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Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici.

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Vecchio 06-08-2023, 02:11   #11
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leucio
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Quando Iska (la gatta) deciderà di entrare in casa farà una bella differenza non solo per la sua sicurezza (e la sua salute, sopratutto quando arriveranno i mesi freddi), ma anche per Iska (l'umana) che toccherà il settimo -e meritato- cielo per la felicità !
O mi sbaglio?

Ti farà sorridere, ma io mi sento (sociologicamente) molto vicino ai cinque sventurati "cittadini" che sono venuti ad abitare nei tuoi paraggi.
Sono napoletano, ma ho vissuto molti, troppi anni a Caserta prima di trasferirmi qui, attratto dalla bellezza sconvolgente dei panorami e dalla possibilità di prendere, con poca spesa (relativamente) una casa con un affaccio sul mare: il sogno della mia vita.

Io sono uno di quelli che la mattina scende in città a lavorare, e tornato a casa ha poche o nulle relazioni con il territorio circostante.
Anche perché sono su una stradina di montagna stretta e lunga ed irta. Più di un chilometro di ripido viottolo di campagna per raggiungere la strada che porta alle zone più popolate della periferia di Pozzuoli, e la tangenziale, che ti porta in un battibaleno a Napoli o sulla rete autostradale.
Montagna per modo di dire, qui sono poco più di 300 metri sul livello del mare.
Intorno solo bosco, vigne, agrumeti e qualche campo coltivato più in basso.
E il mare, tantissimo mare a perdifiato di fronte.
Ho però rapporti molto cordiali con gli abitanti delle varie tribù arroccate sulla collina improntati allo scambio di piccole gentilezze, di sorrisi.
E se succede un casino, e qualcuno ha bisogno di una mano, ci sono anch'io.

Tanto per cambiare, come in ufficio sono l'unico che riesce ad avere buoni rapporti con il pazzo della zona, uno che strilla e urla e delira H24 contro tutto e contro tutti, ma con me è gentile ed educato.
Forse perché l'ho sempre trattato col rispetto dovuto, secondo me, ad ogni essere umano.

Qui sono, alternativamente, L'Inquilino oppure Quello che porta a spasso il gatto (probabilmente, tra di loro, la dizione completa era: quel matto che porta a spasso il gatto, ma va bene lo stesso).
Gli altri foresti, che nemmeno salutano se ti incontrano per la strada, non sono ritenuti degni di alcuna attenzione.

Ultima Modifica di leucio; 06-08-2023 at 02:17.
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Vecchio 06-08-2023, 15:07   #12
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

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Quando Iska (la gatta) deciderà di entrare in casa farà una bella differenza non solo per la sua sicurezza (e la sua salute, sopratutto quando arriveranno i mesi freddi), ma anche per Iska (l'umana) che toccherà il settimo -e meritato- cielo per la felicità !
O mi sbaglio?
Eh sì, ne sarei davvero felice e vorrei proprio riuscire a non farle passare un altro inverno al freddo; mi faceva una gran pena quando vedevo il suo respiro condensarsi in una nebbiolina o quando arrivava a mangiare bagnata fradicia perché doveva attraversare un prato incolto e pioveva da giorni.

Quote:
Originariamente inviato da leucio Visualizza Messaggio
Ti farà sorridere, ma io mi sento (sociologicamente) molto vicino ai cinque sventurati "cittadini" che sono venuti ad abitare nei tuoi paraggi.
Sono napoletano, ma ho vissuto molti, troppi anni a Caserta prima di trasferirmi qui, attratto dalla bellezza sconvolgente dei panorami e dalla possibilità di prendere, con poca spesa (relativamente) una casa con un affaccio sul mare: il sogno della mia vita.

Io sono uno di quelli che la mattina scende in città a lavorare, e tornato a casa ha poche o nulle relazioni con il territorio circostante.
Anche perché sono su una stradina di montagna stretta e lunga ed irta. Più di un chilometro di ripido viottolo di campagna per raggiungere la strada che porta alle zone più popolate della periferia di Pozzuoli, e la tangenziale, che ti porta in un battibaleno a Napoli o sulla rete autostradale.
Montagna per modo di dire, qui sono poco più di 300 metri sul livello del mare.
Intorno solo bosco, vigne, agrumeti e qualche campo coltivato più in basso.
E il mare, tantissimo mare a perdifiato di fronte.
Ho però rapporti molto cordiali con gli abitanti delle varie tribù arroccate sulla collina improntati allo scambio di piccole gentilezze, di sorrisi.
E se succede un casino, e qualcuno ha bisogno di una mano, ci sono anch'io.

