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Il comportamento dei vostri a-mici Se avete dubbi, domande o esperienze sul comportamenteo dei vostri a-mici postate qui.

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Vecchio 01-05-2024, 09:19   #11
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Merlinone
Cucciolo
 
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Predefinito Re: Viaggiare con un gatto: esperienze personali

Sappiamo bene che è difficile intuire cosa pensi un gatto. Da quando, circa 85 milioni di anni fa, le nostre strade si sono separate, evoluzionaristicamente parlando, qualcosa è cambiato tra noi e loro, molto più che con i cani, da cui si sono separati un po' più di recente (51 milioni di anni fa e mezzo). In quei 34 milioni di anni qualcosa di radicale dev'essere successo.

Quando viaggio con Merlino mi chiedo sempre, quindi, se lo stress che sicuramente prova nel cambiare territorio e nello stare in quel cubicolo compensa la scoperta di luoghi, odori, piante, animali nuovi che lo aspettano. Spero di si, ma non ne sono e non ne sarò mai certo. L'altro ieri abbiamo fatto un viaggio lungo. E' sempre più abituato ai viaggi. Alla fine ho l'impressione che gli piacciano ma... chissà, non lo posso dire con certezza. Dopo solo mezz'ora dalla partenza, come fa di solito, ha cominciato a lamentarsi un pochino. Ci siamo fermati appena possibile in una stradina laterale, ai margini di un bosco di Eucalyptus. E' sceso e abbiamo fatto insieme una lunga passeggiata, al suo solito ritmo di circa... un metro ogni 10 secondi . Annusava dappertutto, si fermava a guardare gli alberi intorno. Poi è voluto tornare alla macchina e siamo ripartiti. 500 metri misurati dal GPS, una maratona per un esserino come lui. Da quel momento è stato tranquillo. A pranzo, qualche ora dopo, ci siamo fermati ai margini di una spiaggia, su un prato all'ombra di alcune conifere, con una duna coperta di vegetazione che ci proteggeva da una bellissima spiaggia deserta. Li si è scatenato: si arrampicava sugli alberi, vagava sui sentierini tra le felci, in lungo e in largo. Non si fermava più! Dopo pranzo siamo ripartiti e poco dopo siamo arrivati in una piccola casetta che abbiamo affittato, molto isolata (anche pensando a lui) ai margini di un bosco di querce, ma davanti ad un grande pascolo.

Sceso dall'auto abbiamo capito subito che questo era veramente un 5 stelle per gatti! Ha immediatamente fatto un giro dei dintorni, con la consueta prudenza, è salito di scatto su una quercia, albero che non conosceva e di cui ha "apprezzato" la corteccia tipo grattatorio. Poi si è infilato in casa e ha cominciato come al solito ad ispezionare ogni stanza, ogni angolo, ogni mensola, come fosse un agente immobiliare in cerca di acquirenti. La casa è un unico monolocale con un grande soppalco da cui può monitorare tutto. Due grandi finestre sui due lati al piano di sopra avevano però una specie di mensola, perfetta per lui. Dalle foto avevo pensato che gli sarebbe piaciuto spendere il suo tempo li sopra, e infatti così è stato: https://postimg.cc/DmMHQSN2. Il sole e l'aria fredda aiutano (anche la stufa a pellet la sera). Ha vagato, sempre insieme a me, un po' dappertutto, spingendosi a oltre cento metri, una traversata oceanica per lui, considerato che si tratta di un luogo sconosciuto. Ha esplorato una legnaia guidato dall'olfatto che gli diceva che qualcosa di molto interessante ci si nascondeva. Alla fine è rientrato in casa, esausto, e si è messo a dormire su quelle mensole in alto, guardando la finestra, proprio sopra la testata del nostro letto.

Unico problema: due cavalli pascolano e scorrazzano proprio davanti casa https://postimg.cc/tYL0bsdr . Non aveva mai visto questi animali "giganteschi". Alla fine un cavallo pesa 70 volte quanto lui. Immaginate cosa penseremmo se, di colpo, dopo una vita tranquilla a casa, ci ritrovassimo di fronte a dei giganti del peso di 5 tonnellate e mezza, che ci sovrastano in altezza di 8 volte e si muovono ad una velocità impensabile per noi.

Questa cosa ovviamente lo preoccupa, e incuriosisce allo stesso tempo. Ma abbiamo notato che se lo facciamo uscire dalla porta sul retro, quella che dà sul querceto, il problema non si pone, e adesso passa parte del tempo li, annusando ogni anfratto tranquillo e curioso, per poi riparare a casa velocissimo.

Comunque sia, sbaglierò, chi può dirlo, ma a me sembra che queste esperienze alla fine gli migliorino la vita, e che il bilancio tra benefici e stress sia positivo. Almeno lo spero Merlino. Di sicuro questi viaggi non sarebbero lo stesso per noi, senza di te.

