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I Nostri Amici Cani Piccoli e grandi problemi; salute, alimentazione, riproduzione.

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Vecchio 24-11-2023, 23:44   #11
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Predefinito Re: Castrazione e sterilizzazione, finalmente stanno capendo

Che bello il rapporto tra i cani liberi del filmato e gli umani!
Un po' come i cani di quartiere, che generalmente sono amichevoli, mentre tanti cani di proprietà quando vengono lasciati liberi possono costituire un pericolo per le persone e gli altri animali.
Da bambina quando andavo in giro per la campagna con i miei fratelli incontravano una volta sì e l'altra pure qualche cane di proprietà, ma abituato alla vita libera; devo dire che erano molto amichevoli, non facevano paura.
Non posso invece dire la stessa cosa di certi cani abituati alla vita in appartamento che quando sono a spasso con i loro umani non sono sempre amichevoli; a volte non mi fanno sentire tranquilla.
Invece ho un piacevole ricordo di un cane scappato di casa; non abitava molto lontano, ma evidentemente non voleva tornarci; i proprietari avevano tappezzato in paese e fuori di manifesti.
Ho scoperto per caso il suo rifugio mentre andavo a raccogliere more selvatiche, seguendo un'esile traccia nell'erba alta che indicava il passaggio di un animale; quel cane si era stabilito in un boschetto; gli portavo pappa e acqua; poi ad un certo punto se n'è andato, ma non è tornato a casa.
Dico la verità, non ho detto di lui a nessuno, neppure ai proprietari; ho preferito rispettare la sua scelta di vivere libero.

Gatti maltrattati.
Quello che se ne va via è il più fortunato; non essendo evidentemente confinato fra quattro mura, può scegliere di allontanarsi.
Immagino la sofferenza psicofisica di quei poveri mici di cui si legge ogni tanto: quelli prigionieri degli accumulatori seriali.
Ma senza arrivare a casi estremi, chissà quanti che vivono sempre in casa sono maltrattati, magari non fisicamente, anche se dare cibi inadatti è maltrattamento (per esempio quando si vuol far diventare vegano il micio).
Volerlo trasformare in un peluche vivente è maltrattamento, ma lo è soprattutto il cercare di forzarne il comportamento perché non risponde alle aspettative umane; un gatto che vive una vita di divieti perché il proprietario non accetta che si comporti da gatto, secondo me è maltrattato e anche tanto.
E purtroppo l'umano non se ne accorge, il suo intento è quello di addestrare il gatto a non fare cose a lui sgradite e si compiace quando gli obbedisce.
O almeno è quello che crede; quando non sarà presente, spesso e volentieri il gatto farà ciò che voleva già fare.
L'unico risultato sarà quello di avere un gatto stressato, che alla lunga potrà diventare un esserino apatico, disinteressato a tutto, alla sua non-vita oppure esprimerà il disagio con le classiche eliminazioni inappropriate, con problemi fisici e comportamentali e via discorrendo.
E allora si va dallo specialista, ma il problema non è del gatto, è principalmente dell'umano che non capisce cosa vuol dire essere un gatto.

Quando scegliamo di farli vivere in casa con noi, dobbiamo già in partenza mettere in conto che non potremo avere una di quelle case perfettine, ordinate, piene di ninnoli delicati; che il bel tappeto costoso potrà essere macchiato da un vomito, da una strisciata per pulirsi il sederino al quale è rimasta appiccicata un po' di cacca, che il micio potrebbe scivolare dal mobile e nel tentativo di non cadere, graffiarlo, che si appenderà alle tende cercando di afferrare una mosca o una falena.
Per non parlare poi del divano, soprattutto se di pelle, sarà irresistibile per un gatto, idem le sedie impagliate; a volte neppure un bel tiragraffi potrà distogliere l'attenzione.

