Il gioco è indispensabile per il benessere?

[alimiao]

Ciao a tutti,
lo spunto di questo post mi viene dall'osservazione di vari amici/conoscenti che hanno gatti con cui non giocano MAI.

Premessa: come molti sanno, i miei due devon rex sono molto vivaci e giocherelloni e, lavorando io da casa, sto quasi tutto il tempo con loro. Non hanno un giardino a disposizione, ma solo un balcone (attualmente inagibile) e non possono predare perché non entrano prede in casa (se non sporadiche farfalline).

Sin da quando sono piccoli, sono abituata a fare delle sessioni di gioco con loro, di solito la mattina dopo colazione (e prima che io mi metta al pc), il pomeriggio dopo la pausa pranzo (e prima che io mi metta di nuovo al pc) e, a volte ma non sempre, la sera (quando stacco, oppure quando torno dopo essere uscita).

Queste sessioni sono abbastanza brevi, 10-15 minuti (calcolando che devo giocare separatamente perché Waffle bullizza Wasabi) e dopo loro si mettono a dormire felici e soddisfatti. Se per qualche motivo salto le sessioni di gioco, sono irrequieti, saltano e miagolano e si inseguono fra loro, e spesso va a finire che si picchiano (ovvero Waffle picchia la sorella), secondo me proprio per noia. Durante il w-end gioco meno perché esco di più, e loro passano la maggior parte del tempo a dormire, e ho notato che al lunedì hanno una grande energia accumulata, che io reputo dovuta proprio alla mancanza di stimolo domenicale.

Da soli giocano poco, nonostante abbiano vari giochi a disposizione sparsi in giro.

Ora, da molte parti mi sento dire che "io li vizio" facendoli giocare, che se non li avessi abituati alle sessioni di gioco, loro avrebbero imparato a giocare da soli, ecc. E appunto ho tanti amici che coi gatti non giocano MAI. Da alcuni mi è stato proprio fatto capire che la considerano una cosa puerile, una perdita di tempo...
Ora, capisco che i gatti che hanno un accesso ad un giardino o territorio di caccia probabilmente hanno di meglio da fare che rincorrere cannette... capisco i gatti molto molto anziani... oppure i gatti che convivono in una comunità molto numerosa e quindi hanno altri stimoli... ma secondo me, per gatti vivaci che stanno in un bilocale tutto il giorno, il gioco col padrone è indispensabile per il benessere psico-fisico tanto quanto lo sarebbe per un cane fare le sue passeggiatine quotidiane...

Quando le persone prendono un cane, mettono in conto che devono portarlo fuori (magari a giocare a pallina) almeno tre volte al giorno... e perciò si dice "il cane è impegnativo!!"... quando prendono un gatto invece, molti ritengono che l'unica cosa indispensabile per il suo benessere sia cibo + lettiera + cuccia calda. Il gatto insomma non ha bisogno di stimolo fisico/intellettivo... e infatti, scusate, ma molti dei gatti degli amici/conoscenti di cui sopra sono obesi e/o ossessionati dal cibo e/o passano la vita a dormire...

Non lo so, non voglio ergermi a giudice altrui e ogni caso è a sè, però mi dispiace un po' che questo modo di pensare sia così diffuso... fra l'altro si ripete ovunque che l'attività fisica è importantissima per il metabolismo, perché dovrebbe valere per gli umani (e i cani) ma non per i nostri amici gatti? E' come se ci fosse quest'idea che in fondo, il gatto è un animale sedentario e pigro, che si accontenta di poltrire su un divano e sgranocchiare crocchette.. e infatti si dice "sei sedentario? prenditi un gatto! sei sportivo? prenditi un cane!". Io sono sportiva e ho preso gatti e quando gioco faccio movimento con loro .

[Aletto]

Penso che per i gatti, come per tutti, sia importante giocare con qualcuno che, essendo vivo, possa dare spunti di interazione che vadano a stimolare la soluzione, l’invenzione, la strategia, la coreografia, e, non ultimo, la necessità che non ci sia un vincente o un perdente.
Se c’è questa finalità non è più un gioco, infatti i cani che infrangono questa regola quando giocano tra loro, vengono mandati via dal gruppo di tre/quattro cani con cui stavano *facendo finta* di giocare.
Noi umani da una certa età in poi giochiamo spesso per vincere, amiamo la competizione, vogliamo cani che soddisfano questa nostra necessità quando li facciamo addestrare per vincere le competizioni. Ma al cane o al gatto o, che so, all’elefante al corvo il gioco serve ad altro, serve a conoscere sé stessi e mettere in atto poi durante la vita, quello che si è appreso dal gioco.
Purtroppo la gran parte delle persone sono poco sensibizzate e non ti possono capire. Fai bene tu!
E Berenice con i suoi quindici anni, gioca con me e non con gli altri due gatti.

Avevo scritto un thread sull’importanza del gioco, ma l’abbiamo letto noi del forum e basta. E poi francamente non penso che alle persone gliene freghi più di tanto, come dici tu basta la pappa, un posticino al calduccio e all’occorrenza un veterinario.

