Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui. |
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25-08-2024, 21:16 | #11 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
facciabuco io lo uso solo per cercare cose che mi interessano, non lo uso per faccende personali,
e per quanto non mi piaccia devo dire che negli ultimi tempi ho trovato una paio di cosette che mi hanno aiutato... prima che conoscessi questo forum ovviamente!!! |
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25-08-2024, 22:56 | #12 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
@ Redmaine
Anch'io tengo molto alla privacy, compresa quella dei miei animali e riguardo ai social sono della tua idea. Non metto in rete foto dei miei animali perché mi parrebbe di "rubar loro l'anima" dandola in pasto a chiunque avesse la possibilità di guardarle. In questo sono, come direbbe mia nonna, decisamente originale. Chissà, forse nelle mie vene potrebbe scorrere qualche goccia di sangue Tuareg, che notoriamente un tempo non volevano farsi fotografare, arrivando ad uccidere chi non rispettava la loro volontà; oggi non saprei, forse si dedicano anche loro alle foto a pagamento con i turisti, chissà... L'indirizzo che hai usato per richiedere l'avatar personalizzato mi sembra corretto, forse non hanno ancora letto la tua richiesta; magari prova a contattare direttamente Alepuffola che se non sbaglio è il più alto in grado. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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25-08-2024, 23:08 | #13 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
grazie, aspetto qualche giorno visto che sta per cominciare una nuova settimana, se non arriva una risposta mi rivolgo ad Alepuffola così vedrai il bestiolino, ma non rubargli l'anima!
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26-08-2024, 00:08 | #14 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
Tranquillo che l'anima resterà al suo legittimo proprietario!
Iska la rossa dagli occhi di luna |
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26-08-2024, 22:24 | #15 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
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5. PAURA D'ABBANDONO ISTANTANEA. Quando presi il mio cucciolo mi sentii abbastanza in colpa. Viveva in una casa con tanti bambini e tanti gatti. Io vidi 7 o 8 adulti e una quarantina di cuccioli. Vidi anche la sua mamma, una squama tartaruga dall'espressione cattiva. Nel viaggio di ritorno misi la mia mano dentro il trasportino e servì per rilassarlo. Poi iniziò l'avventura nella nuova casa. Aveva 4 mesi circa. Rimasi stupito perché fin dal giorno successivo sembrava fosse sempre stato in questa casa. Giocava, aveva molta fiducia. Io giocavo spesso con lui. Quando arrivava la notte lui dormiva con me, nel mio letto. Se io c'ero lui era felice e tranquillo. Ma se mi alzavo per andare in bagno... ... pianto istantaneo. Angoscia, e mi sembrava di sentire anche una sorta d’ingiustizia fatta nei suoi riguardi in quel pianto. Non mi ero ancora alzato dal letto e appena lui si svegliava cominciava a piangere e non solo, mi seguiva fino in bagno, nonostante si trattasse del poco tempo che mi serviva per urinare. Quindi lo prendevo e tornavamo a letto. La cosa sarà durata un buon 20 giorni. Poi immagino che abbia capito e aspettava sonnecchiante che tornassi. Mi sono chiesto però del perché di tale comportamento. D'altronde mamma gatta può alzarsi di notte per cacciare e avere un bimbetto che frigna è controproducente, nel silenzio potrebbe attirare dei predatori. Perché quindi questo pianto sonoro e a dirotto? Non mi tornavano molto bene i conti. Poi ho pensato "ma se avesse avuto un fratellino vicino a sè avrebbe pianto lo stesso?" e mi sono dato anche questa risposta: "Probabilmente no." Torniamo quindi alla natura: di solito le gatte non restano mai con un solo neonato, ne hanno sempre più di uno. Qualora ne avessero uno solo apparntemente hanno un compito più lieve da assolvere, il latte abbonda e la necessità di cacciare è inferiore. Ecco che quindi, se la mamma ha più cuccioli e va a caccia, i cuccioli lasciati soli possono trovare conforto e calore l'un l'altro. Se invece il cucciolo è uno solo la necessità di abbandonarlo per andare a caccia permane, ma dovrebbe essere meno frequente. Questo credo d'aver capito E credo che se il mio cucciolino avesse avuto vicino un fratello non si sarebbe sentito così abbandonato solo perché il suo mammo andava a fare la pipì. |
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27-08-2024, 10:13 | #16 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
non ho capito la storia del nome del tuo gatto...
