Gattina abbandonata di due mesi, che fare?

[Aletto]

Tu, Pierciccio e la consigliera Verde ce la farete. E' anche a costo zero da quel che ricordo. Penso che dovrete legalizzare l'eventuale colonia che li accoglie. I volontari queste cose burocratiche le sanno.

Non ho mai pensato alla versione neomelodica napoletana del brano, la penso come una storia di disperazione, preferibilmente notturna, e il macho ferito e privato di ciò che aveva di più prezioso, ossia l'amore, in una vita che considereremo ai margini della società, e ormai braccato deve fuggire in Messico dove comunque nel tempo The wind cries Mary.
(Scusate la mia libera associazione)

Nessun bisogno di scuse, la tua "libera associazione" è in realtà la visione corretta del brano, fra l'altro scritto negli anni '50. Attraverso una vicenda d'amore finita male, offre un crudo spaccato di marginalità e disperazione degli "slums" in cui vivevano e vivono tuttora i neri negli USA. E ne fotografa anche una cultura che io definisco machista, che è tipica di una certa cultura anche black e non solo statunitense: per dire, c'è un mio amico che ha sposato una ufficiale dell'esercito cubano che è stata costretta a lasciare il suo lavoro proprio per il tipo di pressioni sessiste che subiva.
Era Pasolini che, descrivendo l'incontro fra i soldati americani neri ed i napoletani nel '44 ha scritto che è bastato un colpo d'occhio perchè si riconoscessero come fratelli? Bene, tra gli elementi di similitudine c'è anche una forte componente "patriarcale" nelle rispettive forme di cultura popolare. Ed io, che adoro in toto Hendrix ma sono napoletano, non posso trattenermi dal riportare tutta questa storia ai tempi nostri, nelle nostre periferie, e condendola con una buona dose di "sale attico" la traduco nelle forme (ignobili rispetto al blues urbano degli anni '50) che assumerebbero oggi nella corona di spine delle periferie partenopee. Nessuna critica, solo un'overdose di sale attico.
Ci vorrà qualche giorno per limare bene il piano d'azione, ma l'operazione "Chicca salvatutti" è ormai in rampa di lancio. Penso che lo strumento di cui ci serviremo, quello più semplice da utilizzare, sarà quello di una convenzione con cui diamo in uso uno spazio della struttura ad un'associazione, legalmente costituita ed operante storicamente sul territorio.
Ho in testa un brano da inserire, quello preferito da Averno, ma dalla rete aziendale (ora sono in ufficio) non posso aprire youtube. Lo posterò la prossima volta, sempre che non chiudano questo thread in base alla nuova legge anti-rave party :-)

Anche se la legge anti rave è passata, non senza polemiche interne alla maggioranza (il che è un bene, per quanto modesto), abbiamo per almeno un mese e mezzo piena libertà di postare musica, scambiarci emozioni, suoni, condividere qualcosa che ci piace o incuriosisce, che ha fatto la sua parte nel renderci quelli che siamo. Quelli che si vivono, tra l'altro i rapporti, quei determinati rapporti con i propri gatti, con tutti i giochi ed i rituali, lo stress e il feroce MarcatORE di damasiana quanto vanesia memoria (). Parlare dei gatti significa parlare anche, in modo traslato, delle nostre emozioni, che condividiamo con i gatti e rendono sempre così unico il rapporto non verbale con loro. Per questo la musica, la filosofia, il teatro e la mitologia greca, l'etologia, ci stanno proprio bene in questa discussione. Per me non sono OT, ma una splendida cornice che abbraccia lo sviluppo di una storia che, come tutte le cose fatte "con animo puro e angelico coraggio" produce effetti positivi a cascata, che dalla tombola che hanno vinto Chicca ed i suoi conviventi (umani e non), alla costruzione di una cuccia da colonia per altre due (più un Mamozio per il cane), si sta lanciando verso un'altra idea nata spontaneamente in corso d'opera. Tutto in linea ascendente. Speriamo solo che non scoppi.
Intanto, noi cominciamo ad attrezzarci come si deve, per definire qualcosa che sia una proposta, un'idea già sostanzialmente ben strutturata, sia pure per linee generali. Bisognerà parlarne sotto vari profili. Siamo rimasti con Pierciccio che ci organizziamo dopo Capodanno per vederci con calma.

Adesso, con la scusa che il link che ti posto è il pezzo di Hendrix preferito da Averno (il che è vero), potrei farti una mega spoilerata / confessione di Marmeladov (che apre Delitto e Castigo" di Dostoevsky), che ti risparmio in nome di quel residuo di dignità quasi umana che ancora conservo. Quando hai un quarto d'ora di tempo, goditelo:

https://youtu.be/Usm_zYKN6Fw

Il più straordinario pezzo autenticamente "blues" (secondo me) di Hendrix.