Giocare è essenziale e vitale come la pappa.

[Damoncat]

Ho girato la domanda a Damon...mi ha risposto che per il suo benessere l'importante sono relax, riposo, vigorose grattate sulla schiena e tanta gente intorno ma che non lo importuni più di tanto
Si...qualche giochino da cucciolo ci può stare...ma poi basta che lui ormai è un gatto adulto e non sia mai che si affatichi il cuore un tempo malato e chissà se veramente guarito (e come ci marcia su sta cosa ) con una corsetta

Scusate...ho fatto dell'ironia...ma mi metto dalla parte delle mamme di gatti pigri...che inventano e comprano giochi e giochini per vedersi sempre sdegnosamente respinte...al nostro benessere qualcuno ci pensa???

Seriamente..Damon non gioca molto...credo trovi più stimolo nella condivisione di tutte le attività della famiglia...nel pedinamento della sottoscritta in particolare...sarà stato geneticamente modificato come le sue orecchie...chissà

[Aletto]

Originariamente inviato da Damoncat

…
Scusate...ho fatto dell'ironia...ma mi metto dalla parte delle mamme di gatti pigri...che inventano e comprano giochi e giochini per vedersi sempre sdegnosamente respinte...al nostro benessere qualcuno ci pensa???…..

I giochi non vanno comprati, sì qualcuno da 3€ ok, ma la mente deve avere uno stato che la predispone al gioco, altrimenti la spontaneità e la ricchezza portata dal gioco non ci sarà.
Berenice, 15 anni, gioca a nascondino con le mie dita che compaiono e spariscono da sotto un cuscino, dalle mie gambe accavallate. Costo=0, risultato in termini di appagamento e motivazioni di specie=10, benessere psicofisico=10
Altra domanda della nutrizionista che ieri credo di aver dimenticato: attività fisica? gioco?
Il benessere psicofisico è importante anche per loro.

Al nostro benessere ci pensiamo noi: passeggiata, buon cibo, amici, un bel film, un bel libro e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo comunque risorse perché viviamo, di solito, secondo i canoni della nostra specie, mentre spesso i nostri cosiddetti “pet” no.

[straycat2]

a Mirtilla di giochi ne ho comprati tanti in termini di grattatoi e cannette, palline e palloni e lei ci gioca la notte da sola, giochiamo tutti i giorni e io mi diverto da matti quando la vedo che fa il marines, oppure gli piace la mano sotto la tovaglia che si muove e lei cerca di afferrarla e si mette sotto la tovaglia oppure sotto ai cuscini della sedia..tutti i gatti che ho avuto hanno sempre giocato Baudelaire ha giocato fino agli ultimi 3 giorni della sua vita..
chi dice che al gatto basta la cuccia calda, il cibo e la lettiera pulita non ha capito nulla di che essere vivente meraviglioso sia il Gatto
io gli ho anche costruito delle cannette giganti con le piume e lei semplicemente le adora.

Io e la mia gatta giochiamo poco, vuoi perché è l'emblema della pigrizia, vuoi perché essendo libera di entrare e uscire ha a disposizione giochi molto più stimolanti della sottoscritta.
Eppure ci sono proprio quei momenti in cui mi cerca e desidera giocare, che sia rincorrersi, fare qualche agguato alle mie mani (rigorosamente ad artigli ritratti) o altre attività simili.
Giocattoli non gliene ho mai comprati, né a lei né ai gatti prima di lei, sinceramente non mi è nemmeno mai passato per la mente. Semmai li costruisco improvvisando con quel che mi capita per le mani sul momento. Però è proprio vero, il gioco è indispensabile per loro e troppa gente vive il gatto senza rendersi conto delle sue esigenze specifiche di essere vivente.
Proprio l'altro giorno una mia conoscente, notando il mio tappetino da yoga distrutto dalle unghie di Amelie mi dice: "e le permetti di farsi le unghie sulle tue cose? Quando noi avevamo la gatta mio padre bastava che le facesse vedere la ciabatta, e lei obbediva". Onestamente, non ho avuto voglia di star lì a spiegare cosa significa per un gatto farsi le unghie, non ne ho più voglia. Però che fatica...

[Aletto]

Originariamente inviato da Riri

…..”Quando noi avevamo la gatta mio padre bastava che le facesse vedere la ciabatta, e lei obbediva". Onestamente, non ho avuto voglia di star lì a spiegare cosa significa per un gatto farsi le unghie, non ne ho più voglia. Però che fatica...

A chi lo dici!
Fatica sprecata, e che delusione constatare il persistere di un retaggio culturale ormai anacronistico, obsoleto.

Considerando però che le donne hanno avuto diritto al voto appena attorno al 1945 i conti tornano, e per i diritti degli animali la strada mi sembra ancora molto lunga. La strada dell’evoluzione del pensiero è lentissima. Tristezza.