I miei ne hanno due artigianali, fatti con dei grossi pali di abete; uno è in terrazzo, l'altro in casa (non è un bel vedere, ma chi se ne frega) e sono graditissimi e usatissimi.
Al tempo stesso però amano una in particolare delle gambe di un tavolo ...e ci si fanno le unghie da sempre, però è ancora molto robusta e prevedo che il tavolo resisterà ancora molto a lungo.
Cosa ci posso fare? Niente. Vorrà dire che se dovesse cedere, ne prenderò un altro...e diventerà l'ennesimo tiragraffi.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 25-11-2023, 10:37   #12
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Predefinito Re: Castrazione e sterilizzazione, finalmente stanno capendo

Ci sono i maltrattamenti “amorevoli” come ad es riempirli di baci e carezze indesiderate, metter loro fiocchetti, brillantini e cappellini magari per poi metterli in un calendario o su fb per far sorridere se non addirittura ridere una quantità enorme di persone tramite le condivisioni.
Penso che sia una forma di maltrattamento lesivo della loro dignità. Chissà quanto tempo per fare una foto in-decente di un gatto agghindato solo perché il micio si muove, o perché gli cade il cappellino da babbo natale.
Sgridate e paura per compiacere o far sorridere gli umani per qualche secondo e commentare: quanto sei bello con tanto di cuore accanto.

Cit. Iska:
E allora si va dallo specialista, ma il problema non è del gatto, è principalmente dell'umano che non capisce cosa vuol dire essere un gatto.”
“Gatti maltrattati.
Quello che se ne va via è il più fortunato”

Gli specialisti questo lo sanno, a lezione i docenti ci dicevano sempre: fate attenzione a ciò che non vi viene detto e dovete fare attenzione a quello che sotto qualche forma invece viene comunque detto.
Sono pienamente d’accordo, quello che se ne va è quello che non rinuncia ad essere gatto.

Qui è da una settimana che sono scivolate in terra tre giacche. Se ne sono appropriati, soprattutto Berenice. Morale, stanno ancora qui sul pavimento. Perché privarli di quello che considerano un posto meraviglioso, ancor più del divano?

Una volta un educatore cinofilo SIUA disse: sono sette mesi che osservo quel cane e come interagisce con l'ambiente (inclusi altri cani e persone) per capire se darlo in adozione e a chi.
Approccio molto diverso dal tradizionale "vai al canile vedi e adotta". Vale anche per chi adotta dai gattili e dai volontari che, seppure armati delle migliori intenzioni, purtroppo non sono preparati a dovere.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 25-11-2023, 10:53   #13
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Predefinito Re: Castrazione e sterilizzazione, finalmente stanno capendo

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Una donna che ha un rapporto difficile col mondo animale in genere o con una specie in particolare trasmette la sua avversione al feto?
O piuttosto è a causa del suo atteggiamento che il neonato tende a sviluppare la stessa avversione?
O più probabilmente sono entrambe le cose.

Mi è venuto in mente di una madre che aveva un'antipatia viscerale per i gatti e la figlia è arrivata ad aver letteralmente terrore del pelo.
E un'altra cugina aveva la stessa fobia per il pelo del gatto, ma non per quello del cane.

Le prime esperienze di un bimbo credo siano il fondamento di ciò che sarà da adulto.
Forse chi maltratta gli animali o comunque gli esseri più deboli e indifesi ha avuto un brutto ingresso nella vita, ha avuto esempi negativi, di violenza, sopraffazione, mancanza di empatia nei suoi primi passi nel mondo o anche prima di nascere?
Però anche se fosse così, non può essere una scusante o un'attenuante per certi comportamenti.
Credo sia necessario distinguere tra fobie e maltrattamenti. Dalle prime si fugge per salvarsi, ai secondi si va incontro per nuocere.
Mia madre aveva il terrore dei grilli e cavallette, terrore trasmesso con efficacia a noi.
Guai se per errore ne entrava uno in casa, e all'epoca ce ne erano tanti.
Finché un giorno vidi mia zia che ne prese in mano uno e ammirandolo disse: guarda com'è bello, adesso mettiamolo su una pianta che qui con noi non sta bene, vuole tornare dalle sue piante. Da quel giorno per me cambiò tutto.
Attraverso il feto penso arrivi il cortisolo, segno di stress della madre che poi può materializzarsi in mille modi nella vita post-natale, compreso sicuramente il maltrattamento.


