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Storie di mici e a-mici Fatti esilaranti e non della vita dei vostri A-mici.

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Vecchio 13-08-2023, 18:41   #31
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Un'annusatina al giorno è un buon primo passo.
Quando l'interesse che nutre per te arriverà al suo culmine e comincerà a sublimare in altri sentimenti, verrà il momento della strusciatina con la coda alta.
E allora saprai cogliere il momento giusto per accarezzarla.
Le cose, a quanto leggo, procedono per il meglio, alla giusta velocità.

Non ho mai provato ad insegnare nulla ad Averno.
Magari, solo a non affondare le unghie e i denti nei miei piedi, quando il sabato e la domenica giochiamo un pochino sul letto, appena mi sono svegliato, giusto per fargli fare un minimo di movimento prima di servirgli il primo pasto del giorno.
E lo ha capito velocemente, dagli urlacci che facevo. E ha smesso presto. Da solo.

Sin dall'inizio, abbiamo avuto un legame caratterizzato dal desiderio di comunicare e capirci.
Lui è il primo animale non umano ad essere entrato nella mia vita, e da subito ho vissuto la cosa come una sfida elettrizzante: cercare di trovare i modi per comunicare con lui e capirsi a vicenda, tra appartenenti a specie diverse che non hanno lo stesso codice comunicativo.
A volte basta uno sguardo, altre volte funziona persino la "mimica partenopea" della gesticolazione, purché fatta molto lentamente.
Lo stesso desiderio di comunicare l'ho sentito da parte sua, da subito: proprio come me, a volte si fermava dubbioso, assorto nella ricerca della soluzione del dubbio su come provare a farmi capire qualche suo desiderio, bisogno o esigenza.
Se ha funzionato (credo abbastanza bene), è stato perché dall'altra parte (uomo o gatto che fosse) c'è sempre stata la massima disponibilità, l'attenzione spasmodica, la volontà di capire.
E un affetto smisurato che ci ha unito da quando abbiamo fatto amicizia.

I gatti sono grandi e scrupolosi osservatori. E profondamente signori.
Se tu fai qualcosa per loro, sentono il desiderio di contraccambiare.
Di solito lo fanno sul versante del cibo, portando in casa grilli, gechi e quant'altro.
Averno si spaventa, o meglio, si turba, quando alzo la voce. Perché con lui ho sempre sussurrato, al massimo ho usato un tono di voce normale. Anche lui miagola piano, e forse in questo conta anche il fatto che viviamo in una zona tranquilla e abbastanza silenziosa.
A furia di vedermi esplodere in bestemmie fragorose quando per distrazione faccio bollire il caffè messo a riscaldare, ha preso l'abitudine di avvisarmi giusto in tempo prima che succeda l'irreparabile. La stessa cosa la fa quando metto la pentola sul fuoco per fare la pasta, se mi allontano per sbrigare altre cose: al momento dell'ebollizione, viene starnazzando ad avvisarmi che è ora di calare la pasta. O che sta bollendo l'acqua per il caffè (lo faccio con la napoletana, tutt'altro procedimento rispetto alla moka). Oppure, che è a rischio il latte per la prima colazione.
E' anche un perfetto assistente giardiniere. E infatti non si fida troppo della mia perizia.
Però quando semino l'erbetta anti bolo per lui (utilizzo i semi prodotti dalla pianta precedente giunta a fine ciclo vitale, ormai siamo alla quarta generazione), prima mostra il suo gradimento per la mia iniziativa strusciandosi più del soito sulle mie gambe mentre rivolto il terreno per prepararlo alla semina, e poi, una volta terminato il lavoro, mi aiuta a ricompattare e pianeggiare il terreno con zampettate precise e misurate.
Quando rientro a casa da lavoro, vuole essere lui a slacciarmi le scarpe, ma questo più che altro è un gioco che gli ho sempre lasciato fare volentieri da quando viveva per strada, e mi parrebbe una cattiveria gratuita negarglielo adesso.
Piuttosto, ho scoperto che è un validissimo gatto da guardia.
Mille volte meglio di un cane.
Quando l'autunno scorso la zona è finita nel mirino di una banda di ladri, topi d'appartamento che andavano per lo più a colpo sicuro, credi che i cani che disturbano le mie notti si siano guadagnati la pagnotta segnalando presenze sconosciute? Tutti zitti. Nemmeno un latrato, un guaito. L'unico non umano che si è reso utile è stato lui, Averno. Ne ha puntato uno infrattato fra le piante del giardinetto di fronte al mio balcone, un ragazzo col cappuccio della felpa alzato a nascondere il viso, che probabilmente aspettava il momento giusto per raggiungere, tramite un'impalcatura a ponteggio, la finestra dell'appartamento di un parente dei miei padroni di casa.
Ho dato l'allarme, direzionando su di lui il fascio di luce di una pila, e subito dall'altro lato altre persone uscite sui balconi hanno visto e segnalato i suoi complici.
Che sono fuggiti a rotta di collo per le campagne.
Un lavoro davvero eccellente, per un gatto.

