Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
|
|
Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici. |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
02-06-2018, 13:08 | #11 |
Re: Parliamo dei nostri mici
Grigetto.
La sua mamma biologica aveva deciso di partorire nel vano dei contatori del gas del nostro condominio in un tiepido settembre del 1987, per la gioia di noi bimbi. Cinque meravigliosi cuccioli tigrati, la cui “proprietà”, appena sparsasi la voce, veniva rivendicata da un ragazzino nostro coetaneo, (oggi volto abbastanza noto della Rai e paladino dei diritti civili). Si dice che con certe “malattie” ci si nasca. Bè, io malfidata lo sono sempre stata, a tal punto da decidere di farne sparire uno e nasconderlo con la complicità di mio fratello. Mai scelta fu più azzeccata: la cucciolata venne uccisa brutalmente il giorno stesso dalla famiglia del ragazzino di cui sopra, (non mi chiedete come ma pensate il peggio, non sbaglierete). Il piccoletto con la coda mozza, invece, rimase una settimana tra una catasta di mattoni, con un vecchio maglione a fargli da mamma e nutrito, prima che un terzo bambino, (il figlio del famoso vicino sgozzagatti, v. un mio qualunque thread), lo scoprisse e decidesse che no, se non poteva averlo lui non lo avrebbe avuto nessuno!, quindi lo abbandonasse nel campo abbandonato davanti casa. Sapete quando si dice “era destino”?! Il destino di Grigetto era quello di farcela, farcela a dispetto di tutto e tutti e di aggrapparsi alla vita con tutte le sue forze. E fu così che mio padre, tornando dal lavoro stranamente prima del solito, lo trovò: urlante, affamato e spaventato; fu così che lo portò a casa, tra le urla beduine di mamma: no, pure il gatto no!!; fu così che lo accolse la mia piccola, dolce, immortale Lilly: come una madre. Il resto non sa’ proprio di favola a lieto fine, se non che quel fagotto di una decina di centimetri penetrò nel cuore di tutti fino ad oggi. A volte, trovare una casa, non significa essere amati come si dovrebbe, ma solo come si sa’. E i miei… Bè, hanno peccato come genitori, figuriamoci come “padroni”, (lasciatemi correre il termine). Grigetto morì nella primavera del 2003, letteralmente tra le braccia di mia madre, di ipertensione e chissà cos’altro: nell’ultimo anno era diventato completamente cieco. Dopo quasi 16 anni, io non ho avuto abbastanza amore, (perché non di coraggio si tratta, ma di AMORE), di restargli accanto. Non ce l’ho fatta per lui, non ce l’ho fatta per Lilly. E questo è stato quanto. Ma non tutto. La vita è “egoista”: per quanto tu la voglia lontano, trova sempre il modo di venire a trovarti. A me è venuta a cercare quattro anni dopo, una sera d’inverno. Ma questa è un’altra storia, ed è il perché mi sono iscritta a MM, che non mancherò di raccontare… "La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato..." (H.P.Lovercarft) |
|
02-06-2018, 14:24 | #12 |
Re: Parliamo dei nostri mici
Avete presente quelle storie che cominciano con “c’era una volta…” e che ti catapultano in un mondo fatato, popolato da principesse e costruito su castelli di pan di zucchero? Bè, non è stato il mio caso. Il mio caso era più un incubo in 3D: dopo 7 anni di mobbing, il mio contratto era in scadenza e la mia salute mentale e fisica idem. A casa, i rapporti con i miei erano più tesi di una corda per i panni e… tutte le mie certezze, i miei pseudo punti fermi… erano crollati. L’ultima cosa che il mio cuore aveva bisogno, era di quello di essere ferito ancora e ancora. Soprattutto da un gatto. Sì… stiamo parlando di una perfida e subdola creatura, signori miei! Di quelle che di soppiatto ti entrano nella vita con la scusa di una carezza, e diventano la tua vita stessa!
Quindi, quando mio fratello ha pensato che sì, avere un gatto nel monolocale faceva tanto pheego, ma che no, magari il fatto che fosse tanto piccolo e avesse bisogno di mangiare-giocare-urinare era un problema per uno che lavorava 14 ore al giorno in fabbrica perciò dai: scarichiamolo a casa!, non l’ho presa benissimo. Anzi, l’ho presa e messa in un angolo, aspettando. Cosa non saprei definirlo, ma non ero pronta a questo batuffolo bianco e grigio dagli occhi verdi. Ma come ho già avuto modo di sentenziar, la vita è egoista e prepotente: per quanto tu ti possa nascondere, ti viene a prendere. Lenny mi ha presa e mi tiene prigioniera da 8 anni. Anni fatti di disperazione, di depressione, dubbi, ansia. Ma anche di agguati nel bel mezzo della notte, di stupri di pigiama in pile, di bevute a cannella dal rubinetto, di confidenze, di speranze, di felicità. Perché Lenny è l’amore immenso, profondo, totale ed eterno. Perché Lenny è tutto. "La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato..." (H.P.Lovercarft) |
|
04-06-2018, 14:57 | #13 |
Re: Parliamo dei nostri mici
Magda hai davvero il dono di riuscire a trasmettere nella scrittura, con poche parole, quello che provi.
E credo che tu sia ingiusta con te stessa, l'amore che provi per i tuoi mici trasuda da ogni parola. Bei racconti comunque, complimenti. "Mi era stato detto che l' addomesticamento con i gatti è molto difficile. Non è vero. Il mio mi ha addomesticato in un paio di giorni." Bill Dana |
|
12-06-2018, 21:38 | #14 |
Re: Parliamo dei nostri mici
bellissimi racconti tutti!
Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia |
|
|
|