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Vecchio 25-11-2023, 10:57   #14
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Predefinito Re: Castrazione e sterilizzazione, finalmente stanno capendo

P.S.
Non faccio l'edit perché sarebbe troppo lungo.
Ho sempre pensato che chi non ha un buon rapporto con gli altri animali non ha nemmeno un buon rapporto col sé stesso bambino, ma non sono in grado di sviscerare a dovere questa mia sensazione


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Vecchio 25-11-2023, 23:15   #15
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Predefinito Re: Castrazione e sterilizzazione, finalmente stanno capendo

Giusta precisazione la tua su fobia e maltrattamento.
Però a volte la fobia può sfociare in maltrattamento, anche se la motivazione di fondo è solo la paura.
Prendere a sassate il gatto che passa nel giardino dell'ailurofobico oppure uccidere a bastonate un serpente perché se ne ha una paura folle.

Secondo i mei genitori, io ho sempre avuto il terrore dei ragni; ricordo che alle medie se mentre ero in giardino a leggere seduta sul prato un opilione mi si arrampicava su una gamba urlavo terrorizzata che mi sentivano da casa, schizzavo via come un razzo, saltavo, mi scrollavo di dosso il poverino che però non c'era già più e poi dovevo andare a lavarmi le mai.

In seguito ho capito il motivo di questa mia fobia: mia madre aveva molta paura dei ragni e di sicuro fin da piccola chissà quanti discorsi ho sentito da lei.
Per di più mio padre per farmi passare la paura mi inseguiva tenendo un opilione per le lunghe zampette per mettermelo addosso; non è mai riuscito a raggiungermi, ero troppo veloce, però che sistema! Come può un adulto essere così...cretino.
Ho smesso di avere paura dei ragni dopo sposata; mio marito mi faceva notare il lavoro per costruire la sua tela, la delicatezza e l'abilità delle zampine; se ce n'era uno in casa lo metteva fuori delicatamente, così mi sono riconciliata con questi esserini.
Non mi fanno più paura; solo quelli grossi, scuri e pelosi non mi piacciono, mi fanno schifo, come le cimici o le grosse locusta marrone, ma non li temo, però se mi entrano in casa...ciabatta e via!


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 26-11-2023, 09:51   #16
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Ho visto persone fobiche pietrificarsi di fronte ad altri animali
Può anche essere, anzi lo è sicuramente, che il maltrattamento derivi dalla scelta del cosiddetto fight or flight: combatti o fuggi.
Il fobico di solito non combatte. Ho visto nel fobico lo sguardo terrorizzato ed immobile.
Sicuramente ci sono molte sfaccettature nel passare dalla condizione di fobia a al maltrattamento, ma appunto sono passaggi di stato da arousal, anzi di iperarousal alla possibilità di reagire. E' implicato tutto il sistema nervoso simpatico e non è bello da vedere.

Sono terrorizzata dai calabroni, qui ce ne sono molti di più rispetto ad una decina di anni fa e a causa del protrarsi del caldo fino ad ottobre e buona parte di novembre sembrano stare molto bene . La ciabatta con quelli non funziona.
Ricordo con orrore che ne entravano almeno una decina al giorno nel posto di lavoro verso le otto/nove di sera. Un incubo.


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Vecchio 28-11-2023, 09:32   #17
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@ Iska
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Hai ragione, dilemma lacerante che, se non sarà troppo OT, sottoporrò a Sonia Campa nel webinar a fine mese….o….sai che ti dico? se non sarà possibile in quel contesto, glielo sottoporrò in privato e non se parla più. In parte già potrei avvicinarmi alla sua risposta per il solo fatto di essermi posta il problema.......
Ho chiesto ieri durante il webinar. Lei ha preso un libro che aveva lì sulla scrivania ed ha risposto: la risposta sta qui. Il titolo del libro è "La società senza dolore", dice ce la postura della società occidentale che è cambiata e nel futuro purtroppo non ci saranno più cani e gatti liberi. In USA venderanno solo gatti di razza, ma anche gatti non di razza come in parte già sta succedendo


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Vecchio 29-11-2023, 13:50   #18
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Ci sono i maltrattamenti “amorevoli” come ad es riempirli di baci e carezze indesiderate, metter loro fiocchetti, brillantini e cappellini magari per poi metterli in un calendario o su fb per far sorridere se non addirittura ridere una quantità enorme di persone tramite le condivisioni.
Penso che sia una forma di maltrattamento lesivo della loro dignità. Chissà quanto tempo per fare una foto in-decente di un gatto agghindato solo perché il micio si muove, o perché gli cade il cappellino da babbo natale.
Sgridate e paura per compiacere o far sorridere gli umani per qualche secondo e commentare: quanto sei bello con tanto di cuore accanto...
Ste foto non posso proprio vederle...esattamente come certi video dove gli animali o i bimbi vengono presi in giro e magari si fanno anche male.
Anzi, non capisco cosa spinge a mettere alla mercè di occhi estranei i propri animali o i propri figli.
Per me è un po' come calpestare l'anima di chi non ha voce.