Bonne nuit "a tutta la fascia d'ascolto"

[Aletto]

Hai perfettamente ragione: siamo noi, con le nostre passioni [1] diversamente espresse come motivazioni di specie (motivazioni=cosa a quella specie piace e deve fare per essere tale e cosa quell’individuo di quella specie, dopo averle sperimentate tutte, preferisce), gli animali con cui loro hanno a che fare. Ogni nostra azione è preceduta da pensieri che non devono per forza essere complessi ma almeno devono originare da un vivente senza languori, appagato. Sotto questo punto di vista non c’è traslazione [2], almeno secondo me. Certo è meglio che non sia un serial killer appagato, ma se è seriale non è mai appagato.

E continuiamo con O.T e I.T, almeno finché ci sopportano.

Il bluesman in questione all'età 12 anni circa ha aperto un concerto di B.B.King.
https://www.youtube.com/watch?v=qoX0...r3txUk&index=2
https://www.facebook.com/JoeBonamass...8956886405298/



[1] è curioso che il termine passione derivi da patior,… passus sum…, ossia è sofferenza e pazienza. Il paziente è sia il malato sia chi sta subendo un fastidio e deve tollerare, e nel corso dei secoli il suo significato sia stato trasformato in bramosia, desiderio. Vivere è anche desiderare.
Se non desidero la vita è una vita morta.
Il termine non è stato banalizzato/strorpiato, ma ne è stata rivisitata la tassonomia
[2] riciccia il latino. Fero fers tuli latum ferre.
Le generazioni più recenti (tipo mia figlia) non possono attingere a questa ricchezza a cui invece attingono anche moltissimi scienziati.
Il termine veterinario deriva anch’esso dal latino: era colui che si occupava degli animali da lavoro ormai anziani (vetus veteris), idem per il termine veterano.

[Aletto]

P.S.
Il mio buon anno a tutti sperando che si apra l'immagine.
https://scontent.fcia3-1.fna.fbcdn.n...ow&oe=63B459E4

Torno a nutrire le mie passioni ascoltando una conferenza su Svante Pääbo

Dopo un impegno tanto bello quanto faticoso, ti ci vuole, secondo me, questo:

https://youtu.be/5Z3f0CSvZj0

Visto che sei reduce da una conferenza su uno studioso che dal nome dovrebbe essere finlandese, ci sta proprio bene -anche perchè siamo a dicembre- l'arrangiamento made in Naples (Daniele è un mio vecchio amico) di una canzoncina che in quei paesi freddi viene cantata la notte del 21 dicembre, la notte più corta dell'anno, in una festa, la "festa della luce", in cui si celebra l'inizio dell'allungarsi delle giornate e la fuoriuscita dalla notte polare. Immagina che viene cantata da cori di bambine vestite con una tunica bianca, il capo adornato da una coroncina di fiori puntellata di candeline accese.

E poi, io ci metterei anche questo:

https://youtu.be/OeP4FFr88SQ

Era, in versione studio, nel primo disco che ho ascoltato da adolescente. Uno sguardo e un sentimento della vita che ha equilibrato (ma anche per certi aspetti rafforzato) la mia vita di allora, di giovane militante a tempo pieno. Era perdersi, ricaricare le batterie, ritrovare la propria dimensione umana in un mondo che già allora si poteva raccontare così:

https://youtu.be/MGxjIBEZvx0

Ti confesso che la maggior parte delle idee, dei progetti e delle iniziative che ho preso nelle mie vite muovevano da questo tipo di stato d'animo, misto alla rabbia che quello che vedevo mi scatenava dentro facendomi gonfiare il cuore e le tempie. Qui l'appagamento era nella coscienza del rifiuto della vita putrescente che vedevo scorrere davanti ai miei occhi, nella ricerca, a volte delirante, d'accordo, di una soluzione, di un punto d'appoggio per sollevare il mondo. L'idea che la vita è lotta dura per spingere forte, insieme, verso un continuo divenire. Più o meno così:

https://youtu.be/al_kr8M55_8

Cosa ne è restato, dopo tante vite e tante batoste, è la consapevolezza di essere stato sconfitto ma non vinto. Almeno non ancora. Almeno finchè riesco a indignarmi, a cum-patire (lo scrivo apposta in latino) con altri viventi, e a pensare di potermi inventare qualcosa per cambiare anche solo una piccola, insignificante (in termini generali) situazione.

Intanto, i gatti si industriano a modo loro. Il mio fratellino felino, che era venuto a reclamarmi per giocare mentre ero al computer, si è messo a cuccia ed ha ascoltato strizzando continuamente gli occhi i due pezzi di Bonamassa che mi hai regalato. Una gradevole quanto piacevole sorpresa.
Chicca, sempre meno Chicca e sempre più Nanà, nonostante sia stata adottata da altri, ha ricevuto un forte imprinting dal suo primo coccolatore, e si sta dedicando a studi, spero profittevoli, sul materialismo storico (vedi album) in compagnia dell'altro cucciolone.