Ultima Modifica di leucio; 13-08-2023 at 18:45.
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Vecchio 13-08-2023, 19:52   #32
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

Dimenticavo un'ultima, ma significativa, attenzione che mi riserva.
Quando deve rimettere dopo aver ingerito l'erba ciò dedicata, cerca sempre di farlo nella lettiera. Spesso non ci riesce, ma il suo vomito lo trovo sempre nei paraggi della lettiera, segno che almeno ci ha provato.
Credo che lo faccia per risparmiarmi il disturbo di pulire il pavimento, scena cui ha assistito molte volte, anche se io non l'ho mai rimproverato per questo. Lo posso ipotizzare perché ogni volta che vede che qualcosa che fa mi procura lavoro, cerca di evitare di farla. E' incredibile.
E' un gatto profondamente leale, ed è uno dei motivi per cui lo adoro, letteralmente.
L'unico danno che ha fatto in casa, è stato far cadere dal suo sostegno (e andare in mille pezzi) un umidificatore di uno dei termosifoni. E' successo mentre ero al lavoro, nei primi mesi della nostra convivenza.
Quando sono rientrato, ha fatto il pazzo perché lo seguissi "sul luogo del delitto", e si è accucciato lì, con l'aria da gatto bastonato, forse aspettandosi una ramanzina.
Io ho immaginato la scena di lui che vede questo "coso" penzoloni, prova a toccarlo con la zampetta e vede che ondeggia. Allora da un colpo più forte, l'umidificatore si sgancia, finisce sul pavimento e si rompe, lanciando acqua tutto intorno. Ho pensato allo spavento che ha provato, e ho capito che non c'era bisogno di ramanzine: non lo avrebbe fatto mai più.
L'ho accarezzato, l'ho coccolato, ho ripulito il pavimento, ho preso una pallina e ho cominciato a giocare con lui.

