Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Alimentazione Domande e consigli riguardo tutto ciò che i nostri a-mici mangiano o dovrebbero mangiare |
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11-11-2016, 22:07 | #21 | |||||||
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Ecco qualche risposta alle domande di oggi!
In generale: ciò che ho scritto della visita integra ovviamente anche i miei commenti e le mie semplificazioni ad uso forum per rendere più sintetici passaggi (la visita è durata più di un’ora). Per Serena Quote:
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2 Per ora non ne abbiamo parlato del caso rifiuto, cominceremo a dare pezzetti di questo e quello, continuando la solita alimentazione, per vedere come reagisce alla carne, cosa gli piace, e abituarlo al sapore. Quote:
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Ha detto esattamente la stessa cosa a me, di lasciare le vongole per la caccia notturna. Ma si possono secondo me lasciare anche nei piattini o cose del genere, fattibili per noi, insomma non serve simulare proprio letteralmente la giungla come ci ha proposto |
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11-11-2016, 22:20 | #22 | ||||
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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La frase “Va bene anche 3 volte al giorno” implica pasti piuttosto dilazionati nella giornata, in contrapposizione allo spiluccare crocchi ogni volta che passa davanti alla ciotola. Non ci ha dato un tempo preciso, né ci ha consigliato un numero esatto di pasti, quindi non posso essere più specifica. Ci ha detto che dipende dal gatto e dalle sue abitudini. Un gatto abituato a mangiare in continuazione avrà sempre fame (per abitudine) e sarà quindi più difficile regolarizzare l’assunzione di cibo, in questo caso meglio non forzare (sarebbe traumatico passare da un regime all’altro di botto e si farebbero danni) e lasciare magari qualche premio di cibo sparso per casa.. Quote:
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11-11-2016, 23:08 | #23 | |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Mah, mica tanto inattendibile: certo lo studio prende in considerazione animali che vivono in una situazione innaturale, anche se alcuni si spingono persino a dire che anche il gatto vive in maniera innaturale se è rinchiuso h24 in un appartamento. Esistono inoltre svariate ricerche a sostegno della tesi che lo stress predispone all'insorgenza di malattie (mi chiedo però fino a che punto siano stressate quelle tigri nate in cattività da genitori nati a loro volta in cattività e che quindi non hanno la più vaga idea di come sia fatta la giungla o la savana); il punto però è stabilire se esiste- come affermano Bettio, Prota, la Ziegler...- una correlazione stretta tra un'alimentazione innaturale e determinate patologie (urinarie, renali, ecc...), quindi, con buona pace dell'approccio olistico ci troviamo costretti a focalizzarci su una sola variabile. Misurarle tutte quante assieme sarebbe improponibile. Sono inoltre gli stessi veterinari olistici ad isolare una variabile (quella alimentare) e a presentarla come la causa esclusiva o per lo meno preponderante dell'IRC e di tutte le altre malattie che hanno conosciuto un'impennata tra i pet negli ultimi anni/decenni. Se è così, è lecito aspettarsi che- indipendentemente da altri fattori- la sola alimentazione (parlando di un'alimentazione corretta in linea con la fisiologia nutrizionale della specie) dovrebbe preservare da molte malattie, per cui la loro incidenza dovrebbe essere nettamente minore là dove si privilegi una dieta a crudo (come appunto avviene negli zoo) rispetto ad una commerciale. E invece, con l'eccezione- che ritengo significativa- del diabete, non è così; questo è d'altronde uno dei pochissimi studi che possa fornire qualche spunto sull'argomento e che siano accessibili in rete. Studi comparativi di gatti alimentati con la barf e gatti alimentati con una dieta commerciale che abbiano come focus l'incidenza di malattie nell'uno e nell'altro gruppo finora non ne ho trovati nemmeno citati, all'infuori di uno condotto da Pottenger tra il 1932 e il 1942 (quindi un po' datato) che è citato in svariati siti pro-barf e simili. Spero che Bettio mandi presto la bibliografia; nell'attesa ho trovato significativa questa relazione sui risultati dell'autopsia di questi 38 (mi sembra siano 38) grandi felini; l'unica alternativa sarebbe stata o un rifacimento con i nuovi mezzi diagnostici dell'esperimento di Pottenger oppure la cattura e l'abbattimento dei felini selvatici (che mi sembra se la passino molto male e figurano quasi tutti- chi più chi meno- tra le specie a rischio) allo scopo di valutarne i vari parametri, escludendo però, perché è ben difficile che ci arrivino, a differenza di quelli tenuti in cattività, gli esemplari anziani, mentre molto spesso l'IRC è collegata alla stadio maturo o geriatrico della vita dei nostri gatti. Per il resto, è vero che la medicina tradizionale è