Per il nuovo anno, mi sento di augurare a tutti quelli che sono stati anche solo emozionalmente dentro questa storia, questa roba qui:

https://youtu.be/TLV4_xaYynY

La speranza di un cambiamento, di una traiettoria di liberazione annunciata, nel finale, dall'alzarsi del vento (nella simbologia dell'autore, il movimento, la protesta popolare).

[Aletto]

Svante Pääbo è un biologo specializzato in paleogenetica.
Ha sequenziato nel 2010 il genoma di una nuova specie di ominide dall’unico reperto fossile rinvenuto sui monti Altaj: una falangetta.
È l’homo Denisova vissuto contemporaneamente al Neandertal e al Sapiens.
Svante Pääbo per i suoi studi sul DNA mitocondriale su resti fossili ha avuto il Nobel quest’anno.

Già da tempo il suo nome spuntava nelle conferenze di evoluzionisti e paleoantropologi.

P.S. i mitocondri presenti nelle nostre cellule hanno origine batterica, infatti hanno un loro DNA trasmesso per via materna.

L'ENERGIA DELLE DONNE.

Tutte le nostre cellule, e quindi il nostro intero organismo, ricavano l'energia di cui hanno bisogno attraverso la respirazione ossidativa che si svolge in dei piccoli organelli intracellulari, chiamati mitocondri.

Un tempo erano batteri, come si vede dal fatto che contengono ancora oggi un loro DNA, diverso da quello del nucleo cellulare e che si replica indipendentemente; i geni di questo DNA producono le componenti fondamentali delle nostre "batterie" energetiche, i mitocondri appunto, che utilizzano l'ossigeno che respiriamo per il metabolismo ossidativo.

Ora, i mitocondri di ognuno di noi derivano tutti dall'ovocita da cui siamo nati; i miei derivano quindi da mia madre, che li aveva ereditati dalla sua (mia nonna), la quale li aveva presi da sua madre (la mia bisnonna), che a sua volta li aveva ereditati dalla sua (la mia trisavola) e così via, risalendo all'indietro fino all'origine della nostra specie per via matrilineare.

Tramite questo meccanismo ereditario, possiamo dire che, letteralmente, l'energia che muove l'intera umanità è prodotta da una batteria molecolare, trasmessa dalle donne alla prole fin dalla notte dei tempi, ad ogni generazione.

E lo stesso è per ognuno: l'energia delle donne muove l'umanità. cit: Enrico Bucci, quello moooolto più bravo di me

A questo punto, a proposito dell’energia delle donne, ci vuole questo

https://m.youtube.com/watch?v=QH3Fx41Jpl4

Grazie per i link, dopo quella conferenza ne avevo bisogno

Avevo pensato di linkarti un pezzo degli Allman Brothers, in memory of Elizabeth Reed, convinto che fosse un tributo alla compagna di John Reed (quello de "I dieci giorni che sconvolsero il mondo"), una femminista dura, determinata, politicamente sempre conseguente.
Poi, per uno scrupolo, sono andato a documentarmi meglio, ed ho scoperto che l'intitolazione di questo brano scatenò un mare di polemiche all'interno della band perché era riferito ad un'omonima della grande militante di cui sopra, che si era distinta con uno dei fratelli Allman in una performance tratta pari pari dalla scena dell'acido al cimitero di Easy Rider. In quello stesso cimitero in cui, per la cronaca, riposano oggi le spoglie di Duane e Gregg Allman.
Mi sarebbe parso offensivo e greve postartelo, una volta scoperta la verità.
Sarebbe stata una delle più riuscite manifestazione della mia natura di inimitabile gaffeur.

https://youtu.be/0xA8k1BjKHM

Questa, invece, va molto meglio. Il gruppo è lo stesso, il brano (sempre strumentale) porta il nome della figlia dell'altro chitarrista del gruppo, ed è stato scelto perché durante le prime prove del pezzo improvvisamente lei entrò gattonando per andare dal papà, che essendo l'autore del brano, decise su due piedi che avrebbe portato il nome di sua figlia.
Cosa c'è di meglio, a proposito di energia delle donne (in questo caso, dalle donne)?

PS. Ieri mi sono goduto due concerti di Bonamassa, quello al Greek Theatre di New York e un'altro alla Royal Albert Hall di Londra. Due set straordinari, il primo impreziosito da una sezione ritmica di sano R&B, il secondo più secco e duro. Entrambi favolosi. E poi ho scoperto che lui lavora anche come produttore dando spazio a giovani bluesmen. Grazie ancora tantissimo!

[Aletto]

Grazie a te! (Non mi sarei accorta dell’omonimia)
e il brano che hai linkato è mitico.
Bonamassa durante il lockdown duro, pubblicava spesso brani anche dei giovani bluesmen, era una boccata d’aria dopo tante ore di lavoro, mascherina, occhiali appannati e tensione seppure non così alta come negli ospedali.
Mi fa piacere che abbia apprezzato.
Non ricordo la scena del cimitero di Easy Rider. Chissà forse la ritrovo.

E Nanà?
Sue notizie?