Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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09-02-2023, 11:48 | #31 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
@ Aletto
Cosa intendi per "migranti digitali" ? |
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09-02-2023, 12:55 | #32 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
Quelli che non sono nativi digitali, quelli che, obtorto collo, si sono dovuti adattare. La nostra generazione insomma, anche se vedo interviste a persone della mia età abilissime che parlano di AI (per es) come nulla fosse. Ma sono addetti ai lavori.
"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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09-02-2023, 18:08 | #33 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
@ sonia
Ho letto in giro vari articoli (non so quanto attendibili) sui gusti musicali dei gatti. In genere, la tesi più gettonata è che essi gradiscano quegli strumenti (prevalentemente a corda) che emettono suoni acuti, quanto più simili ai loro miagolii, e non apprezzino particolarmente le frequenze basse (basso elettrico/contrabbasso) le percussioni e gran parte degli strumenti a fiato. In realtà io penso che anche nell'approccio con la musica ad essere determinante siano l'individualità e l'empatia. I gatti ci osservano, fortunatamente, e credo che il tuo gatto musicofilo percepisca la passione e il sentimento con cui suoni la tua viola, e questo per lui sia decisamente più importante del tono, basso o acuto, del tuo strumento. E forse stando vicino a te quando suoni, seguendo i tuoi movimenti, in qualche modo partecipa e condivide le sensazioni e la gioia che la musica ti regala. Il mio gatto, invece è più ordinario, nel senso che rientra nella tipologia di gusti che ho esposto all'inizio. Adora in particolare le 'smiagolate elettriche' come questa https://youtu.be/qFfnlYbFEiE ma sorprendentemente si blocca estatico quando gli faccio ascoltare brani più vicini alla tua sensibilità come questo: https://youtu.be/rbofPf3FH4k (per rifarti le orecchie, ho scelto un'esecuzione di Pollini). Credo che tutto sommato abbia un buon orecchio musicale, perché quando giù in strada passa qualche auto da cui si diffondono orrori come questo https://youtu.be/qL3JeBrIWME lui fugge a nascondersi sotto il letto, e non ne esce, ancora timoroso, se non quando è sicuro che il disturbatore della quiete pubblica sia ormai lontano . |
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10-02-2023, 00:30 | #34 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
Smartphones, App, internet, social network, sono i reparti di una sorta di fabbrica immateriale. Cosa produce e vende questa fabbrica ? Noi. Mette a valore, cioè ricava profitto, dal nostro tempo libero (che oggi si può definire tempo lavorato non retribuito), i nostri gusti, le nostre passioni. A chi li vende? A chiunque sia interessato ad usare profittevolmente i dati del nostro traffico on line per incrementare il proprio business: vendite on line di prodotti, servizi, truffe di ogni genere. Va avanti così da anni: io stesso, quando sette anni fa ho trovato la casa in cui vivo in rete dopo una ricerca durata tre mesi, sono stato bombardato per anni di pubblicità delle agenzie immobiliari che trattavano appartamenti nella zona in cui adesso vivo. Più recentemente, però, la capacità di assemblare i dati della nostra navigazione on line ha prodotto un affinamento delle tecniche di profilazione dei singoli utenti della rete e soprattutto dei ‘social’, che dalla pubblicità si sono allargate al controllo sociale, non solo nei tradizionali termini polizieschi, ma anche sviluppando una capacità di creare e modificare orientamenti politici nella popolazione, come la leggendaria cavalcata di Steve Bannon e della sua Cambridge Analitica, tra referendum sulla Brexit e prima campagna presidenziale di Donald Trump, si è ampiamente incaricata di dimostrare.