Di palo in frasca.
Diciamo che "tengo per il Napoli", ma non mi posso definire un grande tifoso. Da noi ci sono i "patuti", che vivono con tanta intensità il rapporto con la squadra da somatizzarlo, come il barista di un piccolo bar in zona via Marina che frequentavo un tempo, che era famoso in tutto il quartiere Mercato perché ad ogni gol del Napoli sveniva. Letteralmente.
Ai tempi di Maradona soprattutto, non hai idea di quanti ragazzini dei quartieri più poveri andavano a lavorare come garzoni di bar o di altre botteghe per pagarsi l'abbonamento allo stadio.
Quando il Napoli gioca in casa, ci sono almeno quattro ambulanze supplementari fisse dislocate all'esterno, in corrispondenza dei settori dello stadio, perché non è raro che nelle partite importanti ad un gol del Napoli seguano un certo numero di infarti sugli spalti.
Il famoso gol su punizione di Maradona contro la Juventus che fanno ancora vedere in tv quando parlano di Dieguito nostro, provocò sei infarti fra il pubblico. Record ancora insuperato.
Ma quello che è veramente potente, torrido e commovente, è il tifo in trasferta.
Non quello dei napoletani che viaggiano al seguito della squadra. Quello degli emigrati al Nord.
Per loro, andare a vedere il Napoli è un atto d'amore verso la città, le proprie radici perdute, la propria storia e identità. Per questo la squadra, in trasferta, non è mai stata contestata dal suo pubblico. La partita non c'entra niente. In molti, vanno allo stadio, e piangono a calde lacrime per 90 minuti.
L'ultima volta che sono stato allo stadio, e pure casualmente, è stato proprio per un Roma Napoli, l'anno del primo scudetto (1986-87). Tra Roma e Napoli ci sono 200 km di distanza o poco più, due o tre ore di treno. Una sciocchezza. Eppure non hai idea di quanti napoletani trapiantati a Roma erano allo stadio quel pomeriggio, e quanti di loro hanno seguito la partita con gli occhi lucidi di pianto (per la cronaca, il Napoli vinse, balzò in testa alla classifica e ci rimase fino alla fine).
O' surdato 'nnamurato è diventato l'inno dei tifosi del Napoli proprio dopo una trasferta a Roma, contro la Lazio. C'era appena stata l'epidemia di colera, ed i tifosi laziali per tutta la partita gridarono "colera colera" verso il settore occupato dai napoletani, i quali si limitarono a sostenere la squadra. Alla fine, quando il Napoli sorprendentemente vinse, in uno stadio silenzioso per la sconfitta subita, un gruppo di tifosi napoletani intonò questa canzone d'amore meravigliosa. Contro l'odio, la volgarità, l'indecenza becera, un canto d'amore infinito. E tutto il settore occupato dai tifosi del Napoli gli andò dietro. Da allora, si canta allo stadio per le grandi occasioni, una vittoria importante, un trofeo. Solo ai tempi di Maradona, si cantava sempre, per salutare la squadra quando entrava in campo, prima della partita.
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Vecchio 14-08-2023, 17:20   #33
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

L'annusatina di Iska è oramai un rito quotidiano che si ripete prima di ogni pasto.
Di solito sono io ad avvicinare la mano a lei, ma questa mattina...è stata Iska a prendere l'iniziativa...e sono davvero contenta!
E naturalmente ci parliamo sempre e anche con gli occhi, che spesso sono più espressivi della voce, ma questo tipo di comunicazione c'è anche con la truppa di casa.

Nessuno ama sentir parlare a voce alta e ancor meno gridare; quando succede, si allontanano, ad eccezione di Milo, che viene vicino, ti guarda e miagola forte forte, per dire che gli dà fastidio.
Quando però mi capita di imprecare perché qualcuno ha fatto qualcosa che non gradisco, solo il responsabile svicola prontamente.
Proprio ieri mattina alzandomi ho trovato , un po' in ritardo, sul tappetino della cucina un vomitone di pelo scuro sicuramente di Vesna, sul quale ho messo il piede con la sola calza...imprecazionaccia e...nessuno fa una piega...tranne la responsabile che va a nascondersi sotto il comò.
E poi dicono che i gatti non se ne rendono conto quando fanno qualcosa di poco gradito per noi.

È veramente un tesoro il tuo servizievole coinquilino peloso, ma anche qui non scherzano!
Igor, il più malandato di tutti, quasi cieco e con difficoltà di movimento, quando è sul letto e gli viene da vomitare, da quella volta che mi ha "visto" dover cambiare lenzuola e coperte su cui aveva rigettato, scende più rapidamente che può per farlo sul pavimento; a volte nella fretta finisce che poi ci cade letteralmente sopra, ma gli lavo il pelo sporco, ma poverino, lui ci mette tanta buona volontà, non potrei lasciare che si ripulisca da solo.

