Fatemi capire

[Xiaowei]

Originariamente inviato da devash

Non ho letto che fosse incinta, forse mi è sfuggito.

Questo l'ho ipotizzato io, ma una micia di 7 mesi che vive in colonia in questo periodo......quasi sicuramente era incinta, dai

[iottisan]

Originariamente inviato da Xiaowei

Beh Iotti, Daniela è attiva da anni e anni, io sinceramente la conosco poco per dare un giudizio certo al 100%, ma non mi sembra una sprovveduta. Quello che sta cercando di fare è creare un rifugio e questa cosa di certo non ci voleva, qualcosa deve essere per forza andato storto perché non le era mai successa una cosa simile prima. Forse il veterinario l'aveva giudicata guarita, non so.

Lo.so che lei non è una sprovveduta.
Infatti ho scritto "non è questo il caso".
Anche se una conoscenza delle patologie e di cosa comporta una anestesia avrebbe aiutato.
Ma solo lei sa quali fossero le reali necessità e l'eventuale urgenza.
È vero anche che quando ti occupi di tanti animali a volte qualcosa possa sfuggire.
Mi è un po.partito il.pippone perché son cose che mi fanno imbestialire, perché purtroppo queste anime sono indifese contro i cialtroni.

Non so se seguite Sonia Burla.
Una volontaria osannata dai più.
Completamente uscita di testa penso io.
Magari un tempo era una brava volontaria, non lo discuto.
Ma adesso dovrebbe pensare a curare se stessa e sicuramente non occuparsi di gatti.

Non sto paragonando Daniela a Sonia, questo no, una svista può succedere a tutti.
Sto solo.dicendo quanto male possa fare uno che crede di far del bene senza avere le.conoscenze giuste per farlo.

Non ho seguito la vicenda, ne vengo a conoscenza solo ora, leggendo questa discussione.
Non conosco Daniela, quindi ciò che scrivo non è assolutamente riferito a lei.

Parlando in generale, ho potuto constatare di persona che purtroppo non pochi si improvvisano volontari, armati unicamente di tanta buona volontà e voglia di aiutare gli animali, però manca loro un minimo di preparazione di base, nonché la capacità di far funzionare a dovere il cervello e in pratica diventano dei semplici accumulatori di animali e talvolta fanno delle vere minkiate.

Ecco una minkiata a caso:
un giorno ho ricevuto la telefonata di una volontaria di un noto ente che si occupa di protezione animali, che mi informava che in paese c'era un gatto sicuramente maltrattato perché magro da far paura (del quale era nota la proprietaria) e che avevano deciso di catturarlo per portarlo al gattile e prendersene cura.
Sapendo che avevo la gabbia trappola, me l'hanno chiesta in prestito; ho accettato, ponendo però la condizione che l'avrei utilizzata di persona; dove va la gabbia, vado io e io la uso.
Mi sono quindi recata in paese, nel luogo frequentato dal gatto; l'ho visto e in effetti era in pessimo stato, ma prima di fare qualsiasi intervento ho cercato di contattare la proprietaria del micio, senza però riuscirvi.
Allora ho chiamato il veterinario dell'Asl (che lavora anche in privato) e abita nel paese vicino e gli ho chiesto se fosse a conoscenza del gatto malmesso della tal signora, spiegandogli che i volontari dell'ente X intendevano catturarlo, ma che io volevo essere certa che si trattasse veramente di un caso di maltrattamento.
Il veterinario mi disse che conosceva bene il caso (FeLV conclamata) e che lo seguiva lui stesso e che la signora era attentissima ai suoi gatti.
Questo esempio per dire che se non si usa anche il cervello si rischia di far danni, invece di buone azioni.

