Ciao Gohan...sono solo due mesi...

[pepino]

In 24 anni di vita mai avrei pensato che un gatto potesse scegliermi…e, invece, a dispetto di tutto quello che si può immaginare, un dolcissimo gattino tigrato ha scelto il mio letto.
Una mattina come tante, in un giorno come tanti, mi sveglio, vado a fare colazione e ritorno in camera per rifare il letto, come ordina la padrona di casa (mia madre). Sprimaccio le coperte e un proiettile tigrato attraversa il mio campo visivo, salta fuori dalle mie, e dico mie, coperte e atterra sul parquet, derapando, e mi guarda. È stato un attimo, una frazione di secondo…avevo già la bocca aperta per gridare, ma quegli occhi mi avevano ipnotizzato. Mai avrei pensato…ma mi sono chinata e ti ho chiamato…e tu, come niente fosse successo, ti inarchi, incurvi la coda e con un fantastico “prmaaao” ti avvicini e inizi a strusciarti. È stato amore a prima vista.
Fortunatamente, eri nato vicino al mio giardino e, dato che ormai avevi scelto i tuoi umani, qualche sera dopo, tornando a casa tardi, ti ritrovo davanti alla porta…e inizi il tuo ron ron, gli strusciamenti, gli inarcamenti, al punto tale che non riesco a lasciarti fuori casa e, zitta zitta, quatta quatta, ti porto in casa. Mio padre, ancora sveglio, mi guarda e sorride, dicendo solo “se la mamma ti becca…”. Ma a me e a te non interessa, ce ne andiamo in camera, ti adagio sul letto e mi infilo sotto le coperte. Ti sei acciambellato e hai iniziato a fare le fusa, quasi fosse una ninna nanna. La mattina seguente, sei ancora lì e mi guardi, con quegli occhioni magici…io sono tua, lo so, lo capisco, lo avverto. E tu diventi il mio padrone…il re della casa. Riesci persino a conquistare la mamma.
Mio fratello, appassionato di Dragon Ball, decide di chiamarti Gohan…e così sia.
Gohan è un gatto e io sono la sua umana. Vi stupisce? Non è il mio gatto…io sono sua. L’ho capito in questi 12 anni…ho sempre detto il mio gatto, ma sbagliavo…quanto mi sbagliavo.
Gohan mi ha rubato, dolcemente, in punta di zampe, il cuore e l’anima. Non ho mai avuto gatti e, quindi, con lui è stata tutta una scoperta. Ogni giorno lo osservavo, lo guardavo diventare grande, lo ammiravo divenire il re della casa, un gatto amorevole ma anche padrone, un gatto orgoglioso. Gohan era orgoglioso. Lo è stato sempre…mai un miagolio sofferente, nemmeno quando, dopo il primo calore delle gatte, è sparito per tre giorni ed è tornato, magro, con graffi ovunque.
Una bella mattina ti vedo, divenuto ormai grande, ma dico grande grande, che zompetti allegro verso le scale, facendo oscillare la coda a destra e sinistra. Sorrido e ti aspetto sul pianerottolo, desiderosa di un po’ di fusa. Arrivi, mi guardi, dici “meow” e ti sposti…dietro di te, un batuffolo di pelo bianco, con un musetto non bellissimo, ma terrorizzato che mi guarda e si prepara a scappare.
Gohan la annusa e viene verso di me, inarcandosi e iniziando a strusciarsi…e il batuffolo lo segue e lo imita. Guardo la micia (eh si era, è una gatta) e guardo Gohan e gli parlo…”e questo?”, lui mi guarda ed entra in casa, seguito dalla nuova arrivata, che, sfortunatamente incontra mia madre…e scappa. I giorni successivi, si è ripresentata la stessa scena, fino a che, Pan (la micia…nome sempre di mio fratello della saga Dragon Ball), incanta mia madre…e diventa la nostra seconda gatta…lei si diventa nostra, perché ha paura anche delle mosche, ma stabilisce con Gohan un rapporto particolare, come se fossero marito e moglie.
Alcuni sudditi, durante il tuo regno, si sono smarriti (Palladineve, Silvestro e Jingoro dopo un anno di vita sono scomparsi), ma ne sono arrivati altri…purtroppo non scelti da te. Pepe è stato portato a casa da me, piccolo gattino nero, ma dopo qualche mese è stato accettato e difeso dal suo re. Mici è stata abbandonata nel giardino e, anche questa, è stata accolta, dopo qualche mese di riluttanza.