Tutti più o meno danno una mano...nel mettere fuori posto ciò che è già a posto.
Danni non ne fanno, perché ciò che poteva rompersi l'hanno già rotto e gli oggetti fragili a cui tengo particolarmente sono fuori della loro portata.
Il record di durata minima è stato stabilito grazie a Lara.
Lo scorso inverno ho acquistato un uccellino di vetro di Murano che si illuminava grazie ad alcuni led posti all'interno.
Arrivata a casa l'ho tolto dalla confezione, l'ho acceso e sono riuscita giusto a posarlo su una mensola, che Lara si è fiondata sopra prima ancora che riuscissi a levare la mano e con una zampata ben assestata l'ha buttato a terra, dove si è miseramente infranto.
Poverina, ci è rimasta proprio male, lo si capiva da come mi guardava, ma che potevo farci, ha solo fatto il gatto.

Concordo con te, i mici fanno la guardia meglio di tanti cani; sono sempre attenti al minimo rumore o movimento e per di più sono silenziosi; qui nessuno potrebbe avvicinarsi a porte a finestre senza che i gatti se ne accorgano.
Lara è anche bravissima nello scovare e uccidere gli scorpioni che di notte tentano di entrare in casa; li fa diventare piatti quasi come un foglio di carta.

E non pensare di avere solo tu un gatto giardiniere: qui tranne Masha e Vesna che non sono proprio interessate, tutti gli altri sono abilissimi potatori.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 14-08-2023, 21:11   #34
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

La tua esperienza con un'intera compagnia di gatti acquartierati da te, mi induce a pensare che il loro grado di attenzione e disponibilità "collaborativa" nei nostri confronti dipenda in larga misura dal comportamento ... nostro!
Mi spiego: quanto più il gatto percepisce un'attenzione, una disponibilità da parte nostra rispetto alle sue esigenze (che non sono solo coccole e pappa), quanto più si sente libero di muoversi, esplorare conoscere ed utilizzare tutte le risorse che il territorio (noi e la casa) gli offre, senza alcun divieto, limite o imposizione, tanto più cerca di stabilire, con la signorilità che lo contraddistingue, un rapporto in cui la parità è anche nelle reciproche attenzioni e cure.

Dico questo perché molti "possessori" di gatti che conosco, che trasformano il territorio in cui il gatto vive in un percorso ad ostacoli puntellato da divieti, negazioni, ed imposizioni, sono profondamente meravigliati dal comportamento di Averno.
Semplicemente, non riescono a spiegarselo.

Loro non permetterebbero mai ai gatti di intrufolarsi negli armadi, nei ripostigli e nei cassetti e cassettoni dove riponiamo indumenti, asciugamani e lenzuola. Averno quando vuole ci fa pure un pisolino.

Leggo notizie sempre più meravigliose sulle manovre di avvicinamento di Iska (la gatta): balsamo per le mie membra stanche ed il mio cervellaccio intristito e fumante.

PS:
l'unica limitazione, l'unico divieto che ho posto ad Averno è stato insegnargli a non dar fastidio alle api che vengono a suggere il nettare dai fiori della nepeta cataria.
L'ho fatto utilizzando un metodo che ho letto su un sito cretino, non ricordo neppure quale, in cui era scritto che mamma gatta, per imporre ai cuccioli di non fare una cosa, emette un suono onomatopeicamente simile a quello con cui noi a Napoli accompagniamo la frase "mo' ti sputo in faccia". L'ho accompagnato con un "no" molto netto e ripetuto, e sembra che abbia funzionato.

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Vecchio 14-08-2023, 22:35   #35
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Guarda, le uniche cose che non gradisco e che mi fanno cacciare l'urlaccio sono quando metto i piedi nel vomito e il vomito sul letto, che ovviamente fanno se ho appena cambiato copriletto e lenzuola, non se sono ancora da lavare, ma non ho mai pensato di vietar loro di andarci, tanto più che abbiamo addirittura eliminato tutte le porte interne, dal momento che non le chiudevamo mai, avendo capito che i gatti odiano le porte chiuse.