[Atomo02]

Non ho una competenza specifica, se non quella data dall'esperienza: tutti i gatti che ho avuto vicini hanno sempre, sempre, sempre cercato l'interazione con me/noi ed hanno mostrato piacere nella condivisione di momenti di gioco. Atomo, da questo punto di vista, è abbastanza emblematico: quando capita qualche giornata in cui possiamo giocare meno con lui è effettivamente più nervoso e più triste, e si vede nettamente. Non ama stare in braccio, non ama particolarmente le coccole, ma ama stare sempre con noi (se cambiamo stanza ci segue, per dire). Stamattina, mentre facevo le pulizie, non mi ha mollata un attimo, ha giocato con me continuamente. Gli basta anche solo pescare due fagiolini dall'acqua mentre io pulisco la verdura, o inseguire una pallina mentre riordino la stanza, o acchiappare la scopa mentre spazzo... Dopo una mattinata così, oggi pomeriggio sta dormendo sereno e tranquillo. Quando si sveglierà, credo proprio che giocheremo ancora un po'; a volte, se vuole, mi fa capire che ha voglia di uscire e lo porto un po' a passeggio nel suo zainetto: lui si accoccola dentro e si fa quella mezz'oretta di giro che lo stanca il giusto per poi rilassarsi di più; se non ha voglia di uscire, mi porta la pallina e mi chiama perché io gliela tiri. A volte non è facile: non sempre si riesce a ritagliare il tempo, ma io mi accorgo che quando succede che gli do meno attenzione lui poi davvero è più stressato e nervoso. Vuole il suo. E lo vuole giustamente.

[Aletto]

Dice Atomo02:
“…….. quando capita qualche giornata in cui possiamo giocare meno con lui è effettivamente più nervoso e più triste……se non ha voglia di uscire, mi porta la pallina e mi chiama perché io gliela tiri. A volte non è facile: non sempre si riesce a ritagliare il tempo, ma io mi accorgo che quando succede che gli do meno attenzione lui poi davvero è più stressato e nervoso. Vuole il suo. E lo vuole giustamente”
Questo è il modo di interagire, non serve riempirli di giochi.

Proprio oggi ho fatto una consulenza per un micio che ha qualche analogia comportamentale con Atomo, ossia l’interazione ben strutturata è essenziale.
Per il resto:
il micio ha una chiazza senza peli sulla pancia, si lecca molto e la sua caregiver ha turni di lavoro a volte molto lunghi. Al ritorno lo vede strano, in che senso? ma, non lo so, lo sguardo. E poi? Poi non so cosa fare, gioco con lui ma a cominciato a mordermi, a farmi agguati.
Come rispondi ai suoi agguati? Ma, dipende. In che senso dipende? Non so, dipende da quanto sono stanca e da quello che penso che lui voglia.
E se rispondi contraccambiando, intendo giocando, lui cosa fa? Gioca, ma si lecca molto e ha cominciato a fare qualche pipì in giro.
Lui cosa vorrebbe? Non lo so, ha tutto ma si lecca molto ma proprio molto….

Qualche analogia con Atomo che però non penso proprio arriverà a questo, ma l’interazione è evidente che serve tantissimo. E l’interazione dipende dai nostri comportamenti.

È strano però che facendo piccole domande un po’ più approfondite la risposta iniziale era ed è quasi sempre: non so. Poi piano piano, scavando, usciva il resto e bisognava valutare questo “resto”.
I suoi agguati con morsi al momento sono finalizzati all’interazione giocosa.
Intanto ho detto di portarlo dal vet e ho dato piccoli suggerimenti, poi vediamo come evolve.

Un tipico esempio di necessità di benessere psicofisico

[miciofran_77]

Aggiungo la mia esperienza...il mio micione anziano si avvia verso i 20 anni ormai...eppure...giochiamo. Dobbiamo. A dire la verità, nella nostra relazione, ne ho bisogno anche io.
Fa bene anche a me.

Arrivo a casa, magari stanca, mentalmente cotta e abbiamo i nostri riti.

Che sono fondamentali nel mantenere l'equilibrio in casa fra tutti.

Giochiamo con le ombre, giochiamo a nascondino, a rincorrerci.
Il primo che gioca è il vecchio...poi arrivano gli altri.

Io ormai ho imparato che quando le cose non seguono questo ordine c'è qualcosa, è successo qualcosa, qualcuno non sta bene.

La cosa che in questi anni ho imparato e che più mi ha meravigliata, è che se sono io a non stare bene, il rito è comunque sospeso.
Mi annusano, mi leccano, mi coccolano.
Mi stanno intorno, mi controllano.

E' come esser un branchetto.
Ed in effetti ci muoviamo tutti insieme in casa, a diverse distanze, regolamentate mi sembra, ma insieme.
La notte il letto è in condivisione come la sera lo è il divano.

Non semplicissimo, finiamo per dividere in parecchi, eppure...io non penso che avrebbe senso in altro modo.

La sensazione è di "appartenenza".
Il gioco è relazione.