Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare |
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03-06-2018, 14:09 | #111 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Già in partenza ci sono parti del maiale destinate alla produzione di lardo, mentre per produrre lo strutto si utilizza indistintamente qualsiasi grasso suino che non risulti adatto a diventare lardo o pancetta.
Un'altra fondamentale differenza è che lardo e pancetta non subiscono trattamenti termici, al contrario dello strutto, per la cui produzione il grasso viene portato ad alta temperatura finché diventa liquido. La parte residua è composta da tessuto fibroso e contiene ancora parecchio grasso, ragion per cui deve essere cotta a temperature ancora più alte e per diverse ore, finché la parte fibrosa prende un colore dorato, segno che il grasso che ancora conteneva si è sciolto quasi totalmente; questi residui fibrosi e unti vengono infine torchiati e diventano ciccioli, mentre il grasso sciolto viene filtrato e utilizzato nella composizione dei mangimi zootecnici o del pet food...o di chissà cos'altro... La mia impressione è che da parecchio tempo le due frazioni di strutto vengano invece mescolate e ho quest'idea in quanto lo strutto del giorno d'oggi durante il riscaldamento non ha più lo stesso odore di una volta, è sgradevole; mia mamma faceva una torta rustica con solo strutto e oltre al profumo aveva un sapore del tutto particolare; dopo sposata l'ho fatta anch'io parecchie volte, ma oramai da anni la resa non è più la stessa; ogni tanto ci provo, ma il risultato non mi soddisfa e finisce immancabilmente a far felici gli uccellini selvatici, nelle fredde giornate invernali. La necessità di ricorrere all'idrogenazione è indice di un prodotto per me di scarsa qualità che resterebbe veramente troppo molliccio a temperatura ambiente; utilizzando materie prime ottime e procedimenti corretti, non è necessario. In definitiva penso che il lardo sia molto, ma molto meglio dello strutto, che nella migliore delle ipotesi risulta impoverito a causa del lungo processo di cottura. Il lardo migliore naturalmente è quello che non contiene nitriti e nitrati (purtroppo oramai queste sostanze sono molto utilizzate non solo nei normali salumi, ma anche in lardo e pancetta). Tutta questa pappardella per dirti che hai fatto benissimo a preferire il lardo per la dieta di Buio! |
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03-06-2018, 15:00 | #112 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
infatti era al momento un'idea per un grasso animale da dargli, ma neppure lo
strutto è più quello di una volta, e quando lessi la composizione lo rimisi sul banco. Anche se nello strutto ci sono grassi insaturi, un conto è che siano parte integrante della sua composizione, altro è farlo somigliare allo strutto idrogenando grassi vegetali "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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14-06-2018, 21:13 | #113 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Sono finalmente riuscita a trovare uno strutto degno di questo nome, è il "Casa Modena" e l'unico ingrediente, com'è giusto che sia, è...lo strutto e siccome la prova cottura non mente, l'ho fatta: l'odore che resta nell'aria e il sapore che conferisce al fritto sono risultati quelli "giusti".
L'ho trovato al Bennet; lo scorso inverno avevo provato quello di altri supermercati come Esselunga, Conad, A&O ma pur essendo strutto senza null'altro aggiunto, l'avevo trovato veramente sgradevole e l'avevo utilizzato come ingrediente delle pappe ipercaloriche che preparo per gli uccellini selvatici per aiutarli nella stagione fredda. Purtroppo adesso c'è in commercio anche lo strutto come quello che hai detto tu, in pratica è una specie di margarina prodotta utilizzando grassi di varia provenienza, quando non specificato se animali o vegetali; visivamente è praticamente indistinguibile dal vero strutto. Questa schifezza viene utilizzata anche nella panificazione ed è indicata fra gli ingredienti come "strutto vegetale", per far contenti tutti coloro che, per un motivo o per l'altro, non mangiano alimenti di origine animale (e pensare che basterebbe acquistare pane senza grassi...) La definizione di "strutto vegetale" è un vero controsenso, visto che strutto è sempre e solo il prodotto ottenuto dal grasso suino; non so come possano permettere certe denominazioni, ci vorrano magari decenni prima che vengano emanate norme che regolino anche questo prodotto, un po' com'è avvenuto per le bevande ottenute da soya, riso, avena e via dicendo, che venivano chiamate col termine fuorviante "latte di...", mentre latte è solo il liquido secreto dalle ghiandole mammarie delle femmine dei mammiferi. |
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15-06-2018, 06:50 | #114 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Grazie! Bennet qui non c'è ma Casa Modena è presente sul territorio nazionale, e lo cercherò
Il nesso con la margarina è quanto mi venne in mente leggendo gli ingredienti del falso strutto. La mia generazione è figlia dell'industrializzazione e del marketing che ha cambiato il nostro modo di pensare in modo così capillare che neppure ci rendiamo più conto, vedi latte di soia ecc, solo che noi ancora possiamo distinguere l'uno dall'altro. Mi chiedo cosa succederà nelle teste dei "nativi digitali", perché l'esserlo non sarà legato solo alla familiarità con le tecnologie informatiche. Ma questo ragionamento diventa subito un OT "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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15-06-2018, 07:18 | #115 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Io vedo già cosa purtroppo succede nelle teste di molti genitori dei nativi digitali, ed è sconsolante.
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26-06-2018, 22:27 | #116 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Un fegato di coniglio pesa mediamente 40-50 grammi e lo divido fra Marino, Yuri e Remì; le femmine lo schifano e Valerietto mangia già quello delle prede che cattura.
Di solito lo do una sola volta a settimana, però settimana scorsa l'ho dato due volte, quindi è come se ne avessero mangiato circa 30 grammi a testa a in 7 giorni; il fatto è non riesco a capire se il quantitativo va bene, se è troppo, se è poco. |
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26-06-2018, 23:30 | #117 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Domani con calma ti guardo sui libri che ho sulla barf, indicava le dosi di fegato da dare al giorno o a settimana, se non sbaglio, ma non azzardo percentuali ora per non confonderti
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26-06-2018, 23:53 | #118 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Grazie Xiao, mi faresti proprio un grosso piacere! Però prenditi tutto il tempo che ti serve, non c'è urgenza!
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27-06-2018, 09:16 | #119 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Eccomi qua, è facile perché ho il segnalibro sulla tabella in cui indica i nutrienti per evitare un sovradosaggio di vitamina A si consiglia una quantità compresa tra 5 e 20g di fegato per kg carne. Fonte: la dieta barf per gatti di Doreen Fiedler
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27-06-2018, 14:04 | #120 |
Re: Ho deciso di abbandonare il cibo industriale
Grazie Xiaowei, avevo letto anch'io le indicazioni della Fiedler, ma non sono riuscita a dare una risposta ai miei interrogativi, perché sapere che in un kg di carne devo mettere quel tot di fegato, non tiene in considerazione il quantitativo di cibo che ogni gatto mangia, che è molto soggettivo.
Un conto è se un gatto mangia la razione media a cui generalmente si fa riferimento, un altro conto è se abbiamo davanti un mangione oppure un gatto che vive quasi d'aria...come Remì che mediamente si sazia con 30 grammi di cibo. Vorrei riuscire a capire grossomodo quanti grammi di fegato ci vorrebbero per ogni kg di peso del gatto, quindi se per esempio un gatto di 4 kg mangia come un gatto di 6, hanno necessità differenti in fatto di assunzione di fegato, quindi di vitamina A? O c'è il rischio concreto che uno ne assuma troppa e l'altro poca? O è ininfluente? |
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