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Qui è da una settimana che sono scivolate in terra tre giacche. Se ne sono appropriati, soprattutto Berenice. Morale, stanno ancora qui sul pavimento. Perché privarli di quello che considerano un posto meraviglioso, ancor più del divano?...
Ti capisco.
Ho un sofficissimo e caldissimo plaid che mi piace tantissimo, è il mio preferito e mi ci avvolgo (o avvolgerei) quando sono a letto con lo smartphone.
Se non che è "la copertina marrone di Lara".
Quando l'ho adottata aveva una brutta infezione respiratoria; la sua prima notte in casa l'ha trascorsa avvolta in quel plaid; da allora lo ama alla follia, come lo vede ci si lancia sopra e comincia a fare la pasta; come potrei portarglielo via?


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Vecchio 29-11-2023, 14:24   #19
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Ho chiesto ieri durante il webinar. Lei ha preso un libro che aveva lì sulla scrivania ed ha risposto: la risposta sta qui. Il titolo del libro è "La società senza dolore", dice ce la postura della società occidentale che è cambiata e nel futuro purtroppo non ci saranno più cani e gatti liberi. In USA venderanno solo gatti di razza, ma anche gatti non di razza come in parte già sta succedendo
E' terribile.
In Europa mi sembra che il Belgio abbia in programma di sterilizzare tutti i gatti della nazione entro il 2026.
Viviamo in una società in cui non sopportiamo più il dolore, né quello fisico, né quello psichico, neppure in dosi infinitesimali.
E quindi non c'è posto per i dilemmi.
La coscienza tra poco diventerà un inutile optional o forse lo è già...

Ma che razza di vita futura sarà per la civiltà occidentale?
Una non vita, senza scossoni, senza crisi di coscienza, con l'unico obiettivo di essere felici e di tirare a campare, liberi da qualsiasi turbamento o dolore, il più a lungo possibile, in poche parole un vegetare, nel senso peggiore del termine, perché anche i vegetali farebbero una vita migliore di noi.

Ho l'impressione che da anni abbiamo imboccato questa strada.
Temo che nonostante io sia abbastanza in là con gli anni potrei vedere pienamente realizzato un simile futuro, che è già abbastanza triste com'è adesso.


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Vecchio 29-11-2023, 17:42   #20
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E' terribile.
In Europa mi sembra che il Belgio abbia in programma di sterilizzare tutti i gatti della nazione entro il 2026.
Viviamo in una società in cui non sopportiamo più il dolore, né quello fisico, né quello psichico, neppure in dosi infinitesimali.
E quindi non c'è posto per i dilemmi.
La coscienza tra poco diventerà un inutile optional o forse lo è già...

Ma che razza di vita futura sarà per la civiltà occidentale?
Una non vita, senza scossoni, senza crisi di coscienza, con l'unico obiettivo di essere felici e di tirare a campare, liberi da qualsiasi turbamento o dolore, il più a lungo possibile, in poche parole un vegetare, nel senso peggiore del termine, perché anche i vegetali farebbero una vita migliore di noi.

Ho l'impressione che da anni abbiamo imboccato questa strada.
Temo che nonostante io sia abbastanza in là con gli anni potrei vedere pienamente realizzato un simile futuro, che è già abbastanza triste com'è adesso.
Però sopportiamo atrocità di tutti i tipi.
La coscienza fa capolino quando vogliamo.
È una questione di antropocentismo più che mai esteso, anche quando presumiamo di fare del bene, sotto sotto lo facciamo per noi.
Il proseguimento e le interazioni degli altri partecipanti al webinar al mio OT ci ha portato lontano. È finito tardissimo.
Leggerò quel libro.

Numeri alla mano, in USA: su 3,4 milioni di ingressi in gattile, il 41% è sottoposto a eutanasia (non ho la fonte). Vorremmo essere una società senza dolore, ma abbiamo un bel pelo sullo stomaco


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