Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
|
|
Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui. |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
06-04-2016, 20:19 | #31 |
Re: Fuori sì o fuori no?
E' una questione di scelte, noi forse facciamo un lavoro che non ci appaga, viviamo in agglomerati alienanti ecc, ma possiamo scegliere gli amici, di avere un hobby o altro che ci rimettono in pace con noi stessi, passare un fine settimana qui piuttosto che là e tutto ci rende una vita alienante più sopportabile. Loro non possono scegliere più nulla
Eppure la loro soggettività la abbiamo sotto gli occhi ma non riusciamo a farli essere |
|
06-04-2016, 20:38 | #32 | |
Re: Fuori sì o fuori no?
Quote:
Come ti comporteresti? |
||
06-04-2016, 21:05 | #33 | |
Re: Fuori sì o fuori no?
Quote:
Secondo me è più importante la piena consapevolezza della loro individualità o soggettività che non avere un terrazzo o un giardino, altrimenti li svuotiamo di un loro diritto |
||
06-04-2016, 21:33 | #34 | ||
Re: Fuori sì o fuori no?
Quote:
Staremmo meglio lavorando a contatto della natura? Io quando ero più giovane ho spesso aiutato mio marito a fare la foglia e il fieno per i cavalli e preferisco di gran lunga stare davanti ad un pc e la natura godermela nei momenti di svago . Qua ci sono ancora tanti anziani che hanno lavorato nei campi e con le mucche e sono piegati dalla fatica e invecchiati molto più di chi ha fatto lavori d'ufficio. Quote:
Gli si nega un territorio vasto, questo è vero: anch'io, pur avendo un grande giardino so che loro spazierebbero molto oltre. Ci sono gatti che avendo la possibilità di uscire da un giardino non lo fanno o si allontanano pochissimo, i miei non sono di quelli (e le conseguenze si sono viste). Però negargli l'esplorazione di un grande territorio e la caccia a prede adeguate non significa negargli ogni scelta e fargli fare una vita alienante. Hanno giochi, affetto, cibo, interazioni con altri animali, per chi non è gatto unico...io credo che abbiano tanto. Poi certo, si può sempre avere di più...il mio sogno è una casa sulla spiaggia , non ce l'ho e non potrò averla mai, ma ho tante altre cose e non posso dire che la mia vita è alienante e infelice. Lizzie Tigre Morgan Mia sul Ponte. |
|||
06-04-2016, 21:56 | #35 |
Re: Fuori sì o fuori no?
Confondiamo il well being con il welfare
|
|
06-04-2016, 23:11 | #36 |
Re: Fuori sì o fuori no?
Io non credo, almeno se capisco quello che intendi.
Lizzie Tigre Morgan Mia sul Ponte. |
|
07-04-2016, 00:27 | #37 |
Re: Fuori sì o fuori no?
Ma, c'è un solo modo di intendere
E questo thread nasce dalla differenza tra questi, da chi ha intuito che il welfare non è sufficiente, non si può sovrapporre e non può compensare il well being. Si è andata consolidando l'idea che fosse sufficiente assicurare agli animali le necessità primarie per garantire loro il benessere (questo dalla metà del novecento circa), il paradosso è stato accentuato dall'intervento animalista negli anni '80, importantissimo per carità, che ha ridotto al minimo il carico del vivere, lo stress del vivere. Ma il benessere è la risultante di un equilibrio dinamico tra ciò che entra come gratificazione ed appagamento e ciò che esce come stress e fatica frustrazioni ecc, eliminando da uno dei due piatti della bilancia il negativo il soggetto si sbilancia. Scusate il gioco di parole e tra l'altro il paragone della bilancia suggerisce qualcosa di statico, mentre il benessere non lo è Dici anche:....a me piace la natura...non la mitizzo. Ha i suoi lati buoni e quelli meno, se fosse stata così perfetta non avremmo cercato di migliorare il nostro modo di vivere... Personalmente non penso che la natura sia perfetta o imperfetta, semplicemente E', ed è abbastanza ozioso mitizzarla idealizzarla o attribuirle colpe pretendendone la perfezione |
|
07-04-2016, 01:34 | #38 |
Re: Fuori sì o fuori no?
E quindi?