Nel caso specifico della gatta morta durante l'intervento di sterilizzazione, la responsabilità è indubbiamente del veterinario, che ha dimostrato leggerezza e incompetenza, perché aveva il dovere di accorgersi dello stato di salute della micia e rimandare l'intervento, senza se e senza ma.
Se poi è vero che la gravidanza stava volgendo al termine, sarebbe stato ancor più logico attendere il parto naturale; ma qui sarebbe subentrato altro: cosa farne poi dei gattini: tenerli o sopprimerli in seguito?
Se non li si voleva tenere, si poteva benissimo attendere che nascessero e non appena espulsi intervenire con l'eutanasia prima ancora che iniziassero la respirazione autonoma; finché la madre non lacera la placenta e non comincia a leccare i cuccioli, essi sono immobili e non respirano ancora l'aria atmosferica.
Per la sterilizzazione ci sarebbe stato tempo, l'importante era che la gatta potesse prima rimettersi bene in salute.
Ora ci sarebbero una gatta viva e una famiglia adottiva felice.

[devash]

Io credo che fosse solo raffreddata, molto, e che probabilmente il vet abbia sottovalutato lo stato di salute. La mia vet di base, prima di qualunque operazione, controlla lo stato generale dell'animale, gli ausculta il cuore e verifica che abbia il peso "giusto", non troppo ne' troppo poco. Se no, rimanda. Ecco, forse il vet avrebbe dovuto perdere cinque minuti in più, ma è anche vero che quando le operazioni diventano di routine l'errore aumenta enormemente di probabilità.

[iottisan]

Originariamente inviato da Malinka

Il veterinario mi disse che conosceva bene il caso (FeLV conclamata) e che lo seguiva lui stesso e che la signora era attentissima ai suoi gatti.
.

Be sinceramente un gatto con la.felv conclamata libero di uscire mi sembra un po una porcheria.... sia per lui, che magari dovrebbe stare più riparato, ma.soprattutto per tutti gli altri gatti che può contagiare.

Per il resto è esattamente quello che intendevo.

Originariamente inviato da iottisan

Be sinceramente un gatto con la.felv conclamata libero di uscire mi sembra un po una porcheria.... sia per lui, che magari dovrebbe stare più riparato, ma.soprattutto per tutti gli altri gatti che può contagiare.

Concordo, ma purtroppo ogni tanto le scappava fuori, abitando al pianterreno era facile, anche perché la signora era un po' "extralarge" e per uscire era costretta ad aprire per bene la porta...

Originariamente inviato da Malinka

Non ho seguito la vicenda, ne vengo a conoscenza solo ora, leggendo questa discussione.
Non conosco Daniela, quindi ciò che scrivo non è assolutamente riferito a lei.

Parlando in generale, ho potuto constatare di persona che purtroppo non pochi si improvvisano volontari, armati unicamente di tanta buona volontà e voglia di aiutare gli animali, però manca loro un minimo di preparazione di base, nonché la capacità di far funzionare a dovere il cervello e in pratica diventano dei semplici accumulatori di animali e talvolta fanno delle vere minkiate.

Ecco una minkiata a caso:
un giorno ho ricevuto la telefonata di una volontaria di un noto ente che si occupa di protezione animali, che mi informava che in paese c'era un gatto sicuramente maltrattato perché magro da far paura (del quale era nota la proprietaria) e che avevano deciso di catturarlo per portarlo al gattile e prendersene cura.
Sapendo che avevo la gabbia trappola, me l'hanno chiesta in prestito; ho accettato, ponendo però la condizione che l'avrei utilizzata di persona; dove va la gabbia, vado io e io la uso.
Mi sono quindi recata in paese, nel luogo frequentato dal gatto; l'ho visto e in effetti era in pessimo stato, ma prima di fare qualsiasi intervento ho cercato di contattare la proprietaria del micio, senza però riuscirvi.
Allora ho chiamato il veterinario dell'Asl (che lavora anche in privato) e abita nel paese vicino e gli ho chiesto se fosse a conoscenza del gatto malmesso della tal signora, spiegandogli che i volontari dell'ente X intendevano catturarlo, ma che io volevo essere certa che si trattasse veramente di un caso di maltrattamento.
Il veterinario mi disse che conosceva bene il caso (FeLV conclamata) e che lo seguiva lui stesso e che la signora era attentissima ai suoi gatti.
Questo esempio per dire che se non si usa anche il cervello si rischia di far danni, invece di buone azioni.

