Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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30-08-2023, 09:43 | #11 | |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
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Io penso che gli animali abbiano grande capacità di adattamento, più di quanta pensiamo. Questo pensiero mi deriva con l'esperienza avuta coi cani, che ho visto adattarsi con nonchalance ad un cambiamento che personalmente pensavo gli avrebbe compromesso del tutto la qualità della vita. |
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30-08-2023, 10:01 | #12 |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
Provo a dare delle direttive più chiare in base a studi fatti su molti gatti e non sui nostri coinquilini che, per quanto possano essere molti nell’arco della vita, non saranno mai inseribili in uno studio omogeneo.
Qui ci sono stati sia inserimenti diretti che graduali. Ma non aspettiamoci mai, per nessun motivo al mondo, che mettendo di fronte due gatti –anche cuccioli– sconosciuti, questi poi si mettano a giocare. Questo perché la conoscenza reciproca passa necessariamente dal superamento di una iniziale, istintiva, inevitabile ostilità reciproca che può esprimersi a vari livelli di intensità. Inoltre, non sottovalutiamo mai segnali di ostilità perché spesso sono il sintomo di un rancore reciproco destinato a depositarsi nell'animo dei due gatti, per riesplodere con il tempo, magari dopo giorni, mesi o addirittura anni e dopo una convivenza apparentemente tranquilla. Detto questo, risulta chiaro che per ottenere una convivenza pacifica tra due gatti è necessario aiutarli (non costringerli!) a costruire nella loro mente un’idea positiva dell’altro, sin dal loro primissimo contatto che gli permetterebbe di costruirsi un pattern emozionale altrettanto positivo. Quindi i due gatti potranno conoscersi con gradualità e senza scontrarsi nemmeno una volta (fondamentale), e getta le basi per una convivenza in cui i due soggetti saranno legati non solo da una mite (e talvolta instabile) tolleranza, ma addirittura da una grande amicizia. Al contrario, due gatti costretti a conoscersi in un ambiente chiuso come un appartamento, senza gradualità, fatti incontrare da subito e lasciando fare tutto agli eventi, è molto probabile che nel relazionarsi rimangano condizionati dal ricordo del loro primo incontro, fatto di paura, agitazione, ansia e aggressività. Ci sono per fortuna sempre le eccezioni. Bisogna inoltre ricordare che - nasce come predatore solitario che, talora, può tollerare la presenza di consimili in contesti abbondanti di risorse, ma - incontrando un consimile sconosciuto nel suo territorio, tende istintivamente ad averne paura e a reagire ringhiando, soffiando o addirittura attaccando perché lo interpreta come una minaccia, sia per la propria incolumità fisica, sia come un invasore arrivato ad occupare i suoi spazi. Quindi quello che possiamo fare è lavorare sulla prevenzione per provare ad impedire quello sgradevole ricordo del primo incontro, per provare anche a prevenire l’aggressività passiva che è l’opposto di quella difensiva e/o aggressiva (un segnale può essere la chiusura in se stessi) che può portare ad una scarsa capacità di adattamento es: aggressività latente, passiva, offensiva: spostamento o furto di giocattoli, cuccia, cibo accompagnate da marcatura feromonale, non di tipo eliminatorio con conseguente somatizzazione dello stress perché il difficile non è tanto ricordare i passi da fare, ma saper leggere le risposte dei gatti, per adattare man mano il percorso per ogni individuo e non creare stress. Nonostante le indiscutibili e favorevoli accortezze dell’inserimento graduale rispetto a quello diretto, i risultati non sono mai scontati perché alcuni individui riescono a convivere ed altri lo faranno forzatamente Scusate tutte le sottolineature, e secondo me la cosa più importante è saper riconoscere l'aggressività passiva, che sicuramente molti utenti penseranno, no qui non c'è stata "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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30-08-2023, 11:39 | #13 |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
Non do mai premietti per cercare di rafforzare un comportamento che io potrei ritenere desiderabile, ma non è detto che lo sia per il gatto.
Poi non so quanto il gatto sia in grado di comprendere l'essenza del motivo per cui lo premiamo. E' piuttosto una risposta di un certo tipo a un determinato stimolo, non appena il gatto si rende conto di quello che vorremmo da lui. Magari quando non ci siamo si comporta come più gli pare e non come speravamo noi, visto che non c'è possibilità di premio per assenza dell'umano che lo elargisce. Sono d'accordissimo che le osservazioni sui nostri pochi o tanti gatti non possono avere ampia valenza come se fossero stati condotti su una popolazione sufficientemente numerosa e secondo determinati criteri univoci. Noi singoli proprietari possiamo dare importanza ad aspetti e non accorgerci di altri, ignorandoli anche inconsciamente. Ecco perché affermo che personalmente sono per l'inserimento diretto, ma non dico che quello graduale è sbagliato o meno valido, tanto più che non l'ho mai provato. Poi penso che molto vada da gatto a gatto. Non ho mai potuto osservare la reazione di due cuccioli estranei messi nello stesso ambiente. Però proprio qui a casa ho visto un cucciolo di circa 3 mesi avvicinarsi istantaneamente a un adulto accoccolandosi fra il suo pelo, e il grande per tutta risposta l'ha abbracciato leccandogli la testolina: amicizia lampo che dura tuttora dopo anni. Capisco che non è la norma, sarà magari l'eccezione che conferma la regola, però è la dimostrazione che può anche accadere. Un primo incontro sgradevole perché ci sono stati segnali come il soffio, il ringhio, la zampata, potrebbero lasciare strascichi futuri come potrebbe non lasciarne, penso dipenda tanto anche dall'indole del gatto, dalle esperienze vissute, dal carattere che si è formato. E qui ritorno con un esempio personale che quindi non può avere valenza universale, ma che per me è comunque importante: Milo inizialmente è sempre un po' scorbutico con un nuovo arrivato, però è molto