Tanto per cambiare, come in ufficio sono l'unico che riesce ad avere buoni rapporti con il pazzo della zona, uno che strilla e urla e delira H24 contro tutto e contro tutti, ma con me è gentile ed educato.
Forse perché l'ho sempre trattato col rispetto dovuto, secondo me, ad ogni essere umano.

Qui sono, alternativamente, L'Inquilino oppure Quello che porta a spasso il gatto (probabilmente, tra di loro, la dizione completa era: quel matto che porta a spasso il gatto, ma va bene lo stesso).
Gli altri foresti, che nemmeno salutano se ti incontrano per la strada, non sono ritenuti degni di alcuna attenzione.
Qui vivono 19 famiglie, 6 delle quali alloctone; lo si capisce dai cognomi, tipici della zona.
Le restanti 13 famiglie, tra cui la mia, non sono originarie del luogo, quindi siamo alloctoni.
Sono nata e vissuta al nord, in una città di provincia di quasi centomila abitanti e ci sono rimasta fino a quando mi sono sposata; qui siamo approdati 25 anni fa; eravamo alla ricerca di un posto tranquillo nel verde, finalmente lontani dall'asfalto e dal cemento che hanno caratterizzato gran parte delle nostre vite e l'abbiamo trovato su queste alture, dalle quali non vediamo l'immensità del tuo mare, ma uno dei grandi laghi del nord Italia, ma più dell'acqua amiamo mille volte di più le montagne da cui siamo circondati.
La zona del Gauro la conosco in foto o tramite le mie escursioni su Google Earth (viaggio sovente in questa modalità, un po' in tutto il mondo!) e devo dire che è proprio un bel posto; ho visto anche alcuni caciottielli, evidentemente sono parecchio diffusi, come dicevi tu, se li ha immortalati anche la Google Car.

Qui i rapporti interpersonali potrebbero essere molto migliori di quanto in realtà non siano.
Gli autoctoni sono molto chiusi, sia caratterialmente, quanto per la mentalità decisamente arretrata.
Quelli che nel precedente messaggio ho definito come "ultimi venuti" hanno comprato casa qui da 15-16 anni, ma per gli autoctoni anche tu abitassi qui da cent'anni sei e resterai sempre "diverso". E a questo punto dico "per fortuna che non sono come voi".
Nonostante questo io mi definisco "locale" perché ho messo qui le mie radici e sento di appartenere alla natura di questa terra; mi ci trovo bene.

Certo se qui ti aspetti piccole cortesie, aspetti un pezzo; non si va oltre il saluto cortese, il sorriso di circostanza e i discorsi triti e ritriti sul tempo meteorologico; pronti però sì, alloctoni e autoctoni, a chiedere aiuto, ma assolutamente assenti come sensibilità nei confronti di chi potrebbe aver bisogno di una mano.
Naturalmente non si può far di tutta l'erba un fascio; un nostro confinante, autoctono, era una persona ben diversa dagli altri suoi paesani, ma purtroppo è morto a inizio anno.
I peggiori, i più scostanti e pieni di sè li abbiamo incontrati, e spiace dirlo, tra gli alloctoni con istruzione superiore, nella fattispecie un medico di medicina generale, un laureato in economia e commercio, una pediatra, un bancario, un ingegnere, una PR, una coppia di professori, che sono letteralmente gli ultimi arrivati, nel senso che hanno preso casa qui da poco più di un anno e l'appellativo "mummie" è riferito espressamente a loro, perché non parlano con nessuno nel vero senso della parola, addirittura non salutano mai per primi, limitandosi a farlo se vengono salutati...però se hanno bisogno di un piacere, guarda caso, come per incanto gli si scioglie la lingua.