Nel caso specifico della gatta morta durante l'intervento di sterilizzazione, la responsabilità è indubbiamente del veterinario, che ha dimostrato leggerezza e incompetenza, perché aveva il dovere di accorgersi dello stato di salute della micia e rimandare l'intervento, senza se e senza ma.
Se poi è vero che la gravidanza stava volgendo al termine, sarebbe stato ancor più logico attendere il parto naturale; ma qui sarebbe subentrato altro: cosa farne poi dei gattini: tenerli o sopprimerli in seguito?
Se non li si voleva tenere, si poteva benissimo attendere che nascessero e non appena espulsi intervenire con l'eutanasia prima ancora che iniziassero la respirazione autonoma; finché la madre non lacera il sacco ammiotico e non comincia a leccare i cuccioli, essi sono immobili e non respirano ancora l'aria atmosferica.
Per la sterilizzazione ci sarebbe stato tempo, l'importante era che la gatta potesse prima rimettersi bene in salute.
Ora ci sarebbero una gatta viva e una famiglia adottiva felice.

Complice la fame e la conseguente distrazione per il profumino proveniente dalla cucina avevo il cervello in via di disconnessione e avevo scritto placenta invece di sacco amniotico!

[linguadigatto]

Originariamente inviato da Malinka

cosa farne poi dei gattini: tenerli o sopprimerli in seguito?
Se non li si voleva tenere, si poteva benissimo attendere che nascessero e non appena espulsi intervenire con l'eutanasia prima ancora che iniziassero la respirazione autonoma; finché la madre non lacera la placenta e non comincia a leccare i cuccioli, essi sono immobili e non respirano ancora l'aria atmosferica.
Per la sterilizzazione ci sarebbe stato tempo, l'importante era che la gatta potesse prima rimettersi bene in salute.
Ora ci sarebbero una gatta viva e una famiglia adottiva felice.

questa cosa non la posso sentire però. uccidere dei gattini. placenta/sacco amniotico o no, sono gattini.

Originariamente inviato da linguadigatto

questa cosa non la posso sentire però. uccidere dei gattini. placenta/sacco amniotico o no, sono gattini.

Purtroppo è il loro destino, se una volta che sono nati nessuno desidera tenerli e gli umani che ne hanno il "potere" decidono che non devono vivere, neppure in una colonia; siamo realisti, è quel che succede in questi casi, che ci piaccia oppure no.
E ucciderli nel corso della sterilizzazione, soprattutto quando la gravidanza è in stato avanzato non ci vedo una gran differenza, è ugualmente un'uccisione.
La sola differenza è che chi la "commissiona" non vedrà nulla e men che meno dei teneri, caldi, morbidi e indifesi cucciolini e avrà la coscienza turbata non più di tanto, e chi la pratica, beh, siamo anche qui realisti, rientra tra le eventualità che possono capitargli nell'esercizio della sua professione.

[linguadigatto]

Originariamente inviato da Malinka

Purtroppo è il loro destino, se una volta che sono nati nessuno desidera tenerli e gli umani che ne hanno il "potere" decidono che non devono vivere, neppure in una colonia; siamo realisti, è quel che succede in questi casi, che ci piaccia oppure no.
E ucciderli nel corso della sterilizzazione, soprattutto quando la gravidanza è in stato avanzato non ci vedo una gran differenza, è ugualmente un'uccisione.
La sola differenza è che chi la "commissiona" non vedrà nulla e men che meno dei teneri, caldi, morbidi e indifesi cucciolini e avrà la coscienza turbata non più di tanto, e chi la pratica, beh, siamo anche qui realisti, rientra tra le eventualità che possono capitargli nell'esercizio della sua professione.

allora, per la sterilizzazione ad inizio gravidanza sinceramente non sono contraria se la situazione della zona\colonia è grave. ma dopo un certo termine NO. scusate, ma a questo punto è meglio evitare di intervenire.
prendersi cura dei randagi non deve significare ucciderli.