la mia piccolina si chiama Nathan Mirtilla Alessia Ziggy Baudelaire Nathan Mirtilla |
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27-08-2024, 16:04 | #17 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
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6. CONSUMAZIONE PASTO "AL CONTRARIO" Questa cosa la fa lui ma non gli altri gatti che hanno vissuto con me. E' forse un'abitudine maincooniana oppure è proprio una sua caratteristica personale? Qualcuno conosce un gatto che fa la stessa cosa? Fatemelo sapere. Ma cosa? Mi spiego: per "consumazione pasto al contrario" intendo dire che qualsiasi tipo di alimento, solido o liquido che sia, è consumato partendo dall'area a lui più lontana per poi andare verso l'area più vicina. Oltretutto fa la stessa cosa con la ciotola dell'acqua, non lecca all'inizio o in centro ma sull'area più lontana. Se verso lo yogurt sul tavolo (no zuccheri neanche naturali, no frutta) è la stessa cosa, comincia a leccare l'area più lontana del cerchio formatosi sul tavolo, poi la centrale e infine la più vicina. Questo porta ovviamente ad insozzarsi il mento di yogurt ma poi si pulisce leccandosi. Con l'umido fa lo stesso e fa lo stesso anche con i crocchi. Beh, io sono curioso: Perché? Perché lo fa lui e gli altri che sono stati con me non lo hanno mai fatto? Provo a mettere un distinguo che ho rilevato tra tutti i gatti con cui ho convissuto e lui. La distinzione è netta: Gli altri erano tutti, chi più chi meno, affamati, avidi di cibo, precipitosi nel riempirsi lo stomaco. Lui no. Fin da piccolo è sempre stato un poÂ’ snob con il cibo. Non si è mai umiliato in scenette patetiche per il cibo. E sto parlando di qualsiasi cibo, anche quello che gli piace più degli altri. Che dire, non che sia anoressico per questo, infatti, non è mai stato grasso, se passi la mano sul torace nonostante il pelo puoi apprezzare distintamente le costole ma comunque pesa 8Kg. Piano piano, con un certo “distacco” oserei dire ma il cibo lo mangia e in quantitÃ* normali. Questo ingarbuglia ancora di più la mia curiositÃ*. Infatti avrei dato una spiegazione se fosse avido di cibo. Mi sarei detto: “forse fa così perché con il resto del corpo protegge il cibo da eventuali altri pretendenti. Si tiene tutto sotto il collo e comincia del fondo così gli altri non possono rubare nulla”. Ma fa così proprio lui che invece è un “distaccato” dal cibo. BohÂ… e si, qui non ci ho capito proprio niente. Graffi? prima li rendo poi ti cerco per darteli Dopo 100aa di pratica hai la patente di Buon Gattofilo La mutua fortuna è convivere, la loro iella è vivere con noi inetti |
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27-08-2024, 22:20 | #18 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
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7. PAURA IMMENSA e NON POTERLO AIUTARE Ha una paura immensa dei tuoni, ho provato a prenderlo in braccio, tenerlo con me sia in piedi sia sdraiato su un letto o su un divano ma non serve assolutamente a nulla. Quando tuona per lui il mondo diventa pericoloso. Il suo rifugio in questo caso diventa il bagno. Si pianta dietro il cesso, sotto la cassetta dell’acqua. Proprio la dove corre l’acqua va a scegliersi il rifugio quando tuona e piove? Mah… Comunque ci si mette anche se tuona senza piovere. Questo rifugio vale solo per i tuoni, per i botti di capodanno invece va sotto un letto di una stanza. Una paura che alcuni dei gatti che sono stati con me avevano ma in parte minima ed altri non la avevano affatto, quella dei tuoni intendo. Il posto dove si rifugia grosso modo è nel centro della casa. Questo mi va pensare che avendo consapevolezza di un tetto sopra la testa, considerando il contatto con l’esterno da una parte e dall’altra, preferisca collocarsi nel punto