Dopo tante colte e forbite dissertazioni, dopo filosofiche comparazioni tra welfare e well being, io mica ho capito quale sarebbe la conclusione. O per lo meno (e qua scusatemi l'entrata a gamba tesa) ma qualcuno mica ha la pretesa di pensare che la SUA soluzione sia la più corretta, o ancor meno applicabile a tutti i casi più disparati? Perché un gatto che "abita" in città riteniamo veramente furbo farlo uscire per non snaturarlo? Negli ultimi 15 giorni, cercando Pedro ho visto facce distrutte di gattare: 5, dico CINQUE (e LO URLO) mici arrotati sono finiti sul ponte! E 2 erano gatti di casa, che uscivano "perché gli faceva piacere", come mi ha detto la sua mamma umana in lacrime, che augurandomi di trovare Pedeo mi ha implorato: mi giuri che se lo ritrova non lo farà uscire, non sfidi la sorte un'altra volta! Erano belli liberi, liberi di essere straziati dalle ruote di un'auto. Il mio Pedro ha sicuramente il suo well being, adesso: sono 34 giorni che wellbeingizza da qualche parte, sempre CHE NON SIA FINITO IN UN CASSONETTO DELLA SPAZZATURA anche lui, povero il mio micione. E prima di finire a casa mia era praticamente cieco per una cheratite dovuta a rinite trascurata, e prima ancora era stato avvelenato. Che figata non essere snaturato nella sua essenza si felino libero e cacciatore. Quasi quasi non ti cerco più, micione mio, sicuramente stai meglio in strada ...: E adesso mi attirerò sicuramente delle critiche per questo post non equilibrato, non politically correct: pazienza. Sono appena rientrato col solito pugno di mosche in mano e il cuore rotto, gli occhi gonfi e una rabbia che spaccherei il mondo in 4. Nient'altro può farmi male Buio! Ultima Modifica di Ritpetit; 07-04-2016 at 01:37. |
|
07-04-2016, 01:43 | #39 |
Re: Fuori sì o fuori no?
Non ribatterò a chi mi risponderà, ne' se mi darà ragione o torto: auguro solo a chi pensa di far uscire il suo gatto perché crede di fargli del bene che non gli succeda di non vederlo tornare, perché se veramente lo ama conoscerà la devastazione interiore, e avrà sensi di colpa che non auguro al mio peggior nemico.
Vedrà solo il Buio! |
|
07-04-2016, 02:20 | #40 |
Re: Fuori sì o fuori no?
Ivo, ti rispondo solo per dirti che , per lasciarli uscire tanto siamo in campagna (ma veramente io non avrei voluto, solo non riuscivo a convincere il marito a farmi la recinzione stile Alcatraz), sia Mia che Tigre hanno rischiato di morire e si sono salvati per vero miracolo e il senso di colpa è stato non indifferente. E non se ne andrà mai del tutto, sono lì a ricordarmelo una zampina che manca e una che zoppica.
Aletto, premesso che probabilmente solo il gatto ha la risposta giusta penso che su questo argomento siamo proprio in disaccordo sulle basi. Per quanto mi riguarda, sarei molto più serena eliminando stress, fatica e frustrazioni . E non parlo dello stress e della fatica "buoni", quelli che ci vogliono per raggiungere un obiettivo che piace, interessa, gratifica, ma di quelli che ci impone la vita per sopravvivere. Può essere che proietti il mio "senso della vita" sui gatti, però c'è una cosa che mi conforta, li vedo tranquilli e paciosi, non irrequieti o depressi. C'è chi ha parlato (sia per gli umani che per gli animali) della "piramide dei bisogni". E' evidente che alla base ci sono quelli primari e salendo quelli meno "necessari". Ora, io penso che sia tra gli umani che tra i gatti, siano veramente pochi quelli che arrivano al vertice della piramide, ma molti si posizionano su vari scalini a metà che significano comunque una buona vita. E' evidente che se un gatto ha una casa, tutti i suoi bisogni soddisfatti (e lascio perdere la questione sterilizzazione che elimina uno degli istinti primari, ma sarebbe veramente lungo), un parco come quello che aveva Spartacus dell'amico di Malimigi, sarà al vertice della piramide. Ma tutti quelli che il parco non ce l'hanno, e hanno un giardino, un terrazzo o un appartamento possono avere comunque una buona vita. Se questo permette loro di avercela, una vita non brevissima, meglio se senza handicap o disabilità , direi che ne vale veramente la pena. Mia nonna quando ero ragazzina mi diceva a volte "non si può sciuscià e sciurbì" (non si può soffiare e aspirare nello stesso tempo) e questo direi che è uno di quei casi. Non do' colpe alla natura, semplicemente per il mio modo di essere a volte è crudele. Lizzie Tigre Morgan Mia sul Ponte. |
|
|
|