Hai difeso il tuo territorio e i tuoi sudditi con tutti, uomini, gatti e cani…nessuno poteva avvicinarsi senza un tuo permesso. Hai litigato pure con un gatto cieco e sordo…non sentiva i tuoi miagoli, ma tu, imperterrito, continuavi.
Poi è arrivato il trasloco…la casa della suddita umana. Mi sono trasferita in un’altra casa e, come se nulla fosse, ti sei appropriato anche di questa.
Non è mancata la neve con cui giocare e rotolarsi, non è mancato mai il cibo, non sono mai mancate le coccole. Non sono nemmeno mancati i sudditi…io, Pan, Puffi, Pepe e poi Matteo, il mio fidanzato. E chissà come l’hai capito subito che era l’altra metà della mia mela e hai dormito con lui la prima volta. In molti ti hanno coccolato, abbiamo giocato a fare il gatto adesivo (Gohan si divertiva ad essere preso in braccio attaccandosi alle spalle con entrambe le zampe anteriori e rimaneva lì, come incollato, a farsi accarezzare, senza che lo reggessi), ti hanno chiamato il gatto denso, perché eri tanto…eri proprio denso. Hai fatto le fusa ai bambini, che adoravi, ti sei inarcato lungo ogni gamba che trovavi, hai incantato tutti con quei meravigliosi occhi.
Ogni volta che rientravo in casa, il tuo “meooo” mi riceveva e, poi, ballonzolavi felice verso le ciotole. Ogni mattina e ogni sera la stessa scena…poi hai iniziato a dimagrire. È successo a Novembre, ho fatto fare subito il controllo dal veterinario ma c’era solo un soffio al cuore. Solo…
A dicembre ti ho fatto ricoverare per 4 giorni…il 27 ti portato a casa, il 28 hai mangiato come un drago, ti sei fatto coccolare, hai fatto ancora il gatto adesivo e poi è arrivato il 29.
Hai pianto, come mai avevi fatto, nemmeno quando avevi gli ascessi perianali, nemmeno dopo le lotte con i tuoi simili. E io ho capito che il mio re mi avrebbe lasciata, sola, a governare il suo regno…ti ho cullato, ti ho avvolto in tre coperte di lana, mettendoti anche la borsa dell’acqua calda, ma nemmeno più le fusa mi hai regalato. Mi sono allontanata per qualche minuto e mi hai chiamata, con un miagolio straziante…e ho ripreso ad accarezzarti sulla testolina, fino a quando, alle 23, sei volato via…sei andato sul Ponte, lasciandomi sola.
Ti ho preso in braccio, senza vita, e, non so se è stato il caso, ma la tua testolina si è appoggiata al mio braccio, mentre la zampa anteriore mi ha avvolto il polso, come eri solito fare quando eri nel pieno della tua voglia di coccole. Le lacrime continuano a scendere e a rigare il mio viso ogni giorno da allora, ma ricordo ogni secondo trascorso con te. E ci sono ancora i tuoi sudditi…me li hai lasciati e mi occuperò di loro, come mi hai insegnato tu.
Grazie Gohan per questi 12 anni e mezzo, grazie per l’amore che mi hai regalato, grazie per avermi educato ad amare i gatti, grazie per avermi fatto scoprire cosa significa essere re, grazie per avermi concesso l’onore della tua compagnia.
Grazie piccolo grande guerriero, non ti scorderò mai.
Sei qui con me, nel mio cuore e nella mia anima.

[melissa]

Un saluto, dolce Gohan, anche da parte mia...

[luana68]

Dal ponte dell'arcobaleno ti guarda sapendo che un giorno vi rincontrerete e allora niente potrà più dividervi

[April]

Ciao Gohan, corri felice e leggero sul ponte.

[baudelaire]

che bella storia... commovente... ciao micione, un giorno ci ritroveremo tutti insieme!

[DonPepeDeVega]

.. un pensiero..

[Amelie57]

Una storia veramente toccante... Arrivederci piccolo grande tigrotto.

[egi]

ciao gohan

[GioyMia]

mi dispiace tanto.. anche io sono in lutto.. ho perso la mia cucciola Susy di soli 8 mesi solo 10 giorni fa.. ti capisco e ti sono vicina, consoliamoci pensando che sono in un posto meraviglioso e pieno di sole e loro hanno riacquistato forza, salute e allegria e ci aspettano.. non li vedremo ancora per molto tempo, ma prima o poi staremo di nuovo insieme.. un abbraccio

[stella del nord]

un abbraccio pepino, perdonami nn riesco a dirti altro

ciao gohan salutami chicco e silvestro, dì loro che mi mancano terribilmente