Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili e amici degli animali
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Il Resto degli Animali Piccoli e grandi problemi che riguardano roditori, uccelli, rettili ecc. salute, alimentazione, riproduzione |
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09-07-2023, 18:48 | #71 |
Re: Scontro tra titani
“@ tutti
com'è che nessuno ha fatto caso al fatto che la "firma" che uso qui è lo slogan di bandiera di Avanguardia Operaia (Sempre più forte di quanto non appaia / Avanguardia Operaia)?” Perché, per quanto mi riguarda, da atea fino al midollo, non ho mai avuto attrazione neppure in quei Credo, sebbene riconosco ognuno crede in qualcosa. E nonostante avessi amici da ambo le parti, mantenendo la mia indipendenza di pensiero, non mi è mai interessato andare a riunioni, ascoltare slogan -che dai e dai diventavano per me stucchevoli- e farli miei. Quando magari cenando assieme mi accorgevo che, secondo me, si stavano bevendo il cervello, fine. Non intendevo infatti, con questo, risvegliare alcuna apologia Però “el pueblo unido jamàs serà vencido” era uno slogan molto potente. Forse, almeno per me, il più potente. Il testo è ben inquadrato nel momento storico ed impregnato di speranze che attecchivano tra i miei coetanei ed i loro fratelli più grandi "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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09-07-2023, 18:56 | #72 |
Re: Scontro tra titani
@leucio
chi si somiglia, si incontra. Come veniva fuori un'idea, uno spalleggiava l'altro, il frenatore non era mai previsto. Se non fosse stato così non saremmo ancora insieme adesso, dopo tanti anni e tante avventure (comprese quelle che non è il caso di raccontare). Un tocco di un'ora...hai un modo decisamente particolare di misurare il tempo! Scherzi a parte, confesso che pur riconoscendo l'indubbia grandezza dei grandi compositori, non riesco a reggerli a lungo. E qui entra in campo il mio personale modo di misurare il tempo in determinati ambiti: a lungo=pochi minuti! @Aletto El pueblo sarebbe stato il massimo, ma non era "organabile" visto i tempi che avevamo previsto un po' ristretti. Gli Inti, il Che, che epoca, la voglia di cambiamento... Peccato che poi le speranze si siano miseramente infrante e di quel fantastico periodo sia rimasta solo la mercificazione dei simboli di quelle lotte. In fatto di musica sono il mio stato d'animo, le emozioni del momento o del periodo che condizionano le mie scelte. Stamattina per esempio mi sono ritrovata a canticchiare un motivo tradizionale che qui in Italia è conosciuto nella sua versione stravolta già dal secolo scorso per evidenti fini. A me invece piace la versione originale, quella che inizia così: pасцветали яблони и груши...ecc. Non ho mai avuto un genere preferito in assoluto. Non sono attratta dal rock e riguardo ai grandi classici uso il contagocce. Mi piacciono molto le canzoni classiche napoletane e in genere la musica che esprime i sentimenti della gente comune, del popolo (niente Sanremo et similia, eh!) leucio, avevo riconosciuto lo slogan di AO nella tua firma, ma pensavo che parlarne espressamente dovesse essere una tua scelta e non la risposta a una domanda che ti veniva posta. Ultima Modifica di Iska; 09-07-2023 at 18:58. |
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09-07-2023, 19:17 | #73 |
Re: Scontro tra titani
Lei, quando ha vissuto a Roma ed io avevo circa quarant’anni, era una amica mia. Abitava a trastevere al primo piano di una piazza chiassosa h24 perché ancora aveva paura del silenzio, e in mezzo alla gente si sentiva sicura. Una sera a cena ci lesse una lettera di Neruda scritta su un foglio ciancicato di quaderno e commentammo tutti assieme -6/7persone.
