Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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L'allevamento e gli allevatori Per chi vuole conoscere meglio questo mondo felino ancora per molti sconosciuto. |
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08-03-2017, 23:45 | #41 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Isidoro e Carlotta sono (lui era) mici di cascina; Lina è una trovatella; Camilla arriva da una colonia. Eppure ho voluto prendere Arturo, Birmano di razza, per tutta una serie di motivi, legati alla scomparsa di Isidoro, incluso il suo aspetto fisico. Indubbiamente l'aspetto fisico ha avuto un ruolo molto importante nel decidere di prendere un micio di razza.
Ciò che non mi interessava minimamente era il carattere. Voglio dire: del carattere che "si dice" abbia il Birmano non m'importava niente: qualunque indole avesse avuto Arturo, a me sarebbe andata bene; ciononostante, sin dalle prime fotografie della cucciolata che mi aveva fatto vedere l'allevatrice su cui era caduta la mia scelta, ho individuato Arturo perchè era quello che, dallo sguardo, e dall'atteggiamento del corpo, mi dava l'impressione di essere il più attivo e, diciamo noi, "disbela". Non mi sono sbagliato. Arturo ha un carattere che è l'esatto contrario di quel che si dice abbia la sua razza, e a me va bene così. |
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09-03-2017, 08:46 | #42 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Io non ho mai avuto gatti di razza e il più delle volte non ho scelto il randagino, ma sono stata scelta....evidentemente si è sparsa la voce che ho una passione per i gatti e, nel corso degli anni, mi sono ritrovata più gatti abbandonati nel mio giardino che poi ho tenuto con me (come i miei ultimi due). Non mi è mai importato più di tanto del carattere...l'ultima arrivata quando l'ho trovata era molto forastica, cercava di aggredirti se ti avvicinavi e aveva problemi di salute...non mi sono arresa e con tanta pazienza mi sono guadagnata la sua fiducia e adesso, con la mia famiglia, è dolcissima, piange se non ci vede nella stanza con lei e cerca molto il contatto!
Come ho detto più volte da quando ho avuto modo di conoscere i Maine Coon mi sono proprio innamorata di questa razza, oltre che per l'aspetto fisico, che per me esprime la felinità all'ennesima potenza, anche per il carattere! Mi piacerebbe un giorno allargare la famiglia con uno di questi micioni e se ne avrò l'opportunità sicuramente mi informerò con l'allevatore sul cararttere del micio che sceglierò...non tanto per me, più che altro per il mio micio. Lui è un gatto dolcissimo e molto socievole, a 4 anni e mezzo ha ancora il carattere del cucciolo scatenato che vuole giocare sempre, ma la mia gatta, al contrario, non è molto giocherellona, preferisce dormire! Poverina lui la rincorre come un matto perchè vuole giocare, ma lei, il più delle volte, scappa via contrariata soffiando! Lui quando viene respinto dal giocare insieme ci rimane male, gira per casa miagolando chiamando la micia a giocare con lui. Un po' la capisco, ha già quasi 9 anni, è sovrappeso e ora che ha una casetta preferisce godersela in tranquillità.... Quindi sicuramente se dovessi prendere un Maine Coon ne sceglierei uno molto socievole, uno che possa essere un compagno di giochi per il mio micio, oltre che membro della famiglia! |
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09-03-2017, 10:06 | #43 | ||
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Nell'allevamento di specifiche razze ci può essere senz'altro omologazione di indole perché è trasmissibile geneticamente, ma il carattere è il risultato del vissuto, delle iniziative personali di quel gatto rispetto alla sua visione del mondo che lo circonderà e quindi allo stile di vita ed agli incontri che farà sia con suoi simili che con gli eterospecifici nei successivi due anni dall'adozione che avviene attorno ai tre mesi di vita Poi mi sono sempre chiesta come facciano gli allevatori a far coabitare maschi e femmine interi. Cioè il maschio è disposto ad accoppiarsi 365 giorni l'anno e se è libero di farlo quindi anche libero di andare all'esterno può esprimere questa forte motivazione anche a livello esplorativo, emozionale, sensoriale, ingaggia