In pratica non hanno divieti, possono girare la casa a loro piacimento, andare in terrazzo e rientrare quando lo decidono loro, possono usufruire di tutte e tre le dimensioni, infilarsi e arrampicarsi dove vogliono.
La casa è stata arredata pensando principalmente alle loro esigenze, il che ci sembrava giusto, visto che non hanno libero accesso al giardino.
Non vanno nei cassetti e negli armadi come fa Averno, perché li tengo chiusi, altrimenti immaginati che macello con 6 gatti in esplorazione, però è gia capitato di trovare un micio a riposare acciambellato in una pentola e che vuoi farci? Aspetti che esca, se non ti serve proprio quella pentola.

In cucina non c'è posto vietato, neppure il tavolo, la cucina a gas o il lavandino; stessa cosa nel soggiorno; sono anche ammessi sulla tovaglia, per l'assaggino, ma solo Milo e Lara sono interessati.
Coccole e attenzioni sono equamente distribuite e quando le chiedono espressamente vengono accontentati.

Diciamo che rispetto alla signorilità di Averno loro sono scugnizzi; quando poi si mettono a giocare e fanno corse pazze, saltando su e giù da mobili e mensole, ovvio che talvolta travolgono (e a volte danneggiano, anche irrimediabilmente) ciò che trovano sul loro percorso; per di più possono andarci di mezzo anche i miei stinchi, per non parlare di quando in piena notte qualcuno ti zompa addosso dall'alto dell'armadio...

Se dimentico il latte sul gas e trabocca stanno lì a guardare incuriositi, ma non si sognerebbero mai di venire ad avvisarmi.
Certo che Averno per alcuni aspetti si comporta un po' come un cagnolino; sei proprio sicuro che non lo sia, sotto mentite spoglie feline?


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Vecchio 14-08-2023, 23:42   #36
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La differenza è che in casa viviamo solo Averno ed io, e quindi lui trascorre da solo larga parte della giornata. Niente altri gatti, con cui litigherebbe di sicuro, visto che quando ne vede qualcuno si mostra immediatamente aggressivo.
Prima di venire a vivere con me, dopo il primo incidente che ha avuto, è stato per circa una settimana in casa di un collega, dove ha bullizzato un cane ed un gatto residenti, rubandogli sistematicamente il cibo ed assumendo atteggiamenti aggressivi e minacciosi nei loro confronti.
Ed era, giustamente, refrattario ad ogni tentativo dei padroni di casa di "educarlo" imponendogli limitazioni nel godimento degli spazi in tutte le dimensioni che un gatto utilizza per vivere un territorio.
Così dopo una settimana lo hanno riportato per strada. Gli altri gatti non volevano più giocare con lui, che dopo la frattura aveva perso in agilità nel combattimento, e lui, dopo una giornata di sofferenza e meditazione, ha cercato un umano che giocasse con lui.
Quel desso, sono stato io. E da allora, siamo diventati amici, in un rapporto sempre più dolce ed intenso.

Il rapporto che ne è nato è assolutamente esclusivo. In base non si faceva più toccare o avvicinare da nessun altro. Anche se io non c'ero.
Pochi giorni prima che me lo portassi via, ho dovuto godere di alcuni giorni di ferie obbligate per smaltire i permessi non goduti nel corso dell'anno precedente.
Allora alcune colleghe si sono organizzate "spartendosi" i giorni della mia assenza per cercare di portarsi via Averno. Come allungavano le mani per prenderlo, lui fuggiva via.

Quando sono tornato, e mi ha visto, è corso come un pazzo, con la coda alta e la punta piegata, si è strofinato sulla mia gamba miagolando e si è lasciato cadere sulla schiena.
Ha rifiutato più volte il calore di una casa quando aveva una brutta infezione polmonare in atto (che ho scoperto quando l'ho portato dal veterinario, appena l'ho preso fresco d'infortunio), pur di stare con me.

Se solo avessi saputo, all'epoca, cosa voleva dire quella sequenza di gesti, me lo sarei immediatamente portato via, risparmiandogli il secondo incidente, avvenuto pochi giorni dopo.

