scritto e orale, che continuo a accumulare crediti formativi, che, tranne il diploma che aveva una sezione mirata al gatto, poi mi sono interessata ad altre specie perché trovo inutile sapere molto sul gatto e zero sul cane: bisogna fare una etologia comparata, che mi interessano le neuroscienze affettive ecc ecc, quindi ognuno poi si interessa a quello che gli sembra essere complementare ed integrativo alla sua sua formazione. Ti metto alcuni link delle discussioni che ho postato qui così capisci cosa intendo quando parlo delle nostre scelte e dei nostri interessi: https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=125826 https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=124795 https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=123893 https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=123781 https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=121848 https://micimiao.net/forum/showthread.php?t=127224 Vabbè, è domenica, forse hai un po' di tempo "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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