Arrivederci amore mio

[gattobrick]

Originariamente inviato da Pumadi

Cara hannyca, a me Trudi manca ancora dopo 4 anni e ti dirò, ogni tanto il mio piantino me lo faccio, perché mi manca tanto.
Non amo di meno i gatti che ho adesso, mi manca lei come individuo, e mi manca più degli altri che ci hanno lasciati perché con lei c'era una connessione speciale. Capisco anche la difficoltà nel gestire i mici nuovi, quella a me è un po' passata col tempo, e mi sono quasi normalizzata

Ti mando un abbraccio

Mando un abbraccio anche a te, Ritpetit, quello che ti è successo è veramente crudele

Leggo e trovo conferma al mio timore in relazione al dolore che, anche dopo tanto tempo, non va via. Da questo post ho la certezza che il dolore per la scomparsa di Macchia non mi lascerà più. Lui è venuto a mancare quasi tre mesi fa, ma il dolore è sempre lo stesso, ed il ricordo di lui è fisso, e fa da sottofondo a tutto ciò che faccio durante la giornata. Mi è stato consigliato in questo forum (in buona fede) di farmi curare, ma la mia non è una patologia, è solo e semplicemente dolore, che viene attenuato un po' dal quasi quotidiano pianto liberatorio, quando sono solo. Forse ciò accade quando l'amore per una creatura è immenso.

[Ritpetit]

Originariamente inviato da gattobrick

Leggo e trovo conferma al mio timore in relazione al dolore che, anche dopo tanto tempo, non va via. Da questo post ho la certezza che il dolore per la scomparsa di Macchia non mi lascerà più. Lui è venuto a mancare quasi tre mesi fa, ma il dolore è sempre lo stesso, ed il ricordo di lui è fisso, e fa da sottofondo a tutto ciò che faccio durante la giornata. Mi è stato consigliato in questo forum (in buona fede) di farmi curare, ma la mia non è una patologia, è solo e semplicemente dolore, che viene attenuato un po' dal quasi quotidiano pianto liberatorio, quando sono solo. Forse ciò accade quando l'amore per una creatura è immenso.

Nessuno pensa che esista la pillola per la felicitá, nè quella che annulla il dolore o la tristezza.
Io sono stato tra quelli che ti hanno suggerito di parlarne con un medico, essendoci passato (ed essendoci ancora dentro).
Ho però capito che il dolore infinito è solo la punta di un iceberg molto più grande.
Una montagna durissima da scalare.
Una montagna che ti menoma la vita, che ti impedisce di seguire i clienti con la lucidità e professionalitá che meritano, che rischia di minare i rapporti coi tuoi cari e con gli amici.
Un mondo che improvvisamente è troppo stretto e contemporaneamente troppo largo, dove non ti interessa più la musica che amavi, non ti fanno più ridere certe battute, dove trovi sollievo solo nel pianto, come un tossico nell'eroina.
Un mondo dove ti ritrovi a girare nel letto con gli occhi pallati, a guardare la tv alle 4 di notte senza sapere che vedi, a vagare alla stessa ora per strada, cercando di fuggire dai demoni che tutti noi hanno nascosto, ma che non aspettano occasione per uscir fuori più forti, baldanzosi e tentatori che mai
Una situazione che rischia di arrotarsi su se stessa per farti rotolare sempre più in giù, verso l'abisso.

Bhè, a volte una pastiglia può aiutarti a piangere 3 volte anziché 10, a dormire 5 ore di filata invece di 3 (e male...) quando sei sfinito, a capire cos ti dice un cliente, ad apprezzare lo sforzo che fa tua moglie per starti vicino pur sentendo il tuo medesimo dolore, a scoprire che sì, quel tuo amico non capisce bene il tuo dolore, ma comunque lo rispetta e cerca (magari sgraziatamente ma col cuore in mano) di sorreggerti.

Ti risolve il problema quella pastiglietta? NO!
Però quando sei con la mmerda che ormai è arrivata sopra il naso, vicino agli occhi, ti permette almeno di respirare, di mantenerti a galla e provare a nuotare per arrivare a quella riva che è lontanissima, ma c'è!

[Pumadi]

Ritpetit, mi inchino.

Il dolore resta, è vero, ma non deve impedire che la vita vada avanti. Può riaffiorare, chiedere dei momenti per sé, ma non deve impedire di funzionare. Quando lo fa, è giusto cercare aiuto.

[ElenaRolfi]