Le ‘predisposizioni comportamentali’ che abbiamo sviluppato nel corso dell’evoluzione vengono in questi meccanismi sollecitate allo stesso modo in cui i volontari mettono irresistibili bocconcini nelle gabbie trappola usate per accalappiare i gatti randagi o di colonia e sterilizzarli. La profilazione consente di farlo in modo che l’utente si senta sempre più gratificato dai contenuti mirati che gli vengono sapientemente offerti (sui social, attraverso ‘amicizie’ con utenti inesistenti che veicolano contenuti modulati dalla società che effettua la profilazione), fino a ritrovarsi rinchiuso inconsapevole e felice in un mondo ovattato costruito su misura per lui, o meglio per quello che si vuole che lui voti /acquisti / etc. Anche per questo, saperne un pochino di più sulla nostra ‘animalità’ può aiutarci a difenderci meglio, ad essere smagati quel tanto che basta a non farsi abbindolare dai moderni venditori dell’Elisir dell’Eterna Giovinezza. E magari può aiutare anche la lettura di qualche classico (i classici servono sempre!) del settore, come ‘I persuasori occulti’ di Vance Packard, divulgatore dei primi studi sull’uso della pubblicità subliminale negli USA degli anni ’50. Se vogliamo, questo è uno degli aspetti di un processo di smaterializzazione che dal lavoro e dalla finanza (si stima che le quantità di denaro virtuale che viene spostato sui mercati finanziari internazionali sia molto superiore alla moneta realmente disponibile nel mondo) sta investendo anche gli spazi più privati delle nostre vite. Fortunatamente, accanto alla fitta schiera degli aedi delle magnifiche sorti e progressive della sussunzione della vita umana sotto il controllo degli algoritmi, si comincia ad intravedere, meno fra i migranti digitali, con maggior discernimento fra i nativi delle nuove tecnologie, l’abbozzo di un discorso critico, non demonizzante ma realistico. Ciò significa che il futuro, come insegnavano i Clash, non è ancora scritto. E che per riprenderci il controllo delle nostre vite, dobbiamo e possiamo riprendere in mano tutti gli strumenti teorici che possono servirci. https://youtu.be/AxB8xGJvCQQ |
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10-02-2023, 12:06 | #35 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
Scusa ma, e allora? Pensi che questo non sia già successo con modalità diverse in tempi passati? Pensi che ad ogni gap generazionale gli “anziani” non siano stati spiacevolmente sorpresi dal comportamento di figli e nipoti?
Il passaparola adesso è molto più veloce ed entra subito nei nostri dispositivi. E allora? Io li ignoro. Dopo un po’ scompaiono. Quando cercavo casa a Milano non sono forse stata tartassata per lungo tempo dalle pubblicità di case? come da più di un anno dalle telefonate di esercenti di luce e gas? Amen, non rispondo, pazienza. Mi comparivano anche nella mail e cestinavo. Tra l’altro su fb c’è l’opzione “non voglio più vedere questa inserzione” o qualcosa del genere, ci si clicca sopra e basta. Oggi avevo tre notifiche su fb di cui una è del nobel Giorgio Parisi che ieri aveva postato un bellissimo pensiero di Betrand Russell sulla felicità ed un’altra è di Pikaia- portale dell’evoluzione, la terza sinceramente non la ricordo. Quindi in buona parte si può selezionare quello che ci interessa. Ormai la gran parte delle società umane non ha più obbiettivi ideologici ma economici. Sì ma ai miei tempi…..Non ci sono più quei tempi. Si va avanti. Se ci si riesce si ascolta altra musica, e si legge altra letteratura. Ricordo che anni fa lessi un libro di Houellebecq per me particolarmete sconcertante, Le particelle elementari. Io considero bocconcini succulenti nonché pericolosissimi anche altre forme di subdola persuasione che hanno mirato e mirano tutt’ora a sottoprodotti del pensiero. Mia nipote non so che individuo sarà perché già da mesi fa, aveva anni due e mezzo circa, il gioco “giggino giggetto che volan sul tetto ecc” aveva capito subito dove erano finiti quel giggino e quel giggetto e mi sono sentita inadeguata ai tempi, mentre io a sei anni ancora guardavo incantata mio padre cercando di capire e/o abbandonandomi al sogno di una magia inesistente. Il prossimo gioco per lei sarà un prisma per avere un arcobaleno in casa. Parallelamente sento di doverle fornire elementi per scoprire la magia della natura, e quest’anno vedrà come dal fiore di una piantina di fragola nascerà il frutto. Io per poter essere una nonna presente devo stare il più possibile al passo con i suoi pensieri e capire come si muove quella generazione che, pur non essendo in linea con i miei pensieri e principi, non per questo sarà da buttare. Per poter essere una madre presente ho dovuto capire molte cose, forte del fatto che la mia generazione aveva vissuto una rivoluzione socioculturale molto più