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L'allevamento e gli allevatori Per chi vuole conoscere meglio questo mondo felino ancora per molti sconosciuto.

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Vecchio 09-04-2017, 20:30   #61
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Predefinito Re: legalità e denuncia

Per un cane è normale collaborare in vista di un obiettivo comune, ma di fatto noi utilizziamo quella che è una sua tendenza per fargli fare cose che spontaneamente non farebbe (per tornare all'sempio del cane-guida, che gliene frega al cane di condurre un cieco, soprattutto se questo vuol dire rinunciare a manifestazioni di socialità verso i suoi consimili e all'esplorazione dell'ambiente? Nel senso che un cane guida non deve tirare, non deve deviare dal suo percorso, non deve nemmeno mettersi ad annusare per terra: deve rimanere concentrato sul suo compito, rinunciando a comportarsi da cane).

Però scusa, se è un bene per il gatto che ha terminato la sua carriera riproduttiva ritrovare una vita altrove, allora l'allevatore fa bene (e soprattutto fa il bene del suo gatto) a ricollocarlo, forse più di quanto farebbe se lo tenesse in allevamento con millemila altri gatti la cui territorialità è esasperata dallo stato riproduttivo (dal fatto di essere interi), a differenza dell'ex riproduttore che viene castrato o sterilizzato. Cioé, posto l'ex riproduttore non viene dato al primo venuto e anzi nella ricerca di una famiglia idonea, l'allevatore è spesso più scrupoloso ed esigente che nella scelta degli acquirenti per i suoi cuccioli, non capisco dove agisca male, a meno di risalire al peccato originale, cioé al fatto di piegare gli animali ai propri scopi concependoli come mezzi per portare avanti una razza e procurare gloria al loro allevatore disfandosene (anche se, ehm, con criterio) quando non rientrano più nei suoi piani, fatto che è sotteso al concetto stesso di allevamento.
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Vecchio 09-04-2017, 20:30   #62
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Predefinito Re: legalità e denuncia

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Per i compromessi degli allevatori, alcuni non ne hanno e gli altri ne adotteranno diversi a seconda della propria percezione del gatto.
secondo me questo è vero non solo per gli allevatori, ma per tutti quelli che scelgono di condividere la vita con un gatto.. ognuno ha una percezione diversa del gatto, della sua felicità e delle sue esigenze, e fa più o meno compromessi fra le sue esigenze e quelle del gatto..
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Vecchio 10-04-2017, 09:24   #63
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Predefinito Re: legalità e denuncia

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Originariamente inviato da SerenaF Visualizza Messaggio
Per un cane è normale collaborare in vista di un obiettivo comune, ma di fatto noi utilizziamo quella che è una sua tendenza per fargli fare cose che spontaneamente non farebbe (per tornare all'sempio del cane-guida, che gliene frega al cane di condurre un cieco, soprattutto se questo vuol dire rinunciare a manifestazioni di socialità verso i suoi consimili e all'esplorazione dell'ambiente? Nel senso che un cane guida non deve tirare, non deve deviare dal suo percorso, non deve nemmeno mettersi ad annusare per terra: deve rimanere concentrato sul suo compito, rinunciando a comportarsi da cane).
Ma noi che ne sappiamo del rapporto tra quel cane e quel non vedente? Che ne sappiamo se quei due abbiano degli spazi di socialità intra ed interspecifica?
Esempi di aiuto intraspecifici ci sono tra elefanti, delfini ed altri cetacei,cercopitechi, bufali, lupi helper, lemuri ecc ecc. Sono tutti esempi di altruismo che gli animali mettono in atto mossi da motivazioni epimeletiche, cooperazione, reciprocità e quindi quando un comportamento dispendioso è regolato da vincoli di una struttura sociale
Ci sono molti esempi di altruismo interspecifico che si possono trovare comodamente in rete
Questo è il caso dei cani che collaborano con l'uomo, ai cani non piace tanto stare stare fermi con l'umano quanto fare con l'umano. Non c'è tanto l'obbedienza da parte del cane ma si va ben oltre questo concetto spicciolo