A differenza che qui al nord, lì al sud la gente è diversa, siete più aperti, comunicativi (a volte magari anche un po' troppo!) pronti a dare una mano, sarà perché nei secoli siete venuti a contatto con una moltitudine di altri popoli e anche l'essere in gran parte sul mare ha facilitato gli incontri con altre culture, la curiosità di conoscere l'altro e la solidarietà di fronte al pericolo.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 06-08-2023, 15:28   #13
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

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...Qui vivono 19 famiglie, 6 delle quali alloctone; lo si capisce dai cognomi, tipici della zona...
6 famiglie autoctone


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 06-08-2023, 17:40   #14
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Il fatto che adori il mare non significa che non sappia apprezzare, e molto, anche ambienti diversi come laghi e montagne. Anzi.
Ogni regalo che madre natura estrae (anche) per noi dal suo scrigno dei tesori è affascinante a modo suo.
Spesso ho scelto di aspettare la prima alba dell'anno sul Vesuvio: era quasi una tradizione.
E non dimentico le tante serate passate, in tempi diversi, sulle sponde del Lario, a fare baldoria o in contemplazione.
Tanti ricordi, alcuni inspiegabili razionalmente, riportano ancora i miei pensieri lassù.
Per non parlare del lago d'Averno, che ha donato il suo nome al primo essere vivente non umano con cui ho diviso casa in vita mia.

Alle tante ragioni, tutte validissime, con cui spieghi la diversa espansività dei meridionali, io ne aggiungerei due.
In primis, il clima più temperato, che crea le condizioni per uscire più volentieri di casa e comunque aiuta ad offrire maggiori occasioni di socialità.
E poi, la miseria.
La miseria può incarognirti l'animo.
Sfregiartelo peggio dell'acido muriatico.
Oppure insegnarti che l'unico modo degno per combatterla e magari uscirne è praticare la solidarietà.
Serrare le fila e affrontare insieme i (man)rovesci della sorte.
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Vecchio 06-08-2023, 18:37   #15
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

La miseria più che il clima.
Pensandoci anche qui un tempo era così; quando ero bambina c'era davvero poco, a volte anche meno di poco, ma c'era solidarietà, tra vicini ci si aiutava. Succedeva anche di aiutare uno sconosciuto in difficoltà, senza chiedere chi fosse e da dove venisse.
E non ci si sentiva soli come adesso che abbiamo tutto e anche di più.
Adesso c'è paura che chi ha meno possa prenderti ciò che hai.
Che bel mondo.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 11-08-2023, 23:45   #16
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

In questi giorni Iska è un po' nervosa e penso di sapere il perché: è arrivato il proprietario dell'appartamento sotto il mio.
La consorte sembra faccia il bagno nel profumo, visto che quando scende la stradina fino al suo cancello impregna l'aria a tal punto che l'odore ristagna, non scherzo, anche per 10 minuti nel passaggio, un po' più basso del piano stradale, di solito utilizzato da Iska.

Nonostante questo o forse proprio per respirare un po' di "aria familiare" da alcuni giorni Iska tende ad avvicinarsi di più e per ben 3 volte si è addirittura avventurata fugacemente sul balcone.
L'altro giorno mentre sporgeva la testolina da sotto la macchina ho allungato piano una mano verso di lei e con la punta di un dito le ho sfiorato il nasino fresco per un breve attimo e ho sentito il suo respiro umido; è una piccola cosa, ma è stato il primo contatto reciproco intenzionale ed è stato davvero emozionante.
Ieri sera dopo che ha mangiato si è sdraiata sul pavimento del garage a un paio di metri da me, dandomi le spalle, segno evidente che si sta fidando sempre più.
Mattina e sera, dopo la pappa, si ferma anche un'ora in garage, nascosta dietro il tendone, ma io vedo benissimo che continua a guardare verso casa, studiando i nostri movimenti e ascoltando le voci nostre e dei gatti.

È la primissima volta in vita mia che ho a che fare con un gatto sempre sul chi vive, sulla difensiva, sempre pronto alla fuga, ma al tempo stesso incuriosito e visibilmente attratto da ciò che teme: l'essere umano.
A volte mi chiedo se Iska riuscirà mai a fidarsi completamente di me.
Sono passati 14 mesi da quando l'ho vista per la prima volta e c'è ancora così tanta strada da fare!
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Vecchio 12-08-2023, 01:36   #17
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I maledetti botoli stanotte stanno facendo un vero e proprio rave.
Impossibile dormire, nonostante il latte caldo.