https://prezi.com/p/aqrdcnfwgzkf/mar...de/?fallback=1 È in spagnolo ma si dovrebbe capire "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne Ultima Modifica di Aletto; 09-07-2023 at 19:20. |
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09-07-2023, 19:25 | #74 |
Re: Scontro tra titani
@ Iska
no, decisamente non organabile Sono rimaste le magliette del Che, ormai prive anche del senso simbolico che gli competerebbe. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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10-07-2023, 00:29 | #75 | |
Re: Scontro tra titani
Quote:
All'epoca, quei fatti ti hanno coinvolta tangenzialmente: i grandi cortei di cui parlavi nel primo post, probabilmente li hai visti solo sfilare, magari provando anche empatia, perché fra la folla c'erano tanti amici tuoi. La tua ribellione, la tua ansia di cambiamento, il desiderio di capovolgere il mondo e rifarlo daccapo per te poggiava, se ho capito bene, sullo studio e sul rock. Bada bene, non ti sto criticando, e me ne guarderei bene. Era la tua scelta, la tua vita, e hai fatto benissimo a viverla come hai sentito di impegnarla. Il rock di quegli anni non ignorava gli eventi e il clima politico di quegli anni. Pensa a "Street fightin' man" degli Stones, che parla del '68 ("cosa possiamo fare noi? Aiutarvi dandovi della buona musica" è più o meno il senso del testo di quella canzone). O a quel pezzo, troppo difficile da ricordare, che tua figlia chiamava "Zazzà" che non riesco a ritrovare nei vecchi post. E anche tu sei stata a modo tuo, magari lateralmente, dentro quelle storie. Come la parte migliore di quella gioventù che sebbene non impegnata direttamente nell'attività politica ha dato un contributo determinante perché quegli anni irripetibili fossero gli anni di grandi conquiste civili e politiche per tutti. Nel finale di "Mistero Buffo" di Vladimir Majakovski, la Donna Fosforescente, delegata dell'anno tremila in cui il comunismo è già realizzato, atterra nella Mosca degli anni '20, fresca di rivoluzione d'ottobre, grazie alla Macchina del Tempo inventata da uno scienziato pazzoide (Mattakkionski, nella traduzione italiana) il cui funzionamento viene in tutti i modi osteggiato dalla burocrazia di partito. E sceglie chi portare subito nel futuro. Porta con se Mattakkionski, e uomini e donne in carne ed ossa, alcuni nemmeno iscritti al partito bolscevico, non funzionari di partito, "perché nel comunismo i burocrati non servono a niente". Eravamo tutti dei piccoli Mattakkionski, allora. E qualcuno non se lo potrà mai dimenticare: sarebbe rinunciare alla parte migliore di se. Per chi sulla scelta della militanza politica si è giocato la vita, a vari livelli, non è assolutamente pensabile riascoltare certe cose, buttate lì all'improvviso, senza essere travolto da una marea di ricordi, di sensazioni, di emozioni tanto intense quanto contrastanti. E' impossibile, per chi ci ha creduto veramente e non si è schierato per moda o per opportunismo (succedeva anche allora, purtroppo) che tutto il vissuto di quegli anni non venga fuori di getto. Ogni altra considerazione può venire solo dopo che la tempesta emotiva si è placata. Hai toccato ferite che non si rimarginano, che nulla e nessuno potrà sanare. Un conto aperto con la storia, con la vita. Lo hai fatto in perfetta buona fede, con semplicità disarmante, ritrovandoti tuo malgrado a vestire i panni di Topolino in "Fantasia", il commento al brano "L'apprendista stregone". Hai evocato forze che non puoi e non sai controllare. Lo hai fatto con la purezza d'animo di una bambina. Nessuno ti potrà mai accusare di questo. Meno che mai chi ti conosce e ti vuole bene. Ho cercato, e spero di esserci riuscito, di raccontare alcuni bozzetti, anche molto personali proprio per evitare di fare inutili apologie di quei tempi. Niente pallose analisi, ormai stucchevoli sul perché ed il percome. Niente eroismi. Qualcosa di piccolo, invece, che però rendesse almeno l'idea della potenza e della pervasività con cui chi ha fatto una scelta, diversa ed altrettanto rispettabile della tua, ha attraversato quei tempi. L'episodio di Genova, di quasi trent'anni successivo ai fatti del Cile, l'ho raccontato non per "spararmi la posa", ma per provare a farti capire come quelle storie, quelle emozioni si siano profondamente radicate nel conscio e nell'inconscio di chi le ha vissute. Anche in Italia Se dietro il nick non ci fosse un individuo ti avrei dato una bella rispostina da AI: certo, lo slogan era potente ed efficace, ma non era niente di nuovo sotto i cieli dell'America Latina. Quella canzone, così come "Venceremos", era stata scritta e pensata per le elezioni presidenziali cilene antecedenti il colpo di Stato. Era tradizione, soprattutto della sinistra latinoamericana, che le campagne elettorali fossero condotte a suon di musica. Perché quella sinistra non aveva (ancora?) mollato i suoi legami profondi con le masse popolari e con la sua cultura, che si esprimeva anche dentro quelle musiche. AI continuerebbe domandandosi retoricamente perché la sinistra italiana ha dimenticato la lezione di Pasolini, perdendosi nell'inseguimento delle elite intellettuali crociane, ed io (l'individuo) qui irromperei ghignando che per una nemesi della Storia ci siamo ritrovati in Italia, a cavallo del nuovo secolo, con la destra che ricorreva alle canzoncine da campagna elettorale (do you remember "meno male che Silvio c'è"?). Tutta roba trita e ritrita. Come le risposte di AI in genere, peraltro. Infine, un breve trattato di Etologia. Ogni specie vivente che affollava le piazze in quegli anni, progettava più o meno di occupare l'intera piazza. E marcava il territorio con striscioni e bandiere, e lanciava i suoi richiami di specie, ingaggiando spesso furiosi scontri sonori con altre specie mosse dallo stesso intento. A furia di sentirli, si imparavano anche "i richiami" delle altre specie, li si commentava, li si apprezzava ammirati o li si respingeva disgustati. Talvolta, diventavano anche manifestazione di dissenso politico (sterile, purtroppo). La Fgci di Napoli, per dirti, base militante che guardava alla sinistra interna e gruppo dirigente della destra di Amendola e Napolitano, quando entrava in piazza al termine di una manifestazione importante (locale o nazionale) lo faceva cantando tutta la tiritera di bandiera di "Potere Operaio" in spregio dei propri dirigenti. Di cui però non aveva la forza di liberarsi (ma questa è un'altra storia, anche pesantemente personale e molto pallosa). Scusa se un pochino di apologia, almeno all'inizio, l'ho fatta, ma solo in questo post. Era necessaria una spiegazione. Umana. Ultima Modifica di leucio; 10-07-2023 at 00:38. |
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10-07-2023, 00:49 | #76 |
Re: Scontro tra titani
Leucio, era il Carlini, il piccolo impianto sportivo di Genova.