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Però scusa, se è un bene per il gatto che ha terminato la sua carriera riproduttiva ritrovare una vita altrove, allora l'allevatore fa bene (e soprattutto fa il bene del suo gatto) a ricollocarlo, forse più di quanto farebbe se lo tenesse in allevamento con millemila altri gatti la cui territorialità è esasperata dallo stato riproduttivo (dal fatto di essere interi), a differenza dell'ex riproduttore che viene castrato o sterilizzato. Cioé, posto l'ex riproduttore non viene dato al primo venuto e anzi nella ricerca di una famiglia idonea, l'allevatore è spesso più scrupoloso ed esigente che nella scelta degli acquirenti per i suoi cuccioli, non capisco dove agisca male, a meno di risalire al peccato originale, cioé al fatto di piegare gli animali ai propri scopi concependoli come mezzi per portare avanti una razza e procurare gloria al loro allevatore disfandosene (anche se, ehm, con criterio) quando non rientrano più nei suoi piani, fatto che è sotteso al concetto stesso di allevamento.
Di questo ho già scritto, poi diventa una di quelle ripetizioni pallose.
Alla base c'è una scelta di relazione, che poi diventa una scelta di vita

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Originariamente inviato da alimiao Visualizza Messaggio
secondo me questo è vero non solo per gli allevatori, ma per tutti quelli che scelgono di condividere la vita con un gatto.. ognuno ha una percezione diversa del gatto, della sua felicità e delle sue esigenze, e fa più o meno compromessi fra le sue esigenze e quelle del gatto..
Certamente, ognuno fa le sue scelte


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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Vecchio 10-04-2017, 09:37   #64
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Predefinito Re: legalità e denuncia

Per spiegare meglio quanto è stato sopra scritto, mi permetto di copiare e incollare parte di un articolo trovato in rete:
“Le motivazioni definiscono ciò che il soggetto cerca nel mondo, le proposte che cercherà di fare per ricevere gratificazione.
Le motivazioni conosciute nel cane sono:

la motivazione sociale: relazionarsi con gli altri (intraspecifici ed eterospecifici);
la motivazione affiliava: far parte di un gruppo ristretto;
la motivazione predatoria: seguire piccoli oggetti in movimento;
la motivazione sillegica: collezionare oggetti;
la motivazione territoriale: vigilare e difendere la propria area di insediamento;
la motivazione protettiva: difendere i membri del gruppo-branco;
la motivazione perlustrativa: conoscere e mappare il territorio;
la motivazione esplorativa: analizzare un oggetto;
la motivazione epimeletica : prendersi cura di altri soggetti ;
la motivazione et-epimeletica: lasciarsi prendere cura da altri soggetti;
la motivazione competitiva: confrontarsi e gareggiare con altri;
la motivazione possessiva: prendere e tenere per sé un oggetto o una risorsa;
la motivazione collaborativa: svolgere attività con uno o più partners;
la motivazione di ricerca: ricercare oggetti nascosti, seguire tracce olfattive;
la motivazione comunicativa: trasmettere ad altri un contenuto semantico;
la motivazione cinestesica: fare movimento;
la motivazione di corteggiamento: attirare un partner sessuale;
la motivazione somestesica: esplorare il proprio corpo

Le diverse razze oltre che per morfologia, si caratterizzano per il volume differente che alcune motivazioni possono avere: i retriever mostrano motivazioni sillegiche, epimeletiche e collaborative molto sviluppate mentre nelle razze guardiane sono evidenti le motivazioni territoriali, possessive e protettive..”

E’ importante conoscere l’assetto motivazionale del cane per capire cosa si aspetta e cosa ricerca nel mondo e per soddisfare i suoi bisogni, evitare frustrazioni e favorirne il benessere.

https://uominiecani.wordpress.com/20...-tipi-di-cani/


Quando tutto crolla, viene voglia di buttarsi insieme...
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Vecchio 10-04-2017, 09:39   #65
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Predefinito Re: legalità e denuncia

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
I cucciolo è un essere in crescita e quello che ci fa tenerezza e sorridere è quello che in realtà sta imparando per il suo futuro, quindi fa tenerezza e ci fa sorridere ma per me ha anche un che di sacro. La relazione in termini di affetto e di scambio reciproco di referenze ci sarà comunque quando sarà anche lui un adulto.
infatti io sono abbastanza piena di insicurezze nei confronti dei cuccioli, temo di fare errori, e questo è il motivo principale per cui preferisco adottare gatti adulti. ora come ora sono felicissima che Conrad se lo stia crescendo Tesla, e da imbranatino insicuro sempre nei guai è diventato un grosso - enorme - cucciolone indipendente, sempre di buon umore, che mi porta topastri di grande calibro per colazione
io non sarei stata in grado di dargli tutte queste competenze né tutta questa sicurezza e voglia di esprimersi. al massimo l'averi coccolato al punto da renderlo dipendente da me, perchè per rassicurare un gattino l'unica cosa che mi viene in mente è coccolare.
http://imgur.com/a/Z5ilY