Almeno buone notizie dal profondo Nord.

Offrile più spesso la mano da annusare, senza cercare di accarezzarla.
Sarà lei a dirti quando è il momento giusto per farlo.
Intanto, fa progressi.
Si avvicina alla casa, la scruta, la osserva.
E' possibile lasciarle un pertugio aperto per entrare, se vorrà esplorare questo luogo misterioso ed attraente, senza rischiare che i gatti che vivono da te escano fuori?

Suerte

https://youtu.be/nicnQagKWSo
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Vecchio 12-08-2023, 10:22   #18
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

E tiragli una secchiata d'acqua ai botoli, così li rinfreschi e chissà mai che vadano altrove a fare il concerto!
Qui invece gran silenzio, ma nonostante il tiramisù freddo di ieri sera ho dormito poco e niente; avevo il pensiero fisso alle restanti porzioni che riposavano tranquille in frigo.
Alle 5 non ho più resistito alla tentazione e finalmente sono riuscita ad addormentarmi.

Potrei lasciare aperto il cancelletto del balcone e i miei gatti non potrebbero uscire; Iska potrebbe avvicinarsi alla porta giorno e notte e ci ho già provato, ma dopo nemmeno 20 minuti arriva quel gatto rosso che inizialmente mi capitava di scambiare per Iska.
Quindi cancelletto aperto, ma solo quando posso star a controllare la situazione con discrezione.
Ho l'impressione che il rosso si piazzi di vedetta da qualche parte che non ho ancora individuato.
È un micio libero, molto grosso e bellissimo, con due occhioni azzurri da togliere il fiato; è un patatone tranquillo e socievole, non si spaventa di nulla, ma è inesorabile quando si mette in testa una cosa.
Ci sono ben 3 famiglie che provvedono a fornirgli piattoni di pappa, ma nonostante sia decisamente grosso, non ne ha mai abbastanza e la carne cruda che mangia Iska lo attira irresistibilmente, quindi evito di lasciare cibo in giro; quando lei mangia resto finché non finisce.

Stamattina Iska è stata parecchio a sbirciare da sotto il cancello in direzione dei rumorosi vicini che stanno trascorrendo qui come al solito le vacanze agostane, poi capiterà di vederli una volta ogni morte di papa.

Ho notato che quando fa una nuova esperienza, non la ripete, anche se non è stata per nulla spiacevole.
Per esempio ricordo il giorno in cui ha salito per due volte in successione i primi due gradini, quello in cui mi ha annusato la mano, oppure quando mi ha musato una chiappa, quando per tre volte consecutive è venuta sul balcone pochi giorni fa, quando le ho toccato il naso, quando ha giocato col topino di pezza, solo per citarne alcuni.

Ho l'impressione che stia accumulando nuove esperienze e le metta da parte per elaborarle successivamente, un po' come faccio con i foglietti pieni di annotazioni estemporanee, che controllerò in seguito facendo una cernita per separare ciò che è da conservare da ciò che è da buttare.


Iska la rossa dagli occhi di luna

Ultima Modifica di Iska; 12-08-2023 at 10:25.
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Vecchio 12-08-2023, 11:25   #19
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Ci sono troppi ostacoli perché una secchiata possa ottenere l'effetto desiderato: muretti, piante.. All'uopo servirebbe di più invece una bella lancia AIB (Anti Incendio Boschivo), con la pistola per regolare la pressione del getto e almeno 50 metri di tubo.
Il rischio di fargli male sarebbe però molto alto, qualora li pigliassi in pieno con un getto potente.
Aumentato dall'oscurità della notte: sarebbe come sparare alla cieca. E poi con i nervi a fior di pelle, sarebbe difficile resistere alla tentazione.
Come è stato difficile farlo, a mente più lucida, una volta che l'ho fatta entrare in azione sul lavoro per proteggere Averno.