E' l'unico vero rimpianto che ho, in questa storia.

Considera che prima di incontrare lui, detestavo e disprezzavo i gatti.
E non permetterti MAI più di dire che sembra un cagnolino, che litighiamo di brutto

Ultima Modifica di leucio; 14-08-2023 at 23:50.
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Vecchio 15-08-2023, 00:31   #37
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Predefinito Re: Iska, la rossa dagli occhi di luna

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...Quando sono tornato, e mi ha visto, è corso come un pazzo, con la coda alta e la punta piegata, si è strofinato sulla mia gamba miagolando e si è lasciato cadere sulla schiena...
Coda alta e punta piegata, come Iska quando l'hanno riportata qui, con la differenza che lei era ancora troppo diffidente per strofinarmisi addosso, però miagolava moltissimo, per dirmi quanto fosse contenta.

Quote:
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Se solo avessi saputo, all'epoca, cosa voleva dire quella sequenza di gesti, me lo sarei immediatamente portato via, risparmiandogli il secondo incidente, avvenuto pochi giorni dopo.

E' l'unico vero rimpianto che ho, in questa storia...
L'importante è che ora siete insieme e avete un bellissimo rapporto!

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Considera che prima di incontrare lui, detestavo e disprezzavo i gatti...
E adesso invece ti stanno sulle balls i cani! Incredibile la vita!

Quote:
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E non permetterti MAI più di dire che sembra un cagnolino, che litighiamo di brutto
E non ne dubito, visto quanto ora ti piacciono i cani...
Comunque prometto solennemente di non insinuare mai più che Averno possa essere un cagnolino travestito da gatto!


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Vecchio 15-08-2023, 07:58   #38
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Una volta non ero particolarmente attratto dal mondo degli altri animali.
Anche se ho sempre pensato, guardandoli, che provassero emozioni come le proviamo noi.
Che soffrissero e gioissero anche loro.
Chiamala, se vuoi, empatia.

Come tutti i bambini, avrei desiderato un cane, da piccolo.
E per due estati l'ho avuto: un bracco, un campione nella caccia di un contadino da cui andavamo in pensione a Palinuro, nel Cilento. Metà anni 60. Un posto allora irraggiungibile ed incontaminato.
Lui era gelosissimo del suo cane, ma lasciava che uscisse con me per il paese perché io ero l'unico che riusciva a far mangiare la sua nipote piccolissima, che faceva sempre i capricci a tavola.
Ma quando la coccolavo e la imboccavo io, mangiava qualsiasi cosa senza fiatare. La sera, le cantavo pure la ninna nanna per farla addormentare.
Non poteva dirmi di no.
Io ero un bambino di città, che non scendeva nemmeno in cortile a giocare con gli altri ragazzetti perché mia madre, che è triestina, aveva il terrore che diventassi uno scugnizzaccio ed imparassi il dialetto.
Parlavo con la c aspirata come i fiorentini.
Vagavo per Palinuro con questo cane, Blick, che mi faceva fare delle lunghe passeggiate nelle campagne circostanti, e poi mi riportava a casa. Le prime volte in vita mia che sono uscito da solo, senza genitori appresso.
Non posso odiare i cani in generale. Detesto il branco di botoli che vive qui e non mi fa dormire la notte.

