Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
|
|
Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
26-05-2016, 17:39 | #11 |
Re: seminario su alimentazione del gatto ad Abbiategrasso
Sul fatto che stiamo impazzendo dietro a tabelle, percentuali, integrazioni, ecc..., non posso che darti ragione: io ne sono- ahimé- l'esempio più lampante.
Quello che volevo dire e che ho espresso molto male è che non capisco perché nel caso di un gatto alimentato con dieta industriale, occorra mettere in conto le spese veterinarie, mentre nel caso di un gatto alimentato con carne, interiora e ossa polpose, queste spariscano magicamente. Forse sarò un po' prevenuta, ma a me suona come un'insinuazione che il gatto alimentato a scatolette prima o poi si ammalerà e che quindi io, proprietario, lo sto avvelenando; al di là del fatto che una simile tesi non può essere provata, a me dà sui nervi e lo darebbe anche nel caso non fosse questa la scelta che ho fatto per i miei gatti. P.s. Ho fatto l'esempio della diarrea perché un disturbo gastroenterico viene più facilmente collegato all'alimentazione. Se il gatto di punto in bianco si mette a respirare male, ben difficilmente mi viene da pensare, nella mia ignoranza, che la colpa sia dei croccantini. Però quello che volevo dire è che le spese veterinarie secondo me ci sono in qualunque caso e non è detto che nella totalità dei casi siano minori per i gatti che mangiano Barf rispetto a quelli che mangiano Grau e Acana o Mac's e Farmina. Penso inoltre che il terrorismo ci sia da entrambe le parti; dal lato dell'alimentazione industriale, ti fanno una testa così dicendoti che guai ad abbandonare le crocchette ché poi il tuo gatto soffrirà di chissà quali carenze nutrizionali, e con l'alimentazione a crudo gli possono venire parassitosi gravissime, dall'altro ti fanno venire un coccolone menzionandoti sottoprodotti animali (e uno si immagina carcasse spolpate in putrefazione e cumuli di piume e zampe), farine di carne, cereali straripanti di micotossine. Insomma, purtroppo da entrambe le parti si fa leva sull'elemento irrazionale. |
|
26-05-2016, 17:48 | #12 | |
Re: seminario su alimentazione del gatto ad Abbiategrasso
Quote:
Però sono d'accordissimo con Alimiao. Alla fin fine siamo stressati nel cercare la perfezione, quando in natura il gatto mangia quello che trova, quando lo trova, come lo trova, e beve se ne trova, da una pozzanghera o un sottovaso. Vero anche che una buona nutrizione dovrebbe garantire una salute migliore e quindi una longevità maggiore, salvo i casi limite della sfortuna o della fortuna: conosciamo tutti mici alimentati a porcherie campare 20 anni e altri trattati da principini purtroppo avere un tumore ancora da giovani. Succede anche a noi E anche noi sappiamo cosa dovremmo mangiare, eppure non seguiamo certamente tutti diete ferree anche se siamo ben in grado di capire cosa ci fa bene o male. E capitano anche noi alcuni giorni dove l'intestino fa le bizze, anche senza aver fatto stravizi: mica corriamo dal medico. Si comincia facendo più attenzione a cosa si mangia nei giorni successivi, poi qualche fermento lattico, ed evntualmente un antibatterico, poi eventualmente un antidiarroico, e se ci sono ancora problemi POI si va dal medico. Il mio piccolo Birba ha avuto diarrea per 3 giorni, poi si era stabilizzato, poi nuovamente per 2 giorni quando sono andato dal vet per farlo vaccinare (non per la diarrea) Mi ha detto di dargli fermenti lattici (cosa che già facevo) e se non smetteva nel giro di 3/4 giorni un farmaco antidiarroico. Birba si è rimesso solo con l'enterogermina. Quindi il mio pensiero è: Sì al fare il meglio possibile; Meglio l'umido del secco; sarebbe meglio casalingo; meglio ancora casalingo crudo. Però poche paranoie: se si comincia a puntare sulla qualità, casalingo o industriale che sia, si sa già di fare tanto, senza mettersi col bilancino o mille tabelle Sogno di risentire il tuo musetto sul mio viso. Il mio cuore sarà sempre con te, questa sarà sempre casa tua. Buona Fortuna Pedro, mio micione desaparecido Ultima Modifica di Ritpetit; 26-05-2016 at 17:50. |
||
26-05-2016, 17:55 | #13 | |
Re: seminario su alimentazione del gatto ad Abbiategrasso
Quote:
Quello che posso constatare io è che sicuramente il cibo industriale, in gatti sensibili, fa aumentare di molto i fenomeni infiammatori (intolleranze, allergie, dematiti, diarree ecc) quindi sicuramente se si ha la sfortuna di avere un gatto sensibile e predisposto (come il mio ad es) e ci si incaponisce a dargli crocchi, o per comodità, o perchè il gatto è "croccomane" o perchè si ha paura del fai-da-te, alla lunga il gatto soffrirà di disturbi e malesseri cronici e quindi sì, le spese veterinarie aumenteranno di conseguenza.. ma stiamo parlando di un gatto predisposto a certi problemi, in cui un certo tipo di alimentazione industriale aumenta e cronicizza il problema, ma non è in sè la CAUSA prima del problema.. infatti il mio gatto continua ad avere problemini di dermatite e brufoletti anche con la BARF, ma mentre con l'industriale degeneravano (e io impazzivo a leggere tutte le etichette e studiare le marche), con la dieta casalinga (cotta o cruda) sono più sotto controllo.. Non so se sia vero il contrario, cioè se ci siano gatti sensibili che passando alla dieta BARF sviluppano dei problemi di salute cronici.. per ora non si hanno dati al riguardo, ma da quel poco che si sente in giro, non sembrerebbe.. ma ripeto, dipende da gatto a gatto.. |
||
|
|