Io ho scelto di non prendere mai nulla, volevo farcela da sola ed è stata la prova più difficile di tutte, per ora.
Ogni giorno devi dare un senso alla tua vita, ogni volta che apri gli occhi alla mattina devi rispondere alla domanda "e oggi per quale motivo mi devo alzare?", devi vincere la forza che ti trattiene a letto, al caldo, tra le coperte, dove niente può succedere, dove nessuno ti può disturbare, dare brutte notizie, criticare, giudicare, dove non ci rimani male se qualcuno ti dà una brutta risposta, o ti guarda in maniera strana, dove non importa se piangi, perché nessuno ti vede.
E' il tempo che cura, che sfuma i contorni di un dolore che ci sembra che non passi mai, sempre più vivo e mai calante di intensità. Quel dolore piano piano si trasforma in rassegnazione, almeno per quanto mi riguarda, e la rassegnazione è tremenda, non dico mica che è bello...Ma a un certo punto bisogna darla vinta alla vita, perché è più forte di noi, ed accettare quello che ci succede, i giorni sbagliati, le persone che non ci vogliono, quelle che ci abbandonano per altre, gatti che decidono di non tornare, madri che ti hanno riempito di sensi di colpa e ti hanno rovinato la vita senza sapere di farlo.
Bisogna cercare di ripartire da noi stessi, che siamo la cosa più importante. E non è egoismo, è che quando stiamo bene con noi stessi - anche con il nostro corpo (che non vuol dire essere superficiali e badare alle apparenze) ci rapportiamo in maniera diversa alla vita. Bastano piccoli gesti, e piano piano, giorno per giorno, quel dolore che ci toglieva il fiato finisce in sordina, non sparirà mai, però rimane come un bambino che urla straziato e in lacrime, ma coperto da un concerto rock a tutto volume.
Ecco, io vi auguro, mi auguro, tanti giorni di concerti rock, pop, metal, jazz, quello che volete, a un volume tale da poter coprire tutti quei bambini che piangono quel pianto infinito e inconsolabile.


Non so perché ho scritto questo, forse non c'entrava niente, magari può aiutare qualcuno...

[iw1dov]

Originariamente inviato da Pumadi

Il dolore resta, è vero, ma non deve impedire che la vita vada avanti. Può riaffiorare, chiedere dei momenti per sé, ma non deve impedire di funzionare. Quando lo fa, è giusto cercare aiuto.

Isidoro è mancato a natale e mi manca sempre da impazzire. I primi tre mesi sono stati i più duri, con l'angoscia che Isi era a casa mia e stava male; Lina l'ha visto dalla finestra ed ha cominciato subito ad ululare e lui poverino s'era spaventato... nella notte si è aggravato. Un trarlo nel cervello tuttora continua a dirmi che se avessi impedito a Lina di vedere Isidoro...

L'altra notte l'ho sognato; tra l'altro un sogno bruttissimo: Isi era tornato, e io non ci credevo - mi dicevo ma no, non può essere... è impossibile... eppure era proprio lui. Allora pazzo di gioia gridavo per chiamare tutti: "venite a vedere, è tornato Isidoro!", ma nessuno sentiva, e non veniva nessuno. Allora avevo deciso che sarei andato in giro per casa a chiamare, ma avevo appena fatto per muovermi che mi giravo e Isi si stava disfacendo sotto i miei occhi...

Oggi, se non piango tutte le volte che penso a lui, è grazie in parte a Lina, che continua a consolarmi; tanto, tantissimo merito ce l'avete tutti voi, e un'altra grossissima fetta di merito ce l'hanno Arturo e Camillo, che riempiono la casa e non fanno sentire la mancanza del mio micione con la coda a strisce.

[Jennifer]

Il mio piccolo Jack è venuto a mancare la prima settimana di settembre a soli 2 anni.
Purtroppo è ancora presto per parlare per me di accettare la sua perdita, ma ti assicuro che possiamo farcela. Possiamo riuscire a ricordare solo i momenti belli con loro.
Il mio piccolo riposa in pace adesso insieme a tutti i Vostri mici che non ci sono più e scommetto che si divertono un sacco insieme e ci guardano sempre.
A volte mi sembra di vederlo, a volte penso che davvero io l'abbia visto, che sia davvero lui a confortarmi a rassicurarmi. Di una cosa sono certa: esiste un posto per loro, che si chiami Ponte dell'arcobaleno o in un altro modo, loro sono tutti insieme e ci vegliano da lassù proprio come i nostri cari venuti a mancare. Ti sono vicina e fatti forza. Lei non vorrebbe vederti nello sconforto, ti amava e sono sicura che voglia vederti serena, che dai amore ad altri esseri fortunati come lei di averti incontrata.
Un bacio
Jennifer

[hannyca]

E' passato quasi un anno eppure leggendo quel che ho scritto i miei occhi si inumidiscono ancora.
Non passa giorno che non pensi un po' a te e che passando lì dove sei non mi fermi un secondo per un saluto.
"Lellino è buono? ti fa impazzire lassù mentre correte e giocate insieme?" ti chiedo ogni giorno e poi mi rivolgo a lui e gli dico:"mi raccomando piccolo birbantello, la Cleo è una signora di una certa età"
Da ieri vicino a voi ci sono delle rose, per ricordarvi, per rappresentarvi. Le abbiamo scelte arancioni che aprendosi completamente diventano gialle; Cleo abbi pazienza se non le ho prese rosa ma Lellino si sarebbe risentito di questa femminilizzazione eccessiva.
Ieri sera prima di dormire mentre facevo le coccole ad Asietta per un momento vi ho immaginati tutti qui con me.
Cleo avrebbe preteso il posto sopra al mio fianco, Asia sul letto vicino alla mia faccia a farsi fare le coccole, Lellino che mi masticava un piede (chissà come saresti stato da grande??) e Penny che saltellava sul letto pronta alla lotta...che peccato che sia stata solo una immagine nella mia testa.

[linguadigatto]

non ci abbandonano mai... che belle le rose... un abbraccio a tutti

[Toporagno]

Concordo con quello che dice LinguaDiGatto.. un abbraccione forte

[Xiaowei]

E poi sono di un bellissimo colore, sono sicura che Cleo apprezzerà! Un abbraccio Anna