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Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui. ![]() |
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#171 | |
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Certamente, quando comperiamo un cucciolo di razza, dobbiamo essere d'accordo sul fatto che l'allevamento sia una pratica etica. Per quanto cerchiamo l'allevatore serio e che ama i suoi animali, siamo consapevoli che quel cucciolo è il risultato di generazioni e generazioni di animali che sono stati allevati e non possiamo certamente verificare quanto erano seri anche gli allevatori del nonno, bisnonno, ecc. ![]() ![]() ![]() ![]() |
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#172 |
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Ok, va bene, sarà un parallelo un po' tirato per i capelli quello con lo stallo, però secondo me l'ex riproduttore ci guadagna in benessere psicologico (dopo il primo attimo di spaesamento per essere stato portato in una nuova casa) con il trasferimento in un ambiente un po' più a misura di gatto, perché, teniamolo a mente, i gatti sono creature essenzialmente solitarie che si adattano fino ad un certo punto alla convivenza con i loro simili, ma di certo preferirebbero un'esistenza il più possibile tranquilla.
Lo vedo anche con una mia conoscente che risponde appieno allo stereotipo della gattara: non solo ha una decina abbondante di gatti suoi, ma è anche molto attiva con gli stalli (compresi quelle di cucciolate e gatte gravide); bene, non solo ogni affezione anche la più banale (es. una micosi) insorge e si diffonde con una frequenza e a velocità decupla di quanto accada in una normale casa con gatti, ma, andandola a trovare, sono stata testimone di litigate furiose tra i gatti che convivevano da più tempo (in confronto a casa mia l'atmosfera tra le befane, anche quando si legnano, è zen) e credo che lo stesso possa avvenire in un allevamento, se l'allevatore ad un certo punto non si ferma o non si separa da qualcuno dei suoi gatti (magari quelli che reggono di meno la coabitazione forzata). |
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#173 | |
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è un'attività che va contro gli interessi dell'animale portata avanti per un nostro egoistico tornaconto (economico, emotivo, di soddisfazione intellettuale). nella migliore delle ipotesi gli interessi dell'animale sono in grandissima parte rispettati, ma comunque è impossibile eliminare certe ingerenze (expo, stress abitativi, cessioni a fine carriera, accoppiamenti con esemplari scelti da noi uomini - e che ne sappiamo come la vivono loro gatti invece?). e poi ci sono tutte le peggiori delle ipotesi, che sfornano la maggior parte degli esemplari: scucciolatori e criminali. ma questi individui non fanno che rispondere ad una domanda crescente di persone che vogliono un animale perfetto, speciale, "di marca". una visione dell'animale che di per se è condivisa anche da molti allevatori seri, o clienti di allevatori seri. poi non capisco, se vi sembra scandalosa l'idea di controllare la riproduzione umana per avere figli belli, o atleti fortissimi, o scienziati geniali... perchè per gli animali è diverso? ![]() Anna ![]() ![]() ![]() |
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#174 |
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così il problema si sposta, non si risolve. vuol dire che l'allevamento non è un luogo adatto a far vivere un gatto nel rispetto dei suoi bisogni.
Anna ![]() ![]() ![]() |
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#175 | ||
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![]() "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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#176 | |
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#177 | |
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Ora, se un micio ex-riproduttore di questi viene sterilizzato e poi ceduto ad un padrone unico che lo fa vivere in un bilocale senza balcone a Milano, magari in convivenza con un micio che non gli sta simpatico, con crocche a disposizione, col padrone che lavora 12 ore al giorno e torna a casa stanco senza voglia di giocare.. beh non so se il gatto stava meglio o peggio in allevamento.. Ripeto, dipende, dipende, dipende. Ad es secondo me per un micetto o un micio adolescente il massimo della vita è vivere in allevamento, con la mamma, le "zie" (spesso le altre femmine accudiscono i micetti delle gatte amiche), i suoi fratellini e gli altri gattini e gattoni da cui imparare un sacco di cose, in quell'allegro casino. O è meglio essere adottato a 2 o 3 mesi e dover stare in casa da solo per 12 ore al giorno? Per un gatto adulto o non più giovane, invece, può essere stressante vivere in cotanto casino, e a quel punto un po' di agognata solitudine può fargli bene. Dipende (dal carattere, dal rapporto col padrone, dal rapporto con gli altri gatti, dall'età ecc ecc). |
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#178 | |
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"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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#179 |
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certo che dipende, generalizzo perchè è il modo migliore di sottolineare le contraddizioni.
per curiosità, l'allevamento di questi bengala quindi vende i suoi gatti abituati all'esterno solo a persone in grado di garantire le medesime condizioni? Un allevatore virtuoso fa nascere cuccioli di animali e poi li gestisce al meglio di quanto permesso dalle circostanze, che sono: un allevamento finalizzato alla vendita dei cuccioli, con riproduttori da ricollocare ad un certo punto - salvo probabile chiusura dell'allevamento, come dice Morghi. Decidere di far nascere degli animali è una responsabilità ENORME. Con tutte queste variabili, anche cercando di fare ciò che è meglio nei limiti concessi dalla propria attività, ciascuno di quei gatti starebbe meglio senza l'allevamento - ovvero senza le ingerenze che derivano dall'essere un gatto di allevamento. A meno che l'allevatore virtuoso preso in esempio non decidesse di abbassare la qualità di vita dei propri gatti una volta chiuso l'allevamento, ma questo sarebbe un comportamento davvero strano. Se questo fatto corrisponde alla realtà, e fin'ora non ho trovato nulla che lo smentisse, l'allevamento resta per me una cosa incomprensibilmente in contrasto con il rispetto per i gatti come singoli individui. Anna ![]() ![]() ![]() |
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#180 |
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scusa Aletto ho una domanda, magari può sembrare un po' "maliziosa" e personale (ma l'intenzione è quella di capire meglio): tu hai un gatto di razza, giusto? consideri "etica" la tua scelta? lo rifaresti? lo consiglieresti ad altri? oppure quando hai preso il gatto di razza pensavi in un modo, e ora hai cambiato idea e consideri l'allevamento una scelta antropocentrica non rispettosa del gatto?
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