violenta sia nella decostruzione che nel tentativo di ricostruzione: se ho vissuto quella fase posso vivere anche questa questa fase. Passo ad altre considerazioni sul “demoniaco” mondo digitale: Quando la techne (dono di Prometeo -assieme al fuoco- ad un animale incompleto perché Epimeteo aveva già dato tutto il somatizzabile agli altri animali) diventa un secondo ambiente che, anche quando mette in contatto, mette l’individuo uomo in una condizione di relazionalità, chiamiamola “desomatizzata”, ci fa entrare entrare nella tecnosfera. E quindi secondo me: -C’è necessità di un’analisi ontologica sull’umano che, partendo da una lettura attenta del mito prometeico, che -sempre secondo me- oggi non può prescindere dagli assunti della rivoluzione darwiniana e dalle evidenze scientifiche e da una valutazione del significato della techne visto l’emergere sia del digitalico che della tecnosfera, e non solo: -c’è necessità anche del superamento dei canoni tradizionali di interpretazione del rapporto tra l’essere umano e il supporto tecnologico. La tecnosfera, grazie a Darwin, non ci pone al di sopra delle altre specie e non sarà una liberazione dell’essere umano da qualunque vincolo, ponendo l’animalità come controtermine. Secondo me non perderemo il controllo delle nostre vite e “Il futuro è aperto” scriveva Popper in una chiave di analisi molto diversa. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne Ultima Modifica di Aletto; 10-02-2023 at 12:09. Ragione: errore battitura |
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10-02-2023, 13:22 | #36 | |||
Re: Sull'animalità, anche la nostra
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Non sono pessimista. E del resto, se ne facciamo una questione generazionale, quanti della nostra (io ho mezzo secolo ) guardavano "senza vedere"? Secondo me erano in tanti, me li ricordo quelli della mia generazione, e maggior parte aveva anche uno scarsissimo rispetto della vita altrui. Siamo quelli che hanno avvelenato il pianeta, abbiamo riempito le case di eternit, abbiamo avvelenato il territorio, non c'era alcun rispetto per il mondo in cui vivevamo. Quote:
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Quello che la tecnologia ha aggiunto è la velocità di reperire informazioni di base, e questo non è un male. Poi certo, c'è la predittività, che oggi ci propone quello di cui abbiamo bisogno (secondo l'algoritmo) e ci rinchiude nelle "bolle", solleticando il nostro narcisismo e l'immagine che abbiamo di noi stessi e che vogliamo offrire agli altri. Ma dopo un po' arriva la noia, e dopo 100 post tutti uguali ci andiamo a cercare altre cose, se non abbiamo più voglia di approfondire. La tecnologia può essere uno strumento, è una possibilità. |
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10-02-2023, 13:26 | #37 | |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
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10-02-2023, 14:33 | #38 | |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
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Un mio docente è filosofo postumanista. Sarebbe da leggere più di qualcosa in merito. Anche io sono sono convinta che le nuove generazioni siano più immuni e potranno utilizzare al meglio queste cosiddette novità. La vedo da parecchio tempo la quasi indifferenza per le nuove tecnologie. Dico quasi perché velocemente assimilano trasformano e applicano la trasformazione necessaria. E ti ritrovi un individuo che sta un pezzo avanti a te, e sono convinta che già considerino il frastuono attorno a queste novità una boiata pubblicitaria. Tra un po’ di giorni ne parlerò col compagno di figlia e sono sicura che mi darà delle risposte inaspettate che mi stenderanno, per i miei gusti è fin troppo intelligente e le sue risposte scavalcheranno almeno le successive tre mie domande e non capirò niente se non aver capito di non aver capito. Gli ingenui in realtà siamo noi. Sere fa ero a cena con amici coetanei e tra questi ce n’era uno affascinato e abbindolato da chatGPT, ora gli chiedo questo e ora quest’altro, leggete le risposte! Dentro di me pensavo: questo è matto. Se non sto zitta qui finisce male. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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10-02-2023, 22:51 | #39 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
Forse la repulsione dello scrivere che mi affligge da anni deve aver gravemente compromesso la mia capacità non dico di padroneggiare, ma almeno di esprimermi in modo comprensibile usando la lingua italiana. Nel mio ultimo post ho scritto: «Fortunatamente .... si comincia ad intravedere, meno fra i migranti digitali, con maggior discernimento fra i nativi delle nuove tecnologie, l’abbozzo di un discorso critico, non demonizzante ma realistico».
