vai e non voltarti indietro

[miciofran_77]

Scrivo qui, metto una fine dove c'è stato, se non l'inizio, almeno il segno della grande parte della nostra vita insieme.
Quando ho iniziato a scrivere qui, avevamo già passato insieme diversi anni, in spensierata incoscienza.

Mi eri arrivato fra capo e collo, non avevo neanche deciso di prenderti con me.
Semplicemente quando ho incrociato il tuo sguardo mi sono trovata immersa nella tua presenza come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Eri una cosetta di neanche mezzo kg quando ci siamo incontrati e tu, che stavi nel palmo della mia mano, non hai neanche tremato.

Ti sei accomodato contro la mia pancia, hai iniziato a fare le fusa e non hai più smesso...per 20 anni non hai mai mancato di comunicarmi il tuo piacere, il tuo fastidio, la tua vicinanza, la tua pazienza e il tuo amore.

Ho sempre ammirato profondamente la tua fiducia. Io che non mi fidavo quasi neanche di me stessa.
Ho sempre ammirato profondamente la tua comprensione delle cose del mondo. E di me.
Arrivavo a casa e, dopo avermi salutata, una delle prime cose che facevi era mettermi il tuo musotto sulla bocca. Mi annusavi, a occhi socchiusi, ho sempre sentito chiaramente che tu sapevi di me. Spesso l'hai saputo anche prima lo sapessi io.
Non sono mai stata brava con la tristezza e con il dolore e neppure con la gioia, mi hai insegnato a riconoscerli e dargli spazio.
Mi hai insegnato che piangere è una condivisione e non una vergogna.
Mi hai insegnato che si può essere tristi insieme e che essere tristi insieme non toglie la gioia ma piuttosto la completa. Mi hai insegnato a giocare a nascondino.
Soprattutto mi hai insegnato a giocare con le ombre, il tuo gioco preferito di una vita intera, quelle reali che creavo per fartele rincorrere e quelle della dimensione interiore.
Ti sei sempre arrabbiato quando non davo importanza alle ombre. Ti fermavi e sbattevi la coda. Un chiaro richiamo per me. Ma finiva sempre con un bacio, una leccatina.

L'altro giorno quando ti ho salutato c'era il vento forte.
Sono una persona razionale, non ho mai pensato alla magia...eppure quando è arrivata la veterinaria si è alzato il vento e ha iniziato a piovere.
Lo sapevamo entrambi che era il momento di salutarci. Eri stanco, provato, mancava pochissimo al limite che ti avevo promesso che non avrei superato.
Ho mantenuto la promessa. La promessa più lunga di tutta la mia vita.
Fa anche ridere...io non mantengo le promesse, io non faccio promesse.

Tu sei stato la mia eccezione. Lo spazio franco della mia paura.

Ho pensato che quel vento fosse per te. E per me.
Abbiamo passato serate e pomeriggi a goderci il vento.
Piaceva ad entrambi annusare e sentire cosa potesse esserci dentro. Io l'allieva e tu il maestro, seguivo te nel vento, seguivo la direzione del tuo naso e provavo, senza riuscire. Più di una volta ho avuto la sensazione che mi dicessi "umana, ricorda i tuoi limiti".
Eri benevolo, mi leccavi la faccia quando io iniziavo ad annoiarmi, mi richiamavi a te.

Quando sei andato, il vento si è quietato.
È stato il vento a dirmi che non c'eri più, prima ancora della veterinaria.
E sono stata contenta per te, sei andato lieve ma a passo spedito. Ci eravamo già detti tutto.
Il tuo corpo ti pesava, era dolorante e stanco, me l'hai affidato in mano come quando da cuccioletto ti ho portato a casa con me. Eri leggero anche stavolta.

Avevo paura. Una paura così profonda da non riuscire neanche ad ascoltarla.
Ho fatto come mio solito, come se la paura non ci fosse, come mio solito mi sono sospesa sopra le mie emozioni contando per un'ultima volta sul fatto che tu avresti lo stesso capito.
Sei sempre stato tu il più bravo fra noi due in queste cose. Sei sempre stato tu il maestro e io l'allieva.

Adesso resta una assenza così densa che è presenza. Così densa che non riesco a distinguere dove sei tu e dove sono io. Mi spaventa riprendere a camminare senza di te.
Non riesco ad affidarmi ad un "sarai sempre con me", non ho credenze in cui rifugiarmi.
E ci faccio anche un a pugni col sentirti così come ti sento da quando sei andato via.
Sei così scritto dentro di me che ti sento ad ogni passo. E so che non ci sei.
Mi sembra di avere così tanto tempo adesso, non c'è più il tempo scandito dai tuoi pasti e dalle medicine. Posso non essere più preoccupata per te. Mi fa sentire strana.
La casa sembra vuota. Spaziosa. E schiacciante.

Non mi manchi e mi manchi nello stesso momento.

Qui si chiude la nostra avventura insieme.
Spero di essere stata degna di te come tu lo sei stato di me.
Grazie di avermi insegnato il valore della Vita, anche con la tua Morte.