iper-specializzata (talvolta troppo), ma storicamente è anche vero che la divisione del sapere in varie branche (la filosofia da cui sono germinate la fisica, la chimica, la biologia adottanto basi epistemiologiche proprie) ha favorito il progresso di queste stesse scienze e lo sviluppo di un metodo scientifico basato su misurazioni e verifiche sperimentali, che, finché erano ridotte a dibattiti filosofici, non avevano. Poi certamente alcune scoperte scientifiche (non a caso proprio quelle che hanno in parte demolito il metodo quantitativo, tipo il principio di indeterminazione di Heisenberg) hanno avuto delle notevolissime ripercussioni filosofiche, ma Galileo ha fatto progredire la fisica proprio perché ha introdotto un metodo matematico che l'ha definitivamente affrancata dalla filosofia (e lo dico con una punta di malinconia da appassionata e laureata in filosofia). Ultima Modifica di SerenaF; 11-11-2016 at 23:12. |
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12-11-2016, 02:22 | #24 |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Devo dire che questa affermazione:
"Come mai c'è una crescente % di gatti con problemi alle vie urinarie e renali? Per lo stesso motivo per cui c'e' un aumento di malattie nella popolazione umana, dovute allo stile di vita e alimentazione moderna" mi lascia un po' perplessa. Sicuramente è vero che certe patologie sono aumentate, ma non è che la salute fosse migliore quando lo stile di vita e l'alimentazione erano meno "moderni". http://www.linkiesta.it/it/article/2...50-anni/22110/ Si muore di certe malattie ANCHE perché non si muore prima di altro e sospetto fortemente che sia così anche per gli animali. Comunque più leggo sulla BARF e più capisco che per me c'è ancora troppa confusione in merito. Magari far una decina d'anni le cose saranno molto più chiare. Anche sulla questione dei pasti, in effetti avevo sempre letto che il meglio per i gatti erano piccoli pasti frequenti...ma probabilmente dipende anche dai gatti. I miei ad esempio la dose a disposizione se la fanno durare, ci sono magari quelli che mangiano tutto subito. In effetti mi chiedo sempre...ma gli studi sul comportamento dei gatti "in natura" su che popolazioni feline vengono fatti? Lizzie Tigre Morgan Mia sul Ponte. |
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12-11-2016, 09:20 | #25 | |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Se ne parlava un un altro thread ma era riferito alle malattie e non al comportamento. Ci sono frotte di biologi ed etologi che si occupano anche dei gatti selvatici, dei feral, ma anche delle linci, ad es della lince iberica ecc ecc "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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12-11-2016, 10:57 | #26 |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Grazie delle risposte Giorgia.
Per quel che ho capito credo che i miei tempi di somministrazione del cibo siano buoni dal momento che non può spizzicare continuamente non avendo cricchi a disposizione. Per i Farmina è anche probabile che, dal momento che per lui i crocchi non vanno proprio dati, abbia semplicemente nominato il GF più facilmente reperibile per tutti; almeno nella mia città 3 petshop su 5 li vendono. Per l'umido industriale da dare come supplemento ho lo stesso pensiero, considera che, escluso Natural Code, io uso sia Almo che Oasy, e non hanno poi questa composizione così"naturale", volendoci avvicinare più possibile alla "natura" degli alimenti e non parlando di patè (i suddetti sono, per la maggior parte, mousse o patè, idem i Dalla Grana) ad occhio, a naso (nel senso di profumo) e per composizione, molto meglio LifeCat, o gli stessi Monge. Ma va sottolineato che lui comunque esclude a prescindere l'industriale, qualunque esso sia, è quindi altamente probabile che abbia detto qualche nome di marca che reputa decente e facilmente reperibile e soprattutto considerandole come uno snack da dare tipo 1 volta a settimana, quindi ci sta. |
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12-11-2016, 11:22 | #27 | |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Più leggo questi approcci e più mi convincono. Anche perché gli studi approfonditi che vorremmo noi mancano da una parte e dall'altra.... Ma quello che abbiamo sotto gli occhi è l'effetto del cibo industriale-cotto! Baci ba |
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12-11-2016, 11:30 | #28 |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Te lo chiedi davvero? Hanno un fisico fatto per correre lunghe distanze e cacciare..... Anche a non conoscono la savana sono nati per vivere lì non in una gabbia....
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12-11-2016, 11:40 | #29 |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Il gattone nero che ho fatto castrare a marzo è diventato una pantera ad esempio. Lui è già grande di suo, però mi credete se vi dico che ha uno strato di grasso importante intorno alla cassa toracica? Non ha neanche due anni. E di movimento ne fa, è randagio!