più centrale possibile. Quindi presumo che la paura sia associata al fatto che teme che dai lati che comunicano con l’esterno possa entrare qualcosa di pericoloso. Purtroppo questa paura a volte impatta sul suo benessere. Se tuona per 8 ore lui resta lì. Posso prenderlo e portarlo in soggiorno ma lui poi torna lì. Non beve, non mangia, non urina, non defeca. Per lui è davvero un mondo terribile quando tuona. Una volta che i tuoni sono terminati, ancora non si smuove, vuole essere proprio sicuro. E poi te lo vedi spuntare di solito dirigendosi verso la lettiera e subito dopo a sgranocchiare qualcosa. Ben presto è bello giulivo e si presta alle coccole. Graffi? prima li rendo poi ti cerco per darteli Dopo 100aa di pratica hai la patente di Buon Gattofilo La mutua fortuna è convivere, la loro iella è vivere con noi inetti Ultima Modifica di Redmaine; 27-08-2024 at 22:26. |
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28-08-2024, 12:49 | #19 | |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
Quote:
è semplice, non mi va di dare pubblicamente il nome del mio gatto, in avatar adesso c'è la sua foto, fatta mentre era sdraiato sopra il tavolo del soggiorno, uno dei suoi posti estivi preferiti. E' un'immagine che lo rende facilmente riconoscibile a me che lo conosco, ma non ad altri perchè è un ritaglio piuttosto accentuato del suo volto. La foto si e il nome no? perchè? perchè foto + nome aumentano di parecchio la possibilità di identificazione pubblica, cosa cui non tengo affatto. Graffi? prima li rendo poi ti cerco per darteli Dopo 100aa di pratica hai la patente di Buon Gattofilo La mutua fortuna è convivere, la loro iella è vivere con noi inetti |
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28-08-2024, 22:32 | #20 |
Re: interazione gatto umano, quello che forse ho imparato
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8. IL 2° LINGUAGGIO GATTINO: L'UMANESE I gatti non miagolano tra di loro o quasi, più che altro lo fanno i cuccioli in direzione madre. Non mi riferisco ad altri versi, come urla territoriali o nell’accoppiamento, mi riferisco al miagolare. Questo è cosa nota, i gatti miagolano soprattutto in direzione gatto → homo. Non ho notizia che invece lo facciano, se non come eccezione, nei confronti di altri loro amici che potrebbero essere cani, cavalli, ecc… Anche quest’ultimo è un aspetto notevole che ci dovrebbe far riflettere. Inutile miagolare ad un amico che è un mio pari, io miagolo alla mia mamma adottiva. Di fatto il gatto si è inventato una lingua, l’ “umanese”, atto a comunicare con il genere umano e ha ereditato questa lingua, ampliandola, modificandola e raffinandola, dal miagolare per richieste verso la madre. Questa cosa è semplicemente meravigliosa, se non sembra tale è solo perché ci abbiamo fatto l’abitudine. Credo che l’umanese sia adottato similmente alla comunicazione di tipo infantile che è utilizzata da diversi animali nel corteggiamento. Per es. alcuni uccelli toccano il becco del futuro partner così come i pulcini lo fanno per richiedere l’imbeccata. Per toccare le nostre corde di mamme e di mammi usano la modalità cucciolo. Miaooo, sono un piccoletto che ti sta chiedendo qualcosa… lo capisci? E magari il piccoletto ha 10 anni e pesa 6kg… Il cane per es. non si è mai inventato un “umanese”. Continua a comunicare con homo grazie al suo straordinario comportamento sociale, molto più simile a quello umano a mio parere di quanto non sia il comportamento sociale gattino. Però non ha creato una 2° lingua. I gatti sono… ...indefinibili. Graffi? prima li rendo poi ti cerco per darteli Dopo 100aa di pratica hai la patente di Buon Gattofilo La mutua fortuna è convivere, la loro iella è vivere con noi inetti |
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