Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Malattie dei gatti: Richieste di aiuto e consigli In questa sezione potrete chiedere consigli e scambiarvi pareri sulle principali malattie feline che colpiscono i mici, ricordandovi che il forum NON sostituisce in nessun caso l'intervento del veterinario |
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08-08-2023, 16:14 | #11 |
Re: Margot e la bocca aperta
Se i gatti si stanno antipatici non c’è molto da fare, le loro amicizie ed inimicizie le gestiscono molto bene, ma in memoria resta o restano quegli episodi che fanno esprimere comunque l’indole, perché quella dell’indole è pur sempre la risposta all’ambiente.
Questa mia ulteriore precisazione è un po’ frettolosa perché ci sarebbe molto altro da dire "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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08-08-2023, 16:50 | #12 |
Re: Margot e la bocca aperta
Però ho l'impressione che a volte noi umani non siamo del tutto estranei all'insorgenza delle antipatie.
Pensando a mia sorella e ai suoi gatti, lei non ha mai nascosto di stravedere per il maschio e di non aver mai amato veramente la micia, che aveva adottato solo perché le faceva pena; ha iniziato nel modo sbagliato e penso che questo abbia contribuito a renderla una gatta scostante e aggressiva. Anche mia madre preferiva il maschio e sono convinta che i gatti siano perfettamente in grado di capirlo. Ecco forse non ho mai avuto di questi problemi perché i miei li amo tutti allo stesso modo, ben consapevole che ognuno di loro è diverso dall'altro e voglio bene a ognuno di loro al 100%, e per questo non ho un preferito, non l'ho mai avuto. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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08-08-2023, 17:00 | #13 |
Re: Margot e la bocca aperta
Come ci sono incompatibilità tra gatto e gatto, così ci sono anche tra essere umano e gatto. È normalissimo, più frequente di quanto si pensi. Anche se la parola incompatibilità sembra eccessiva e gli umani fanno di tutto per minimizzare rendendo difficile la relazione
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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08-08-2023, 18:43 | #14 |
Re: Margot e la bocca aperta
Purtroppo è vero.
Le antipatie tra gatto ed essere umano ci sono, quasi naturalmente. E spesso noi, con i nostri comportamenti errati, le esacerbiamo fino al punto di rendere irrecuperabile la situazione. Quando vado a trovare mia madre, da qualche tempo a questa parte evito di portare Averno con me. Non che a casa sua il gatto facesse cose particolarmente eclatanti: qualche giro di esplorazione, verificava che la lettiera fosse a sua disposizione, sempre nello stesso posto. Poi la maggior parte del tempo la passava nascosto sotto il divano, oppure si andava ad infilare nel letto di mia madre (che non diceva niente, per fortuna). Mia madre dal suo canto lo ha sempre accolto bene. Anche troppo. Temo che per lei, ormai novantenne, fosse il nipotino che non ha mai avuto. Desiderava accarezzarlo, coccolarlo. E lui, come lei si avvicinava, si inflilava sotto qualche mobile. La somministrazione di cibo, ovviamente, non sortiva effetto migliore. Come facevo a negare, a mia madre supplicante, la possibilità di accarezzare Averno almeno una volta? E stupidamente glie l'ho permesso, lasciando che lo accarezzasse teneramente sul capino quando lo prendevo per metterlo nel trasportino prima di riportarlo a casa. Il risultato di questa stupidaggine si è visto quando mia madre è venuta a casa mia. Che è anche il territorio di Averno. Il quale, come l'ha vista avvicinarsi e piegarsi nel tentativo di accarezzarlo, invece di fuggire a nascondersi (come fa quelle rare volte che viene qualcuno a casa mia), si è raccolto in posizione di attacco, si è gonfiato al massimo delle sue possibilità, e soffiando come un mantice le ha mostrato i denti. Non si è mostrato tanto (potenzialmente) aggressivo nemmeno quando ha fronteggiato i cani (taglia caciottiello) dei vicini di casa. Da quella volta, abbiamo convenuto che quando vado a trovare mia madre, Averno resta a casa. Tengo a precisare che i fatti narrati sono avvenuti prima della mia iscrizione a questo Forum, dove ho scoperto ed imparato un'infinità di cose che ignoravo sul comportamento dei gatti. Ultima Modifica di leucio; 08-08-2023 at 18:47. |
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08-08-2023, 21:08 | #15 |
Re: Margot e la bocca aperta
Penso che un fattore che può rendere difficile il rapporto con il gatto dipenda dalle aspettative deluse dell'adottante.