socievole, giocherellone, curioso, protettivo e invariabilmente diventa amico di tutti. Qui hanno tanti posti dove isolarsi, se lo desiderano, come è giusto che sia, non solo per i gatti, ma anche per noi umani; tutti abbiamo bisogno del nostro angolino dove ritirarci e poter stare soli con noi stessi. Ma se trascorrono la maggior parte del tempo in compagnia, anche semplicemente quando riposano appiccicati che quasi non capisci dove finisce un gatto e dove comincia l'altro, per me significa che stanno bene insieme. Qui la marcatura feromonale strofinando le ghiandole ai lati del muso la fa Igor perché non vede; gli altri rilasciano feromoni affilandosi gli artigli sui pali di legno che hanno a disposizione. Per il cibo a parte la piccola che quando è molto affamata cerca di rubacchiare dal piatto di Ruslan, mangiano nel loro piatto e quando hanno finito se ne stanno lì davanti in attesa di un eventuale ultimo bocconcino, senza prelevare dal vicino che non ha ancora finito, ma se capita che qualcuno avanzi qualcosina e se ne vada, il più svelto si serve, ma non è un furto, essendo cibo abbandonato. Non so perché si comportino in questo modo che un umano potrebbe definire "educato". Lo facevano anche i gatti di un tempo. Quel che è sicuro è che non gliel'ho certo insegnato io (e penso che anche volendo non sarebbe possibile). Forse potrebbe dipendere dal fatto che sanno benissimo che qui avranno sempre pappa a disposizione, non soffriranno mai la fame. I giochini stanno in un cesto da cui ognuno preleva quello che vuole; se uno sta giocando gli altri al massimo osservano, ma non partecipano, perché il gioco simula la predazione e il gatto è un cacciatore solitario; tutt'al più capita che qualcuno, invogliato vada a prendersi un altro giochino. Ognuno ha il suo preferito: chi la pallina di feltro rigorosamente nera e chi quella grigia, chi il topino di pezza più brutto o quello a macchie rosa, chi il legnetto di ulivo e chi il sughero con attaccata una penna di cornacchia trovata nel prato. Igor ha il suo gioco personalissimo: un topino sonoro, che gli altri disdegnano ma che lui ama tantissimo perché non vedendo, il suono gli fa capire al volo dove l'ha buttato. In poche parole li vedo sereni, affiatati, amici, direi che si vogliono bene. Niente litigi, aggressioni, dispetti o gatto che vive isolato dagli altri, quasi fosse su un altro pianeta. Forse è solo fortuna o solo merito loro o entrambe le cose. Spero che non sia perché sono incapace di vedere se qualcosa non va, mi dispiacerebbe troppo per loro. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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30-08-2023, 13:21 | #14 |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
Concordo sul premietto (rinforzo +) a mio avviso (ma non sono certo l’unica) totalmente inadeguato e facente parte di qualcosa che ha più a che fare con un addestramento vecchio metodo (behaviourista) che con una conquista personale del soggetto che si verifica quando si pone un problema, lo comprende e lo risolve.
Per comprendere è necessario essere nelle giuste disposizioni, cioè: 1) essere molto motivati, 2) avere le giuste emozioni, 3) riuscire a essere attenti e concentrati nello stesso tempo, 4) saper interpretare la situazione. (zooantropologia) Tutto questo ci fa capire che l’animale è protagonista nel suo processo di apprendimento e quanto più è coinvolto tanto maggiore sarà il suo apprendimento. Tutti e due i gatti sono sotto scacco, vivono questi 4 punti e sono stimolati a trovare il bandolo della matassa. Quello sarà il premio, il resto è cibo per gatti o carezze che in un momento del genere forse sono anche destabilizzanti La neurobiologia ci ha mostrato che quanto più un comportamento viene espresso tanto più si rafforza, e diviene più probabile, per questo prima insistevo sul fatto di evitare che si instaurino sensazioni negative durante gli inserimenti. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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30-08-2023, 13:44 | #15 | |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
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30-08-2023, 14:35 | #16 |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
Come posso capire se sto sbagliando?
Come i gatti me lo fanno capire? Iska la rossa dagli occhi di luna |
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30-08-2023, 14:40 | #17 | |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
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-osservare, - prevenire mediante l’osservazione attiva, - tempi di incontro brevi per evitare eventuali effetti domino negativi - gioco in camere separate sia predatorio che perlustrativo - molta distanza tra le ciotole di cibo ed acqua - moltiplicare risorse del territorio, lettiere e zone di isolamento -lasciare aperte le vie di fuga -considerare l’apprendimento e la soluzione di un problema come bagaglio e arricchimento individuale, quindi unico e non in comune con l’altro Queste alcune delle cose importanti più immediate che migliorano la fiducia in sé stessi e l’ambiente "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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30-08-2023, 14:45 | #18 | |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
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Me ne accorgo da sola, le loro emozioni e sentimenti si vedono dopo. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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30-08-2023, 15:00 | #19 |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
Quando esprimono emozioni e sentimenti in risposta a un nostro sbaglio di cui non ci siamo resi conto, se dovessimo riuscire a capirlo, è possibile rimediare?
Iska la rossa dagli occhi di luna |
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30-08-2023, 15:05 | #20 |
Re: Aiuto per inserimento secondo gatto
Non per tornare indietro, che le esperienze pregresse non si possoino cancellare con un colpo di spugna, ma almeno per riparare un pochino i danni o costruire qualcosa di positivo che li possa rendere meno determinanti per la vita futura?
Iska la rossa dagli occhi di luna |
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