Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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05-12-2022, 17:13 | #11 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Ho appena ricevuto le analisi delle feci di Chicca, e dovrebbero essere attendibili perché le ha fatte il laboratorio di Veterinaria dell'Università Federico II. All'esame FLOTAC è risultata positiva all'Isospora Felis (con un valore di 482 opg) e all'Isospora Rivolta (con un valore di 974 opg). Domani la porterò di nuovo dal veterinario (ulteriore visita di controllo, peso e determinazione del dosaggio del medicinale che dovrà prendere). Sono stati piuttosto vaghi di informazioni: mi hanno detto soltanto che si tratta di una via di mezzo tra un parassita e un verme, che non è pericoloso ma molto fastidioso (in termini di terapia di contrasto), e si sono assicurati che non abbia contatti con altri gatti.
Domani gli chiederò se le normali misure igieniche che comunque adottavo già per preservare Averno da eventuali infezioni (lavaggio delle mani e cambio di abiti al rientro a casa) bastano o devo fare qualcos'altro. Non mi è piaciuto il fatto che alla clinica veterinaria hanno avuto verso Chicca un atteggiamento diverso rispetto a quando gli ho portato per la prima volta Averno: Chicca non è stata pesata, mentre ad Averno è stata la prima cosa che hanno fatto. Dipenderà dal fatto che con Averno ho premesso subito che lo avrei tenuto con me? Che tristezza ! |
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06-12-2022, 16:01 | #12 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Chicca pesa 1kg e 50 gr., la veterinaria l'ha trovata migliorata nell'umore e nell'aspetto rispetto all'ultima visita. Ha prescritto un prodotto che dovrebbe servire a indurire le feci, con cui dovrò decorare la sua pappa con una linea di medicinale mediante una siringa simile a quelle che si usano in pasticceria, ed uno sciroppo monodose, che dovrebbe essere il germicida/parassiticida. L'arma "fine di mondo" contro questa invasione degli ultracorpi.
Migliora anche la sua attitudine al gioco, in cui comincia a sperimentare nuove varianti nell'approccio alla pallina, si diverte ad arrampicarsi addosso a me quando mi accovaccio accanto alla sua ciotola per poi balzare giù, fare qualche boccone, risalire precipitosamente, fare un paio di giri da una gamba all'altra e ricominciare a mangiare. |
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06-12-2022, 16:31 | #13 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Le nuove varianti di approccio, nuove coreografie, sono indice di creatività. Bene!!!
Deve essere uno spettacolo questa sua ontogenesi. Una volta debellati i colpevoli delle feci molli sarà definitivamente libera di mangiare senza farmaci. Ho visto che è un monodose per cui praticamente ci siamo. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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07-12-2022, 14:16 | #14 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Quando si ha la fortuna di godere dei consigli di un'eminente etologa [], le cose non possono che andare per il meglio. Ora che si tratta, dal punto di vista clinico, di continuare con i fermenti (il medicinale che si spalma) e tra 20 giorni ripetere le analisi (se fossero negative, nuovo colpo di "ordigno fine di mondo", in farmacopea veterinaria Cox Pro), posso e devo occuparmi degli altri aspetti, non meno importanti, della crescita di Chicca. Visto che "due mesi sono l'età di massima apertura di un gatto verso le novità, sia nel bene che nel male", si tratta di impiegare tutto il tempo che si può per darle stimoli, seguire ed esaudire le sue richieste di gioco e di tenerezza, rassicurarla, e sopperire alle limitazioni dell'ambiente in cui è costretta a vivere (chiusa H24 in un appartamento con la luce sempre accesa, manco fosse al 416/bis), con un pizzico di inventiva e di fantasia. Quello che ho capito (o credo di aver capito), tesaurizzando l'esperienza con il mio Averno, è che bisogna sempre partire dall'ascolto e dall'osservazione, quindi ha poco senso fare "piani quinquennali". Meglio procedere day by day, disponibile a cambiare tutto sulla base dell'evolversi delle situazioni concrete.