Penso che questo significhi esattamente il contrario del ‘restare spiacevolmente sorpreso del comportamento di figli e nipoti’. Sono rimasto esterrefatto. Trattandosi di quanto scritto da Aletto, è da escludere categoricamente la malafede del volgare trucchetto retorico di attribuire una posizione ‘di comodo’ a chi sostiene una tesi che non si condivide. Con la sapida aggiunta di un sorriso, di compatimento o sarcastico a seconda del proprio stato d’animo, all’indirizzo di chi solo ponesse la questione in questi termini. Se avvengono cose del genere, la responsabilità è condivisa, sempre. E io mi chiedo quindi dove e cosa ho sbagliato da parte mia. La frase era forse troppo piena di lunghe incidentali che si accavallavano le une sulle altre come le onde durante le violente libecciate che si abbattono sul lungomare della mia Napoli. Oppure la sua era solo una frase che genericamente definiva un’atteggiamento senza peraltro volerlo intestare a nessuno in particolare, e quindi mi sono fatto un film horror da 15 infarti fra il pubblico ad ogni proiezione. Oppure… se il mio turbamento è tale da non riuscire a vedere né foresta né scimmia (ri citando Mancuso) sono graditi i soccorsi. Ultima Modifica di leucio; 10-02-2023 at 22:53. |
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11-02-2023, 10:07 | #40 |
Re: Sull'animalità, anche la nostra
Credo che le frasi in neretto semplicemente provengano da contesti mentali diversi perché si riferiscono a ragionamenti individuali ed altrettanto individuali chiavi di interpretazione. Quindi credo che non abbia sbagliato nessuno. Almeno questo è il mio punto di vista.
Ne metto anche un'altra in neretto "sussunzione della vita umana sotto il controllo degli algoritmi", perché non l'ho capita ossia: Si sa che la nostra mente, dovendo gestire informazioni, usa quotidianamente gli algoritmi accumulati ed interconnessi durante la vita che è diversa per ognuno di noi. Ed ognuno - per questo motivo- può giungere a soluzioni diverse, e per questo penso che l'apprendimento profondo non sia una prerogativa della mente artificiale. Essendo l'algoritmo insito nella mente ed un suo strumento, è normale usarlo inconsapevolmente anche quando banalmente si sceglie un percorso dal punto A al punto B della città, ed è anche logico che una mente artificiale (chiamarla intelligenza - ma anche mente-credo sia un limite linguistico) rispecchi i contenuti di chi l'ha creata, ma a crearla sono tanti esseri umani che devono seguire regole precise perché tutto deve essere trasformato in numeri e non si può rischiare di mettere le orecchie ad un albero (detto in parole povere). In conclusione cito Nietzsche, Così parlò Zarathustra: Ho trovato più pericoli tra gli uomini, che in mezzo alle bestie, perigliose sono le vie di Zarathustra. Possano guidarmi i miei animali! "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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