Anna Leo Ludo Tesla Sestosenso Conrad-Cispi ... Sharon Bender Trippy Romeo, Buscemino e Biri sotto il salice, Rourki sotto la quercia
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Vecchio 10-04-2017, 09:40   #66
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Invece per il gatto, ecco qui un interessantissimo articolo:

Il bestiario è importante: raccoglie la parte più sconosciuta di Andrea Pazienza, la passione per gli animali.
Pazienza riusciva a memoria, in un istante di grande maestria, a fare un insetto, un felino, un cane.
Da li potevi intuire quanto li amasse. grandioso!

L’articolo di oggi, così come “anticipo” nella parte iniziale, è dedicato ad Andrea Pazienza, nato proprio il 23 maggio del lontano 1956. Il “bestiario“, opera che Pazienza realizzò per l’Agenda Verde di Legambiente tra il 1984 e 1988, è uno splendido volume di grande formato che raccoglie una moltitudine di disegni, schizzi, bozzetti e illustrazioni del grande Paz dedicati al mondo animale, mondo che amava molto!

In particolare il nostro caro Paz era un fan incredibile dei felini, animali da lui prediletti… In onore di ciò oggi parleremo delle motivazioni del gatto!

Il benessere del gatto non sempre viene preso in sufficiente considerazione, nell’idea errata che il nostro piccolo amico abbia bisogno solo di una casa confortevole e di deliziosi bocconcini. In realtà il micio ha un’intelligenza molto vivida che chiede di essere stimolata e gratificata: in altre parole esiste anche un languore mentale che necessità di essere alimentato e appagato, altrimenti rischiamo di far cadere il quattrozampe in uno stato depressivo. Come noi uomini abbiamo bisogno di tener occupata la mente e di allenarla nonché di dar seguito alle nostre motivazioni, come esplorare o raccogliere – e per questo cerchiamo gratificazioni nello shopping o nelle collezioni – allo stesso modo il gatto ha bisogno di esprimere le sue tendenze e i suoi interessi. Purtroppo non sempre le persone conoscono le motivazioni dei loro beniamini e senza volere li condannano a una vita noiosa e senza sale.

In fondo nelle case rurali i gatti vivevano più in linea con la loro natura proprio perché nella quotidianità potevano esercitare le loro doti. Ecco allora che a questo punto una domanda è d’obbligo: quali sono le motivazioni dei nostri piccoli felini? In genere la parola “motivazione” viene utilizzata come sinonimo di motivo, in realtà questo può portare a pericolosi fraintendimenti e gli etologi lo sanno bene. Possiamo infatti ritenere che il comportamento predatorio del gatto su una pallina sia da attribuire a quest’ultima ovvero che la pallina sia la motivazione dell’atteggiamento del gatto. In realtà secondo i dettami dell’etologia la motivazione è la disposizione predatoria che il gatto possiede come sua inclinazione naturale ed è proprio questa disposizione a rendere la pallina un target su cui orientare la propria inclinazione. La pallina diventa cioè un motivo di espressione predatoria perché il gatto già possiede questa inclinazione a correre dietro a tutto ciò che si muove ovvero perché possiede la motivazione predatoria.

Un coniglio non correrà mai dietro a una pallina in movimento né si interesserà della freccetta del mouse nel monitor del computer. Chiarito il fatto che le motivazioni sono interne al gatto, sono cioè disposizioni mentali, e non esterne, parlare di motivazioni significa cercare di capire quali siano queste inclinazioni perché solo acconsentendone l’espressione si potrà rendere felice il nostro micio.

Il gatto ha cinque motivazioni molto spiccate che richiedono di essere esaudite: 1) la tendenza predatoria, richiamata dal movimento e dal luccichio di un oggetto di fronte a lui; 2) la tendenza esplorativa, richiamata dalle novità e dai pertugi; 3) la tendenza atletica, ovvero il piacere di muoversi su tre dimensioni; 4) la tendenza solutiva, ossia l’interesse per i problemi da risolvere; 5) la tendenza et-epimeletica ossia il piacere di essere accudito e coccolato come un cucciolo.