Che cosa mangia? SOLO CROCCANTINI ed è selettivo da morire sull'umido (mai visto un gatto che vive per strada che fa i capricci), l'ho visto trangugiare una bustina di Royal che mi hanno regalato in un petshop e lasciare qualsiasi altro umido buono che gli ho proposto (es Granatapet). Senza aprire troppe parentesi, io sono sì d'accordo sul fatto che il gatto in natura può morire prima per vari motivi, inclusi fiv felv e fip...ma se ci mettiamo il carico da 90 facendolo diventare obeso perché accumula cose che non riesce a digerire (dai carboidrati) beh, di sicuro gli stiamo accorciando la vita in qualche modo. E credo che la stessa cosa valga per le malattie renali, io ora ho fatto un esempio che ho sotto gli occhi tutti i giorni |
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12-11-2016, 12:53 | #30 |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
@ Babaferu: anche i cani che sono domesticati da svariati millenni sono fatti per correre all'aperto e non per poltrire sul divano come non ci fosse un domani (inclusi quegli abomini "toy" che sono il risultato di decenni di pressione selettiva in molti casi scellerata). Anche Chiquy e Edhel vivono 11 mesi all'anno in un ambiente che non è quello che madre natura ha pensato per loro: sono stressate? Boh. Annoiate? Senz'altro. Questa loro vita poco attiva ha delle ripercussioni a livello della loro salute globale? E' probabile.
Il problema è che, se si tratta di vagliare una tesi come "l'80% delle malattie che affliggono oggi i nostri pet deriva da un'alimentazione scorretta. Quella corretta è a base di carne, frattaglie, ecc..." e non esistono (o esistono pochi) studi che mettano a confronto un gruppo o, meglio ancora diversi gruppi, di gatti suddivisi in fasce d'età e analogo contesto abitativo (ovvero: tot gatti che vivono esclusivamente di casa, tot che hanno accesso all'esterno e tot che vivono prevalentemente all'aperto) uno dei quali alimentati a crudo e l'altro alimentato a base di cibo industriale per capire quale rilevanza abbia la sola variabile alimentazione nell'insorgenza di determinate patologie, è giocoforza o cercare conferme o smentite o nella popolazione di gatti selvatici (ma anche qui non esistono studi conclusivi sull'incidenza di quelle malattie che vengono fatte risalire all'alimentazione) oppure nella popolazione dei grandi felini presenti negli zoo e che vengono nutriti con un regime alimentare a crudo, dato che la fisiologia nutrizionale del gatto domestico è molto simile a quella dei suoi "cugini" maggiori. Si potrebbe anche mettere a confronto i felini selvatici che si nutrono di prede appena cacciate con un campione di mici domestici nutriti a barf e un altro alimentato con pappe industriali, ma innanzitutto si tratta di una ricerca ancora da fare, in secondo luogo è difficile trovare un leone o una lince, un felis silvestris... di età superiore ai 7 anni, mentre in genere i mici con IRC sono quasi tutti senior. In mancanza di analisi di questo tipo secondo me la ricerca condotta sui grandi felini degli zoo può offrire alcuni spunti su quanto incida l'alimentazione nell'insorgenza di determinati disturbi (urinari, renali, ecc...); certo che se ci mettiamo a dire che lo studio fatto sui gatti alimentati con prodotti industriali non è attendibile perché Royal e Hill's ci mettono lo zampino per manipolare le conclusioni a loro vantaggio, quello sui grandi felini nemmeno perché sono stressati e quindi in questo caso l'eziologia è imputabile all'habitat anziché all'alimentazione, eventuali ricerche sui gatti selvatici non hanno preso in considerazione IRC, FLUTD, diabete, IBD, ecc... perché si dà per scontato (???) che a loro non vengano, la base per capire quale sia davvero il ruolo dell'alimentazione è, a dir poco, esigua, mancando totalmente dati su cui ragionare, a meno che- come spero- Bettio non ce li fornisca presto. Siccome sono impaziente e volevo vedere se si trovava qualcosa su internet, ho dato un'occhiata al curriculum di Bettio e poi ho cercato se c'erano articoli o atti di seminari pubblicati da lui o ai quali avesse partecipato da leggere: purtroppo non ho trovato il testo, ho trovato però questo programma di un convegno della SIOV (=Società Italiana di Omeopatia Veterinaria) sull'alimentazione naturale nel cane e nel gatto a cui ha partecipato come relatore Bettio (https://siov.org/tag/gatto/). Se scorrete la pagina fino in fondo, troverete tra gli sponsor del convegno la Farmina Pet Food (quella c'è quasi sempre) e la Vema (concessionaria in Italia del marchio Canagan). |
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