conflitti con altri maschi, corteggia le femmine, vive insomma, esprimendosi su tutti i fronti. Ma se sta in casa come fa? Viene tenuto lontano? Alle femmine vengono fatti trattamenti farmacologici per inibire l'estro? Gli allevatori hanno case immense e li tengono separati? Li mandano a casa di parenti o amici? Come caspita fanno? Forse la risposta sarà semplicissima, ma io non me la so dare "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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09-03-2017, 10:16 | #44 | |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Ci sono anche quelli (come me) che li danno a parenti e amici in modo che ognuno possa vivere la sua vita felice in casa con i propri padroni... ma purtroppo non è facile trovare qualcuno di cui fidarsi ciecamente... ... A meow massages the heart ... |
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09-03-2017, 10:24 | #45 | |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Hai ragione, la parola indole è più consona! Credo che l'allevatore conoscendo l'indole dei suoi riproduttori possa già alla nascita dei cuccioli ipotizzare quale sarà l'indole che avranno (credo che se, ad esempio, si accoppia una femmina schiva con un maschio che tende ad essere aggressivo è più probabile che i loro cuccioli possano essere più schivi e aggressivi rispetto ad una cucciolata con genitori più affettuosi ed equilibrati)...poi nei tre mesi che restano con la mamma avranno la conferma! Per le tue altre domande credo che maschi e femmine vengano divisi solo durante i periodi di calore delle femmine, oppure so che alcuni allevatori affidano maschi interi a parenti o amici o a collaboratori dell'allevamento tenendo in casa solo le femmine. Su internet ho visto foto di reti e recinti che servono per dividere maschi e femmine o per dividere una femmina che ha appena partorito dagli altri gatti dell'allevamento. Non so se siano anche usati farmaci per inibire l'estro delle gatte! |
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09-03-2017, 10:27 | #46 |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
Alimiao: SBT indica StudBook (Traditional) ovvero indica che nelle tre generazioni precedenti sono stati fatti accoppiamenti permessi tra gatti della stessa razza. Altri codici (la cui tabella è complessa, ma consultabile sul sito TICA indicano accoppiamenti permessi/non permessi/ibridi/crossbreed e quant'altro
Per quanto riguarda la selezione delle attitudini secondo me siamo molto lontani: I gatti vengono presi per compagnia, non sono animali di utilità se non in alcuni zone dove tengono sotto controllo la popolazione dei roditori. Quindi ad oggi la selezione di caratteristiche di comportamento di razza è lasciata molto al caso anche se secondo me sarebbe davvero molto interessante individuare comportamenti e attitudini e renderli "tipici" per la razza tanto da poterli inserire nello standard. Faccio un esempio: i bengal hanno un loro tipico modo di camminare che li distingue dal modo di camminare dei gatti di altre razze Sull'esasperazione delle caratteristiche io ritengo che tanto più l'animale selezionato è delicato e diverso nel mettere in atto comportamenti etologici di specie tanto più esperti e coscienziosi devono essere gli allevatori ed i proprietari per evitare che la ricerca di caratteristiche desiderabili agli esseri umani diventino indesiderabili per gli animali stessi. Chi ama i gatti fold non permetterà mai l'accoppiamento tra di essi, come chi ama i munchkin dovrà arricchire l'ambiente in modo che il gatto abbia la possibilità di stazionare in alto senza necessariamente fare balzi di 2 metri, come un amante dei gatti nudi dovrà accudire la sua pelle con molta attenzione ... insomma io capisco chi non ama l'allevamento del gatto, perché già la parola "selezione" per alcuni è qualcosa di incomprensibile e fuori natura. Ma dal momento che l'allevamento del gatto, anche di quello estremo esiste l'unica cosa opportuna (secondo me) da parte di allevatori e proprietari è quella di conoscere in maniera approfondita le peculiarità dei propri beniamini per fare in modo che abbiano una vita degna di questo nome |