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07-12-2022, 17:13 | #15 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Oggi sono un albero. Uno di quegli alberi dalla foggia quasi disneyana che si vedono nei documentari sulle savane. Chicca si arrampica, a partire dal ramo più basso (un ginocchio piegato che corre parallelamente al pavimento), poi con rapido guizzo salta sul secondo ramo (l'altro ginocchio, con la rotula leggermente puntata verso l'alto, in diagonale). Ci si stende sopra, poi si rialza, e controlla da quell'altezza lo stanzone che funge da ingresso. Tutto tranquillo, nessun segno o rumore pericoloso dalla porta d'ingresso (le gatte che la bullizzavano non possono entrare). Sorride, si vede dall'angolo della bocca che sorride. Guarda la ciotola, poi torna veloce sul ramo più basso, e da lì salta a terra e dilania con qualche morso la sua preda (ahimè, misera carne industriale di pollo) e subito ripercorre il cammino a ritroso. Dal secondo ramo, dopo qualche minuto di coccole, leccatine e morsi leggeri, si inerpica agile e sicura sul tronco (il mio costato) e da lì sulle spalle. Il punto ideale per controllare attentamente il territorio, stendere lo sguardo sul suo dominio. Poi torna sul secondo ramo, e lì affronta una durissima lotta contro una scimmia urlatrice (braccio dx) o un avvoltoio (braccio sx), e al termine si mette sulla schiena per una sessione di coccole breve ma intensa. Poi torna agile e sicura sul ramo più basso, balza al suolo, gira intorno al tronco (le caviglie) e si lancia per un nuovo assalto, breve, rapido e vorace, alla ciotola. E poi ricomincia.
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07-12-2022, 17:54 | #16 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
L'eminente etologa risponde:
Vivere è imparare (K. Lorenz) Per Lorenz, ossia etologia classica, imparare è innato. Per l’etologia cognitiva (siamo attorno al 1980) l’innato si realizza grazie all’appreso e viceversa, e la struttura dell’innato viene coinvolta e si evolve in base alle scelte dell’individuo dapprima guidato dalla mamma e poi immerso direttamente nell’ambiente. A questo punto si attuano i differenziali evolutivi che abbiamo tutti. L’individuo apprende quando è mosso da una motivazione/desiderio, e quando il suo bagaglio di conoscenza gli permette di colmare la lacuna tra lui ed il prossimo step di conoscenza. Desiderio e bagaglio di conoscenze diventano strumenti per imparare e dare spazio alla creatività. In gergo è il piano di esperienza prossimale, e non si possono saltare i gradini giusti nell’età giusta. Tutto questo inoltre è filtrato dalle emozioni che daranno risposte diverse a seconda dello stato disposizionale dell’individuo (Chicca). Per noi è abbastanza difficile sopperire alle mancanze che offre, regala ed elargisce l’ambiente casalingo, perché manca sempre lo scacco: un qualsiasi imprevisto che va dalla lucertola all’incontro con un consimile, alla caduta di un rametto o vattelapesca che altro. L’unico scacco pesante a cui sono sottoposti i gatti di casa sono le affibiazioni da parte nostra di altri consimili nel territorio. Della serie: Ciao guarda chi ti ho portato! Che poi noi siamo troppo forti perché ce ne inventiamo di tutti colori per farli andare d’accordo, come se dipendesse da noi e non da loro. Certo, concediamo tempi di assuefazione ed adattamento, e a volte per fortuna funziona. Altre volte dopo un anno o giù di lì chiamano per problemi di urine fuori dalla cassettina: ma vanno tanto d'accordo, mangiano insieme, dormono insieme...... Se non ricordo male Chicca ha avuto esperienze negative con altri gatti. Scacco potenzialmente dannoso. Quindi bisognerebbe riproporre un incontro altrettanto fortuito ma con esiti positivi altrimenti si rischia la marcatura somatica (quella del neuroscienziato A. Damasio) come acceleratore di scelta della reazione fisica ed emotiva. Non so come Chicca ha preso questa esperienza, e come si è depositata nella sua mente. Penso che in ufficio sia abituata a diverse figure umane, uomo, donna, anziano, forse c’è anche un cane? Queste socializzazioni secondarie (con altre specie), a differenza della primaria, stabile e prototipica (con la stessa specie) devono essere rinnovate nel tempo perché spesso sono reversibili. L’età di Chicca è ricca di potenzialità e vulnerabilità. Altro che piano quinquennale! Hai ragione, si naviga a vista! Ma tutta sta pappardella non l’avevo già scritta in qualche post tempo fa? "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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08-12-2022, 13:32 | #17 | |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Quote:
A Napoli c'è un vecchio detto popolare che (tradotto in italiano) recita: "mia nonna quando morì stava ancora imparando". Meravigliosamente bello. Io sto imparando un sacco di cose su questo forum, altre le sto affinando, ed in gran parte lo devo a te: per questo sei la mia etologa preferita, il mio Virgilio che mi accompagna alla scoperta di questo mondo finora quasi sconosciuto. Essere riuscito a farti sorridere è una cosa di cui sono contento. Visto che questo thread sta diventando una specie di chat privata tra noi due, vorrei che possa essere utile a tutti e quattro (i due gatti, Averno e Chicca, tu ed io). Per Averno le cose sembrano andare meglio, la strategia di aumentare la qualità e l'intensità delle attività che facciamo insieme per compensare la riduzione del tempo, sta dando buoni risultati: fine di vocalizzi esagerati, ritorno al suo tono "british" di chiedere la pappa o il gioco, ripresa da parte sua del letto come posto per dormire. E questo rende molto più sereno me. La cura dei dettagli che ti offro sulle attività di Chicca, sui suoi rituali, è finalizzata da un lato a comprendere meglio come muovermi in una situazione nuova e non facile per me, dall'altro a fornirti dati, osservazioni seppure mediati da un terzo e quindi non dirette, delle attività di una gattina di due mesi nella situazione precaria in cui versa Chicca. Te li fornisco sapendo che in genere non è facile avere elementi precisi sul comportamento dei gatti, animali difficili da studiare e sottoporre ad esperimenti scientifici per le loro caratteristiche comportamentali, e magari forse potrebbe essere utile per te avere qualche osservazione in più, anche se "de relato" nei tuoi percorsi di studio. Per non allungare troppo la broda, rimando a domani il capitolo su Chicca e il territorio in cui vive, che non è affatto un discorso semplice. Per intanto, oltre a ringraziarti, cosa che faccio proprio perchè non è necessario fare ma perché è sentita nel profondo, ti lascio un sorriso. leucio |
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08-12-2022, 15:27 | #18 |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
L'importante è che Chicca e qualunque altro micio stia bene non solo fisicamente.
Temo però di non essermi spiegata bene e tu abbia confuso la marcatura territoriale col marcatore somatico di Damasio. Riprovo: Cito Damasio: “quando viene alla mente, sia pure a lampi, l’esito negativo connesso con una determinata opzione di risposta, si avverte una sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco. Dato ciò che riguarda il corpo, ho definito il fenomeno come con il termine tecnico di stato somatico; e dato che esso contrassegna un’immagine, l’ho chiamato marcatore.” Il marcatore somatico è un potente catalizzatore di scelte/decisioni messe in atto dal soggetto Chicca, soggetto Averno, soggetto Buio ecc. La memoria riattiva quei circuiti neuronali attivati nell'esperienza precedente e mette in rapporto col mondo seguendo la via breve, ossia senza passare dalla corteccia che elabora l’emozione. In un caso il comportamento è più che altro reattivo (termine errato ma al momento non me ne viene in mente un altro), nel secondo caso il comportamento è proattivo (in questo caso il termine è esatto). In estrema sintesi A produce B, ma no! C’è C che noi non abbiamo visto e che ha catalizzato. Le marcature territoriali sono quelle effettuate lasciando feromoni di traccia che mappano il loro territorio. Sì il thread è un dialogo tra noi, ma spero ne usufruiscano anche gli altri utenti "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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08-12-2022, 16:28 | #19 | |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Quote:
Non credo tu ti sia espressa male, il punto è che io non ho idea di chi sia Damasio, e quindi non potevo conoscere la differenza tra marcatura somatica e marcatura territoriale. L'ulteriore spiegazione, peraltro, è chiarissima. Il thread cui facevo riferimento io era di un gatto adulto che faceva pipì fuori lettiera (sulla porta d'ingresso) poi si è capito che il motivo di questo comportamento era la presenza di due nuovi gatti (da due anni) al piano superiore, dove lui amava un tempo rifugiarsi (doppio affronto: in un posto "suo" e dominante rispetto al suo attuale territorio), e tu ed io esortavamo l'autore del thread a fare in modo che il suo gatto sentisse la casa come un posto sicuro (il malessere che si celava dietro al sintomo della minzione fuori lettiera). Quindi in quel caso credo fosse marcatura territoriale. Anch'io spero che molti altri forumisti possano trarre qualche utile indicazione da questo thread, anzi, lo credo, visto che ci sono state oltre 300 visite. Adesso devo lasciare. A domani |
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08-12-2022, 18:04 | #20 | |
Re: Gattina abbandonata di due mesi, che fare?
Quote:
I suoi studi sono importantissimi e assieme a quelli di Panksepp e Ledoux sono i punti di riferimento per le neuroscienze, per cui se non capita di imbattere in questi argomenti è normale non sapere chi siano. No no aspetta: marcatore somatico e marcatura territoriale sono profondamente diversi. Vorrei solo aggiungere ai soggetti Chicca Averno e Buio, i soggetti leucio Aletto e chiunque altro. Alla marcatura somatica non sfugge nessuno. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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