C'è chi ama il gatto-cozza e chi lo vuole indipendente, chi lo desidera tranquillo come un peluche e chi lo vuole sempre pronto al gioco. A volte si sceglie una certa razza nell'errata convinzione che ogni individuo presenti le stesse caratteristiche-tipo, come fossero fatti con lo stesso stampo. Anche le preferenze in fatto di sesso possono sfociare in un rapporto difficile qualora si adotti un gatto del sesso non preferito. Non bisognerebbe mai avere delle aspettative. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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08-08-2023, 21:54 | #16 |
Re: Margot e la bocca aperta
@ Iska
sono d’accordo, perché investire su aspettative, ossia sul ricevere, invece di scoprire nel tempo chi è l’individuo ed apprezzarlo comunque sia? Perché siamo poco propensi a vedere oltre il naso? -È tanto carino ma…. -Quando vuole è affettuoso -Non sta mai con me, ne adotto un altro -Mi avevano detto che era tranquillo -Si mette sempre lì -Pensavo che….. Pensavo che….. che volevate un gatto o un cane, ma il possesso non è rispetto, non dà l’armonia se non ce l’avete, non ci porta da nessuna parte perché non deve portarci da nessuna parte, ma siamo noi a dover muovere i primi passi verso di loro e non il contrario "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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09-08-2023, 22:42 | #17 | |
Re: Margot e la bocca aperta
Quote:
Oggi stavo aggiornando il mio profilo e mi è saltata all'occhio la sezione "Modifica i tuoi dettagli" dove a un certo punto c'è scritto "Quanti gatti hai? Seleziona il numero di mici che possiedi". Di certo non è stato fatto per rimarcare l'idea di possesso nel senso negativo del termine, ma è un comune modo di dire così insito nella mente umana e siamo così abituati a esprimerci in questi termini, che non volendolo fare si fatica a trovare una parola alternativa. Io non ci sono riuscita e al massimo uso frasi come "i gatti con cui convivo - i gatti con cui condivido la vita" però mi piacerebbe trovare una parola che racchiuda il senso di queste frasi. A volte per evitare giri di parole si finisce col dire banalmente "il mio gatto" e lo faccio anch'io: quello che però non mi uscirà mai di bocca sarà "possiedo un gatto". Questo no, sarebbe veramente troppo. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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10-08-2023, 06:44 | #18 |
Re: Margot e la bocca aperta
Quando diciamo "il mio gatto" lo facciamo in modo affettuoso, mentre il verbo avere comporta una sottile differenza, mettendo l'accento più sul possesso, anche se l'intenzione non è affatto quella.
Esprimerci in certi termini è però così entrato nell'uso comune che il significato autentico andrebbe ricercato nel profondo di ciascuno di noi, sempre che riusciamo a farlo. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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10-08-2023, 10:19 | #19 |
Re: Margot e la bocca aperta
@ Iska
Il linguaggio comune è senz’altro limitato, anche io dico “mia figlia” ma so che in realtà non ne ho il possesso perché il possedere, o avere, poi implica una limitazione della libertà di espressione altrui. E quella non è “mia”, non la possiedo e se così fosse sarebbe una relazione patologica. Posso avere un maglione, una mela, una sedia ecc, ma non un essere vivente. Possediamo animali da uova da latte da macello, e facciamo di loro degli oggetti di uso comune. Lo abbiamo sempre fatto anche con esseri umani trattati come oggetti di merce illecita, questa illiceità tuttora non si riesce a punire. In tutto questo si vede bene l’attività centripeta del nostro pensiero che poi è culminato (parlando di animali da compagnia) nel concetto di pet che è stata la fine della dignità di un essere vivente, una dignità che abbiamo soffocato, il maltrattamento nascosto da sdolcinatezze, carezze, collarini con brillantini e via dicendo. La definisco soffocata perché è mascherata da tante nostre attenzioni estranee ai soggetti cui rivolgiamo le nostre inutili attenzioni. Bada bene, non mi riferisco alle attenzioni alla loro salute. L’animale pet è la negazione del concetto di alterità che invece si incontra solo se facciamo un faticoso percorso centrifugativo: l’andare verso di loro è un percorso inverso al pensiero centripeto e autoreferenziale che siamo per nostra natura automaticamente portati ad esprimere. Non dovrebbe esserci un animale da o un animale per, ma forse facciamo lo stesso errore con gli amici umani: amico da cinema, da caffè, da pizza, da fine settimana, da due chiacchiere ecc, quando non sono amici nel vero senso della parola. Per quel che riguarda un vivente, il possesso, o l’avere, dovrebbe essere un’illusione da smontare. Poiché non la riconosciamo come illusione, non la smontiamo. Insomma, qual è il beneficio che vorremmo trarre dall’incontro con un’altra specie? Non è certo quello che amplifica le nostre problematiche (come spesso succede) tipo ansia, sostituzione di valori, eccesso di accudimento rifiutato dagli umani più prossimi ai nostri affetti, ma secondo me è il contributo al cambiamento di prospettiva che solo un’altra specie ci può offrire se ne rispettiamo l’alterità. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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10-08-2023, 12:50 | #20 |
Re: Margot e la bocca aperta
Grazie per tutte le risposte, ma mi avete un po' confusa cambiando soggetto del post😊😊Allora faccio un breve sunti. Kiki è staro è il gatto della mia vita, trovato a poco meno di 30 gg ha vissuto un rapporto simbiotico con me, sino alla fine. I miei umori diventavano i suoi, dormiva e si svegliava con me ciuciandomi il mento.Era la mia ombra, ero indissolubilmente sua e solo sua, nonostante avessi un altro dolcissimo micio Chuchi di 2 anni più grande, che con una dolcezza estrema lo lasciava fare. Poi è arrivata Viola e lui lha odiata da subito, era l'usurpatrice. Lei era affettuosa, dolce, ma nn ha mai potuto esprimere la sua indole sino in fondo, perché marcata ad uomo da Kiki, di cui era follemente spaventata, e nn senza motivo, perché veniva attaccata spesso. Poi un ottibile giorno devo fare la cosa più terribile della mia vita, addormentare Kiki...Viola dopo una 15 di assoluta affettuosita, vissuta da gatta unica, cambia, è quasi spaventata, mi guarda, ma sempre più spesso mi ignora. Questa la situazione del primo post, a gennaio adotto Margot, anche lei origini maine coon, assomigliantissima per aspetto a Kiki e fra le 2 nasce una convivenza se nn perfetta di buona tolleranza reciproca. Viola nn è più tornata ad essere la gattina affettuosa che era stata con Kiki in vita e Margot, l'asmatica mi segue dappertutto facendo le fusa, ma nn ama il rapporto fisico fatto di abbracci e baci che tanto amava Kiki...
Roberta |
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