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09-03-2017, 10:29 | #47 | |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Grazie morghi "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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09-03-2017, 10:59 | #48 | |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Alcuni tengono i maschi separati dalle femmine, cioè li fanno vivere "relegati" da qualche parte.. ad es l'allevatore da cui ho preso i mici faceva vivere il suo riproduttore in una casetta all'esterno in giardino, era una casa ben fatta, coibentata, ampia, con gattaiola per accesso al giardino.. però si tratta comunque di un gatto che vive rinchiuso (in compagnia di altri gatti neutri) per la maggior parte del tempo.. abbiamo anche ipotizzato che magari il mio micio, che è in tutto e per tutto una copia sputatissima del padre, sia così irrequieto e amante della libertà proprio perché nato da un padre "in cattività" (ma è forse un'ipotesi fantasiosa). Comunque adesso l'allevatore, resosi conto che una vita del genere era sacrificata, non ha più maschi interi in casa, li affida a conoscenti di fiducia, fanno la loro vita da gatti di casa e poi quando si devono accoppiare gli porta la femmina (o porta il maschio dalla femmina, non so). Che io sappia non ci sono problemi di marcature o altro. Conosco una ex-allevatrice che teneva un maschio intero in casa (in appartamento) insieme alle femmine intere, (razza norvegese), il maschio non le ha mai marcato né smaniava particolarmente, solo una volta si è accoppiato con la femmina "sbagliata" (nel senso che non era nei piani di allevamento farlo accoppiare con quella gatta, ma con un'altra).. niente di che, ha tenuto i cuccioli e li ha venduti come gli altri.. Che io sappia gli inibitori di estro non sono poi così usati. So che sembra quasi impossibile che maschi interi e femmine intere convivano così serenamente, ma forse anche lì, non tutti i gatti sono uguali e non tutti i gatti vivono la sessualità allo stesso modo.. magari ci sono maschi "pigri sessualmente" a cui basta accoppiarsi una/due volte l'anno? |
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09-03-2017, 11:18 | #49 | |
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Io capisco ancora se un allevatore si sveglia la mattina e dice "sai che c'è? mi piacerebbe proprio avere un Maine coon del colore caffè del burmese" e inizia a studiare e accoppiare gatti fino a che crea una nuova razza, il "Burma Maine", con mantello cioccolato e occhi verdi del burmese e pelo del Maine coon, la taglia una via di mezzo. Ma giocare con le anomalie genetiche giusto per rendere interessante un gatto per acquirenti sempre più annoiati e in cerca dell'estremo, non mi sembra proprio giusto per i gatti. Dovrebbe essere vietato, secondo me. Altrimenti si arriverà alla deriva che già vediamo nell'allevamento dei cani, dove si producono delle deformità del genere: - il pitubull "superpalestrato" http://www.tipresentoilcane.com/2014...merican-bully/ - i cani in miniatura che stanno in una tazza da tè (digitate "tea cup dog" su Google immagini..) Dire che siccome queste razze esistono bisogna in qualche modo accettarle non mi trova d'accordo. Anche perché l'offerta crea la domanda, certo una volta che ti sei comprato il munchin nudo a 7000 dollari, è importante che tu lo tratti bene, gli fai vivere una vita degna ecc, ma il punto è che questi gatti non dovrebbero essere messi in vendita. Gli allevatori per primi dovrebbero fare delle serie battaglie (anche culturali) per combattere queste degenerazioni. |
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09-03-2017, 12:07 | #50 | ||
Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
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Sono d'accordo, dirò di più, togliere arbitrariamente l'uso della terza dimensione ad un felino è maltrattamento bello e buono. Anche se quei gatti non sanno che potrebbero salire su un albero o su un tavolo non importa, non è il triste esito di un incidente a causa del quale hanno perso l'uso di una o peggio di più zampe. Quello che un essere vivente non sa di poter avere non gli si toglie. Così come non sanno di avere diritti ma gli si danno comunque e non si tolgono. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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