Qualche giorno prima di prendere con me Averno, nella vecchia base dove lavoravo, un gattone enorme si era unito alla colonia spontanea in cui lo "scintillìo smeraldino" sopravviveva a stento: un carognone che era apparso proprio una decina di giorni prima che le femmine entrassero in calore, come se avesse avuto un appuntamento fissato da un misterioso orologio biologico.
Aveva la sua porzione di cibo, che consumava solo dopo aver svuotato i piatti delle gatte e dei cuccioli, un atteggiamento che le gatte tolleravano, ma noi umani no, e allora un gruppo di noi ci incordonavamo (stile corteo dei tempi nostri) per proteggere la pappa dei gattini e della gatta che li accudiva.
Un bel giorno, mi chiama un'operaia strillando: il gattone stava cercando di cacciare via Averno dal "mucchio selvaggio". Probabilmente, lo aveva riconosciuto come altro maschio, e non voleva avere rivali nei paraggi quando sarebbe giunto il momento del calore. Senza perdere tempo, ho dato disposizioni di attivare il motore della lancia AIB e di far partire un bel getto d'acqua, potente, di avvertimento, una volta isolato il bersaglio dal resto del gruppo.
Un getto diritto e saettante come una lancia, che si è andato a frangere fragorosamente su un muro, a pochi centimetri dall'obiettivo.
Messaggio ricevuto: non si è mai più permesso di dare fastidio ad Averno.

Credo che sull'elaborazione e la ripetizione delle esperienze giochino fondamentalmente due fattori: l'ambiente (territorio) e la personalità del gatto.
Se Iska trascorre la maggior parte del suo tempo in giro, può darsi che non si senta ancora perfettamente a suo agio nei paraggi di casa tua, al di là della presenza occasionale dei vicini in ferie. Che ci sia qualcosa che la disturbi o la spaventi. Mangia solo in condizioni di sicurezza, vicino al garage, se ho capito bene.
I gatti della colonia spontanea citata sopra, che trascorrevano la maggior parte del tempo da noi, dormivano in un mega scatolone di cartone opportunamente posizionato da noi al riparo dalla pioggia e dal vento, foderato di vecchi maglioncini di pyle da lavoro, non si facevano troppi problemi a ripetere le esperienze positive.
Magari aspettavano che trascorresse qualche minuto, prima di riprovarci, fino ad assumerle nel novero delle cose utili o divertenti che riempivano le loro giornate.
Iska dove dorme?
Se non ha un posto troppo sicuro e riparato per riposare, potresti immaginare di attrezzarle tu uno spazio adatto, sufficientemente protetto e sicuro.
Potrebbe essere un primo passo per avvicinarle ancora di più alla casa.

PS. Grazie del suggerimento del tiramisù. In genere non porto dolci a casa, è triste mangiarli da solo, però un bel tiramisù fresco di pasticceria, non sarebbe proprio male stasera.

Ultima Modifica di leucio; 12-08-2023 at 11:27.
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Vecchio 12-08-2023, 13:12   #20
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Il succo del discorso sarebbe: il sapiens, come spesso fa, si intromette e tratta come meglio crede un gatto a cui arbitrariamente è stato affibbiato l’epiteto “carognone” quando invece è semplicemente assertivo che sta solo facendo il gatto, per favorirne un altro che è il suo beniamino.
Mi ricorda tanto un altro episodio.

Cito alla buona (perdonate) Marc Bekoff:
Bisogna cercare di capire cosa significa essere l'animale che sta osservando e cercare di capire quali sono i sensi che gli animali utilizzano singolarmente o in combinazione tra loro. È assai improbabile che gli individui appartenenti ad altre specie animali percepiscano la realtà nel modo in cui noi la percepiamo, ed è addirittura improbabile che persino i membri della stessa specie abbiano sempre la stessa percezione della realtà"


I foglietti di Iska sono dei modelli TOTE, è una gatta libera e sfrutterà al meglio le sue esperienze e le sue soluzioni riguardo l’ambiente.

Copioincollo da internet lo schema generale del TOTE:
La struttura chiave è così descritta:
– TEST: verificare lo stimolo.
– OPERATE: fare dei cambiamenti e ottenere un risultato o comportamento.
– TEST: verificare i cambiamenti avvenuti dopo le prime operazioni (se non si è ottenuto il cambiamento desiderato si torna indietro alla fase OPERATE e poi TEST nuovamente)
– EXIT: quando il test sui cambiamenti è soddisfacente si può “uscire” dal modello TOTE e mettere in atto i cambiamenti (comportamento, reazione).


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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