Aletto, ho avuto la fortuna di visitare ill Museo de la memoria in Santiago de Chile, un'esperienza fortissima.... Vi lascio anche io uno spunto musicale https://youtu.be/mjBSsLZT8jE Vi abbraccio, ba |
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10-07-2023, 01:33 | #77 |
Re: Scontro tra titani
Grazie del "Soccorso Rosso", baba, ma sono stanchissimo, e scrivere di certe cose fa male. Ti svuota dentro e ti lascia con gli occhi spalancati nel nulla, a sentire neanche tu sai più cosa.
Ho seminato l'erbetta per il gatto e ripiantato il basilico. Mercoledì mattina, che resto a casa per un pò, toccherà, con il fresco, alla Nepeta Cataria. A proposito: ma non era ottobre il mese giusto per seminarla? Tu che mi consigli di fare? Ora vado a nanna, domani sveglia alle sei, pappa ad Averno e al lavoro. Cercherò anche, nelle pause, di scrivere qualcosa per Iska. Ma ora non connetto più. Davvero. |
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10-07-2023, 03:38 | #78 |
Re: Scontro tra titani
Ho dormicchiato al pomeriggio e ora non riesco a prender sonno, era prevedibile, così per passare il tempo stavo leggendo qua e là nel forum.
Il Museo della Memoria a Santiago. Sembra che invece ai cileni difetti la memoria, visto l'esito delle ultime elezioni, e questa volta non è stato un golpe. È come se le vittime del regime di Pinochet siano state ammazzate per la seconda volta. Che tristezza, che delusione, altro che pueblo unido... Ora mi è anche venuta fame, qui mi ci vuole una tazza di latte con un paio di fette di pane e marmellata. Buona notte. Iska la rossa dagli occhi di luna |
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10-07-2023, 08:49 | #79 | |
Re: Scontro tra titani
Quote:
Quarant'anni di una delle dittature più violente che si siano mai viste lasciano scorie potenti e dure a morire nella testa e nella cultura di un popolo. Soprattutto quando la transizione alla democrazia avviene senza una rottura, un rovesciamento rivoluzionario dell'ordine preesistente. I cileni hanno ancora oggi paura. Paura di ricordare, paura di parlare di certe cose, perché il carico di sofferenze che ha subito quel popolo è inimmaginabile. L'idea geniale che ebbe la coalizione progressista alle elezioni presidenziali fu quella di puntare tutto sulla gioia contro la paura. La voglia di vivere contro gli incubi e i fantasmi del passato. E vinse. Ma nonostante quarant'anni di neoliberismo sfrenato (in Cile fu sperimentato per la prima volta il Credo economico dei "Chicago Boys", poi diventato religione planetaria sotto il duo Tatcher- Reagan), i rapporti di forza tra destra (QUELLA destra) e la sinistra ricalcano quasi fedelmente le linee di faglia, le contraddizioni e le criticità di allora. Il governo di Salvador Allende si reggeva, nonostante il largo consenso popolare, su una quasi-maggioranza prlamentare, in cui era decisivo il ruolo che giocava la DC cilena anche nella società civile. Il golpe fu possibile solo quando, vinte le ultime esitazioni e sotto pressione statunitense, la DC scelse la sponda golpista, che era in palese e visibile fase di organizzazione già mesi prima dell'11 settembre. E ancora oggi, le forze in campo si equivalgono (quasi), in un'eterna polarizzazione, un "falso movimento" in cui la capacità di governare politicamente ogni piccolo spostamento decide volta per volta ogni singolo scontro. E non c'è più una figura forte (politicamente) di riferimento come Salvador Allende. Come andrà a finire stavolta? Previsioni non ne azzardo, i rapporti di forza a livello continentale sono radicalmente cambiati, e sul piano planetario la situazione è ancora troppo fluida (secondo me) per ipotizzare con un minimo di razionalità politica l'evoluzione della situazione per i prossimi anni. Ma non me la sento, francamente, di dare ai cileni la colpa di questo momento di stallo. Per me, essere amici (soprattutto se si