Capivo che un cane, ma anche un gatto, sono fisicamente fatti per stare nella natura e non in appartamento. E non avendo un giardino, mi sembrava una crudeltà tenere un animale chiuso in casa.
Questo è stato anche uno dei motivi per cui ho indugiato molto prima di prendere Averno con me. Avevo inoltre promesso al padrone di casa che noi avrei portato animali in casa.
Lui aveva paura che io gli portassi qualcosa tipo un caciottiello, e come tu hai visto, la zona in cui abito ne ospita anche troppi, con conseguenti liti tra umani per le questioni che si scatenano fra di loro.
Per me la parola è sacra, e vale più di un contratto scritto.
Ma quando ho visto Averno a terra, trascinarsi sulle zampe anteriori verso la scatola di cartone in cui i gatti dormivano, con le zampette posteriori rigide e bloccate, che gridava per il dolore... vabbè, l'ho portato via, e il giorno dopo sono salito dal padrone di casa e gli ho detto che intendevo tenere il gatto con me. Ero disposto persino a traslocare se mi avesse fatto storie.
Adesso, quando passa per casa mia, lui passa qualche minuto a parlare dolcemente col gatto, e sua moglie ci fa delle lunghe chiacchierate al mattino, da balcone a balcone, quando sono al lavoro. Sono le prime presenze umane che Averno ha tollerato in casa. Quando vengono da me, per pochi minuti, non fugge a nascondersi.

Ma ora basta, piuttosto fammi sapere come procede con Iska.

Ultima Modifica di leucio; 15-08-2023 at 08:03.
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Vecchio 15-08-2023, 15:55   #39
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...Capivo che un cane, ma anche un gatto, sono fisicamente fatti per stare nella natura e non in appartamento. E non avendo un giardino, mi sembrava una crudeltà tenere un animale chiuso in casa.
Questo è stato anche uno dei motivi per cui ho indugiato molto prima di prendere Averno con me...
Sì, sarebbe la cosa migliore se potessero vivere a contatto con la natura, ne convengo.
Però adottare da un rifugio un animale che se non trova nessun umano che se ne innamora e se lo porta a casa, è destinato a vivere recluso fino alla fine dei suoi giorni nella squallidità di un box o di qualche gabbione o come nel caso di Averno andrebbe incontro a morte sicura, non è una crudeltà nei suoi confronti, è un atto di amore.

Discorso diverso invece, almeno per me, quando si acquista un gatto (il cane se non altro lo puoi portare a spasso con te) per fargli trascorrere l'intera vita fra 4 mura, se va bene con un terrazzo o un balcone, se va meno bene col solo davanzale di una finestra come contatto con la natura.
Comprendo benissimo il desiderio di chi vive in appartamento di poter condividere l'esistenza con un gatto, ma sono contraria all'acquisto, con tanti mici sfortunati in attesa di adozione.

Iska nel frattempo continua il lento percorso di avvicinamento; ieri ha trascorso l'intera giornata in giardino, spostandosi un po' qua e un po' là.
Quando le ho portato la cena, prima di cominciare a mangiare mi ha fatto un lungo discorso in gattese, poi mi si è accostata per 3 volte per annusarmi la mano.
L'ho vista rilassata, non sul chi vive; questa volta ha aspirato profondamente il mio odore, l'ho capito dalla quantità di aria che ogni volta che espirava mi arrivava sulla pelle.
Altro buon segno è che non si spaventa più se muovo le mani.
A sera mangia pollo e manzo crudi e un po' di pollo cotto; solitamente il cotto lo mangia per ultimo, ma se trova un pezzo un po' grandino e nervoso, lo lascia nel piatto, per poi portarselo sotto l'auto e goderselo in tranquillità.
Invece ieri sera è scesa dal rialzo dove mangia e si è messa a sgranocchiarlo a meno di un metro da me, senza sentire il bisogno di nascondersi sotto l'auto.
Direi che tutto sta procedendo bene.