Ultima Modifica di Merlinone; 01-05-2024 at 09:24.
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Vecchio 01-05-2024, 10:02   #12
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Aletto
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Predefinito Re: Viaggiare con un gatto: esperienze personali

Con queste esperienze acquisisce competenze che altrimenti gli sarebbe impossibile avere.
Cat risk assesstment: è questione di diversa percezione del mondo tra generi e specie diverse.
Lui poi rientra a casa, che non è la sua, velocissimo.
100 mq di area di perlustrazione non sono poi molti. Direi che sono necessari al fine della percezione di cui sopra.
500 metri misurati col GPS, in linea più o meno retta se percorsi con la dovuta circospezione di cui hanno bisogno, cominciano ad essere una lunga passeggiata.
In queste trasferte non scelte da lui ma da voi, seppure con la massima accuratezza nei suoi confronti, non ha il tempo di aderire al territorio.
Mi incuriosisci più tu che Merlinone


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 05-05-2024, 09:44   #13
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Merlinone
Cucciolo
 
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Predefinito Re: Viaggiare con un gatto: esperienze personali

Diciamo che gli ultimi giorni sono stati un po' difficili per Merlino.

Ci siamo spostati più rapidamente (solo due notti nello stesso tempo, giusto il tempo per lui per abituarsi). Ieri in auto ha cominciato a miagolare insistentemente. Cosa strana perché pioveva e di solito si mette in quello che noi chiamiamo "modo pioggia" (rainy mood): tranquillo e sonnacchioso. Ci siamo fermati in diversi luoghi per farlo muovere un po' ma era chiaramente teso ed allarmato. C'è da dire che abbiamo fatto molta autostrada e forse il rumore dell'asfalto, molto forte, anche a causa della pioggia, lo impauriva, ma la cosa non è affatto certa.

Poi una casa, questa volta in città, non era di suo gradimento. Perché? Chi lo sa... Forse c'era qualche suono (le auto sotto la strada?), ma da dentro si sentivano "poco". O forse era innervosito dal viaggio.

Adesso siamo in un altro appartamento in cima ad un palazzetto di Lisbona (che piacevole sorpresa il Portogallo!) e dopo un viaggio un po' difficile ieri invece sembra di colpo tranquillo e a suo agio. Forse l'arredo, la posizione, la presenza di molto legno e di anfratti un po' ovunque, la vista, la presenza di piccioni sul terrazzino.

Non è facile comprenderlo. In fondo, come dicevo, se evoluzionisticamente siamo più "vicini" ai topi (e a moltissimi altri mammiferi) che ai felini in generale, qualcosa si è "rotto" durante il loro sviluppo e siamo molto lontani dalla loro sensibilità, che almeno per me resta misteriosa.

Domani ultima tappa del viaggio. Molto lunga e da solo con lui (mia moglie passa lunghi periodi per lavoro in viaggio e domani riparte da qui). Vedremo come va, prevedo molte pause.

Sto stilando una lista di "lessons learned" (lezioni apprese) per il prossimo viaggio, che magari potranno essere di aiuto per qualcun altro che vuole provare, o deve farlo per forza, questa esperienza. Peraltro molto, molto interessante...

E grazie, Aletto, per il commento!
Merlinone non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
Vecchio 05-05-2024, 14:34   #14
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Aletto
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Predefinito Re: Viaggiare con un gatto: esperienze personali

Commento frettoloso il mio
Durante le trasferte, numerose e a tappe, il gatto è costantemente sotto scacco data l’imprevedibilità dei nuovi territori che gli si prospettano all’improvviso. Come fai a sapere che due notti gli sono sufficienti?
Lo scacco dovrebbe essere prevedibile per essere gestito al meglio da una specie che non migra ma è stanziale.
Il gatto sceglie il suo territorio anche in base alla sicurezza che offre, qualora non soddisfacesse questo o altri requisiti, sarebbe costretto a cercarne un altro.
L’evoluzione ha differenziato non solo generi e specie ma anche, nell’ambito dello stesso genere, il fatto di vivere in società organizzate o come solista, ed il gatto è un solista. Non importa da quanti milioni di anni le grandi scimmie si sono separate dai numerosi altri generi di viventi, perché a tuttora anche i paleoantropologi hanno difficoltà a trovare il ceppo primario del genere homo (il termine specie sta per essere abbandonato), figuriamoci quindi la difficoltà di avere notizie certe della differenziazione antecedente dovuta sia agli habitat in trasformazione sia agli effetti climatici delle centinaia di milioni di anni fa. Comunque ci sono dati tassonomici abbastanza attendibili, almeno per il momento.

Non si è “rotto” niente durante l’evoluzione. Cosa si sarebbe rotto? Che finalità avrebbe avuto la non rottura o la rottura? Nessuna. Cercare di dare un senso all’evoluzione è però un errore abbastanza comune, che ci spiazza sempre quando si rileva la sua essenza di bricoleur.

Quello che è più importante, a mio avviso, è che la nostra percezione ci isola nella nostra specificità di individui e di esseri umani, per questo ti poni domande non appropriate alla sua specie.
Per capire le altre specie, e quello che si aspettano dal mondo bisogna studiarle con rispetto ed affetto, e poi allenarsi.


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Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima
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