condivide anche qualcosa di molto più profondo) significa rispettare, custodire e proteggere i silenzi. Anche e soprattutto perché io pratico una scelta quasi radicalmente opposta. E molti punti di sofferenza, di debolezza non li nascondo, ma li mostro. Da qui, se vuoi, la scelta dello slogan di bandiera di AO come firma. Esistono intere librerie, per non parlare dei luoghi comuni, sulla diversa concezione del tempo nelle varie parti d'Italia. Lasciamo i volumi a riposare placidi sui loro polverosi scaffali e andiamo avanti, rispettando e assecondando le partizioni che ognuno fa dei propri tempi di vita. Non è un problema. Avremo modo di parlare a lungo della canzone napoletana, per ora il primo passo (almeno per me) è capire se ti riferisci alla canzone napoletana classica (quella fiorita tra fine ottocento ed il secondo dopoguerra), oppure alla musica che oggi definiremo "folk", le tammurriate, il canto a fronna e quello a distesa, etc. Sono due storie radicalmente diverse. |
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10-07-2023, 09:50 | #80 |
Re: Scontro tra titani
@ Iska
Anche il Cile è stato vittima delle fake news, Sono circolate notizie assurde allarmanti e disorientanti, tipo che, con la nuova Costituzione, sarebbero stati bruciati i simboli della nazione, la bandiera cilena, che non ci sarebbe più stato l’inno nazionale, che le case affittate ai migranti sarebbero diventate, di fatto, di loro proprietà. Il presidente Boric dovrà decidere come far approvare la nuova Costituzione, dopo il disastro precedente. Questo risultato sarà importante per il futuro dei cileni, per capire se Pinochet sia definitivamente tramontato. Lo stesso Museo della Memoria sembrava un simbolo della propaganda elettorale. I tempi anche lì sono cambiati, l’elettorato è cambiato, la società non è ferma nel tempo e una vera conoscenza della storia e dei fenomeni terribilmente intricati potrebbe forse impedire la manipolazione tramite le fake, dell’opinione dei cileni. Questo è quanto trapelò dalla conversazione telefonica tra me ed un mio amico cileno (anche lui amico di Marcia) che a causa del fuso orario fu rapida. I cileni stessi sono divisi. El pueblo no esta unido. Lì c’è casino. Lui vuole tornare in Italia. @leucio “ ……ritrovandoti tuo malgrado a vestire i panni di Topolino in "Fantasia", il commento al brano "L'apprendista stregone". Hai evocato forze che non puoi e non sai controllare. Lo hai fatto con la purezza d'animo di una bambina. Nessuno ti potrà mai accusare di questo. Meno che mai chi ti conosce e ti vuole bene." Bene, nel parallelismo col dolce Topolino, in realtà mi hai descritto come un’oca giuliva o quella che l’acqua la bagna e il vento l’asciuga, ignara o incurante di ciò che stava realmente succedendo negli animi, anche nel mio. Perfetto, e come no! “Hai avuto un rapporto di amicizia intenso con una persona che è uscita viva dalle camere della morte dello stadio di Santiago, e ne hai tratteggiato con rara efficacia tutto il dolore, il senso profondo di un'esperienza così devastante. All'epoca, quei fatti ti hanno coinvolta tangenzialmente: i grandi cortei di cui parlavi nel primo post, probabilmente li hai visti solo sfilare, magari provando anche empatia….. ” Sì, non dovevo partecipare per forza, eppure, ti sembrerà strano, l’oca giuliva comunque capiva. Magari provando anche empatia. E con questo ho finito. Fi-ni-to. @ba Grazie per il brano, lo ricordo bene, spesso le sue note suonavano in casa dei parenti acquisiti argentini qui in Italia, sui quali pesavano gli orrori dei desaparecidos, la solidarietà con le loro madri, l’aiuto che si poteva dar loro da qui. Non suonavano le note di Hasta siempre, perché chi ha vissuto sulla propria pelle non si racconta con facilità. Raccontano i suoi occhi. "Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne |
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