PS: perché non si canta più O' surdato 'nnamurato come ai tempi di Dieguito vostro, quando i giocatori entrano in campo?
Ora che lo stadio è stato dedicato a lui, sarebbe doveroso e bello ripristinare questa usanza.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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Vecchio 15-08-2023, 17:03   #40
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... Iska nel frattempo continua il lento percorso di avvicinamento; ieri ha trascorso l'intera giornata in giardino, spostandosi un po' qua e un po' là.
Quando le ho portato la cena, prima di cominciare a mangiare mi ha fatto un lungo discorso in gattese, poi mi si è accostata per 3 volte per annusarmi la mano.
L'ho vista rilassata, non sul chi vive; questa volta ha aspirato profondamente il mio odore, l'ho capito dalla quantità di aria che ogni volta che espirava mi arrivava sulla pelle.
Altro buon segno è che non si spaventa più se muovo le mani.
A sera mangia pollo e manzo crudi e un po' di pollo cotto; solitamente il cotto lo mangia per ultimo, ma se trova un pezzo un po' grandino e nervoso, lo lascia nel piatto, per poi portarselo sotto l'auto e goderselo in tranquillità.
Invece ieri sera è scesa dal rialzo dove mangia e si è messa a sgranocchiarlo a meno di un metro da me, senza sentire il bisogno di nascondersi sotto l'auto.
Direi che tutto sta procedendo bene. ...
Bene è poco: sta facendo passi da gigante!
Complessivamente, nel rapporto con te e con il territorio: non si rifugia a mangiare in garage o sotto l'auto, si strofina ripetutamente sulla tua mano, che non le fa più paura, nemmeno quando si muove, e sta persino prendendo confidenza con il giardino.
Il percorso di avvicinamento, se non è completato, poco ci manca.
Indicazioni non sono in grado di dartene, sui tempi giusti per accarezzarla.
Sei tu ad avere il polso della situazione, ad averla vicina, a sentirla profondamente.
Solo quando tutti questi elementi si metteranno sull'asse giusto, saprai che è giunto il momento.

Sulla questione gatto in natura o appartamento, purtroppo spesso una cosa sono i buoni propositi e le petizioni di principio, un'altra le situazioni reali, con tutti i problemi e le contraddizioni rispetto ad un'idea astratta che ne derivano.
E così io ho preso con me Averno, pur non avendo un giardino, e per proteggerlo ho dovuto pure a malincuore abbandonare l'usanza delle passeggiate nel bosco... insomma, sono d'accordo con te, su tutta la linea (acquisto di gatti compreso)!

Solo per Dieguito nostro si poteva violare impunemente una tradizione profondamente radicata nell'animo dei tifosi. E lui, che con i napoletani ha sempre avuto un'empatia speciale, lo sentiva a pelle, eccome se lo sentiva !
Guardati questo spezzone di una sua intervista realizzata un annetto prima della sua morte, quando allenava una squadra di calcio argentina e nel pullman si lascia andare a cantare il nostro inno. Guarda il corpo esausto di un uomo bruciato dalla vita come si rianima:

https://youtu.be/qKDWXASKKs8

Il link seguente è il mitologico riscaldamento prima della partita contro il Bayern Monaca, a Monaco di Baviera. Fatto danzando sulle note della musica sparata dagli altoparlanti dello stadio.
Le telecamere della RAI rimasero incollate alle sue evoluzioni, appena il regista si accorse di quello che stava facendo...
Quando era a Napoli, Diego era così. E faceva ad ogni partita qualcosa di straordinario.
La musica è un brano commerciale dei Village People (Life is Life, la vita è vita), che da allora viene suonato anche allo Stadio di Napoli, nel pre partita, per gasare i tifosi.

https://youtu.be/mWYkHYv3sfs

Ma è stato anche usato durante i festeggiamenti per lo scudetto. Un gruppo di tifosi ha allestito un carro da festa molto particolare: una nave, che ha solcato le strade che dalla periferia Nord menano in centro. Con tanto di Madonna sulla polena con una sciarpa azzurra al collo. Deve essere stato un mezzo schock, per gli automobilisti di passaggio, vedere una nave imbandierata d'azzurro muoversi agevolmente fra le buche e le rotonde di quella zona di Napoli. E tra i brani musicali che la nave sparava, c'era ovviamente quello.

Proprio in virtù di quel legame tra mondo di sopra e mondo di sotto, Diego è stato uno dei grandi protagonisti della festa, anche due anni dopo la sua morte.

https://youtube.com/shorts/B5eP6g8zP_c?feature=share

Ultima Modifica di leucio; 15-08-2023 at 17:09.
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