Vediamo allora perché, a dispetto di un innegabile amore e di tanta passione, facciamo così fatica a gratificare i nostri gatti. Riguardo alla motivazione predatoria dobbiamo dire che a differenza della vita in campagna, fatta di farfalle e lucertole da rincorrere, la quotidianità in appartamento è un vero e proprio mortorio. Per questo se vogliamo far divertire il nostro micio è utile arricchire l’ambiente con pendagli che si muovono e luccicano, un po’ come gli acchiappasogni, nonché altri oggetti che rotolano come rocchetti e palline. Anche la tendenza esplorativa è molto limitata nella clausura domestica a differenza della complessità di qualunque fattoria o corte rurale. Sarebbe sufficiente disporre in casa dei piccoli pertugi, per esempio utilizzando delle scatole di cartone con delle aperture, per risvegliare nel nostro piccolo amico le sue doti di infaticabile esploratore.

Se prendiamo in considerazione la vocazione atletica del gatto non vi è dubbio che i nostri appartamenti bidimensionali limitino molto la voglia acrobatica del micio, un inclinazione ancora una volta pienamente appagata dai fienili e dagli alberi. Il gatto ama arrampicarsi, balzare da una mensola all’altra, darsi alle coreografie motorie più improbabili, come se un’energia interiore lo muovesse. Ancora una volta basterebbe attrezzare la propria casa con supporti, come un arrampicatoio o delle mensole, per renderla tridimensionale, cioè più coerente rispetto alle corde del gatto. Se è giusto dare al nostro micio la pappa pronta non dobbiamo dimenticare che un solutore del suo calibro si diverte anche nel procacciarsi il cibo, per cui mettergli a disposizione dei giochi solutivi che nascondono l’ambito premio e chiedono al micio di sforzare un po’ l’ingegno è un buon modo per rendergli il tutto molto più gratificante. Infine non dimentichiamo che i gatti amano la regressione, per questo si accoccolano sulle nostre ginocchia e impastano deliziandoci con serenate di fusa. In etologia questo si chiama comportamento et-epimeletico e chiede da parte del proprietario un atteggiamento sicuro e delicato. E qui gli sbagli che commettiamo sono davvero tanti. Spesso le persone non consentono l’espressione infantile perché assillano il gatto con troppe carezze. Altre volte non comprendono il bisogno di sicurezza e si divertono a fare dispetti anche piccoli che tuttavia rendono meno appagante la loro disposizione regressiva.

http://www.marchesinietologia.it/201...oni-nel-gatto/


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Vecchio 10-04-2017, 09:49   #67
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Ma utilizzati non è un termine un po' forte?
per come la vedo - e premetto di essere a priori contraria ad ogni forma di allevamento, all'idea stessa di allevamento - l'utilizzo è a priori. ricollocare un gatto utilizzato per l'allevamento nel modo che hai detto, chiedendo solo a persone di estrema fiducia ecc, è di per sé un atto di amore e rispetto verso il gatto, fatto tenendo in considerazione le sue esigenze. il fatto di averlo usato per l'allevamento invece era completamente nell'ottica delle esigenze umane di selezione della razza, vendita, gratificazione estetica o narcisistica, ecc... al gatto in questione non frega nulla di essere un main coon, o un abissino, e magari preferirebbe fare il gatto unico oppure accoppiarsi con una bella randagina tricolor invece che con una cugina alla lontana con cui non va nemmeno troppo d'accordo, e di certo si risparmierebbe le expo con grande gioia. in quello c'è l'utilizzo, non nel ricollocamento.


