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Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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L'allevamento e gli allevatori Per chi vuole conoscere meglio questo mondo felino ancora per molti sconosciuto. ![]() |
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#91 | |
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![]() Tra l'altro andando a vedere il bull's eye, che se ho ben capito è questa striatura particolare, in cui sembra quasi ci sia un occhio disegnato sui fianchi del gatto (come qui: https://purrfectcatbreeds.com/wp-con...okoke-cat1.jpg ), mi è venuto da sorridere, perché mi sono imbattuta in una razza di gatti mai sentita prima (non che io sia una grande esperta, ad ogni modo), il Sokoke (che è quello della foto a cui ho messo il link sopra e che trovo molto bello), che non credo c'entri nulla con il Bengal, perché è una razza naturale originaria del Kenya dove forse ci sarà stata un'ibridazione spontanea (insomma in un'area rurale dell'Africa, dove magari ci sono piccoli felini selvatici allo stato brado che si avvicinano ai villaggi umani in cerca di cibo, può capitare che questi si incrocino con le locali popolazioni di gatti, soprattutto i feral che non vivono a stretto contatto con l'uomo). Il motivo per cui sorridevo è che a volte c'è proprio una volontà di distinguersi a tutti i costi negli allevatori: io cerco di ottenere quel particolare motivo o caratteristica che non è comune a nessun altro gatto, oppure- anche se non è questo il caso- prendo una caratteristica che in un'altra razza sarebbe penalizzata e creo una nuova razza in cui tale caratteristica sia proprio l'elemento distintivo (ok, che nella realtà non è così facile, perché credo e voglio sperare che la TICA non accetti qualunque bizzarria gli venga proposta come nuova razza, anche se con il Dwelf un po' ha passato il limite), però secondo me c'è proprio questa neofilia esasperata, che per un verso è segno del crescente interesse che i gatti riscuotono, per l'altro forse ne è una manifestazione deteriore. Tra l'altro, pure del Sokoke si dice che sia per via del carattere un gatto-cane (come pur del Bengal e del Savannah); ecco la razza non l'avevo mai sentita, ma quella del gatto-cane l'ho sentita eccome! ![]() P.s.: sono andata a vedere la varietà charcoal del Bengal: molto suggestiva, anche se personalmente preferisco il mantello normale "dorato" e la varietà snow. Ultima Modifica di SerenaF; 13-03-2017 at 14:12. |
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#92 |
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Il sokoke è ... anche un po' italiano dato che un giudice italiano ha contribuito a stilarne lo standard. Ho conosciuto un unico allevamento in Norvegia, ma .... non esiste più
![]() diciamo che si è voluto dare un nome a gatti dall'aspetto omogeneo del distretto di sokoke in Kenya, ma come razza non ha molto successo (forse un bene per i piccoli gatti africani ![]() Il fatto di volersi distinguere è necessario! Non avrebbe altrimenti senso neanche parlare di razze. Per esserci una razza devono esserci delle peculiarità che la contraddistinguono. Questo è il link alle razze riconosciute TICA e più in basso si trovano quelle in fase di riconoscimento. Non vedo il dwelf http://www.tica.org/find-a-breeder Il modo di dire gatto/cane mi suona molto svantaggioso per il gatto ![]() |
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#93 |
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tipo quali? secondo me valorizzano la macchia di leopardo perché all'occhio del neofita, è quello che balza all'occhio.. ovvero che "vende"..
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#94 |
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però è anche quella più discussa: le rosettone appariscenti e rotonde non sono di derivazione Felis Bengalensis, bensì di altri selvatici. Le rosette di derivazione del felis bengalensis hanno la caratteristica del terzo colore interno, ma si differenziano dal normale gatto spotted sull'allineamento (orizzontale o leggermente diagonale) e dal fatto che non dovrebbero esserci barre verticali.
Le caratteristiche che trovo molto interessanti sono molte, ma in modo particolare amo: il sottocorpo bianco maculato, gli spots sulle zampe, una bella codona cicciotta e maculata, la giusta proporzione testa/corpo dove la testa appare leggermente più piccola, un bel nasone grande e rosso mattone e orecchie arrotondate e occhi notturni (grandi e appena appena sporgenti) poi ce ne sono altre .... un po' più difficili da vedere ![]() |
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#95 | ||||
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Oh, che peccato; provando a smanettare su internet mi dà alcuni siti di allevamenti in Inghilterra e in Svezia, quindi spero che ci sia ancora interesse per l'allevamento di questa razza. Lo spero perché, trattandosi di una razza naturale, credo che in questo caso l'allevamento abbia la funzione, che giudico positivamente, di mantenere la varietà genetica e fenotipica di quella razza/varietà all'interno della specie felina (un po' come lo Skogkatt vichingo che magari si sarebbe estinto e invece è sopravvissuto ai nostri giorni come Norvegese delle Foreste), anche se mi chiedo quanto la selezione non finisca per modificare e magari stravolgere i tratti di quelle che erano in origine razze naturali, in omaggio alle mode e alle tendenze del momento; insomma per farla breve quanto c'è ancora dello Skokgatt nel moderno Norvegese o dei gatti nordamericani nel Maine coon di oggi? Quote:
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Vedo inoltre delle cose che mi fanno storcere pesantemente il naso: Maine coon polidattili, gatti con l'alopecia (Donskoi), gatti nudi (Peterbald, Sphynx), gatti selezionati per assomigliare a piccoli lupi mannari (Lykoi): il prossimo passo saranno i gatti fosforescenti o che mutano colore come le lampade a led. Quote:
![]() Ultima Modifica di SerenaF; 13-03-2017 at 18:11. |
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Anna ![]() ![]() ![]() |
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Ehm, per un lapsus calami alquanto imbarazzante, lo Skogkatt è diventato Skokgatt nel mio intervento precedente
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#98 | ||||
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https://www.google.it/imgres?imgurl=...act=mrc&uact=8 Quote:
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Poi vorrei aggiungere una mia considerazione: salvaguardare dall'estinzione le razze antiche, mantenere tassonomicamente una razza che non può più interagire in natura è inutile. Sarebbe un po' come mantenere la foca monaca in enormi acquari marini, o cercare di mantenere in vita il diavolo della Tasmania che si sta estinguendo a causa di un tumore. E' una visione antropocentrica, priva di visione evolutiva, che vedrebbe di fossili viventi in bacheche protette dall'intervento esterno, come il mio Volland. Aver mantenuto una razza non vuol dire averla salvata Il bufalo africano è stato a rischio estinzione a causa della peste bovina (o roba del genere, ora non ricordo), ne erano rimasti pochissimi individui che si sono salvati perché hanno formato anticorpi che li hanno resi immuni e la razza è sopravvissuta miracolosamente ed ora ha raggiunto e superato il n di individui precedente all'epidemia. Questi sono i disegni della natura sui quali non possiamo metter bocca "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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#99 | |
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#100 | |
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Anna ![]() ![]() ![]() |
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