Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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L'allevamento e gli allevatori Per chi vuole conoscere meglio questo mondo felino ancora per molti sconosciuto. |
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15-03-2017, 15:13 | #141 | ||
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Gli ho anche fatto una foto, una volta, se la trovo la posto, ma giuro che non c'era nessuna allusione riguardo la lunghezza delle appendici, da parte mia Ultima Modifica di Franziska; 15-03-2017 at 15:16. |
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15-03-2017, 15:23 | #142 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Eccolo qui (non so perché mi ha caricato la foto girata)
http://i63.tinypic.com/2u9721u.jpg |
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15-03-2017, 15:26 | #143 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
bellerrimo! soprannominiamolo Rocco!
Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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15-03-2017, 15:30 | #144 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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15-03-2017, 16:53 | #145 | |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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che poi, delle razze di gatti senza coda cosa pensava?! per restare sull'aneddoto, una volta ad una expo ho visto un gatto di razza japanese bobtail, un cucciolo, guardate era talmente simpatico, armonioso (pur avendo una coda-moncherino), dolce e.. bellissimo che giuro che l'avrei comprato sui due piedi.. e in generale non mi considero una feticista e non amo i gatti-senza-qualcosa ma lì era scattato proprio il colpo di fulmine.. meno male che ne avevo già due a casa, il che mi ha trattenuto dal fare la pazzia.. quindi è anche vero che un conto è fare i discorsi "di testa" ("io sono contraria ai gatti senza coda perchè" ecc ecc) ma a volte, quando ti trovi di fronte l'esemplare e scatta il colpo di fulmine, è difficile resistere! (Serena sei avvertita.. se vai all'expo capace che poi allarghi la famiglia ) |
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15-03-2017, 17:05 | #146 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
il mio primo gatto era un micino nero nero con la coda corta ad uncino... ecco, ritrovassi un nerino codacorta ad uncino mi esploderebbe il cuore...... anche tre dei suoi figli avevano la coda così, era genetica.
Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
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15-03-2017, 21:08 | #147 | ||
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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In quanto al mio vicino, sì, era senz'altro un personaggio; aveva un modo di amare i gatti a mio avviso totalmente perverso e orientato più alla sua gratificazione (il mio gatto ha vinto il Cacib; e sai che gliene frega a lui?!) che non al benessere dell'animale, anche se a suo modo gli era profondamente affezionato. Giusto per dirvi ancora qualcosa sul suo Siamese pluripremiato, questo gatto era molto schivo; quando andavo a trovarli, lui e l'altra gatta (simil siamese), scappavano a gambe levate nascondendosi sotto a qualche mobile, quindi immagino- non so con certezza perché l'ho conosciuto che aveva finito la carriera espositiva e si godeva la pensione- che per lui le expo siano state un inferno, anche se non lo dava a vedere e sul palco si lasciava portare (forse perché era troppo impaurito per azzardare qualunque mossa). Comunque alla fine 'sto povero gatto ha sviluppato una gravissima insufficienza renale verso gli 11 anni che ha portato il padrone alla decisione dolorosissima di farlo addormentare dopo circa un anno e mezzo/due anni e dopo che il gatto era totalmente inappetente e apatico da mesi; mi chiedo se la sua esistenza così breve (di solito i Siamesi sono rinomati per la loro longevità) sia stata determinata da incroci scellerati (magari aveva un coefficiente di inbreeding molto alto), da qualche tara genetica che, quando è nato lui (all'inizio degli anni '90), era difficilmente diagnosticabile/prevenibile tramite test appositi, da semplice sfiga o dallo stress accumulato durante tutte