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Vecchio 10-04-2017, 09:54   #68
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per come la vedo - e premetto di essere a priori contraria ad ogni forma di allevamento, all'idea stessa di allevamento - l'utilizzo è a priori. ricollocare un gatto utilizzato per l'allevamento nel modo che hai detto, chiedendo solo a persone di estrema fiducia ecc, è di per sé un atto di amore e rispetto verso il gatto, fatto tenendo in considerazione le sue esigenze. il fatto di averlo usato per l'allevamento invece era completamente nell'ottica delle esigenze umane di selezione della razza, vendita, gratificazione estetica o narcisistica, ecc... al gatto in questione non frega nulla di essere un main coon, o un abissino, e magari preferirebbe fare il gatto unico oppure accoppiarsi con una bella randagina tricolor invece che con una cugina alla lontana con cui non va nemmeno troppo d'accordo, e di certo si risparmierebbe le expo con grande gioia. in quello c'è l'utilizzo, non nel ricollocamento.
Limpida! Concisa e concreta. Condivido
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Vecchio 10-04-2017, 10:01   #69
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Ma noi che ne sappiamo del rapporto tra quel cane e quel non vedente? Che ne sappiamo se quei due abbiano degli spazi di socialità intra ed interspecifica?
Esempi di aiuto intraspecifici ci sono tra elefanti, delfini ed altri cetacei,cercopitechi, bufali, lupi helper, lemuri ecc ecc.
Ti rispondo raccontandoti un episodio che è capitato a me personalmente: stavo camminando per strada quando vedo una ragazza cieca con il suo cane guida al guinzaglio. Il cane guida in quel momento stava facendo l'esatto contrario di quello che ci si può aspettare da un cane addestrato a condurre delle persone cieche: gironzolava attorno ad un cassonetto, annusava, poi si voltava, tirava, tornava ad annusare, insomma faceva quello che fanno i cani quando li porti a spasso. Io mi sono fermata per fare una carezzina al cane e gli ho detto in tono scherzoso "Certo che come guida sei proprio una schiappa!". La padrona si è messa a ridere e mi ha detto che in quel momento non stava guidando, lei l'aveva semplicemente portata giù per farle fare i bisogni e quindi il cane era tecnicamente in pausa pipì e cazzeggio. Al che mi sono informata come facesse il cane a sapere quando stava lavorando e quando era in pausa cazzeggio e lei mi ha risposto che dipendeva dall'imbragatura che indossava (quella pesante con la maniglia oppure il guinzaglio molle). Quindi abbiamo un cane che, a seconda di quello che indossa, si comporta o meno da cane, ovvero un cane che l'addestramento ha reso potenzialmente schizofrenico (in certi momenti segue le sue motivazioni, in altri momenti le sopprime, sennò ci va di mezzo il cieco che sta guidando); ora, io non voglio certo criticare l'utilizzo dei cani come guide per i ciechi, ma, da un punto di vista strettamente etologico, vi sembra normale? Secondo voi il cane trae appagamento psicologico da questa sua autolimitazione, autolimitazione che peraltro gli è stata inculcata durante l'addestramento, non è una sua libera scelta?
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Vecchio 10-04-2017, 10:03   #70
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Per un cane è normale collaborare in vista di un obiettivo comune, ma di fatto noi utilizziamo quella che è una sua tendenza per fargli fare cose che spontaneamente non farebbe (per tornare all'sempio del cane-guida, che gliene frega al cane di condurre un cieco, soprattutto se questo vuol dire rinunciare a manifestazioni di socialità verso i suoi consimili e all'esplorazione dell'ambiente? Nel senso che un cane guida non deve tirare, non deve deviare dal suo percorso, non deve nemmeno mettersi ad annusare per terra: deve rimanere concentrato sul suo compito, rinunciando a comportarsi da cane).
ecco, che argomento spinoso
ma tanto siamo già OT di 9-10 miglia nautiche quindi... (magari la prossima volta evito di dare un titolo al topic così virtualmente non si può andare OT )

per me quello è sfruttamento del cane - si arriva al limite del maltrattamento in alcuni casi.

il motivo è nobilissimo, la sua funzione utilissima, ma non è giusto per nulla che deleghiamo la cura, l'assistenza e l'aiuto - e addirittura la semplice compagnia e affetto! - dei nostri simili ad un altro animale addestrato e snaturato allo scopo - che tra l'altro nel 99% dei casi passerà tutta la sua vita così, non è che ogni tanto può annusare le cacche al parco o il sedere degli altri cani, o deviare dal percorso per farsi una pisciata su un palo della luce. cosa ne sia di loro dopo che non sono più utili poi non so, spero che almeno sia prevista una sorta di "pensione" e non il canile o la soppressione. diverso discorso è per me il cane da salvataggio, mestiere totalmente compatibile con una vita soddisfacente e felice per un cane.

le città dovrebbero tener conto dei non vedenti, non dovrebbe essere necessario che un cane rinunci alla propria vita e ai propri desideri per far sì che un cieco non venga investito da un automobilista che magari guida col telefono in mano.

d'altra parte in un ambiente non eccessivamente caotico e pericoloso, i ciechi si orientano benissimo coi suoni e col bastone, e sono anche più indipendenti in questo modo. conosco - virtualmente - una ragazza cieca che preferisce aumentare le sue abilità col bastone piuttosto che affidarsi alla guida di un altro, umano o animale che sia.


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