le expo. Mi ricordo anche un altro episodio che mi aveva lasciato inorridita: quando Sophie iniziò a star male, la portai dal mio vet di allora e, mentre la stava visitando, squillò il telefono. La telefonata lo tenne impegnato piuttosto a lungo, mentre io gli lanciavo occhiate di fuoco perché volevo che tornasse ad occuparsi di Sophie e perché avevo intuito che l'argomento della conversazione era piuttosto frivolo. Terminata la chiamata, lui si scusò e mi disse che a trattenerlo era stata una padrona logorroica di gatti di razza (non so quale, ma di sicuro era una qualche razza a pelo lungo) a cui dei compagni di expo avevano consigliato di lavare il gatto prima della mostra (e fin qui nulla di male, anche se le befane mi scorticherebbero se solo ci provassi) e di farlo asciugare su una piastra gelata o in piena corrente, di modo che il pelo si infoltisse. Lei, un po' perplessa (ma tutto sommato stuzzicata dall'idea) aveva chiamato il veterinario per sapere se facesse bene. Questo per dirvi che, tra costei che asciugava il gatto in mezzo alle correnti gelide, e il mio vicino che stipava il gatto in un trasportino lillipuziano per portarlo fino a Napoli, per me per molto tempo "expo" è stato sinonimo di "raduno di mentecatti con poveri gatti maltrattati al seguito". Fortuna che Alimiao, ma soprattutto Morghi e Flor mi hanno mostrato che esiste anche un lato non così patologico dell'allevamento e di tutto ciò che gli gravita attorno. Quote:
Ultima Modifica di SerenaF; 15-03-2017 at 21:11. |
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16-03-2017, 09:00 | #148 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Seguo, ma non riesco a digitare discorsi più lunghi di una frase e mezzo, perchè causa mancato appuntamento per adeguare la connessione tramite fibra ho il pc non connesso e con il tablet mi sento handicappata nella scrittura
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17-03-2017, 09:44 | #149 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Appena tornata a casa dal viaggio ho subito misurato la coda dei miei mici.. fortunatamente, è molto lunga, arriva addirittura alle scapole, il che mi conferma che HO DEI BEI GATTI .
Però insomma il fatto di avere la coda lunga non è sempre un vantaggio, ad es la mia micia spesso quando è seduta lascia la coda a penzoloni e se ad es è seduta sul lavandino, la coda va a finire nell'acqua + detersivo dei piatti da lavare .. inoltre, più la coda è lunga più c'è rischio che rimanga impigliata da qualche parte.. no, più ci penso, più trovo che il modello-bobtail giapponese sia più pratico . Tornando a discorsi più seri, spesso parliamo di evoluzioni/estremizzazioni/degenerazioni di una certa razza.. ad es il siamese moderno estremo o i persiani iper-ipertipici.. ecco mi chiedevo, qual è il meccanismo che spinge verso un'evoluzione piuttosto che un'altra? o anche detto, come nascono le "mode feline"? ad es per il siamese moderno avevo letto che il modello estremo aveva preso piede dopo il film Disney Aristogatti, che aveva avuto successo e gli allevatori hanno iniziato a cercare di creare un gatto simile al siamese del cartone (per quanto ciò possa apparire assurdo).. però mi chiedo, se lo standard era un altro all'epoca, i primi esemplari "estremi" saranno stati considerati fuori standard, in teoria nelle expo non avrebbero dovuto avere successo, anzi.. A MENO CHE i giudici non abbiano seguito la moda impostata dagli allevatori, iniziando a premiare esemplari estremi che poi "hanno fatto scuola".. Insomma la mia domanda (a flor in particolare) è: come funziona l'evoluzione della razza? ad es adesso il bengala non è molto fissato come tipo.. allora sono gli allevatori che "impostano" un certo tipo di evoluzione (magari seguendo anche le richieste del compratore) oppure sono i giudici che influenzano gli allevatori che di conseguenza influenzano i compratori? |
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17-03-2017, 10:16 | #150 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Mi introduco solo per dire: anche a me piacerebbe venire all'expo di Milano con voi posso?
Trudi ora vivi nel mio cuore, ma mi manchi da impazzire... e non soffiare alla piccola Sharon |
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